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Allevamento sostenibile di gamberi, alghe e ostriche – Un recente studio condotto dall’Università del New Hampshire ha rivelato che l’integrazione di gamberi d’allevamento con ostriche e alghe in sistemi di acquacoltura multitrofica integrata (IMTA) può ridurre significativamente i livelli di azoto. Questo metodo potrebbe rendere l’allevamento di gamberi più sostenibile e supportare la crescita dell’industria statunitense.
L’allevamento di gamberi e i suoi impatti ambientali
L’allevamento di gamberi ha visto una rapida espansione nelle regioni subtropicali e tropicali dell’Asia e delle Americhe, alimentato dalla crescente domanda nei paesi sviluppati. Tuttavia, questo settore è anche responsabile di impatti ambientali significativi, come l’aumento dei livelli di ammonio che possono causare fioriture algali dannose (HAB) e zone morte prive di ossigeno.
Elizabeth Martin, studentessa laureata nel programma di biologia marina presso il College of Life Sciences and Agriculture (COLSA) dell’UNH, ha sottolineato come gran parte dei gamberi consumati negli Stati Uniti provenga dall’estero, dove le normative ambientali sono meno rigide. Martin ha evidenziato l’importanza di sviluppare un’industria locale per ridurre la dipendenza dalle importazioni e migliorare la sostenibilità.
Lo studio sui sistemi IMTA
La ricerca di Martin si concentra sui sistemi IMTA, che combinano gamberi d’allevamento con specie filtranti, come le ostriche, per ridurre la quantità di ammoniaca e fosforo nell’acqua. In ambienti naturali, i molluschi filtrano i nutrienti in eccesso, pulendo l’acqua. Martin ha testato se un metodo simile potesse funzionare in un sistema di allevamento chiuso, utilizzando ostriche autoctone e alghe rosse non autoctone insieme ai gamberi bianchi del Pacifico.
Risultati promettenti
Il team di ricerca ha sperimentato tre diverse configurazioni: gamberi con alghe, gamberi con alghe e un ossigenatore, e gamberi con alghe e ostriche. Il trattamento finale, che combinava gamberi, alghe e ostriche, ha mostrato una significativa riduzione dei livelli di azoto, compresi ammoniaca, nitrito e nitrato, in un periodo di 30 giorni.
Le ostriche si sono dimostrate efficaci nel controllo della produzione di azoto, contribuendo a livelli significativamente più bassi rispetto agli altri trattamenti. Questo approccio non solo rende l’allevamento di gamberi più sostenibile, ma produce anche alghe e ostriche commerciabili, diversificando le fonti di reddito per le aziende di acquacoltura.
Prospettive future e sfide
Sebbene esistano sfide legate a questioni normative e preoccupazioni ambientali specifiche degli Stati Uniti, lo studio offre un percorso verso pratiche di acquacoltura più sostenibili. Michael Chambers, professore associato di ricerca presso la UNH School of Marine Science and Ocean Engineering e consulente di Martin, ha sottolineato che questo nuovo approccio IMTA potrebbe permettere di coltivare gamberi in ambienti chiusi, come fienili o serre, offrendo pesce fresco ai ristoranti locali.
La ricerca rappresenta un passo avanti significativo verso un’allevamento di gamberi più responsabile e sostenibile. L’integrazione di ostriche e alghe nei sistemi di acquacoltura potrebbe ridurre gli impatti ambientali negativi e sostenere la crescita dell’industria statunitense. Questo metodo innovativo non solo migliora la qualità dell’acqua, ma offre anche nuove opportunità economiche per gli allevatori di pesci, rendendo l’acquacoltura un settore più sostenibile e prospero.
Allevamento sostenibile di gamberi, alghe e ostriche
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