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Il cambiamento climatico e l’impatto sulle risorse ittiche – Il consumo di pesce è una componente essenziale della dieta globale e rappresenta una fonte primaria di sostentamento per molte comunità costiere. Tuttavia, secondo un recente studio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), le risorse ittiche potrebbero subire un crollo significativo a causa del riscaldamento globale. Questo scenario pone serie preoccupazioni per i pescatori commerciali e le comunità che dipendono dal pesce per la loro sopravvivenza.

Proiezioni sul futuro delle catture ittiche

Secondo il rapporto della FAO, se il riscaldamento globale raggiungesse i 3-4°C rispetto ai livelli preindustriali entro la fine del secolo, circa 50 paesi e territori potrebbero perdere il 30% o più delle loro risorse ittiche sfruttabili. Al contrario, mantenendo l’aumento delle temperature globali entro 1,5-2°C e raggiungendo emissioni nette pari a zero intorno al 2050, le perdite si stabilizzerebbero a meno del 10% per la maggior parte dei paesi.

Il riscaldamento degli oceani riduce il flusso di nutrienti dalle acque profonde agli strati superficiali, compromettendo la base della rete alimentare marina. Questo fenomeno non solo riduce la quantità di fitoplancton, ma influisce anche sulle dimensioni e sulla crescita dei pesci. La “biomassa ittica sfruttabile“, ossia il peso complessivo dei pesci compreso tra 10 g e 100 kg, potrebbe diminuire drasticamente in molti paesi produttori di pesce, come il Perù e la Cina, con perdite previste rispettivamente del 37% e del 31% entro il 2100.

Impatti regionali e prospettive di sostenibilità

I piccoli stati insulari del Pacifico, tra cui Papua Nuova Guinea, Tuvalu e le Isole Salomone, potrebbero vedere diminuzioni di oltre il 40% delle loro risorse ittiche sfruttabili. Entro il 2050, tutti questi paesi rischiano di affrontare un calo del 10% del pesce potenzialmente pescabile. Tuttavia, mantenendo il riscaldamento globale sotto i 2°C, il calo potrebbe essere limitato a un massimo del 13% entro la fine del secolo.

Per mitigare gli impatti del cambiamento climatico, è essenziale che le nazioni sviluppino istituzioni in grado di gestire i cambiamenti nelle attività di pesca. Queste istituzioni potrebbero includere organizzazioni bilaterali o regionali per la gestione delle nuove specie che migrano nelle loro acque. Inoltre, è cruciale supportare i pescatori attraverso la valorizzazione delle catture, offrendo opportunità di impiego alternative e implementando misure di gestione del rischio, come l’assicurazione per le comunità di pesca.

Importanza di ridurre le emissioni di gas serra

Il messaggio chiave degli esperti è chiaro: è imperativo ridurre le emissioni di gas serra per limitare i danni alla pesca. La ricerca dimostra che se si agisce rapidamente per ridurre le emissioni, è possibile minimizzare gli impatti del riscaldamento globale e migliorare la resilienza delle risorse ittiche.

Il settore della pesca si trova dunque di fronte a sfide significative a causa del cambiamento climatico, ma anche a opportunità per adattarsi e diventare più resiliente. La collaborazione tra nazioni, l’adozione di strategie di gestione sostenibile e l’impegno a ridurre le emissioni di gas serra sono cruciali per garantire un futuro sostenibile per la pesca globale.

Il cambiamento climatico e l’impatto sulle risorse ittiche

 

 

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