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Conserve ittiche e potenziale utilizzo di specie meno commerciali – Il settore ittico e dell’acquacoltura è in continua evoluzione, con un crescente focus sulla sostenibilità e l’innovazione. Una delle tendenze emergenti è l’utilizzo di specie ittiche meno commerciali per la preparazione di conserve ittiche. Questa strategia non solo contribuisce a una pesca più sostenibile, ma offre anche nuove opportunità gastronomiche e di mercato.
Perchè è importante diversificare le specie?
Il consumo eccessivo di specie ittiche popolari come il tonno, il salmone e il merluzzo ha portato a una significativa pressione sugli stock ittici globali. Secondo un rapporto della FAO, circa il 37,7% degli stock ittici mondiali è sovrasfruttato. Di fronte a questa realtà, l’adozione di specie meno commerciali per la produzione di conserve ittiche può ridurre la pressione sulle specie più popolari e contribuire a un uso più equilibrato delle risorse marine.
Specie ittiche alternative per le conserve
Alici e Sarde
Le alici e le sarde sono abbondanti nel Mar Mediterraneo e rappresentano un’ottima alternativa per la conservazione. Queste specie, ricche di omega-3 e proteine, sono già apprezzate in molte cucine tradizionali italiane e possono essere valorizzate ulteriormente tramite tecniche di conservazione come la salatura e la marinatura.
Sugarello e Palamita
Il sugarello e la palamita sono altre due specie che offrono un grande potenziale per la conservazione. Questi pesci, meno noti ma abbondanti nelle acque italiane, possono essere trasformati in prodotti gourmet attraverso tecniche di affumicatura, marinatura e sott’olio. Questi processi non solo esaltano il sapore del pesce, ma ne aumentano anche la durata di conservazione.
Molva
La molva è un’altra specie meno comune che merita attenzione. Questo pesce, simile al merluzzo, è abbondante nel Mar Mediterraneo e nell’Atlantico nord-orientale. La molva si presta bene alla conservazione sotto sale e alla preparazione di baccalà, offrendo un’opzione sostenibile e gustosa per il mercato delle conserve ittiche.
Benefici economici e ambientali
Riduzione della pressione sugli stock ittici
L’utilizzo di specie meno commerciali per la conservazione aiuta a ridurre la pressione sulle specie sovrasfruttate, contribuendo alla sostenibilità degli ecosistemi marini. Queste specie spesso hanno cicli di vita più brevi e tassi di riproduzione più alti, rendendole una scelta più sostenibile dal punto di vista ecologico.
Opportunità di mercato
L’innovazione nel settore delle conserve ittiche può aprire nuove opportunità di mercato. I consumatori moderni sono sempre più interessati a prodotti alimentari sostenibili e gourmet. Le conserve ittiche a base di specie meno commerciali possono rispondere a questa domanda, offrendo prodotti di alta qualità e sostenibili.
Dati e statistiche
Secondo ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare), le esportazioni italiane di conserve ittiche, soprattutto tonno in scatola, sono aumentate del 122% negli ultimi dieci anni, raggiungendo 30.500 tonnellate per un valore di oltre 200 milioni di euro. Questo trend positivo è confermato dall’incremento del 13,5% registrato nel primo semestre del 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’utilizzo di specie ittiche meno commerciali per la preparazione di conserve rappresenta una strategia promettente per il futuro del settore ittico. Questa pratica non solo contribuisce alla sostenibilità degli ecosistemi marini, ma offre anche nuove opportunità economiche e gastronomiche. È essenziale che i produttori ittici continuino a innovare e a promuovere la diversificazione delle specie per garantire un futuro prospero e sostenibile per il settore.
Conserve ittiche e potenziale utilizzo di specie meno commerciali
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