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Attenzione verso la pesca locale e sostenibile e nuovi strumenti per i contratti di filiera, gli strumenti che permettono di remunerarne equamente tutti gli attori e di offrire prodotti sicuri al giusto prezzo.

È quanto richiesto al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dai vertici aziendali di Blu Ocean – nota azienda di Casteldaccia che si occupa di commercializzazione del pesce anche trasformato e che è la capofila di un accordo di filiera – durante il breve incontro in occasione dell’inaugurazione di Divinazione Expo 24, la kermesse che precede e accompagna il G7 agricoltura e pesca che si svolge a Siracusa.

Al presidente del Consiglio in visita allo stand di Blu Ocean, il manager Antonio Lo Coco ha esposto la necessità di implementare la normativa dei contratti di filiera per migliorare le interconnessioni tra i diversi soggetti e supportare la comunicazione e il marketing.

Il tema che verrà esposto più nel dettaglio durante il talk “Le organizzazioni di produttori e gli accordi di filiera: opportunità indispensabile per il settore ittico del futuro?” in programma il 24 settembre (ore 16-17) allo stand del Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea, è stato anche oggetto di confronto con l’assessore regionale all’agricoltura e alla pesca mediterranea, Salvatore Barbagallo, durante la sua sosta allo stand Blu Ocean dove ha potuto conoscere sia l’azienda che i suoi prodotti.

“In questi anni di applicazione del contratto abbiamo sperimentato come il pescato nazionale e i suoi derivanti gestiti all’interno di un contratto di filiera abbiano creato una maggiore ricchezza rispetto ai prodotti importati. E ciò non sempre si è tradotto in un prezzo superiore per il consumatore”, dice Lo Coco.

“Nello specifico – spiega il dirigente di Blu Ocean, – il valore aggiunto che si crea in ogni singola fase produttiva riesce a remunerare in maniera soddisfacente tutti i soggetti coinvolti nel contratto di filiera e crea delle ottime interconnessioni tra le varie funzioni soddisfacendo tutti. I consumatori, poi, grazie ai principi di stagionalità e prossimità che stanno alla base dell’accordo, possono trovare sul mercato pesce sicuro e sostenibile a prezzi contenuti”.

“Dopo le prime fasi di applicazione del contratto di filiera in cui ciascuna azienda ha potuto realizzare interventi migliorativi e investimenti che consentono di adeguarsi agli standard qualitativi richiesti dal disciplinare della filiera, ci si è resi conto che si rende necessario individuare una governance comune che si intesti strategie di marketing e comunicazione di cui, in ultima analisi, beneficiano tutti i soggetti della filiera e che, invece, al momento, gravano solo sull’azienda capofila”.

Per Blu Ocean, che ha fatto tesoro delle esperienze maturate a partire dal 2023, anno in cui è diventato operativo il contratto di filiera, è fondamentale che da parte delle le istituzioni siano previsti appositi strumenti capaci di favorire la creazione di un soggetto giuridico partecipato dai singoli attori della filiera con il compito di regia unica delle attività all’interno del contratto di filiera con particolare riferimento alla comunicazione, alla promozione e al marketing.

Azioni queste fondamentali affinché il consumatore possa essere edotto sui numerosi vantaggi derivanti dal consumo di prodotti ittici di filiera sostenibili.

Vantaggi che si riassumono in: freschezza e qualità del prodotto esclusivamente pescato nel Mediterraneo; remunerazione di tutti gli attori della filiera con equa ripartizione del valore aggiunto finale; rispetto delle stagionalità dei prodotti ittici e rispetto dell’ambiente in generale, grazie alla minore impronta carbonica rispetto ai prodotti importati da altre parti del mondo; sviluppo del territorio e dalla crescita professionale economica e culturale del territorio in cui si realizzano i prodotti di filiera.

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