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Temperature marine spingono sardine giapponesi nelle acque USA – Il problema dei cambiamenti climatici si manifesta in molteplici modi, tra cui l’innalzamento delle temperature globali che non risparmia neanche gli oceani. L’aumento delle temperature marine altera la chimica e gli ecosistemi del mare, influenzando profondamente la vita marina. In risposta, molte specie acquatiche sono costrette a spostarsi per trovare condizioni adatte alla loro sopravvivenza, portando a conseguenze impreviste e spesso sorprendenti.

Una scoperta inattesa durante un’indagine scientifica annuale della NOAA ha rivelato una nuova migrazione: le sardine giapponesi, un tempo presenti solo nel Pacifico settentrionale asiatico, sono state identificate nelle acque al largo della costa occidentale degli Stati Uniti, da Washington alla California meridionale. Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Molecular Ecology, apre nuove domande sull’impatto del cambiamento climatico e sulle dinamiche di adattamento delle specie marine.

Secondo i ricercatori, il cambiamento climatico e le ondate di calore marine hanno probabilmente ampliato l’habitat disponibile per le sardine giapponesi, facilitando la loro espansione attraverso il Pacifico. I piccoli pesci pelagici costieri come le sardine sono spesso indicatori precoci delle variazioni ambientali: la loro elevata mobilità e la varietà di habitat che possono occupare li rende particolarmente sensibili ai cambiamenti di temperatura. Questo evento potrebbe quindi essere un segnale di adattamento climatico che riguarda numerosi stock ittici in tutto il mondo.

Le sardine giapponesi sono apparse nei campioni NOAA per la prima volta nel 2022, in sostituzione delle locali sardine del Pacifico, con cui condividono un aspetto praticamente identico, distinguibile solo tramite analisi genomiche. Questo spostamento potrebbe portare a una competizione tra specie simili, un fenomeno ancora poco compreso. Gli scienziati si interrogano sul futuro delle sardine giapponesi nel Pacifico americano e sull’eventuale possibilità di incrocio con le sardine del Pacifico, fattore che potrebbe influenzare la gestione degli stock ittici e le politiche di pesca lungo la costa occidentale.

Kirsten Koch, direttrice del Southwest Fisheries Science Center, ha sottolineato come la scoperta metta in evidenza l’importanza di monitoraggi continuativi per comprendere appieno le fluttuazioni degli ecosistemi marini. Grazie alla dedizione dei ricercatori NOAA e ai loro registri storici, è possibile individuare quanto tali eventi siano inusuali e cosa essi possano significare per il futuro della biodiversità marina.

Questa scoperta non è solo un’osservazione eccezionale, ma un monito per approfondire lo studio degli effetti del cambiamento climatico sugli habitat oceanici.

Temperature marine spingono sardine giapponesi nelle acque USA

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