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“Il Paese ha bisogno di una presenza significativa in Commissione europea e la strategia di rilancio di agricoltura, pesca e di tutti i settori produttivi passa necessariamente attraverso un ruolo di primo piano a Bruxelles“. Così Gennaro Scognamiglio. presidente nazionale di Unci AgroAlimentare.
“La politica italiana – ha proseguito il rappresentante dell’associazione di categoria – non può arrivare divisa ad appuntamenti importanti come quelli che si stanno giocando in queste ore in Unione europea. E’ necessario mettere da parte logiche di contrapposizione e guardare all’interesse generale. L’intero sistema Unci auspica uno sforzo di tutti i partiti per supportare in maniera unitaria la candidatura del ministro Raffaele Fitto, alla vicepresidenza dell’organo esecutivo dell’Ue. Soltanto se si mettono da parte schieramenti e fazioni, infatti, è possibile creare le condizioni per tutelare gli interessi nazionali e dare forza alla rappresentanza italiana, determinando così un adeguato equilibrio tra contesto nazionale ed europeo. Non cogliere questa occasione, vanificarla, sarebbe un grave errore, con ricadute negative sotto il profilo economico e sociale.
Per promuovere il “made in Italy”, per difendere il grande patrimonio del nostro Paese, le tradizioni e l’innovazione, il sapere, le abilità, le competenze, le esperienze e le specificità delle nostre produzioni, la loro qualità e originalità, soprattutto nel settore agroalimentare, e aprire sempre nuovi mercati, occorre essere protagonisti nei processi decisionali dell’Unione europea.
E’ necessario portare avanti scelte importanti per la valorizzazione del lavoro e delle imprese italiane, ma che possono svolgere una funzione di stimolo e di potenziamento per l’intero continente, senza penalizzare nessuno, se maturate in una visione globale.
In particolare, per l’agricoltura e la pesca, troppo spesso finite nel mirino di decisori poco interessati alla sostenibilità sociale e occupazionale delle politiche comunitarie, e per nulla attenti alle esigenze nazionali di un Paese all’avanguardia in tali comparti, se non addirittura consapevolmente ostili, c’è bisogno di rappresentanti istituzionali che conoscano le realtà e che siano pronti ad impegnarsi per la loro crescita”.
“Alla luce di tutto ciò – conclude Scognamiglio – avvertiamo l’esigenza di lanciare un accorato appello al mondo politico nazionale e alle deputazioni europee, affinché si superino le tensioni e gli ostacoli, archiviando i tatticismi, e si trovi la quadra attorno al nome di Fitto, quale rappresentante di un più ampio e alto progetto di governo dei processi in sede europea”.
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