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Il mercato ittico italiano deve puntare su strategie innovative ed eccellenze locali – Nel 2023, il mercato ittico italiano ha attraversato una fase di profondo cambiamento. Il report EUMOFA (Osservatorio Europeo del Mercato per i Prodotti della Pesca e dell’Acquacoltura) reso disponibile la scorsa settimana, evidenzia, per il nostro Paese, una contrazione significativa dei consumi domestici, accompagnata da un aumento dei prezzi e da una crescente attenzione verso la sostenibilità. Questi elementi, insieme alle dinamiche globali, hanno ridefinito le priorità e le opportunità per il settore ittico italiano.
Secondo l’analisi EUMOFA che fa riferimento al periodo 2022-2023, l’Italia rimane uno dei principali attori del mercato ittico europeo, ma deve affrontare sfide che richiedono strategie innovative e un forte orientamento verso la sostenibilità e l’innovazione.
Consumi domestici in calo
Il consumo domestico di pesce fresco in Italia ha registrato una contrazione del 12% nel 2023, attestandosi a 245.112 tonnellate rispetto al 2022. Questo calo, evidenziato nel report EUMOFA, è il più marcato tra i paesi europei e si deve principalmente all’aumento dei prezzi al dettaglio, tra i più alti nell’UE.
Le specie più consumate, come orata e cozze, hanno subito un drastico calo rispettivamente dell’11% e del 18% rispetto all’anno precedente. Solo il nasello ha registrato un incremento del 2%, segnalando una preferenza per specie più accessibili economicamente.
L’Acquacoltura come vantaggio competitivo
L’Italia si distingue nel panorama europeo per la produzione di molluschi, in particolare cozze e vongole, che costituiscono il cuore della sua acquacoltura. Il report EUMOFA evidenzia come l’acquacoltura italiana, con 130.000 tonnellate prodotte nel 2022, rappresenti una risorsa fondamentale per il mercato nazionale. La produzione biologica, che ha raggiunto 23.700 tonnellate, posiziona l’Italia tra i leader nell’UE insieme a Irlanda e Paesi Bassi.
Tendenze di consumo e sostenibilità
Nonostante la crescente attenzione verso la sostenibilità, i prodotti ittici biologici rappresentano ancora una nicchia di mercato in Italia, costituendo appena lo 0,6% del consumo totale. Secondo i dati del report, questo valore è significativamente inferiore rispetto alla media europea e indica un margine di crescita per il settore.
Importazioni, esportazioni e prezzi
Il report EUMOFA segnala che nel 2023 l’Italia ha registrato un aumento dei prezzi medi dei prodotti ittici, con il salmone che ha raggiunto i 19,17 €/kg (+7% rispetto al 2022). Tuttavia, la contrazione dei volumi importati, causata dall’aumento dei costi e dalla minore disponibilità di alcune specie chiave, ha ridotto l’offerta interna di merluzzo e gamberi.
Prospettive per il futuro
La crescente domanda di prodotti ittici trasformati e biologici, unita agli investimenti nell’acquacoltura sostenibile, offre margini di crescita per il settore. Il report in questione sottolinea che l’Italia potrebbe capitalizzare queste opportunità migliorando l’accessibilità economica e ampliando l’offerta di prodotti certificati sostenibili.
Il mercato ittico italiano, come mostrato nel report EUMOFA 2023, si trova a un bivio. Mentre il calo dei consumi rappresenta una sfida immediata, le potenzialità del settore, soprattutto nel campo dell’acquacoltura e della sostenibilità, restano significative. Investendo in strategie innovative e promuovendo le eccellenze locali, l’Italia può non solo superare le difficoltà attuali, ma anche affermarsi come leader nel mercato europeo.
Il mercato ittico italiano deve puntare su strategie innovative ed eccellenze locali
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