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La pesca europea chiede spazio nella nuova strategia alimentare dell’UE – L’Unione Europea sta ridisegnando il futuro del proprio settore agroalimentare con la nuova Vision for Agriculture and Food, un documento strategico che punta a garantire un approvvigionamento alimentare competitivo, resiliente e sostenibile. Tuttavia, mentre l’agricoltura occupa il centro della scena, il settore della pesca rischia di essere lasciato ai margini. Europêche, organizzazione rappresentativa dell’industria della pesca in Europa, lancia un appello deciso: è essenziale includere la pesca tra le priorità politiche per la sovranità alimentare dell’UE.

“Pescatori e agricoltori affrontano le stesse sfide: garantire la sicurezza alimentare in un contesto sempre più competitivo e regolamentato”, ha detto Daniel Voces, amministratore delegato di Europêche. L’organizzazione sottolinea come i lavoratori del mare debbano far fronte a costi operativi in crescita, normative stringenti e un crescente disinteresse delle nuove generazioni per il mestiere.

Se l’UE intende realmente rafforzare la propria autonomia alimentare, non può ignorare il ruolo strategico della pesca: il settore garantisce un apporto nutrizionale fondamentale, sostiene l’economia delle comunità costiere e riduce la dipendenza dell’Unione dalle importazioni di proteine. Tuttavia, nella roadmap presentata dalla Commissione Europea, la pesca non viene citata esplicitamente tra le aree di intervento prioritarie.

Un piano d’azione per gli alimenti blu entro il 2026

Europêche non si limita a chiedere un riconoscimento formale, ma propone una soluzione concreta: l’adozione di un piano d’azione UE per gli “alimenti blu“, ovvero i prodotti ittici, entro il 2026. Questo piano dovrebbe:

  • Promuovere una pesca sostenibile e a basse emissioni di carbonio, incentivando pratiche innovative;
  • Garantire finanziamenti UE dedicati alla crescita del settore e all’accesso al mercato;
  • Integrare gli alimenti blu nelle principali strategie alimentari e oceaniche dell’UE;
  • Sostenere campagne di sensibilizzazione sui benefici nutrizionali e ambientali del consumo di pesce.

Oltre a un piano specifico per il comparto ittico, Europêche chiede che i pescatori godano degli stessi benefici e incentivi previsti per gli agricoltori. Tra le misure richieste: la riduzione della burocrazia, un supporto concreto per il rinnovo generazionale del settore e l’inclusione della pesca nei pacchetti di semplificazione amministrativa previsti per l’agricoltura.

“Il futuro del cibo in Europa dipende da un approccio olistico che integri sia la produzione terrestre che quella marina. I pescatori meritano lo stesso riconoscimento e sostegno degli agricoltori per contribuire a un sistema alimentare sostenibile e competitivo”, ha sottolineato Voces.

Europêche ha inoltre chiesto al Commissario per l’Agricoltura e l’alimentazione, Christophe Hansen, di essere inclusa come membro del Comitato europeo per l’agricoltura e l’alimentazione, sottolineando che nessuna organizzazione di pesca è stata accettata per unirsi a questo gruppo di esperti.

L’UE ascolterà il richiamo del settore ittico o continuerà a privilegiare esclusivamente la filiera agricola? La risposta dei prossimi mesi determinerà il destino di migliaia di lavoratori del mare e la sicurezza alimentare del continente.

La pesca europea chiede spazio nella nuova strategia alimentare dell’UE

 

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