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La Norvegia cresce negli Stati Uniti, ma pesa l’incognita dei dazi – Il primo trimestre del 2025 si chiude con numeri positivi per l’industria ittica norvegese, che trova negli Stati Uniti il principale mercato di riferimento. Nei primi tre mesi dell’anno, la Norvegia ha esportato prodotti ittici verso gli USA per un valore complessivo di 4,9 miliardi di corone norvegesi, registrando un incremento del 56% rispetto allo stesso periodo del 2024. Anche i volumi sono cresciuti in modo significativo, raggiungendo le 35.591 tonnellate, con un aumento del 34%.

Questi dati consolidano la posizione degli Stati Uniti come primo mercato singolo per il seafood norvegese, superando Polonia e Danimarca, che negli anni precedenti avevano occupato posizioni di rilievo. In totale, le esportazioni ittiche della Norvegia nel primo trimestre dell’anno hanno toccato i 44 miliardi di corone norvegesi, segnando un incremento del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il salmone si conferma la specie più importante per l’export norvegese, con un valore di 29,5 miliardi di corone norvegesi e una crescita del 6%. La combinazione di maggiore disponibilità di pesce di alta qualità e di un cambio favorevole ha sostenuto la domanda nei principali mercati internazionali. Anche prodotti come merluzzo, sgombro e granchio delle nevi hanno beneficiato di prezzi elevati, contribuendo al risultato positivo del trimestre.

Nonostante la solidità di questi numeri, le nuove barriere tariffarie di Trump introducono un elemento di incertezza per il commercio globale dei prodotti ittici. La Norvegia, storicamente abituata a gestire le fluttuazioni del mercato e i cambiamenti normativi, si prepara ad affrontare questa nuova fase di instabilità. Le autorità norvegesi hanno già avviato un dialogo con il settore per monitorare l’impatto delle nuove misure e cercare di salvaguardare gli interessi dell’industria.

Secondo le analisi del Norwegian Seafood Council, l’effetto delle nuove tariffe potrebbe farsi sentire in alcune aree specifiche dell’industria ittica norvegese, influenzando i flussi commerciali e costringendo le imprese a valutare possibili strategie di adattamento. Tuttavia, per il momento, il comparto mantiene una posizione stabile, confermando la propria capacità di adattamento in uno scenario globale che rimane in continua evoluzione.

Il quadro complessivo del primo trimestre resta positivo e conferma l’importanza strategica del mercato statunitense per il seafood norvegese. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere l’effettivo impatto delle nuove politiche commerciali e definire eventuali contromisure da parte degli operatori del settore.

La Norvegia cresce negli Stati Uniti, ma pesa l’incognita dei dazi

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