Acquacoltura. Il barramundi: esempio di resilienza climatica – Nel contesto di un mondo in rapida evoluzione a causa anche dei cambiamenti climatici, le sfide e le opportunità legate all’allevamento ittico si fanno sempre più evidenti. Tra le numerose specie ittiche, il barramundi emerge come un esempio eccellente di adattabilità e resilienza climatica, offrendo prospettive promettenti per soddisfare l’aumento della domanda globale di prodotti ittici.
La crescente richiesta di prodotti ittici, insieme alle sfide imposte dal cambiamento climatico, ha portato la FAO a stimare che la domanda globale di pesce raggiungerà 200 milioni di tonnellate entro il 2050. Mentre la pesca selvatica sta raggiungendo i suoi limiti, l’acquacoltura si rivela come la via principale per incrementare l’offerta. Specie come il barramundi, con la sua straordinaria adattabilità, possono giocare un ruolo fondamentale in questo scenario.
Il barramundi, noto anche come branzino asiatico, si distingue per la sua capacità di prosperare in diverse condizioni climatiche. Questa specie è in grado di tollerare temperature dell’acqua fino a 35°C, rendendola adatta anche alle future prospettive di riscaldamento delle acque marine. Inoltre, il barramundi è in grado di sopportare variazioni nella salinità dell’acqua, un problema sempre più rilevante a causa delle alterazioni climatiche che influenzano le precipitazioni.
La sua adattabilità non è l’unico punto a favore del barramundi. La sua capacità di crescere in ambienti diversi, insieme al basso impatto ambientale, lo rende un’opzione sostenibile per l’acquacoltura. La tecnologia di allevamento consolidata e l’efficace accettazione del mercato contribuiscono a consolidare il ruolo di questa specie nell’industria ittica.
L’espansione dell’allevamento di barramundi può essere vista come una soluzione per fronteggiare la crescente richiesta di prodotti ittici. Tuttavia, questa crescita richiede uno sforzo collettivo, coinvolgendo produttori, esperti del settore, aziende fornitrici di servizi e impianti di acquacoltura e organizzazioni di certificazione. La necessità di investimenti, il sostegno dei governi e la collaborazione sono elementi chiave per raggiungere questo obiettivo.
L’uso di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale e i dati intelligenti, può migliorare l’efficienza della piscicoltura e ridurre gli impatti ambientali. I modelli di capacità di carico consentono un utilizzo sostenibile delle risorse, evitando la sovrapproduzione e gli effetti negativi sull’ambiente. La combinazione di queste iniziative può portare alla creazione di un settore dell’acquacoltura resiliente al clima e in grado di rispondere alle sfide future.
Il barramundi non è solo una risorsa preziosa per l’industria ittica, ma anche un esempio di come l’adattabilità e la resilienza delle specie possono aiutare a fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico. Presente nell’Indo-Pacifico occidentale, abbraccia le acque del Medio Oriente, dell’Asia meridionale, dell’Asia sud-orientale, dell’Asia orientale e dell’Oceania il barramundi ha un potenziale in grado di soddisfare la crescente domanda globale di prodotti ittici ma anche quello di offrire opportunità economiche e sociali a comunità costiere in tutto il mondo.
Acquacoltura. Il barramundi: esempio di resilienza climatica
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