Sfida nel Mediterraneo: acquacoltura e sostenibilità ambientale – Sotto l’egida della FAO, i paesi del Mediterraneo investono nell’acquacoltura come alternativa alla pesca eccessiva. Tuttavia, l’allevamento di pesci carnivori solleva preoccupazioni riguardo alla pressione sugli stock marini selvatici per la produzione di mangimi.
Secondo la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (GFCM), il 73% degli stock commerciali del Mediterraneo viene pescato oltre i limiti biologicamente sostenibili.
La promozione dell’acquacoltura è stata al centro della conferenza MedFish4Ever della GFCM a Malta. Sebbene il piano decennale abbia portato a una riduzione della pesca eccessiva, la pressione rimane doppia rispetto a quanto considerato sostenibile.
Tuttavia, l’acquacoltura marina nel Mediterraneo è cresciuta del 30% dal 2017. Miguel Bernal, segretario esecutivo della GFCM, proprio durante l’evento di inizio ottobre, ha sottolineato l’importanza di mantenere questo trend positivo.
Nonostante i benefici, esperti e ONG hanno comunque espresso preoccupazioni riguardo all’allevamento di pesci carnivori. La produzione di mangimi per tali specie richiede una quantità significativa di pesce pelagico, contribuendo alla pesca eccessiva.
La Turchia è diventata il principale produttore di pesce d’allevamento nel Mediterraneo, concentrandosi su orate e spigole. Tuttavia, l’approvvigionamento di farina di pesce dal Marocco sta sollevando dubbi sulla sostenibilità dell’industria.
Malta, con la sua industria di tonno rosso di fascia alta, rappresenta un altro esempio di pressione sugli stock selvatici. La produzione di tonno richiede grandi quantità di pesce per l’alimentazione.
La tecnologia potrebbe essere la chiave per aumentare l’acquacoltura senza ulteriori danni agli stock selvatici. Tuttavia, ridurre la dipendenza dai pesci selvatici rimane una sfida globale.
La FAO sta lavorando per aumentare la domanda di prodotti acquacoltura nei paesi occidentali ma, l’equilibrio tra sviluppo e sostenibilità rimane una questione cruciale per l’industria ittica nel Mediterraneo.
Sfida nel Mediterraneo: acquacoltura e sostenibilità ambientale
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