Critiche da Europêche sull’accordo ambientale Ue – Europêche, l’organismo rappresentativo del settore della pesca europeo, ha sollevato forti critiche sull’accordo raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento europeo per la legge sul ripristino della natura. Mentre riconosce l’importanza di proteggere la natura, Europêche ha evidenziato preoccupazioni significative ignorate dai decisori politici.

Una delle criticità riguarda l’assenza di una valutazione costi-benefici, creando incertezza sulle implicazioni finanziarie per gli Stati membri e il settore della pesca. Daniel Voces, direttore generale di Europêche, sottolinea la necessità di dati scientifici affidabili per valutare l’impatto sulle forniture alimentari, i costi aziendali e le zone di pesca.

Europêche solleva anche dubbi sulla necessità di ripristino delle aree marine, sottolineando che meno del 2% richiede interventi secondo la Direttiva Habitat dell’UE. L’ampliamento proposto del 20% solleva preoccupazioni sulla competitività della flotta peschereccia e potrebbe portare a chiusure non necessarie.

Un’altra criticità è la mancanza di finanziamenti aggiuntivi, considerando le pressioni esistenti sul settore per decarbonizzare e ridurre l’impatto ecologico. Voces insiste sulla necessità di un fondo dedicato per garantire il successo degli obiettivi.

Europêche critica l’esenzione per le energie rinnovabili dalle norme ambientali, creando condizioni di concorrenza ingiuste con la pesca. La richiesta di parità di trattamento per tutte le economie blu è chiaramente espressa.

In conclusione, Europêche sottolinea che l’UE deve considerare attentamente le conseguenze delle decisioni sulla produzione alimentare, richiamando a un modello in cui l’intera produzione alimentare è sotto il mandato di un Commissario dedicato.

Critiche da Europêche sull’accordo ambientale Ue

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