Investimento milionario in maricoltura per sfamare il Kenya – Il Kenya affronta una sfida crescente nella produzione ittica locale mentre le importazioni di pesce aumentano. Con il consumo annuale di pesce a 600.000 tonnellate e una produzione nazionale di soli 400.000 tonnellate, il paese si affida principalmente alle importazioni dalla Cina. Per invertire questa tendenza, il Kenya si sta concentrando sulla maricoltura, con un accordo da 100 milioni di dollari con la Banca Mondiale.

L’iniziativa, denominata Progetto per la pesca marina e lo sviluppo socioeconomico (KEMSFED), mira a sviluppare la sostenibilità nella pesca e ad aumentare i redditi delle comunità di pescatori costieri. Tutto gira attorno al “Centro nazionale di risorse e formazione per la maricoltura (NAMARET)” a Shimoni, nella contea di Kwale. Il progetto ha subito ritardi dovuti a problemi costruttivi, influenzando l’apertura del centro.

La maricoltura potrebbe essere una soluzione vitale per ridurre la dipendenza dalle importazioni e garantire la sicurezza alimentare del Kenya. La sua implementazione richiede miglioramenti nella tecnologia agricola, la creazione di vivai ittici e la produzione su larga scala di semi di pesce.

La maricoltura, praticata in aree costiere, potrebbe essere la chiave per soddisfare la crescente domanda di pesce nel paese. Tuttavia, la mancanza di supporto governativo e di una solida politica regolamentare rappresentano sfide significative che devono essere superate per garantire il successo sostenibile della maricoltura in Kenya.

L’articolo Investimento milionario in maricoltura per sfamare il Kenya proviene da Pesceinrete.

 ​