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Progetto per pesca bianchetto si scontra con burocrazia UE – “Un altro anno senza la pesca del bianchetto a causa della miopia degli euroburocrati di Bruxelles. A dispetto dell’ottimo lavoro che ha visto l’impegno di Regione Liguria, Flag liguri e Università di Genova, che con il prezioso contributo dei rappresentanti del settore ha prodotto uno studio approfondito capace di dimostrare come una pesca tradizionale, stagionale e integrata con l’ambiente come quella del novellame di sardina possa essere gestita in maniera del tutto ecocompatibile, come peraltro hanno sempre fatto i nostri nonni e i loro antenati per secoli, l’Ue ha purtroppo deciso di tenere una posizione ostativa argomentandola con argomenti pretestuosi e di carattere burocratico. Il tutto, reso ancora più amaro dal parere favorevole dello stesso organo scientifico dell’Ue, che aveva certificato la bontà del piano di gestione per la pesca del bianchetto che aveva visto in prima linea i ricercatori dell’Università di Genova che con serio lavoro di studio e sperimentazione insieme ai pescatori hanno creato i presupposti per una pesca controllata e gestita in maniera del tutto sostenibile tanto da considerarla ‘best practice’ da esportare anche sulla gestione delle altre tipologie di pesca. Continueremo a sostenere il percorso di Regione Liguria con l’assessore alla Pesca Alessandro Piana e MASAF nel recuperare questa tipologia di pesca tradizionale, possibile solo in deroga ai regolamenti europei, tassello importante nella stagionalità della piccola pesca e nella antica tradizione dei nostri territori”.
Così in una nota Marco Campomenosi, europarlamentare ligure della Lega, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo, e Lorenzo Viviani, responsabile dipartimento Pesca della Lega.
Progetto per pesca bianchetto si scontra con burocrazia UE
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