Autore: Andrea Martire

PESCATORI CONTRO LA PLASTICA

Il nostro presidente, Mario Serpillo, ha richiamato l’attenzione sullo stato di degrado dei nostri mari ed ha auspicato che le misure contenute nella recente legge “Salvamare” forniscano efficaci strumenti per contrastarlo.

È giusto mettere in risalto un’altra funzione dei nostri pescatori. “Da molti anni, loro malgrado, i pescatori raccolgono ogni giorno tonnellate e tonnellate di rifiuti, soprattutto di plastica, nelle loro reti. Fino a poco pochi mesi orsono, questa desolante consuetudine era resa ancor più frustrante dal fatto che recuperare tali rifiuti e conferirli ad una discarica era assai gravoso e complicato”, ha continuato il presidente. La legge 152/2006 stabiliva alcune regole in materia ambientale: nel testo alcuni rifiuti del mare venivano classificati quali rifiuti speciali.

Tale definizione comportava che il loro trattamento fosse più complesso e costoso di quello del rifiuto urbano indifferenziato e che lo smaltimento fosse a carico di chi lo conferiva. Per non dover pagare i costi di smaltimento previsti dalla normativa su indicata, i pescatori si vedevano costretti a ricorrere alla raccapricciante operazione di ributtare i rifiuti in mare.

La legge “Salvamare” (legge 17 maggio 2022, n. 60) introduce l’importante definizione di “rifiuto accidentalmente pescato “, il quale viene assimilato al rifiuto urbano, sollevando di fatto i pescatori da ogni forma di denuncia penale. Secondo il Presidente Serpillo, “i nostri pescatori diventano così anche degli importanti operatori ambientali per la bonifica del mare perché la loro azione, connessa alle attività della pesca, potrebbe avere un ruolo nevralgico ed un impatto assai positivo per le operazioni di pulizia del mare. In Italia ancor prima dell’entrata in vigore della legge “Salvamare”, erano in corso dei progetti sperimentali che prevedevano il coinvolgimento dei pescatori nella raccolta della plastica ed, attraverso quelle esperienze, si erano già conseguiti degli ottimi risultati.”

L ’entrata in vigore del dl “Salvamare” solleva i pescatori da ogni onere ed essi non risultano più passibili di denuncia penale se portano i rifiuti a terra, ma è necessario, secondo la dottoressa Anna Baio (Componente del Comitato Direttivo nazionale e del Coordinamento Tecnico al Tavolo PEMAC del MASAF) creare una struttura organizzativa a supporto di questo loro impegno. La maggior parte dei porti in Italia, più di 800 su 8000 km di costa, non sono provvisti di isole ecologiche attrezzate. Per prevenire e fronteggiare le criticità che potrebbero scaturire da questa situazione, Agripesca (federazione delle imprese agricole della pesca e dell’Acquacoltura costituita dall’UCI) nei prossimi mesi sarà protagonista di un programma di organizzazione e coordinamento affinché vengano inserite le isole ecologiche in tutti i porti e venga così completato il meccanismo per cui i rifiuti, i materiali inquinanti, dannosi per l’ambiente marino e la fauna ittica, siano raccolti

Imprenditoria ittica: rinnovato il Ccnl delle maggiori associazioni di settore

E’ stato rinnovato a Roma, dalle maggiori Associazioni di settore, il Contratto Collettivo Nazionale per i lavoratori dipendenti delle imprese esercenti nel settore della pesca e della imprenditoria ittica.

Il Contratto siglato da Conflavoro Pmi, Confsal pesca, Agripesca ed Anapi pesca, con l’assistenza della Confsal, ha validità dal 1 aprile 2023 al 31 marzo 2026 e disciplina, in maniera unitaria e per l’intero territorio nazionale, i rapporti di lavoro dipendente per i lavoratori addetti nel settore della pesca e della imprenditoria ittica.

Per il segretario nazionale di Confsal pesca si tratta di un contratto a piena garanzia del datore e dei lavoratori del comparto: “Tutte le figure professionali, dal Comandante al motorista, dal capopesca al marinaio polivalente, dal giovinotto al mozzo, – spiega Bruno Mariani – sono pienamente tutelati da retribuzioni idonee e dalla certezza della sicurezza. Il rinnovo del Ccnl prevede infatti che tutti i lavoratori vengano informati sui rischi per la sicurezza e la salute connessi alle attività produttive con l’obbligo per il datore di addestrare all’uso delle attrezzature necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa per la quale essi vengono assunti, in piena conformità al d.lgs. n.81/2008”.

“Era necessaria una tutela particolare per le nostre imprese ittiche e l’intera filiera: la concorrenza estera è enorme e i rincari di energia e carburante hanno rischiato seriamente di compromettere il settore. Con il rinnovo del CCNL – evidenzia Roberto Capobianco presidente di Conflavoro Pmi – abbiamo provveduto a salvaguardare nel miglior modo possibile le imprese favorendo una gestione aziendale più vicina alle esigenze attuali”.

Per Mario Serpillo di Agripesca nazionale invece “si tratta di un passo in avanti significativo sulla sicurezza, sia per le imprese che per i lavoratori, in quanto si stabilisce l’importanza della Valutazione del rischio per gli equipaggi. Positiva anche l’attenzione sulle attività di formazione. Il nuovo ccnl è anche uno strumento per attivare un tavolo di confronto sulle criticità che le marinerie stanno affrontando”.

Le Parti sociali hanno concordato infine che sarà Ebiasp – l’Ente Bilaterale Autonomo del Settore Privato-, lo strumento per lo svolgimento delle attività in materia di occupazione, mercato del lavoro, formazione, qualificazione professionale e sostegno al reddito”.

Sicurezza sui pescherecci, nasce un apposito ufficio

La soddisfazione di Agripesca, da sempre attenta alla salute dei lavoratori del comparto

Istituita nei giorni scorsi la VI sezione – Ufficio II “Sicurezza navigazione delle unità di pesca”, nell’ambito del Comando Generale della Capitaneria di Porto. La sezione è un ufficio tecnico che avrà la responsabilità della gestione amministrativa e funzionale della sicurezza della navigazione, in esecuzione della normativa internazionale, comunitaria e nazionale. Ne cura l’applicazione e svolge le funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo nei confronti sia del cluster marittimo sia degli uffici periferici.

Il neonato ufficio, in collaborazione con un gruppo di lavoro composto anche dalle rappresentanze di settore, sarà dunque un’interfaccia operativa sui temi che riguardano la sicurezza della navigazione al fine di garantire i più elevati standard in tema di sicurezza.

All’incontro istitutivo ha preso parte per la nostra federazione la dott.sa Anna Baio; “con l’istituzione di un’unità appositamente dedicata al tema andiamo a colmare un gap che non aveva più motivo di essere. Una normativa internazionale di settore esiste ma risulta di difficile applicazione per le nostre imbarcazioni, mediamente più piccole di quelle degli altri partner europei. Era tempo di provvedere alle specificità della nostra flotta di pescherecci”, ha affermato evidenziando l’importanza del provvedimento.  “Ringraziamo l’Ammiraglio Carlone, l’Ammiraglio Giardino e i loro uffici per il lavoro fatto”, ha poi concluso.

Punbtuale anche il focus del presidente di Agripesca, Mario Serpillo;” quella della pesca è un’attività che presenta dei rischi per la salute di chi la pratica. La finalità della nostra azione è quella di tutelare tutti i segmenti della filiera a partire dal bene più irrinunciabile, la salute a bordo dei pescherecci. Vogliamo dare un seguito giuridico alle evidenze emerse durante l’ordinaria attività di gestione delle pratiche su sinistri ed infortuni marittimi, al fine di individuare le più corrette linee di azione per ridurre gli infortuni a cui i nostri marittimi pescatori sono esposti. La nostra federazione è pronta a garantire la massima collaborazione, nella speranza che il nuovo percorso possa dimostrare concretamente di voler affrontare le problematiche della nostra flotta peschereccia”.

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