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Ministro  Francesco Lollobrigida : “la Direzione generale della pesca ha riaperto, su mia indicazione, la pesca del gambero rosso”

Ministro Francesco Lollobrigida : “la Direzione generale della pesca ha riaperto, su mia indicazione, la pesca del gambero rosso”

“A seguito della verifica dei necessari parametri di monitoraggio la Direzione generale della pesca ha riaperto, su mia indicazione, la pesca del gambero rosso”. Con queste parole il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha annunciato la riapertura della pesca del gambero rosso (Aristaeomorpha foliacea) nel Mediterraneo occidentale, autorizzata con nota n°643646 del 15 dicembre 2022 dalla Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura. 
Da oggi sarà possibile, infatti, per quelle imbarcazioni che non avevano ancora raggiunto la quota assegnata per la campagna 2022 prima della chiusura catturare, sbarcare e commercializzare uno dei prodotti più ricercati e valorizzati presente nei nostri mari.

“Ritenevo importante”, ha proseguito il Ministro, “dare la possibilità di pescare a chi ha ancora disponibilità di quota, proprio per non penalizzare gli operatori rispettosi delle regole”. Sono infatti autorizzate alla pesca del gambero rosso le imbarcazioni inserite nell’elenco delle unità autorizzate alla cattura bersaglio del gambero rosso (ARS) con attrezzi da traino nel Mar Tirreno (GSA 9, 10 e 11) che, al momento della chiusura della pesca avvenuta nel mese di settembre, non avevano ancora raggiunto la quota assegnata per la campagna di pesca 2022.

“Sono certo”, ha infine concluso Lollobrigida, “che in prossimità delle festività natalizie questa possibilità rappresenti l’opportunità per i pescatori italiani, in questo particolare momento di crisi, di incrementare la propria economia e per garantire al consumatore di reperire sul mercato un prodotto di altissima qualità. Un altro passo avanti per la difesa della Sovranità alimentare”.

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Lollobrigida: “Rafforziamo l’Ue rispettando il diritto dei popoli di determinare il proprio modello di produzione e di consumo”

Lollobrigida: “Rafforziamo l’Ue rispettando il diritto dei popoli di determinare il proprio modello di produzione e di consumo”

“Ho incontrato il presidente di turno del Consiglio Ue e collega ceco Zdenek Nekula. Rafforziamo l’Ue rispettando il diritto dei popoli di determinare il proprio modello di produzione e di consumo. Ho chiesto anche sostegno per l’agricoltura e la pesca, asset strategici della nostra Nazione e dell’intera Europa”. Così il ministro Francesco Lollobrigida.

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Ministro Lollobrigida: Da Agrifish risultati importanti per l’Italia su pesca

Ministro Lollobrigida: Da Agrifish risultati importanti per l’Italia su pesca

Il Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Ue ha raggiunto l’accordo politico sui Regolamenti per le possibilità di pesca per la campagna 2023 nelle acque Ue e non Ue, nell’Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero, nonché per alcuni stock ittici di acque profonde. L’Italia è riuscita ad ottenere nella due giorni di Agrifish importanti risultati sull’anguilla, sul gambero di fondo (rosso e viola) e sul tonno rosso. Lo sforzo di pesca per lo strascico si è attestato sui livelli dei piani di gestione nazionali. 

Alla guida della delegazione italiana dell’Agrifish a Bruxelles il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, che ha espresso grande soddisfazione per l’accordo raggiunto: “Sono stati due giorni di lavoro intenso in cui abbiamo lavorato per la difesa dei pescatori italiani e del diritto alla Sovranità Alimentare. L’Italia ha una linea netta in Ue: la tutela delle imprese e dei prodotti della nostra Nazione. L’Europa è più forte se l’Italia è autorevole”. 

L’accordo prevede, grazie alle richieste italiane, per quanto riguarda i gamberi di fondo, una riduzione dei limiti di cattura di pesca del 3%, ben inferiore alla cifra inizialmente messa sul tavolo del Consiglio nella riunione di domenica 11 e che prevedeva una riduzione del 7%, a partire dalla percentuale pari ad almeno il 20% originariamente proposta rispetto all’88% richiesto dal Comitato scientifico della Commissione europea. È stata inoltre incrementata di più di 530 tonnellate la quota italiana di pesca del tonno rosso. Infine, un’altra ottima notizia è che la delegazione italiana è riuscita a salvare la possibilità di pesca dell’anguilla nel mese di dicembre. 

“Portiamo a casa risultati che rendono giustizia ai sacrifici dei nostri pescatori e dei nostri operatori. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno lavorato con determinazione al dossier”, ha concluso il ministro Lollobrigida.

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È online lo Speciale Regione Lazio di Economia del Mare Magazine!

È online lo Speciale Regione Lazio di Economia del Mare Magazine!

Siamo felici di condividere con voi lo Speciale Regione Lazio di Economia del Mare Magazine, di cui abbiamo voluto raccontare il modello.

Il Lazio è la prima Regione italiana ad aver istituito per legge una Cabina di Regia dell’Economia del Mare.

È certamente una piccola rivoluzione all’interno di un panorama nazionale ancora frammentato.

Poter disporre di una governance unitaria e integrata, capace di mettere insieme le molteplici competenze espresse dalle diverse filiere legate alla Blue Economy garantisce stabilità alle imprese e una chiara visione di indirizzo.

Abbiamo voluto mettere insieme quanto emerso in questi anni di lavoro regionale, consapevoli che questo possa rappresentare una buona pratica e un modello politico e amministrativo non solo per le altre regioni italiane, ma per l’intero Sistema istituzionale del Paese, sempre più rivolto verso l’integrazione delle competenze marittime in un unico coordinamento.

Economia del Mare Magazine da sempre ha a cuore la centralità del mare a ogni livello, politico, economico, sociale e culturale.

L’unica strada per dare una prospettiva di sviluppo all’Italia è partire dalla sua natura di mare, coordinando le competenze, unendo le forze, mettendo insieme tutti i protagonisti e indirizzando gli investimenti verso progetti unitari.

La Regione Lazio lo ha fatto per prima, muovendosi contestualmente in 4 direzioni, tutte interconnesse tra loro:

– il coordinamento delle politiche istituzionali e territoriali

– il raccordo con il sistema imprenditoriale e produttivo

– il sostegno alla formazione, all’università e alla ricerca

– la pianificazione finanziaria attraverso programmi triennali e piani di attuazione annuali

Auspichiamo che possa essere un esempio virtuoso e che il percorso sia solo all’inizio.

Sfoglia il numero qui: https://issuu.com/canali_aperti/docs/economiadelmare_magazine2022_issuu_hd

Roberta Busatto –
Direttrice EM Magazine

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IL TURISMO AZZURRO UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER LA PESCA IN MEDITERRANEO

IL TURISMO AZZURRO UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER LA PESCA IN MEDITERRANEO

Per raggiungere una crescita blu la pesca in Mediterraneo necessita di una politica e una visione condivisa tra tutti
i Paesi del bacino. Secondo la FAO oltre il 90% degli stock ittici commerciali in Mediterraneo sono sovra-sfruttati anche se, probabilmente, sarebbe più opportuno parlare di depauperamento in quanto sullo stato delle risorse ittiche gravano anche impatti indipendenti dalla pesca come il cambiamento climatico, le specie aliene, i rifiuti marini, l’inquinamento e l’occupazione antropica del mare. Lo sviluppo della pesca deve quindi avere un approccio precauzionale e adattativo valorizzando anche le opportunità economiche per il settore ittico al di fuori dalla sola cattura commerciale. Il Cluster BIG, nell’ambito della traiettoria risorse biotiche marine, ha identificato tra le priorità la salvaguardia del patrimonio culturale della pesca, il recupero commerciale delle specie dimenticate, la sicurezza alimentare dei consumatori, il risparmio energetico e una pesca zero waste. Temi questi che il Cluster BIG ha inserito nella Smart Specialisation Strategy della Regione Siciliana. In questa direzione particolare importanza assume il
rapporto sinergico tra la pesca e il turismo nello sviluppo del “turismo azzurro”, concretizzato in Sicilia attraverso la Legge Regionale 20 giugno 2019, n. 9: Norme per la salvaguardia della cultura e delle identità marine e per la promozione dell’economia del mare. Disciplina della pesca mediterranea in Sicilia.

Questo processo integra il pescaturismo e l’ittiturismo, già sviluppati in alcune marinerie, con la valorizzazione patrimonio culturale della pesca che viene custodito nel “Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari”. Il Registro raccoglie quegli elementi strutturali e immateriali della pesca che appartengono al territorio che vanno custoditi, preservati i e restituiti alla memoria come i profili antropologi delle marinerie, le tradizioni, i canti le feste religiose, l’etno-gastronomia, gli aspetti architettonici connessi alle strutture da pesca come quelli delle antiche tonnare, gli attrezzi e le antiche tecniche di pesca.

Ciò pone i borghi marinari al centro dello sviluppo di questo progetto che vuole garantire l’economia e l’occupazione al settore senza implementare lo sforzo di pesca anzi valorizzando risorse tradizionali massive oggi sottoutilizzate.
La riscoperta e la salvaguardia degli antichi mestieri e delle tecniche di pesca non ha solo un valore culturale ma rappresenta anche la possibilità di restituirli all’attività commerciale se, come auspicabile, la pesca artigianale acquisirà un ruolo più rilevante nell’adattamento al cambiamento climatico grazie al suo opportunismo e alla sua polivalenza.
E‘ importante che questo percorso non sia sviluppato solo a livello regionale ma possa rappresentare un modello esportabile ad altre aree mediterranee come le marinerie della Tunisia che cono custodi di antiche tradizioni e che giàstanno sviluppando attività di pescaturismo.

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