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Giornata Mondiale della Pesca, Maretti: “I pescatori si trovano ad affrontare sfide inedite”

Giornata Mondiale della Pesca, Maretti: “I pescatori si trovano ad affrontare sfide inedite”

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Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare foto uff stampa

Garanzia di sicurezza alimentare e importanza nell’approvvigionamento di cibo a livello mondiale. Sono i due aspetti di valore che fanno della pesca una asset fondamentale nell’economia dell’uomo. 

E oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Pesca, Cristian Maretti presidente di Legacoop Agroalimentare, ha voluto ribadire l’importanza del settore.

«La pesca italiana è molto controllata e come Legacoop Agroalimentare ci impegniamo per portare gli stock ai livelli sostenibili. E siamo al fianco dei pescatori nella tutela dell’ambiente anche attraverso la collaborazione con le Università per promuovere la ricerca».

A questo proposito «i pescatori sono impegnati nei servizi ambientali, ospitano ricercatori a bordo delle loro barche, effettuano il fishing for litter ovvero la raccolta dei rifiuti marini, portano avanti azioni di collaborazione con le aree marine protette». Inoltre, «i nostri pescatori si sono impegnati per portare a livelli sostenibili la pesca attraverso la riduzione dell’attività sia in termini temporali, sia in termini spaziali». 

La grandi sfide: cambiamento climatico, calo della flotta.

La pesca, oggi, si trova di fronte problemi che da sola non riesce a superare.

«I pescatori si trovano ad affrontare sfide inedite in primis il cambiamento climatico che ha come conseguenza diretta l’arrivo di specie aliene e innalzamento della temperatura delle acque e la loro acidificazione». Ecco perché, pur se la funzione principale della pesca rimane quella dell’approvvigionamento del cibo, «i nostri pescatori investono e si impegnano nella diversificazione in altre attività con una multifunzionalità che passa attraverso l’ittiturisno e il pescaturismo. Ovvero un modo per allargare la fonte di reddito attraverso il legame con il turismo», continua Maretti. 

Negli anni è registrata una evidente contrazione nella consistenza della flotta italiana, passata da 14.873 battelli del 2004 a 11.807 del 2022, con un calo, quindi, complessivo superiore ai 2.900 motopesca. Tale significativa flessione (-20,61%) ha interessato maggiormente battelli con dimensioni superiori alla media.

I pescatori di Legacoop Agroalimentare sabato da Papa Francesco.

A celebrare la giornata della pesca, sarà anche il Santo Padre, Papa Francesco che ha risposto positivamente alla richiesta di mons. Gianrico Ruzza, vescovo promotore dell’Apostolato del Mare in Italia, e della Segreteria Generale della Cei, di accordare un’Udienza privata speciale ai pescatori italiani. L’udienza si terrà in Vaticano presso l’Aula Paolo VI sabato 23 novembre alle 10 e sarà presente anche un’ampia delegazione di Legacoop Agroalimentare, guidata dal presidente Maretti. 

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Federpesca: bene l’impegno del Governo a difesa del settore in vista del Consiglio Agrifish di fine anno

Federpesca: bene l’impegno del Governo a difesa del settore in vista del Consiglio Agrifish di fine anno

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Apprezziamo l’impegno del Ministro Lollobrigida e del Governo a difesa del settore ittico italiano, per scongiurare ulteriori riduzioni delle giornate di pesca nel 2025, in particolare nel Mediterraneo Occidentale. Il documento congiunto promosso dall’Italia, insieme a Francia e Spagna diventa così fondamentale per arrivare con una posizione più forte e comune al Consiglio Agrifish di dicembre che deciderà le possibilità di pesca per il prossimo anno.

Il 16 settembre, la Commissione europea ha pubblicato la sua Proposta per le possibilità di pesca 2025. Per il Mediterraneo Occidentale prevede di entrare in una “fase permanente” dopo gli ultimi anni di “fase transitoria”, che hanno visto misure per ridurre le possibilità di pesca del 40%.

“Tuttavia, non si è mai parlato di un piano a due fasi, del quale non si conosce il futuro delle decisioni prese per gestire la pesca in quest’area, che potrebbe comportare ancora una riduzione dello sforzo di pesca. Un approccio intollerabile che umilia ancora una volta il nostro comparto.” dichiara Francesca Biondo, direttrice di Federpesca. 

FEDERPESCA BIONDO

“Come Federpesca, ci siamo impegnati fin da subito a sostenere questo approccio, sottoscrivendo due lettere unitarie, insieme alle rappresentanze datoriali e sindacali di Francia e Spagna, per rafforzare la posizione dell’Italia in vista del Consiglio Agrifish di fine anno e non trovare compromessi su ulteriori riduzioni delle possibilità di pesca”.

Il documento congiunto promosso dall’Italia rappresenta pertanto una volontà comune da parte di più Paesi membri nel garantire che le misure che andranno ad avere un impatto su migliaia di pescatori e famiglie vengano prese in modo equo e basate su un processo decisionale trasparente, partecipativo e efficace.

Non pertanto costruito su scelte improvvisate all’ultimo momento, ma fondato su una riflessione attenta e pianificata, capace di considerare tutti gli aspetti e le implicazioni a lungo termine. Diventa dunque fondamentale non prevedere ulteriori riduzioni nel 2025, per lasciare il tempo di valutare i risultati degli scorsi anni e prendere decisioni per garantire un futuro al settore, che sia sostenibile a livello economico, ambientale e sociale.

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Pesca: Lollobrigida, ‘moratoria su riduzione 2025’

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A margine del Consiglio Agrifish a Bruxelles “questa mattina ci siamo riuniti con i colleghi francese e spagnolo e abbiamo presentato insieme un documento, che prende atto delle grandi difficoltà dei nostri pescatori, delle nostre imprese. E’ un documento sostenuto dalle nazioni che lo hanno sottoscritto, ma anche da molte altre che, sostanzialmente, chiede una moratoria della riduzione dello sforzo di pesca per il 2025”.

Lo conferma il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a margine del Consiglio nella capitale belga, dopo l’annuncio stamani del collega spagnolo Luis Planas Puchades.

La richiesta, continua, tiene conto dei “grandi sacrifici che finora ha fatto questo settore, che ha visto una contrazione delle nostre marinerie”. Contrazione, questa, che “mette in discussione, di fatto, un aspetto importante: la nostra alimentazione”.

Per Lollobrigida, va “difeso e rilanciato” quello che “è rimasto delle nostre marinerie, cercando di sviluppare in modo contestuale sia le tutele legittime dell’ambiente e del mare, ma anche gli altri due pilastri che l’Unione Europea ha stabilito essere un punto di riferimento, cioè quello economico di reddito per le imprese” e di chi lavora in questo settore.

“Su questo c’è stata grande convergenza: siamo straordinariamente felici di aver potuto creare un tavolo di confronto così efficace, insieme a colleghi di nazioni che ci sono vicine”, conclude.

(Tog/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

FONTE ADNKRONOS

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Federpesca: rafforzare Italia in UE per difendere settore pesca

Federpesca: rafforzare Italia in UE per difendere settore pesca

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“In merito alle tensioni degli ultimi giorni relative alle nomine all’interno della Commissione Europea, vogliamo ribadire come sia fondamentale garantire e difendere una forte rappresentanza dell’Italia in seno alla Commissione che, soprattutto nell’ambito delle politiche agroalimentari e della pesca, potrà fare la differenza, nella tutela di un settore primario fondamentale che garantisce prodotti sostenibili e di qualità sulle tavole dei cittadini europei, nella difesa delle specificità della pesca nel Mediterraneo e assicurando che a fianco alla sostenibilità ambientale, al centro delle politiche europee, siano garantite la sostenibilità sociale ed economica di un settore che ha quanto mai bisogno di essere salvaguardato e messo nelle condizioni di lavorare in sicurezza. Per questo auspichiamo che l’Italia possa essere rappresentata tra i Vicepresidenti della Commissione Europea” così in una nota la Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca.

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Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: politica superi divisioni, con Fitto in Ue avviare rilancio agricoltura e pesca

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: politica superi divisioni, con Fitto in Ue avviare rilancio agricoltura e pesca

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“Il Paese ha bisogno di una presenza significativa in Commissione europea e la strategia di rilancio di agricoltura, pesca e di tutti i settori produttivi passa necessariamente attraverso un ruolo di primo piano a Bruxelles“. Così Gennaro Scognamiglio. presidente nazionale di Unci AgroAlimentare.

“La politica italiana – ha proseguito il rappresentante dell’associazione di categoria – non può arrivare divisa ad appuntamenti importanti come quelli che si stanno giocando in queste ore in Unione europea. E’ necessario mettere da parte logiche di contrapposizione e guardare all’interesse generale. L’intero sistema Unci auspica uno sforzo di tutti i partiti per supportare in maniera unitaria la candidatura del ministro Raffaele Fitto, alla vicepresidenza dell’organo esecutivo dell’Ue. Soltanto se si mettono da parte schieramenti e fazioni, infatti, è possibile creare le condizioni per tutelare gli interessi nazionali e dare forza alla rappresentanza italiana, determinando così un adeguato equilibrio tra contesto nazionale ed europeo. Non cogliere questa occasione, vanificarla, sarebbe un grave errore, con ricadute negative sotto il profilo economico e sociale.

Per promuovere il “made in Italy”, per difendere il grande patrimonio del nostro Paese, le tradizioni e l’innovazione, il sapere, le abilità, le competenze, le esperienze e le specificità delle nostre produzioni, la loro qualità e originalità, soprattutto nel settore agroalimentare, e aprire sempre nuovi mercati, occorre essere protagonisti nei processi decisionali dell’Unione europea.

E’ necessario portare avanti scelte importanti per la valorizzazione del lavoro e delle imprese italiane, ma che possono svolgere una funzione di stimolo e di potenziamento per l’intero continente, senza penalizzare nessuno, se maturate in una visione globale.

In particolare, per l’agricoltura e la pesca, troppo spesso finite nel mirino di decisori poco interessati alla sostenibilità sociale e occupazionale delle politiche comunitarie, e per nulla attenti alle esigenze nazionali di un Paese all’avanguardia in tali comparti, se non addirittura consapevolmente ostili, c’è bisogno di rappresentanti istituzionali che conoscano le realtà e che siano pronti ad impegnarsi per la loro crescita”.

“Alla luce di tutto ciò – conclude Scognamiglio – avvertiamo l’esigenza di lanciare un accorato appello al mondo politico nazionale e alle deputazioni europee, affinché si superino le tensioni e gli ostacoli, archiviando i tatticismi, e si trovi la quadra attorno al nome di Fitto, quale rappresentante di un più ampio e alto progetto di governo dei processi in sede europea”.

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