Categoria: Economia del mare Pagina 18 di 505

Pesca: Coldiretti, decreto su attività sportiva base su cui lavorare per migliorare settore

Pesca: Coldiretti, decreto su attività sportiva base su cui lavorare per migliorare settore

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“Il nuovo decreto che regola l’attività di pesca sportiva e ricreativa con il palangaro è da considerarsi una base su cui lavorare per una rivisitazione necessaria e più profonda della normativa della pesca sportiva”.

E’ quanto scrive, in una nota, Coldiretti Pesca nel commentare la firma del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida del nuovo decreto che regola il numero di ami da utilizzare per la pesca ricreativa con il palangaro. Il decreto prevede che per l’utilizzo fino a 100 ami il pescatore ricreativo o sportivo debba fare richiesta alla Direzione generale del Masaf che provvederà a rilasciare una specifica autorizzazione (i dettagli sono ancora da definire).

“Ora, ci auguriamo che si lavori, come si era detto, per migliorare il settore anche su altri temi importanti – prosegue l’associazione – come ad esempio il discorso della licenza di pesca anche per dilettanti e matricole per le imbarcazioni o il normare il taglio della coda. Siamo sicuri che l’obiettivo di tutti sia quello di sostenere gli operatori professionali in un momento non facile per il settore, migliorando la tutela del mare e delle sue risorse ittiche, anche aumentando sempre più i controlli finalizzati a migliorare il lavoro di tutto il comparto”, conclude Coldiretti Pesca.

(Mat/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

fonte adnkronos

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Pesca: Coldiretti Lucca, ristori per barche insabbiate del porto di Viareggio

Pesca: Coldiretti Lucca, ristori per barche insabbiate del porto di Viareggio

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Un incontro, sabato 7 settembre, alla Cittadella della Pesca per illustrare le modalità per fare le domande per accedere agli aiuti messi in campo dalla Camera di Commercio Toscana Nord Ovest. Una settantina le imprese che hanno i requisiti per accedervi tra Viareggio e Massa Carrara

Ristori in arrivo per i pescatori danneggiati dagli eventi calamitosi di ottobre e novembre 2023 che, a causa delle violente mareggiate che hanno interessato la costa tra Pisa, Viareggio e Massa Carrara sono rimaste bloccate nei rispettivi porti registrando flessioni di fatturati importanti innescando un effetto domino anche per filiere strategiche come quelle della ristorazione e del commercio.

Ai ristori potranno accedere, per esempio, sia le imprese della marineria di Viareggio “prigioniere” dell’insabbiamento dell’avamporto, che per settimane hanno tenuto banco sulle cronache con tanto di manifestazione sotto la Regione Toscana, sia le imprese della piccola pesca di Cinquale.

Le risorse arrivano dalla Camera di Commercio Toscana Nord Ovest che attraverso un bando su misura che sarà illustrato in un incontro promosso da Coldiretti Lucca in programma sabato 7 settembre (ore 11.00) presso la Cittadella della Pesca di Viareggio, consentirà alle imprese individuate dal codice Ateco Istat 03.11 “Pesca marina” di ottenere finalmente gli aiuti invocati e sperati. Gli aiuti potranno variare, a seconda della stazza, dai 1.000 ai 2.500 euro per singola imbarcazione.

A renderlo noto è Coldiretti Lucca che aveva seguito la complicata vicenda dell’insabbiamento a fianco dei pescatori sin dalle prime battute partecipando ai sopralluoghi, organizzando incontri con le istituzioni e le altre associazioni di rappresentanza come Confcommercio e Cna e partecipando alla manifestazione di protesta fiorentina.

“Secondo una nostra ricognizione sono una settantina le imbarcazioni che potranno accedere ai sostegni camerale – spiega il direttore di Coldiretti Lucca Massa Carrara, Francesco Cianciulli – Va dato atto alla Camera di Commercio Toscana Nord Ovest per la sensibilità e per il ruolo decisivo che ha avuto in questo percorso non facile per fa passare il principio, da noi sostenuto, secondo cui il settore della pesca è stato danneggiato dalle conseguenze degli eventi calamitosi dello scorso ottobre e novembre. Se le barche, a fronte di eventi di queste portate, non possono uscire non possono lavorare e quindi nemmeno produrre alcun reddito. Durante l’incontro che abbiamo promosso insieme alla Cittadella della Pesca forniremo alle imprese tutte le informazioni necessarie e risponderemo alle loro domande e quesiti”.

Le domande di voucher possono essere inviate telematicamente dal 10 settembre al 31 ottobre 2024. Il bando completo è disponibile sul sito tno.camcom.it

(Zto/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

Fonte Adnkronos

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Pesca: Cia Bari-Bat, con decreto dismissioni a rischio decine di posti di lavoro

Pesca: Cia Bari-Bat, con decreto dismissioni a rischio decine di posti di lavoro

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È stato pubblicato dal Ministero dell’Agricoltura, il Decreto n. 319453 con cui si determinano le procedure per ottenere le indennità per la definitiva dismissione dell’attività della pesca, delle relative imbarcazioni e/o motopescherecci da parte delle imprese proprietarie: in pratica, è l’atto che determina la fine inesorabile di un’importante e gloriosa storia sia per Molfetta che per Bisceglie. In entrambe le città c’è grande preoccupazione, soprattutto per la perdita di molti posti di lavoro, già fortemente decimati dal vecchio decreto, con il quale le due marinerie furono ridotte di quasi il 50% del loro potenziale e, nello stesso tempo, furono dismessi anche alcuni dei cantieri nautici. Così Cia Bari-Bat e PescAgri-Cia che rilancia sulla necessità di misure a sostegno del settore, non decreti per disincentivare gli imprenditori.

“C’è da chiedersi se siano queste le soluzioni prospettate dalle politiche agroalimentari Ue, che tendono a incentivare le dismissioni e gli abbandoni produttivi a fronte di un contributo una tantum che cancella definitivamente un settore economico strategico per un intero territorio -commenta amaramente Giuseppe De Noia, presidente di Cia Bari-Bat-. Questo decreto -aggiunge- ricorda i tanti e vari Decreti che hanno incentivato l’abbandono della coltivazione di tanti suoli agricoli: pensiamo al set-aside nel settore cerealicolo e all’estirpazione sconsiderata dei vigneti di uva da vino, tutti decreti che, nel tempo, sono serviti per ridurre solo il potenziale produttivo di settori strategici per l’economia alimentare dei territori. Per alcuni, questo incentivo a dismettere rappresenta ‘ossigeno’ dopo decenni bui, fatti di scarsi guadagni e di riduzione costante della risorsa ittica a cui attingere, e funestati da un aumento sconsiderato dei costi, tra cui soprattutto quello del carburante agevolato.

Da un altro punto di vista però, la decurtazione definitiva della flotta delle marinerie di Molfetta e Bisceglie segna un punto di non ritorno, anche perché essa assieme al settore agricolo ha rappresentato per decenni un’importante ricchezza, oltre a un presidio per la tutela dell’ambiente e, soprattutto, un bacino rilevante di posti di lavoro. Queste dismissioni rischiano di avere un impatto sociale e occupazionale devastante per l’intero territorio -ha spiegato De Noia-. Il 2025 si presenterà come un vero spartiacque per tutte le marinerie italiane, ma i presupposti di questo ultimo quadrimestre del 2024 non fanno presagire nulla di buono”.

Dichiarazioni improntante a grave preoccupazione anche quelle di Gennaro Sicolo, presidente regionale dell’organizzazione e vicepresidente nazionale dell’organizzazione: “Noi di Cia siamo fortemente preoccupati per una crisi che, in assenza di decisioni efficaci e in controtendenza, rischia di diventare irreversibile sia nelle campagne che per l’economia del mare. La crisi del settore della pesca viaggia insieme a quello che in questi giorni stiamo vivendo nei settori dell’uva da vino, con prezzi riconosciuti ai produttori che non coprono nemmeno i costi di raccolta. Lo stesso si può dire, purtroppo, della mandorlicoltura, nonostante le svariate richieste dell’industria dolciaria, e del settore cerealicolo, che registra una perdita produttiva di circa mille euro per ettaro” dichiara Sicolo che poi lancia un grido d’allarme sulle politiche agricole Ue.

“Riteniamo sia essenziale rivedere e riprogrammare le scelte di pianificazione strategica in Europa, alla luce dell’aumento della popolazione mondiale. La produzione di cibo salubre e in quantità sufficiente deve essere una priorità, ma occorre puntare sulla piena tracciabilità dei prodotti e la valorizzazione delle produzioni certificate e sostenibili, promuovendo il riconoscimento di una giusta redditività per un’agricoltura, come quella italiana, che tutela il territorio e garantisce reddito e lavoro per milioni di famiglie”.

Sulla questione si è espressa anche PescAgri-Cia Puglia: “Al posto di provvedimenti che disincentivano e premiano le dismissioni, occorrono misure che, invece, incentivino la pesca e che permettano anche ai più giovani di contribuire al rilancio di un settore vitale com’è quello dell’economia del mare”.

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Festival del Mare: il 24 e 25 agosto a Cesenatico

Festival del Mare: il 24 e 25 agosto a Cesenatico

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Torna anche quest’anno a Cesenatico il Festival del Mare, giunto alla sua XIII edizione, organizzato dall’Associazione “Tra il Cielo e il Mare“.

La manifestazione si terrà sabato 24 e domenica 25 agosto 2024 in Piazza Spose dei Marinai e offrirà un ricco programma che unisce l’informazione riguardo la filiera ittica, la degustazione di prodotti ittici del territorio e la solidarietà. In particolare quest’anno l’evento sarà mirato ad un confronto e stato dell’arte sulla pesca italiana e sul delicato momento che sta affrontando tra alluvioni, siccità, specie alloctone e mucillagini e l’orientamento delle nuove politiche della pesca.

Programma generale del Festival del Mare

Il festival si aprirà con il saluto del Sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli, seguito da una serie di incontri dedicati a tematiche attuali e di grande interesse in merito alla filiera ittica.

Il 24 agosto si terrà il dibattito “Mangiare italiano è ancora possibile? Quale futuro per il settore agroalimentare italiano“. Il 25 agosto si terrà invece un tavolo di confronto su “La pesca italiana tra sostenibilità ambientale e socio-economica“.

Tra i relatori che parteciperanno alle due tavole rotonde il Dott. Mattia Lanzoni dell’Università di Ferrara, Gianni Fabbris di Altragricoltura, Gennaro Scognamiglio Presidente di UNCI Agroalimentare, Francesca Petrini Presidente di CNA Agroalimentare, Nunzio Stoppiello e Domenico Carpano della’ Associazione Armatori di Manfredonia,Ciccio Zizzo collaboratore Unci Pesca,Piergiorgio Vasi della Regione Emilia Romagna.

Gli eventi saranno moderati da Valentina Tepedino, direttrice del periodico Eurofishmarket e referente per ADMV, SIMeVeP e Nevio Torresi Presidente dell’Associazione Tra il Cielo ed il Mare.

Dopo le 21:30 per entrambe le serate si esibirà dal vivo la Neil Band, che intratterrà i presenti con “La musica del mare“.

Il Festival del Mare 2024: la degustazione

Come tutti gli anni i membri dell’Associazione Tra il Cielo e il Mare realizzeranno uno stand dedicato alla cucina dei prodotti ittici tipici del Mare Adriatico ed in particolare della Regione Emilia Romagna. Con questi ultimi verranno realizzati delle ricette realizzate dai pescatori di Cesenatico ed altri associati dell’Associazione “Tra il Cielo e il Mare”. La degustazione delle specie ittiche tipiche delle acque regionali sarà anche utile a promuoverle a sostegno della filiera corta e dell’economia ittica locale.

Il Festival del Mare 2024: la solidarietà

La manifestazione non è solo un momento di riflessione, ma anche un’occasione per sostenere una causa importante. Durante il festival, verrà promossa l’iniziativa solidale “Uniti per Jason”, in collaborazione con l’Associazione “Chi Burdel”, per contribuire alle cure mediche di un giovane in difficoltà. Non mancheranno momenti di convivialità con l’apertura dello stand gastronomico a partire dalle ore 19.00, dove sarà possibile degustare specialità di pesce fresco dell’Adriatico, preparate dai pescatori dell’associazione “Tra il Cielo e il Mare”.

Il Festival del Mare è realizzato con il patrocinio del Comune di Cesenatico e in collaborazione con Eurofishmarket.

Perché il Festival del Mare

Questo evento, da 13 anni, si impegna a mettere al centro la pesca non solo nella regione Emilia Romagna ma anche a livello nazionale invitando al confronto rappresentanti delle istituzioni, della politica, della ricerca e chiaramente della filiera ittica. Un confronto costruttivo ed utile a trovare insieme delle soluzioni o delle proposte per dare un futuro alla filiera ittica nazionale. Oltre ai cambiamenti climatici, l’invasione sempre più evidente di specie alloctone, le emergenze da mucillagini, a preoccupare sono anche le sempre più stringenti politiche europee sulla ri regolamentazione della pesca e, soprattutto, sullo scarso ricambio generazionale in questo settore che più del calo della risorsa ittica per altre questioni porterà al calo delle attività di pesca per la carenza di pescatori professionisti in futuro. C’è dunque molto da fare sotto tanti punti di vista e per questo è importante parlarne il più possibile ed informare e coinvolgere anche i cittadini interessati. Per questo la manifestazione “Festival del Mare” si svolge in piazza, la partecipazione alla stessa è gratuita ed i relatori sono sempre referenti autorevoli che rappresentano la filiera ittica.

Un report delle discussioni degli eventi sarà realizzato da V. Tepedino di Eurofishmarket e sarà poi diffuso attraverso i canali di comunicazioni di Eurofishmarket e dell’Associazione Tra il Cielo e il Mare nei giorni successivi all’evento.

Vi aspettiamo numerosi per coinvolgervi nella discussione, degustazione e piacere della musica ricordando che anche scegliendo i piatti cucinati dall’Associazione contribuirete a sostenere l’iniziativa solidale “Uniti per Jason”.

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Acli Terra, Tavoletta sul commissario straordinario per il Granchio blu

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“Siamo lieti della recentissima nomina del commissario straordinario per l’emergenza Granchio blu da parte dei ministri Pichetto Fratin e Lollobrigida e auguriamo buon lavoro al prefetto Enrico Caterino”.

È quanto ha affermato, intervenendo a un convegno sui temi della pesca, il presidente nazionale Acli Terra, Nicola Tavoletta.

Tavoletta ha sottolineato che “già nell’estate 2022 Acli Terra aveva lanciato l’allarme sulla abnorme diffusione del Granchio blu e delle specie aliene nel Mediterraneo con il loro arrivo nei nostri mari, e varando poi nel 2023 anche la campagna informativa sul Lion fish, il pesce leone, in direzione non solo della tutela dell’ecosistema, ma del loro utilizzo positivo in chiave gastronomica e commerciale”. 

Il presidente dell’associazione professionale aclista che tutela lavoratori e aziende del mondo rurale e delle marinerie ha quindi invitato l’esecutivo a un ulteriore passo: “Sarebbe molto importante che da parte delle autorità di governo venisse ora l’autorizzazione alla commercializzazione delle specie aliene, in specie il Lion fish. Questo rappresenterebbe un evidente sollievo economico per tutta la filiera, dai pescatori ai trasformatori ittici, alla ristorazione, ai consumatori”.

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