Categoria: Economia del mare Pagina 20 di 505

G7: Lollobrigida, ‘quello di agricoltura e pesca sarà a Ortigia perché è luogo unico’

G7: Lollobrigida, ‘quello di agricoltura e pesca sarà a Ortigia perché è luogo unico’

[[{“value”:”

“Abbiamo pensato a un G7 che potesse essere un expo del nostro Sistema Italia, di ciò che di meglio possiamo offrire al mondo. Avremmo potuto organizzarlo in qualsiasi comune della nostra bellissima Italia. Ma abbiamo scelto di farlo in Sicilia, a Siracusa e nello specifico a Ortigia. Il motivo è semplice: ogni popolazione che è passata in questo piccolo, piccolissimo lembo di mondo ha lasciato una traccia: greci, romani, normanni, arabi. Un luogo unico che mette insieme le grandi civiltà, la terra, il mare e il cibo. Il luogo perfetto per ospitare il primo G7 che si occuperà non solo di agricoltura, ma anche di pesca. Lo scrive su Facebook il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida postando una foto di Siracusa a proposito del G7 che si svolgerà a Ortigia a fine settembre, accompagnato da un expo dei prodotti agroalimentari, intitolata “Divinazione Expo 24”.

(Arm/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

Fonte ADNKRONOS

The post G7: Lollobrigida, ‘quello di agricoltura e pesca sarà a Ortigia perché è luogo unico’ appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Subito il commissario straordinario per il granchio blu

Subito il commissario straordinario per il granchio blu

[[{“value”:”Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare

«Deve essere al più presto nominato il Commissario straordinario al granchio blu». A chiederlo è Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare dal momento che l’emergenza non è certo finita.

«Ad un anno di distanza dalle prime misure messe in campo dal ministero, riconfermiamo l’esigenza di un coordinamento della calamità e attendiamo la nomina del commissario straordinario, (come stabilito dal dl n.63 del 15 maggio 2024). Inoltre auspichiamo che il piano di intervento, che dovrà essere redatto dal commissario, preveda il coinvolgimento attivo delle associazioni di categoria e delle imprese sul territorio per indirizzare al meglio le risorse disponibili». Quanto Maretti chiede, anche a nome delle realtà territoriali di Legacoop, è di «insistere ed investire su misure di contrasto alla specie e su strumenti di tutela, incentivando ulteriormente la campagna di smaltimento, anche destinando ad essa ulteriori risorse per poterla proseguire senza gravare sulle singole imprese». Questo è «fondamentale per assistere le cooperative nella lotta al granchio», spiega il presidente.

I danni per gli allevamenti e i costi elevati per difendersi. A causa della presenza del granchio blu, il calo di produzione della vongola verace ad oggi si aggira tra il 60%-70% rispetto al 2022/2023 e quest’anno «soltanto il duro lavoro di tutela e contrasto al granchio messo in campo dai cooperatori del basso ferrarese, grazie a strumenti come teli e recinti di contenimento/difesa, permette una raccolta minima di prodotto», spiega Maretti. «Produzione minima che appunto richiede ingenti investimenti e ore di lavoro per poter essere preservata. Strumenti di difesa che però non possono essere messi in campo da tutte le cooperative di acquacoltura a causa delle diverse aree coinvolte dalle concessioni e ove possibile il loro utilizzo, richiedono molta manutenzione e cura per evitare fenomeni di anossia all’interno degli stessi allevamenti».

Monitoraggio e ricerca diventano fondamentali. Per questo «di rilevante importanza sarà concretizzare un vero monitoraggio scientifico sulla presenza della specie e sugli effetti della sua interazione con l’habitat. Non si può fare affidamento su isolati fenomeni di moria del granchio che essendo causati da fenomeni atmosferici rappresentano oltretutto un segnale di pericolo non solo per il granchio, ma per l’intero ecosistema già messo a dura prova». In q uesto quadro è imprescindibile «la sinergia tra imprese e mondo della ricerca per raggiungere l’obiettivo della tutela e recupero della produzione di vongole veraci, convivendo con la specie e mirando sempre più a diversificare ulteriormente le tipologie di allevamento e pesca nei comparti».

Un anno di interventi, ma l’emergenza è sempre più viva. Un anno fa il ministero autorizzava la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi, delle imprese di acquacoltura e della pesca per provvedere alla cattura ed allo smaltimento del granchio blu. Risorse che sono state ulteriormente incrementate nel corso del 2023. Ma nonostante tutto la situazione nella Sacca di Goro e nei canali adduttori delle Valli di Comacchio resta critica. A parlare sono i numeri. Nel 2023, da luglio a novembre, sono stati smaltiti quasi 427mila chili di granchio blu, mentre da marzo a fine luglio di quest’anno i chili smaltiti sono stati poco più di 403mila. «In soli 5 mesi del 2024 si è quasi raggiunto il totale complessivo smaltito nel 2023. Dunque il quantitativo smaltito nel 2023 verrà ampiamente superato quest’anno visto che la campagna, grazie anche al milione di euro stanziato a luglio dalla Regione Emilia-Romagna, continuerà almeno fino settembre con l’auspicio di proseguire fino a novembre», commenta Maretti.

Il granchio blu in tavola. I dati di commercializzazione confermano la difficoltà riscontrata dalle cooperative ad inserire il prodotto all’interno di canali commerciali esistenti per la scarsa richiesta di granchio blu da parte del mercato. Nei primi sei mesi di quest’anno sono stati venduti quasi 44mila chili di prodotto mentre lo scorso anno, da luglio a dicembre, erano stati 510mila. Proprio per far conoscere e incrementare la commercializzazione, Legacoop Agroalimentare ha dato vita ad una campagna di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici dell’Emilia-Romagna con l’offerta di granchio blu fresco ma anche già pronto ad essere cucinato. Partita dalla Romagna, l’iniziativa vuole fare da apripista ad altre simili anche in altre regioni d’Italia.

The post Subito il commissario straordinario per il granchio blu appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Puglia: sostegno dal Feamp per infrastrutture di pesca e bando 2024 per aiuti a mitilicoltura

Puglia: sostegno dal Feamp per infrastrutture di pesca e bando 2024 per aiuti a mitilicoltura

[[{“value”:”

L’assessore regionale all’Agricoltura della Puglia, Donato Pentassuglia, ha incontrato, insieme a Rosa Fiore, dirigente della Struttura di Progetto Attuazione della politica europea per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura del Dipartimento Agricoltura, i rappresentanti dei dieci comuni pugliesi beneficiari della misura 1.43 ‘Porti, luoghi di sbarco, sale per la vendita all’asta e ripari di pesca’ del Feamp, il Programma Operativo 2014-2020 del Fondo europeo per la politica marittima, la pesca e l’acquacoltura in corso di chiusura. Su questa misura sono state impegnate dalla Regione Puglia risorse pari 9,4 milioni di euro, destinate a realizzare in diversi comuni, dal Gargano al Salento, il miglioramento degli approdi e la realizzazione di infrastrutture dedicate alla commercializzazione diretta del pescato, attività sempre più apprezzata dai consumatori. Alcuni comuni, nonostante le numerose interlocuzioni dei mesi scorsi rispetto allo stato di avanzamento dei lavori, fissati ad un minimo del 70% entro il 31.12.2023, hanno avuto una serie di criticità e non sarà possibile riallocare le risorse.

“L’obiettivo, d’intesa con i comuni – ha ricordato l’assessore Pentassuglia – è di verificare nella nuova pianificazione Feampa 2021-2027 la possibilità di attuare nuovi bandi per questo tipo di intervento, per un miglioramento continuo dei servizi per i pescatori. Si tratta di attività utili anche a garantire la sicurezza e la salubrità del pescato locale che poi finisce sulle tavole di tutta la Puglia”. Per la salvaguardia della mitilicoltura pugliese è in corso di definizione da parte della sezione gestione sostenibile e tutela delle risorse forestali e naturali del dipartimento Agricoltura il bando 2024 per il sostegno diretto alla mitilicoltura pugliese, con una dotazione finanziaria di 150mila euro, a valere sull’ex Legge Regionale n. 26/2012 (art. 30) e sull’articolo 26 della Legge Regionale n. 1/2016.

“In questo momento il surriscaldamento delle acque, in particolare nel primo seno del golfo di Taranto, sta generando l’asfissia dei mitili, con gravissimo impatto economico sulle imprese del settore – ha sottolineato l’assessore – e per condividere gli asset di questo aiuto in regime de minimis abbiamo convocato immediatamente le associazioni di categoria e i sindacati, sempre con spirito di condivisione degli obiettivi e la tempestività necessaria per fronteggiare anche la situazione connessa alla morìa dei mitili nelle acque di Taranto”. Nei prossimi giorni proseguirà su questo tema l’interlocuzione dell’assessore Donato Pentassuglia con i vertici del Comune di Taranto e i rappresentanti delle imprese.

(Red-Lab/Labitalia)

ISSN 2499 – 3166

FONTE ADNKRONOS

The post Puglia: sostegno dal Feamp per infrastrutture di pesca e bando 2024 per aiuti a mitilicoltura appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Fish Dependence Day: quando l’Europa esaurisce virtualmente l’equivalente della produzione annua interna di pesce, molluschi e crostacei

Fish Dependence Day: quando l’Europa esaurisce virtualmente l’equivalente della produzione annua interna di pesce, molluschi e crostacei

[[{“value”:”

Il WWF, con la sua campagna Our Future a metà luglio, ricorda che questo evento coincide con la ricorrenza del “Fish Dependence Day“, quel momento in cui l’Europa esaurisce virtualmente l’equivalente della produzione annua interna di pesce, molluschi e crostacei.

Con ben il 58% degli stock ittici sovrapescati, il Mediterraneo è il secondo mare più sovrasfruttato al mondo (contro il 37,7% degli stock ittici sovrasfruttati a livello globale), condizioni acuite dagli altri impatti cui è soggetto l’ecosistema marino, in primo luogo il cambiamento climatico.

Se nei primi sei mesi dell’anno avessimo consumato solo risorse dei nostri mari, da luglio alla fine dell’anno queste non sarebbero più disponibili e l’Europa dovrebbe ricorrere alle importazioni per sostenere la crescente richiesta dei consumatori. 

La domanda europea di prodotti ittici è infatti troppo alta: ogni cittadino europeo consuma in media circa 24 chili di pesce l’anno, e gli italiani superano la media con i loro 31,21 chili di pesce pro capite l’anno.

In Italia, il Fish Dependence Day mostra l’impatto devastante dei consumi eccessivi sugli stock ittici del Mediterraneo, con una domanda sempre più in aumento da parte dei consumatori, soprattutto nel periodo estivo, che alimenta una pesca eccessiva.

Le specie più colpite

Le specie più colpite includono il nasello, la sardina, i gamberi (viola e rosa) e la triglia di fango. Questa situazione è ulteriormente aggravata dalla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), che mette a rischio gli ecosistemi marini e le economie locali.   

Per questo il WWF richiama l’attenzione sull’importanza di comportamenti di consumo responsabili dei prodotti ittici.

Alle azioni umane si aggiunge un altro elemento che si fa sempre più sentire. La crisi climatica mette a rischio ben la metà della produzione mondiale di pesce, con gravi conseguenze per le piccole comunità che vivono di pesca. Il riscaldamento degli oceani sta riducendo le popolazioni ittiche, con alcune aree tropicali che potrebbero vedere una diminuzione fino al 40% entro il 2100.

Anche nel nostro mare il cambiamento climatico sta causando effetti come: la tropicalizzazione del mare, con specie autoctone costrette a spostarsi a causa dell’aumento delle temperature e lasciare il posto alle specie invasive (quasi 1.000 nuove specie invasive, di cui 126 specie ittiche, sono entrate nel Mediterraneo, causando riduzioni delle specie autoctone fino al 40% in alcune aree, per motivi di competizione o predazione); i bloom di meduse, provocati da un mix di fattori tra cui l’eutrofizzazione del mare e la riduzione degli stock ittici; la diminuzione della capacità di immagazzinamento della CO2 dovuta alla riduzione delle praterie di posidonia.

Impatti analizzati in maniera approfondita all’interno del report lanciato il mese scorso dal WWF “Il Respiro degli oceani”.

“Le evidenze scientifiche confermano come aumentando la protezione in aree chiave del Mediterraneo, gli habitat marini potrebbero riprendersi, gli stock ittici chiave essere ricostituiti e noi potremmo combattere al meglio l’impatto del cambiamento climatico – afferma Giulia Prato, Responsabile Mare del WWF Italia -. Ma anche ridurre il nostro consumo di pesce soprattutto per quanto riguarda le specie più sovrasfruttate, diversificando le nostre scelte di prodotti ittici è fondamentale per contrastare la pesca eccessiva, incoraggiare la transizione verso una pesca più sostenibile e supportare la resilienza dell’ecosistema marino. Il WWF Italia invita i consumatori a fare scelte di consumo responsabili, come contributo agli obiettivi di conservazione e tutela del nostro mare. Acquistare pesce adulto, locale e di stagione, meglio ancora, scegliere specie poco comuni, evitando quelle più sovrasfruttate, così da bilanciare la pressione sulle risorse marine, favorendo il mantenimento della biodiversità marina e la rigenerazione degli stock ittici”.

Pesce: acquisto responsabile

Controllare l’etichetta del pesce che si vuole acquistare è fondamentale; verificare la provenienza e il metodo di cattura, e orientare la propria scelta verso stock in buone condizioni e pratiche di pesca meno impattanti, permette di muovere l’offerta del mercato verso una pesca più sostenibile. In questo contesto, risulta fondamentale accompagnare la pesca verso un percorso di sostenibilità, tracciabilità e trasparenza. Il WWF promuove una pesca più sostenibile a 360 gradi, lavorando con i pescatori locali, ricercatori, autorità e filiera affinché si pratichino attività di pesca più sostenibili in termini ecologici e socio-economici, con una migliore valorizzazione dei prodotti ittici sul mercato e una diversificazione delle attività e ha messo a disposizione dei consumatori una guida per aiutare all’acquisto del pesce, proprio sulla valutazione di questi parametri, e promuove anche l’educazione e la consapevolezza attraverso un gioco interattivo che esplora il consumo dei prodotti ittici e i loro impatti sul clima.

The post Fish Dependence Day: quando l’Europa esaurisce virtualmente l’equivalente della produzione annua interna di pesce, molluschi e crostacei appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: incentivi dismissione vecchie imbarcazioni consentono pesca responsabile e sicura

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: incentivi dismissione vecchie imbarcazioni consentono pesca responsabile e sicura

[[{“value”:”

“Con l’atteso decreto direttoriale del Ministero dell’Agricoltura sugli incentivi per la dismissione e demolizione dei vecchi pescherecci, appena pubblicato, si potranno dare risposte concrete a non pochi operatori del settore, con un vantaggio complessivo per l’intero comparto, che così potrà ammodernarsi”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare.

“Il rinnovo della flotta – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria del mondo cooperativistico – non solo risponde agli obiettivi previsti dall’Unione europea, per una maggiore sostenibilità ambientale dell’attività, ma contribuisce in maniera determinante a garantire la sicurezza in mare dei lavoratori, che con imbarcazioni datate e in condizioni non ottimali risulta molto più difficile da assicurare. D’altra parte, per tutte le imprese della pesca professionale si profilano nuove sfide ed investimenti per l’adozione di tecnologie avanzate, per l’adeguamento ai nuovi standard.

Auspichiamo, dunque, che con il nuovo provvedimento si possa attuare un piano di dismissione volontario che apra una nuova pagina per costruire una pesca sempre più responsabile, attenta all’impatto sulle risorse naturali e che possa anche creare nuove opportunità per un settore importante dell’economia costiera, ma anche strutturalmente fragile, spesso penalizzato, che ha dovuto affrontare molti problemi soprattutto negli ultimi anni, rispetto ai quali solo grazie alla determinazione, al coraggio, all’esperienza, alla capacità dei pescatori di rispondere alle continue sollecitazioni esterne si è riusciti a superare gli ostacoli ed andare oltre”.

“Da parte nostra – ha concluso Scognamiglio – ci sforziamo di guardare in avanti e in quest’ottica facciamo affidamento sulle istituzioni, in particolare sul Ministero dell’Agricoltura, con il quale è stato da tempo avviato un confronto positivo e una proficua collaborazione, che si determinino le condizioni per l’immissione in mare di nuove unità o per l’ammodernamento di quelle riqualificabili, con le misure del programma Feampa, in modo da rendere più competitiva la pesca italiana”.

The post Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: incentivi dismissione vecchie imbarcazioni consentono pesca responsabile e sicura appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Pagina 20 di 505

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy