Categoria: Economia del mare Pagina 3 di 505

Animali: progetto per proteggere le tartarughe marine dalla ‘pesca fantasma’

Animali: progetto per proteggere le tartarughe marine dalla ‘pesca fantasma’

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Progetto

Il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa è partner di Life Oasis

Ogni anno, in Mediterraneo molte tartarughe marine possono rimanere intrappolate in attrezzi da pesca persi o abbandonati. Proteggere gli ecosistemi del ‘Mare Nostrum’ richiede un’azione coordinata e una responsabilità condivisa, fra i diversi paesi e le diverse flotte che operano al suo interno, per proteggere la nostra biodiversità, ma anche la sostenibilità della pesca e la sicurezza marittima. Life Oasis è stato istituito per affrontare questo problema, un progetto pionieristico che combina tecnologia, ricerca e collaborazione diretta con il settore della pesca e marittimo a livello internazionale e che vede il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa fra i partner. Il progetto durerà cinque anni e punta a mitigare gli impatti negativi della pesca e dei rifiuti marini sulla biodiversità del Mediterraneo, con particolare attenzione alle tartarughe Caretta caretta, una specie prioritaria, censita anche nella Direttiva Habitat e classificata nella Lista Rossa della Iucn come specie “Vulnerabile” a livello globale.

Reti, lenze, nasse lasciate in mare e lasciate incustodite si possono infatti trasformare in trappole mortali e possono continuare a catturare pesci e altre specie per mesi o addirittura anni, un fenomeno noto come “pesca fantasma”.

In particolare, il progetto Life Oasis svilupperà un modello intelligente di aFad (intelligent anchored Fish Aggregating Device) cioè di dispositivi ancorati sul fondale marino usati per pescare in modo controllato e sostenibile. Gli strumenti saranno dotati di sensori avanzati per monitorare l’ecosistema circostante e raccogliere dati sulla presenza di pesci e specie protette come le tartarughe marine. Verrà inoltre realizzata una mappatura degli attrezzi da pesca abbandonati, persi o scartati nel Mediterraneo.

Fonte: Adnkronos

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Raccolta fondi per il Calimero Simpa, il più grande peschereccio di Cesenatico affondato a gennaio

Raccolta fondi per il Calimero Simpa, il più grande peschereccio di Cesenatico affondato a gennaio

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raccolta

Cristian Maretti (presidente Legacoop Agroalimentare): «Siamo vicini ai pescatori, agli armatori e alle loro famiglie. Dobbiamo contribuire al sostenimento delle spese di chi ha perso il futuro e il lavoro»

Il grande cuore dei pescatori si mobilita per aiutare i colleghi in difficoltà. E così per solidarietà con l’equipaggio e gli armatori del peschereccio Calimero Sampa della marineria di Cesenatico, è stata aperta una sottoscrizione (https://www.gofundme.com/f/calimerocesenatico) per aiutare economicamente le famiglie che sul quella imbarcazione facevano affidamento per vivere. «Il Calimero Sampa è affondato il 28 gennaio di quest’anno. E con il peschereccio sono andate a fondo le speranze e il futuro di molte famiglie», spiega Cristian Maretti presidente di Legacoop Agroalimentare.

«Come Legacoop Agroalimentare ci sentiamo vicini ai pescatori e alle loro famiglie e appoggiamo la raccolta fondi che in poche ore ha superato i 6mila euro e punta ad arrivare a 20mila. È in contributo al sostenimento delle spese legate al recupero del relitto e alla messa in sicurezza di quel tratto di mare e per le spese che ancora ci saranno per lo smaltimento di quanto ancora rimane Si tratta di un atto di vicinanza al Calimero che era storia, tradizione e identità. Era il peschereccio più grande di Cesenatico e un simbolo del nostro mare», conclude Maretti.

Oltre alla raccolta fondi, la marineria di Cesenatico ha in cantiere iniziative per contribuire alla causa e per continuare a dare assistenza come dal primo momento dell’accaduto.

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Unci AgroAlimentare: in Puglia piccole barche e comunità pescatori affamati dalla Ue

Unci AgroAlimentare: in Puglia piccole barche e comunità pescatori affamati dalla Ue

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ue

La pesca del rossetto nel Golfo di Manfredonia sta subendo l’ennesima azione di dumping sociale da parte della Direzione Generale Mare della Commissione europea con un’opposizione serrata al terzo rinnovo del piano di gestione, per la campagna di pesca 2025-2027.

Il ministero e gli esperti sostengono il rinnovo

La richiesta di rinnovo è stata inoltrata tempestivamente ed il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha proposto alla Commissione Ue, a fine ottobre 2024, una nuova versione aggiornata del piano di gestione per la pesca del rossetto all’interno del compartimento marittimo di Manfredonia, ricevendo il parere favorevole da parte del Consiglio consultivo regionale del Medac – Mediterranean Advisory Council, organismo composto da organizzazioni della pesca, associazioni ambientaliste e di tutela dei consumatori.   

Nulla è stato lasciato al caso da parte dell’ente di ricerca Cirspe – Centro Italiano Ricerche e Studi per la Pesca scrl, istituto riconosciuto dal ministero, nell’elaborazione delle docuentazioni a supporto dell’istanza presentata a Bruxelles. Una proposta supportata anche dall’autorizzazione ricevuta in precedenza dalla stessa Commissione Ue per la campagna di sperimentazione pesca del 2018 e del 2022, che con l’ultimo provvedimento consentiva la pesca fino alla primavera del 2024.

Oggi per il prosieguo delle attività nel prossimo triennio è necessaria una nuova decisione della Commissione europea, ma Unci AgroAlimentare non può che prendere atto che c’è una forte  resistenza da parte dell’Esecutivo Ue a concedere il rinnovo.

Unci AgroAlimentare: “Salviamo una tradizione”

Ci  corre l’obbligo di sottolineare che la pesca al rossetto autorizzata nella precedente campagna, effettuata con tutti gli accorgimenti scientifici possibili, non ha registrato alcuna criticità per il benessere di questa specie (Aphia minuta). Ancora una volta ribadiamo che i pescatori e le comunità costiere basano la loro redditività anche su attività tradizionali e questa è una tipologia di pesca storica nel Golfo di Manfredonia, effettuata soltanto stagionalmente. I pescatori hanno a cuore la tenuta della risorsa ittica, che consentirà loro una sostenibilità economica ed ambientale nel tempo, grazie anche al Piano di gestione, che ha rispettato i parametri richiesti dal Regolamento. Alla luce di tutto ciò, risulta incomprensibile la posizione della Commissione.

“Auspichiamo che da Bruxelles – ha dichiarato Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare – giunga un segnale positivo, con la presa d’atto della Commissione e il via libera a mantenere viva una tradizione e un’importante opportunità per i piccoli pescatori del comprensorio, con un piano di gestione che coniuga l’attenzione per la sostenibilità ecologica alla tutela del lavoro e del reddito dei pescatori e delle loro famiglie”.

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IA e tecnologie per la pesca: workshop internazionale a Palermo

IA e tecnologie per la pesca: workshop internazionale a Palermo

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Si è concluso a Palermo il Workshop dal titolo “Advanced technologies and AI for the sea: innovations in fisheries control activity”, tenutosi nei giorni 29 e 30 gennaio, presso il Marina Convention Center, nella splendida cornice del molo trapezoidale. L’evento ha visto la partecipazione 90 rappresentanti, provenienti da oltre 21 Paesi e 4 Agenzie europee.

Il workshop, che si è inserito nell’ambito delle celebrazioni per il 160° anniversario della Guardia Costiera Italiana, è stato realizzato in collaborazione con l’Agenzia Europea per il controllo della pesca (European Fisheries Control Agency – EFCA).

Durante i lavori del workshop sono stati analizzati, a cura di esperti del settore provenienti da tutta l’Europa, gli aspetti derivanti dall’applicazione delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale nelle funzioni di Guardia Costiera e, in particolare, nell’attività di controllo della pesca marittima, esaminandone le potenziali sfide future nell’impiego da un punto di vista tecnologico, giuridico e operativo.

Ad esempio, le informazioni a disposizione grazie alle tecnologie e ai sistemi satellitari già in uso per il monitoraggio e controllo delle attività di pesca, potranno essere elaborate dall’intelligenza artificiale per individuare aree e obiettivi maggiormente sensibili, garantendo una razionalizzazione dei controlli ed una migliore efficacia nell’attività di vigilanza sulla pesca.

Un’opportunità di dialogo per la cooperazione europea

L’evento ha consentito un’importante occasione di dialogo per tutte le Organizzazioni che a livello di Unione Europea svolgono funzioni di Guardia Costiera e che operano nel campo dei controlli legati all’attività di pesca.

Il Workshop è il primo degli eventi organizzati nell’ambito del Forum sulla Funzioni di Guardia Costiera (European Coast Guard Functions Forum – ECGFF), per il quale l’Italia quest’anno detiene la Presidenza. L’obiettivo del Forum è quello di studiare, contribuire e promuovere la comprensione e lo sviluppo di questioni marittime di comune interesse legate alle funzioni di Guardia Costiera, attraverso i confini e attraverso diversi settori, al fine di contribuire al progresso delle attività legate a tali funzioni.

Inoltre, nel quadro della cooperazione europea sulle funzioni di Guardia Costiera, le tre Agenzie dell’Unione Europea, l’Agenzia Europea per il controllo della pesca (EFCA), l’Agenzia Europea per la sicurezza marittima (EMSA) e l’Agenzia Europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) collaborano strettamente con il Forum nell’attuazione delle attività identificate come prioritarie dagli Stati Membri.

La Guardia Costiera Italiana – con l’intervento del Direttore Marittimo della Sicilia Occidentale e Comandante del porto di Palermo, Contrammiraglio Raffaele Macauda, in rappresentanza del Comandante generale, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone – ha rinnovato l’impegno per il miglioramento continuo dei sistemi a supporto dei controlli pesca, con i molteplici obiettivi di tutelare gli stock ittici, garantire la qualità dei prodotti e dell’intera filiera, a salvaguardia anche dell’ecosistema marino e del suo delicato habitat.

Visita alla Nave “Bruno Gregoretti”

In occasione del Workshop, la Direttrice Esecutiva dell’Agenzia EFCA, Dr.ssa Susan Steele, ha fatto visita alla Nave “Bruno Gregoretti” CP 920, unità d’altura della Guardia Costiera Italiana specializzata nelle attività di controllo della pesca, tutela dell’ambiente marino e soccorso in mare, ormeggiata nel porto di Palermo.

In concomitanza con l’evento internazionale, Nave Gregoretti è stata poi visitabile sia per i partecipanti al Workshop che per il pubblico, che ha potuto conoscere da vicino l’unità multiruolo della Guardia Costiera, dotata di moderne tecnologie e strumentazioni avanzate, che svolge un ruolo fondamentale nella sicurezza della navigazione e nella protezione delle risorse ittiche, operando in ambito nazionale e internazionale. 

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Unci: stop misure UE pesca, Lollobrigida per revisione piano

Unci: stop misure UE pesca, Lollobrigida per revisione piano

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“E’ tempo che Bruxelles riveda gli indirizzi della politica comune sulla pesca, che hanno oltremodo penalizzato il settore e particolarmente le marinerie italiane. Sosteniamo pertanto l’iniziativa intrapresa dal ministro Lollobrigida in sede di consiglio Agrifish, per la revisione del Piano pluriennale per il Mediterraneo occidentale”. Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare.

“Il comparto ittico – ha proseguito il dirigente dell’associazione di categoria del mondo cooperativistico – , con i suoi lavoratori e le sue imprese, ha pagato un prezzo molto alto, in nome di una svolta ecologica, che attribuisce alla pesca anche responsabilità non sue, trasformandola in una sorta di capro espiatorio. L’inquinamento marino, la minaccia alla biodiversità dipendono infatti da molti fattori, a cominciare dagli scarichi civili e industriali che provengono dalla terraferma, agli stili di vita e di consumo dell’intera società.

Ma di tutto ciò i vertici dell’Unione europea negli scorsi anni non ne hanno tenuto conto, evitando persino il confronto con la categoria, in preda ad una sorta di crociata, che appare ancor meno credibile perché agevola e promuove nuovi segmenti produttivi, come gli alimenti sintetici o i succedanei. A questo scopo sono state imposte sempre nuove limitazioni alle attività di pesca e un carico burocratico insostenibile, non avendo alcuna considerazione per le conseguenze economiche ed occupazionali. Una scelta ancor più inaccettabile se si pensa che la pesca italiana si è dimostrata pronta a recepire, in maniera crescente, ogni innovazione e regolamentazione utile alla conservazione della risorsa ittica, alla salvaguardia del mare, ad operazioni di disinquinamento delle acque, ritenendo che fosse possibile e doveroso coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale, che riguarda intere comunità costiere.

Ma il processo di colpevolizzazione della pesca è proseguito, nell’indifferenza di buona parte della politica italiana, creando gravi conseguenze per un settore importante del made in Italy, che ha sempre garantito qualità e alti standard produttivi ai consumatori. Fortunatamente però con l’attuale governo si è registrata una svolta significativa, che potrà dare risultati positivi, con il coinvolgimento delle altre marinerie mediterranee”.

“Di fronte al perdurante atteggiamento di ostilità – conclude Scognamiglio – di tecnocrati e politici interessati più alle lusinghe delle lobby economiche, che all’ascolto di lavoratori e piccole imprese, non siamo più disposti a tollerare misure che penalizzano ingiustamente il mondo della pesca professionale, esigendo nuovi sacrifici, mentre sarebbe stato possibile, applicando il meccanismo di compensazione, ridurre la morsa dei tagli alle catture di pesce, in virtù dell’ormai ridotta presenza di imbarcazioni, dovuta alla crisi e alle difficoltà che le politiche Ue hanno creato. Apprezziamo quindi la determinazione del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida  nel voler porre la questione al prossimo consiglio Agrifish”.

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