“Un’ottima notizia per le imprese di pesca in difficoltà il via libera della Conferenza Stato Regioni al decreto per il contributo destinato alla copertura, totale o parziale, degli interessi passivi dei finanziamenti bancari. Una risposta concreta alle difficoltà strutturali del settore di accesso al credito. Ringraziamo il governo per questo segno tangibile di attenzione ad uno dei settori primari dell’economia”.
Così il vicepresidente Confcooperative Fedagripesca Paolo Tiozzo sull’approvazione del decreto a firma del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, e del ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti.
Nello specifico, quella che è conosciuta come la “cambiale azzurra”, consente un contributo in conto interessi quantificato in ragione di una percentuale pari, al massimo, al 50% del tasso annuo nominale applicato dalla Banca al finanziamento. L’importo individuale per ciascun beneficiario non può comunque superare 100mila euro.
Dopo i risultati positivi ottenuti in Commissione Agrifish, un’altra buona notizia arriva per la Pesca. «Si tratta dell’approvazione del decreto per la copertura degli interessi bancari che rappresenta sicuramente una risposta concreta del governo alle difficoltà strutturali che il settore ha quando si tratta di accesso al credito», spiega Cristian Maretti presidente di Legacoop Agroalimentare.
«Il via libera della Conferenza Stato Regioni al decreto per il contributo destinato alla copertura, totale o parziale, degli interessi passivi dei finanziamenti bancari è una soluzione importante».
Per questo «come Legacoop Agroalimentare ringraziamo il governo per quanto ha fatto per il settore. In particolare con azioni concrete, come questa che dimostra di aver a cuore la Pesca, uno dei settori primari dell’economia italiana», sottolinea Maretti.
Il decreto approvato porta la firma del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
E conclude Maretti «Si tratta di quella che viene definita “cambiale azzurra” che consente un contributo in conto interessi fini da un massimo del 50% del tasso annuo nominale applicato dalla Banca al finanziamento. L’importo individuale per ciascun beneficiario non può comunque superare 100mila euro».
Il Progetto è stato affidato dalla Regione Veneto al Consorzio di Bonifica
Con l’approvazione del Disciplinare, e la conseguente nomina del Consorzio di Bonifica Delta del Po a soggetto attuatore, inizia la fase operativa degli interventi di vivificazione delle lagune del Delta del Po, nell’ambito dell’Accordo per la coesione perfezionato lo scorso anno tra Regione Veneto e Governo.
Uno scorcio della laguna
La descrizione del Progetto
Il progetto Fscri_RI_422, denominato “Interventi per la vivificazione degli ambiti lagunari del Delta del Po” può dunque spiccare il volo, ed andrà a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027. L’imponente intervento di vivificazione, che terminerà nel 2031, ha lo scopo di riattivare gli scambi d’acqua con il mare: si tratta di un progetto di grande importanza e molto atteso dal mondo della pesca e dell’acquacoltura per garantire la produttività delle acque interne. Si è reso necessario per l’intero settore che si trova a fronteggiare non solo l’emergenza granchio blu ma anche gli effetti dei cambiamenti climatici che impattano in maniera significativa sulle lagune, tra alte temperature e modificazioni nella salinità delle acque.
La vivificazione
L’intervento di vivificazione riguarderà gli ambiti lagunari del Delta del Po, e nello specifico le lagune dei Comuni di Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina in Provincia di Rovigo (Laguna di Caleri, Laguna di Marinetta, Vallona, Sacca del Canarin, Laguna di Barbamarco, Sacca di Scardovari). Consiste nell’escavo dei canali e nell’apertura delle bocche di comunicazione con il mare.
È noto che garantire la funzionalità dell’idrodinamica delle lagune del Delta del Po, riattivando gli scambi d’acqua diretti con il mare è fondamentale per ridurre le difficoltà di ricambio idrico e i pericolosi fenomeni di eutrofizzazione che, nel periodo estivo, possono dar luogo a crisi anossiche e morie delle specie ittiche presenti. L’intendimento è quello di salvaguardare gli ecosistemi deltizi, garantendo la produttività delle lagune e l’occupazione nei settori della pesca e della molluschicoltura, comparti strategici per l’economia veneta.
Tramonto lagunare
Cronoprogramma del progetto
Il cronoprogramma prevede la consegna del progetto esecutivo entro il 31 dicembre 2025, mentre la conclusione dell’intervento è prevista entro il 30 giugno 2031. Per tale ragione è stato concluso il Protocollo d’intesa lagune con i Consorzi e le Cooperative della Pesca Professionale e dell’Acquacoltura, che sarà firmato a marzo 2026 e grazie al quale soggetti pubblici e privati si impegneranno a promuovere lo svolgimento integrato e coordinato delle attività necessarie a una gestione sostenibile e razionale delle lagune del Delta del Po.
I negoziati del Consiglio Europeo dell’Agricoltura e della Pesca hanno portato a un accordo senza precedenti: nessuna riduzione dei giorni di pesca per la flotta a strascico italiana nel 2025.
Una decisione che rappresenta un traguardo fondamentale per il futuro del settore ittico nazionale e la salvaguardia delle marinerie italiane.
Ogni anno, nell’ambito del negoziato europeo, vengono avanzate proposte che prevedono tagli significativi alle attività di pesca, con ripercussioni potenzialmente gravi sull’intero comparto. Grazie a una strategia negoziale efficace portata avanti dal Ministro Francesco Lollobrigida, l’Italia è riuscita a ottenere risultati concreti che garantiscono stabilità e continuità operativa per una filiera di primaria importanza economica e sociale. Risultati rilevanti sono stati raggiunti anche sulle quote di pesca del gambero, per le quali la Commissione Europea aveva proposto un taglio drastico del -29%.
L’azione determinata dell’Italia ha permesso di ridurre l’impatto al -6%, un passo che preserva gli interessi nazionali e consente al settore di continuare a operare in condizioni più sostenibili.
Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste rimane impegnato nella difesa del comparto ittico nazionale, lavorando per promuovere un equilibrio sostenibile tra la tutela ambientale e lo sviluppo economico. Questo successo negoziale rappresenta un riconoscimento dell’autorevolezza italiana in Europa e un segnale di fiducia verso il futuro del settore.
“Anche quest’anno durante le festività natalizie i pescatori abruzzesi potranno esercitare la loro attività per cinque giorni alla settimana, anziché i tre stabiliti dalla normativa nazionale in ottemperanza alle disposizioni europee. Grazie a un tavolo di concertazione tra cooperative, organizzazioni sindacali e datoriali è stata raggiunta un’intesa che consente la pesca anche nel fine settimana, nel rispetto delle regole e delle necessità del settore. Una questione che mi era stata posta dai pescatori abruzzesi e che ha trovato un piacevole epilogo grazie alla sensibilità dimostrata dal ministro Francesco Lollobrigida e alla costante interlocuzione con l’onorevole Giandiego Gatta, responsabile nazionale Fi del dipartimento Pesca e Acquacoltura e con Paola D’angelo di Confcooperative Abruzzo”. Lo dichiara, in una nota, Nazario Pagano, Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera segretario regionale di Fi Abruzzo.
“Questo accordo rappresenta un grande risultato per il comparto della pesca, fondamentale per l’economia dell’Abruzzo e del nostro Paese, e risponde alla crescente domanda di prodotti ittici che caratterizza il periodo natalizio. Con questo accordo diamo un segnale concreto di vicinanza ai nostri pescatori, tutelando un settore che rappresenta una delle eccellenze dell’Abruzzo e di tutta l’Italia. Garantire prodotti freschi e di qualità sulle nostre tavole durante le festività è il giusto riconoscimento al lavoro e alla dedizione di chi ogni giorno affronta il mare”, conclude.