Categoria: Pesce In Rete Pagina 10 di 975

Tilapia 2.0: l’editing genetico rivoluziona l’acquacoltura

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Tilapia 2.0: l’editing genetico rivoluziona l’acquacoltura – Brazilian Fish, uno dei principali produttori di tilapia in Brasile, segna una svolta nell’industria dell’acquacoltura con l’introduzione della prima tilapia geneticamente migliorata. Grazie alla collaborazione con il Center for Aquaculture Technologies (CAT) negli Stati Uniti, l’azienda ha sviluppato un innovativo programma di editing genetico, mirato a ottimizzare la crescita e la resa di questo pesce, rendendolo ancora più competitivo sul mercato globale.

L’editing genetico della tilapia del Nilo condotto da Brazilian Fish sfrutta strumenti di biotecnologia avanzata per ottenere miglioramenti mirati, accelerando un processo che, con i metodi tradizionali di selezione, richiederebbe decenni. Grazie a questa tecnologia, è possibile intervenire su specifici geni legati alla crescita e all’efficienza alimentare, con il risultato di una produzione più sostenibile e redditizia.

Questa tecnica non introduce elementi estranei nel genoma del pesce, ma si limita a modificare sequenze genetiche esistenti per esaltare caratteristiche già presenti in natura. Il progetto si concentra sulla miostatina, una proteina che regola la crescita muscolare, riducendone l’attività per ottenere esemplari più grandi e con un miglior rapporto carne/osso.

Gli scienziati coinvolti nel progetto hanno sviluppato un protocollo di fecondazione in vitro, creando uova geneticamente modificate che permettono di ottenere una progenie con caratteristiche superiori in termini di crescita e resa produttiva.

Dopo due anni di ricerche e test preliminari, i primi esemplari di tilapia geneticamente migliorata sono stati prodotti e tenuti in ambienti controllati per le valutazioni genomiche. Il prossimo passo sarà testarne le prestazioni in condizioni di allevamento reali, valutandone l’efficacia in termini di resa e sostenibilità economica.

Sicurezza e regolamentazione: garanzie per il consumatore

L’innovazione introdotta da Brazilian Fish segue rigorosi protocolli di biosicurezza, in conformità con le normative della Commissione Tecnica Nazionale per la Biosicurezza (CTNBio). L’azienda ha ottenuto un Certificato di Qualità per la Biosicurezza e opera sotto stretta supervisione di un comitato interno che valuta l’impatto delle modifiche genetiche.

Il processo di editing genomico adottato non prevede l’introduzione di DNA esogeno, ma accelera un cambiamento genetico che potrebbe verificarsi naturalmente, garantendo così un prodotto sicuro per il consumo umano e rispettoso delle regolamentazioni vigenti.

Il futuro dell’acquacoltura brasiliana

Con questa iniziativa, Brazilian Fish si posiziona come pioniere nell’innovazione dell’acquacoltura, dimostrando come la tecnologia possa essere un potente alleato nella crescita sostenibile del settore. L’adozione di strumenti genetici avanzati non solo migliorerà le performance produttive della tilapia, ma potrebbe aprire la strada a future applicazioni nel miglioramento di altre specie allevate.

L’industria ittica globale è in continua evoluzione, e progetti come questo rappresentano un passo avanti cruciale per rispondere alla crescente domanda di proteine ittiche, mantenendo al contempo un forte impegno verso la sostenibilità ambientale ed economica.

Tilapia 2.0: l’editing genetico rivoluziona l’acquacoltura

 

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Europêche: la Blue Tech guida l’innovazione nella pesca sostenibile

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Europêche: la Blue Tech guida l’innovazione nella pesca sostenibile – Durante l’evento Competitive Blue Tech for Sustainable High Seas Fisheries, organizzato presso il Parlamento Europeo da Europêche con il supporto dell’eurodeputata Isabelle Le Callennec, gli esperti hanno discusso il ruolo chiave della Blue Tech nella gestione degli oceani e nella competitività della flotta europea. Un incontro che ha sottolineato l’importanza dell’innovazione in un momento strategico, con la Commissione Europea impegnata a definire il Future Clean Industrial Deal e il Patto Europeo per gli Oceani.

L’evento ha messo in luce come i dati satellitari, l’intelligenza artificiale e le attrezzature marittime avanzate stiano ridefinendo la pesca d’altura. Oltre a garantire una maggiore sostenibilità, queste innovazioni rafforzano la leadership tecnologica dell’UE nel settore, trasformando la flotta europea in un modello globale.

Anne-France Mattlet, Vicedirettore generale di Europêche, ha evidenziato come la flotta d’altura dell’UE non sia solo un fornitore di pesce, ma un catalizzatore di progresso tecnologico. Strumenti avanzati di monitoraggio permettono oggi di migliorare la selettività delle catture, ridurre le emissioni di CO2 e promuovere condizioni di lavoro più sicure a bordo.

Gli esperti intervenuti al Parlamento Europeo hanno mostrato esempi concreti di come la tecnologia Blue Tech stia rivoluzionando la pesca. Tra questi:

  • Dati satellitari e AI: i sistemi Galileo e Copernicus forniscono informazioni cruciali per la sicurezza e la sostenibilità delle operazioni di pesca. Il progetto CATSAT di CLS trasforma questi dati in mappe oceanografiche per una gestione più intelligente degli stock ittici.
  • Boe ecoscandaglio: sviluppate da aziende come Satlink, Marine Instruments e Zunibal, queste boe fungono da hub dati in tempo reale, trasmettendo informazioni sulle risorse ittiche e contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale.
  • Congelamento e connettività avanzata: il sistema di congelamento ad aria di APINA garantisce una qualità superiore del tonno, mentre l’OceanBox di Thalos ottimizza la connettività satellitare per gli equipaggi.

Durante l’evento, SEA Europe ha sottolineato la necessità di creare una Blue Alliance per finanziare l’innovazione nel settore. La flotta europea, con il suo elevato livello tecnologico e i rigorosi standard ambientali, rappresenta un pilastro per l’economia blu globale. Tuttavia, senza il giusto supporto normativo e finanziario, il rischio è che concorrenti con standard meno sostenibili possano guadagnare terreno.

Europêche ha ribadito l’importanza di allineare i finanziamenti a politiche pratiche e competitive, in linea con gli obiettivi del Patto Europeo per gli Oceani. Il settore della pesca europea non solo contribuisce all’approvvigionamento alimentare, ma svolge un ruolo centrale nello sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione sostenibile delle risorse marine.

L’incontro al Parlamento Europeo ha dimostrato come la tecnologia Blue Tech sia essenziale per il futuro della pesca. Grazie all’integrazione di dati satellitari, intelligenza artificiale e attrezzature innovative, l’UE si conferma leader nell’innovazione del settore. Il sostegno alle imprese che operano in questo ambito sarà cruciale per garantire la sostenibilità e la competitività della pesca europea nel contesto globale.

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Il futuro dell’industria ittica tra crescita e innovazione

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Il futuro dell’industria ittica tra crescita e innovazione – Il settore ittico globale sta vivendo una fase di trasformazione dinamica, con proiezioni che indicano una crescita robusta nei prossimi anni. Secondo un recente report di Future Market Insights, le vendite di prodotti ittici, che ammontavano a circa 110.200 milioni di dollari nel 2022, sono destinate a crescere a un tasso composto annuo (CAGR) del 3,1% dal 2024 al 2034, raggiungendo un valore stimato di 149.594,6 milioni di dollari.

Questa espansione è alimentata da un cambiamento nelle abitudini alimentari e da una maggiore consapevolezza dei benefici nutrizionali offerti dai prodotti ittici, ricchi di proteine di alta qualità, acidi grassi omega-3 e vitamine essenziali. Dopo le iniziali difficoltà causate dalla pandemia di COVID-19, il mercato ha registrato una ripresa, con i consumatori che privilegiano alimenti nutrienti e di rapida preparazione.

Una delle innovazioni più promettenti nel settore è l’applicazione della tecnologia di stampa 3D nella produzione di prodotti ittici. Questa tecnologia consente la creazione di alternative personalizzate ai prodotti tradizionali, permettendo di replicare texture e sapori specifici o di sviluppare nuove esperienze culinarie. Inoltre, la stampa 3D offre soluzioni sostenibili, producendo alternative a base vegetale o cellulare che imitano le caratteristiche del pesce, riducendo l’impatto ambientale e affrontando le preoccupazioni etiche legate alla pesca intensiva.

Tuttavia, è importante sottolineare che, nonostante i progressi significativi in questo ambito, la produzione commerciale su vasta scala di pesce stampato in 3D richiede ancora ulteriori sviluppi tecnologici e l’accettazione da parte dei consumatori. Aziende come UMAMI Meats e Steakholder Foods stanno già lavorando a filetti di pesce stampati in 3D, dimostrando che questa tecnologia è sempre più vicina alla realtà. L’innovazione è in corso, ma il settore deve ancora affrontare sfide legate ai costi di produzione, alla regolamentazione e alla percezione del consumatore.

Nonostante le prospettive positive, il settore deve affrontare sfide significative, tra cui la pesca eccessiva, le fluttuazioni nelle catene di approvvigionamento e l’impatto ambientale dell’acquacoltura. Per garantire una crescita sostenibile, è essenziale che governi e operatori del settore promuovano pratiche responsabili e investano in soluzioni innovative.

In conclusione, l’industria ittica si trova all’alba di una nuova era, caratterizzata da una crescente domanda e da progressi tecnologici. Gli attori del mercato che sapranno abbracciare l’innovazione e adottare pratiche sostenibili saranno in una posizione privilegiata per capitalizzare sulle opportunità emergenti e soddisfare le esigenze di una clientela sempre più attenta e informata.

Il futuro dell’industria ittica tra crescita e innovazione

 

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Il progetto IPEPAC rivoluziona l’acquacoltura a Cuba

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Il progetto IPEPAC rivoluziona l’acquacoltura a Cuba – Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze si conferma protagonista nel panorama internazionale della ricerca agro-industriale, guidando un ambizioso progetto volto a promuovere pratiche sostenibili e innovative nel settore. È il caso del progetto IPEPAC, realizzato in collaborazione con il MINAL e il Grupo Empresarial de la Industria Agroalimentaria, finanziato dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Svilupposede dell’Avana, che in linea con gli obiettivi globali di sostenibilità dell’Agenda 2030 (SDG n. 12, Responsible Consumption and Production), interviene per rivoluzionare il settore dell’acquacoltura a Cuba attraverso la trasformazione degli scarti della lavorazione del pesce in preziose risorse per la produzione di mangimi. L’iniziativa non solo affronta la crescente domanda di proteine animali, ma promuove anche l’economia circolare in un contesto segnato da sfide come l’embargo e la scarsità di materie prime.

Cuba, con le sue abbondanti risorse idriche dolci e marine, ha un potenziale significativo per lo sviluppo dell’acquacoltura. Tuttavia, attualmente il settore è ostacolato dalla difficoltà di reperire ingredienti proteici per l’alimentazione dei pesci, che rappresentano il costo più elevato nella produzione dei mangimi.

“Implementando un modello virtuoso nella provincia di Sancti Spíritus, IPEPAC mira a creare punti di raccolta e lavorazione degli scarti che possono essere facilmente replicati in altre province dell’isola”, dichiara la prof.ssa Giuliana Parisi del DAGRI, coordinatrice del progetto. “Questa strategia non solo fornirà ingredienti nutrizionali essenziali per l’allevamento ittico, ma contribuirà anche a garantire alimenti sani, nutrienti e sostenibili per la popolazione cubana”.

Il programma IPEPAC ha messo in luce l’importanza di fornire assistenza tecnica multidisciplinare, con particolare attenzione all’acquacoltura e alla progettazione di linee di lavorazione agroalimentare grazie al coinvolgimento diretto e all’attività che nell’ambito del progetto viene svolta dal dott. Francesco Garbati Pegna del DAGRI. In tale contesto, l’iniziativa IPEPAC è stata affidata al Dipartimento di Agraria dell’Università di Firenze, che vanta un team di esperti con competenze specifiche e una consolidata esperienza nella cooperazione con Paesi in via di sviluppo.

Il DAGRI ha già collaborato attivamente al programma IPEPAC durante una missione a Cuba nel 2019, lavorando a stretto contatto con GEIA, il Grupo Empresarial Industria Alimentaria, per orientare il programma e formulare gli interventi.

La convenzione tra AICS e DAGRI si inserisce in un accordo-quadro firmato nel 2016 con l’Università di Firenze, il cui obiettivo è quello di promuovere la cooperazione nel settore dello sviluppo agricolo e della valorizzazione del territorio.

Il progetto IPEPAC rivoluziona l’acquacoltura a Cuba

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Callipo Group: il fatturato supera i €100 milioni nel 2024

Callipo Group: il fatturato supera i €100 milioni nel 2024

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Callipo Group: il fatturato supera i €100 milioni nel 2024 – Il 2024 si è concluso con un traguardo importante per il Gruppo Callipo: per la prima volta in 112 anni il fatturato supera i €100 milioni.
Il Gruppo, che occupa nel complesso oltre 420 lavoratori, comprende oltre alla Callipo Conserve Alimentari altre 7 società (Callipo Gelateria, Popilia Resort, Callipo Group, Callipo Agricoltura, Callipo Turismo, Med Frigus, e Med Cibus) guidate dal Cavaliere del Lavoro Filippo Callipo con i due figli Giacinto e Filippo Maria che rappresentano la quinta generazione della famiglia.

A trainare questo significativo risultato è la storica azienda di conserve ittiche che dal 1913, anno di fondazione, si è sempre distinta nel settore per l’elevata qualità e la crescita sostenibile. Nel 2024 ha registrato un fatturato di circa €90 milioni in aumento del 7,4 % rispetto all’anno precedente.

Un incremento che evidenzia la capacità dell’azienda di presidiare il mercato storico di riferimento delle conserve ittiche e di ottenere buone performance anche nel settore “non ittico” grazie al progetto di diversificazione lanciato nel 2016. Infatti, nonostante le difficoltà legate alla crisi economica e ai rincari delle materie prime che hanno colpito tutta l’industria ittica, con un mercato in calo del 5,4% a volume, il Marchio Callipo cresce nel comparto tonno all’olio registrando un + 3,9% a volume e + 8,5% a valore e consolidando la sua posizione di leader sul mercato italiano nel segmento “premium”.

Contribuiscono alla crescita anche l’e-commerce che cresce del 16% e gli Store monomarca Callipo1913 presenti a Cosenza, Reggio Calabria, Roma e Milano.

Oltre al mercato nazionale l’azienda ottiene performance positive anche sul fronte export che è arrivato a pesare il 18,5%, un risultato frutto anche del forte presidio in Cina dove il brand Callipo ha conquistato in breve tempo grande notorietà.

Negli ultimi anni il Gruppo Callipo ha, inoltre, intrapreso un importante programma di investimenti che ha superato i 20 milioni di euro. Il piano realizzato è stato finalizzato sia all’aumento della capacità produttiva, sia all’implementazione di soluzioni tecnologicamente innovative ed ecologicamente sostenibili, per il miglioramento dei processi e l’efficientamento dei costi.
Per quanto riguarda Callipo Conserve Alimentari gli investimenti effettuati hanno portato ad una ottimizzazione della capacità produttiva con oltre 9.150 tonnellate di tonno lavorato nello stabilimento di Pizzo (VV), circa 11 milioni di vasetti di tonno confezionati a mano e 72 milioni di scatolette realizzate. Mentre la costruzione di un moderno magazzino logistico, completamente automatizzato, ha permesso di aumentare del 50% lo spazio di stoccaggio del prodotto finito.

Inoltre, tutte le principali aziende del Gruppo hanno perseguito obiettivi di riduzione del proprio impatto ambientale, mediante la realizzazione di impianti fotovoltaici che hanno consentito di ottenere una maggiore indipendenza energetica.

“Abbiamo raggiunto questo importante traguardo in un periodo di grande complessità per tutta l’industria ittica e questo è un motivo di grande orgoglio per la fiducia che ci viene riconosciuta. Come da tradizione abbiamo scelto di condividere questi risultati positivi con tutti i nostri collaboratori attraverso l’erogazione, nel mese di dicembre, di un premio del valore di €800. Siamo ottimisti anche per l’anno in corso e continueremo il nostro percorso di sviluppo. Abbiamo identificato un piano di investimenti per il prossimo triennio per circa €10 milioni, vogliamo continuare ad innovare per essere sempre più competitivi e sostenibili”, dichiara Giacinto Callipo, Membro del CdA di Callipo Group.

Callipo Group: il fatturato supera i €100 milioni nel 2024

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