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Sfide e soluzioni per l’eolico offshore in Sicilia

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Sfide e soluzioni per l’eolico offshore in Sicilia – L’energia eolica offshore offre numerosi vantaggi, ma non è priva di sfide. Lo sviluppo di parchi eolici offshore richiede investimenti ingenti, infrastrutture avanzate e competenze tecniche specializzate. Inoltre, ci sono barriere normative, problematiche legate alla protezione dell’ambiente marino e possibili conflitti con altri settori economici, come la pesca o il turismo. Tuttavia, con il giusto approccio, queste sfide possono essere superate. La Sicilia, grazie alle sue risorse naturali e al supporto delle politiche pubbliche europee, è in una posizione privilegiata per affrontare questi ostacoli e sfruttare appieno il potenziale dell’eolico offshore.

 Investimenti iniziali e infrastrutture necessarie

Uno degli ostacoli principali allo sviluppo dell’eolico offshore è rappresentato dagli elevati costi di investimento iniziale. La costruzione di un parco eolico offshore richiede una quantità significativa di capitale, in quanto le turbine devono essere installate in mare aperto, con costi superiori rispetto agli impianti terrestri. A questi si aggiungono i costi di manutenzione, che, sebbene ridotti grazie all’automazione e all’innovazione tecnologica, restano più elevati rispetto a quelli delle turbine onshore.
Inoltre, la Sicilia deve affrontare sfide legate alle infrastrutture. Gli impianti eolici offshore richiedono porti adeguatamente attrezzati per gestire le operazioni di assemblaggio e trasporto delle turbine. Attualmente, molti porti siciliani non dispongono delle infrastrutture necessarie per supportare le operazioni su larga scala che caratterizzano l’eolico offshore. Questo richiede investimenti significativi per modernizzare i porti e adattarli alle esigenze di questo settore in crescita.
Tuttavia, esistono soluzioni a queste sfide. Le partnership pubblico-private possono giocare un ruolo cruciale nel garantire i finanziamenti necessari per lo sviluppo delle infrastrutture. Inoltre, la Sicilia può beneficiare dei fondi stanziati dall’Unione Europea nell’ambito del Green Deal europeo e del Next Generation EU, che destinano risorse significative allo sviluppo delle energie rinnovabili e delle infrastrutture sostenibili.

Barriere normative e iter autorizzativi complessi

Lo sviluppo di parchi eolici offshore è spesso rallentato da barriere normative e da processi autorizzativi complessi. In Italia, la regolamentazione relativa alle installazioni offshore è ancora frammentata e manca di una chiara definizione delle competenze tra governo centrale e autorità locali. Questo crea incertezza per gli investitori, che possono incontrare difficoltà nel navigare tra le normative locali, regionali e nazionali.
Inoltre, l’iter autorizzativo per l’installazione di un parco eolico offshore può richiedere anni, a causa della necessità di condurre studi di impatto ambientale, ottenere permessi di costruzione e coordinarsi con vari enti regolatori. Questi processi complessi possono scoraggiare gli investimenti e ritardare lo sviluppo del settore.
Per superare queste sfide, è essenziale che le autorità locali, regionali e nazionali collaborino per semplificare le normative e accelerare i processi autorizzativi. La creazione di sportelli unici per il rilascio delle autorizzazioni potrebbe facilitare il dialogo tra le aziende e le istituzioni, riducendo i tempi di approvazione dei progetti. Inoltre, il governo italiano potrebbe introdurre incentivi fiscali o agevolazioni per gli investitori che desiderano sviluppare progetti di eolico offshore, rendendo il settore più attraente e competitivo.

Sfide ambientali e protezione dell’ecosistema marino

Un’altra sfida significativa riguarda l’impatto ambientale dell’eolico offshore, in particolare sugli ecosistemi marini. L’installazione di turbine eoliche in mare aperto può interferire con la fauna marina, alterando gli habitat naturali e disturbando le rotte migratorie di pesci e mammiferi marini. Inoltre, le operazioni di costruzione possono provocare inquinamento acustico sottomarino, che può avere effetti negativi sulla vita marina.
Tuttavia, molte di queste preoccupazioni possono essere mitigate grazie all’adozione di tecnologie avanzate e di pratiche sostenibili. Le fondazioni galleggianti, ad esempio, riducono l’impatto sul fondale marino rispetto alle fondazioni fisse tradizionali. Inoltre, l’uso di sensori acustici per monitorare l’attività marina durante le fasi di costruzione e funzionamento può aiutare a prevenire danni alla fauna marina.
In alcuni casi, i parchi eolici offshore possono persino avere effetti positivi sugli ecosistemi marini. Le turbine offshore possono fungere da barriere artificiali che favoriscono lo sviluppo di nuove comunità marine, creando habitat per pesci e altre forme di vita marina. Alcuni studi hanno dimostrato che le zone intorno ai parchi eolici offshore possono diventare riserve protette non ufficiali, contribuendo alla biodiversità marina.

Conflitti con altri settori economici: pesca e turismo

Lo sviluppo dell’eolico offshore può entrare in conflitto con altri settori economici, come la pesca e il turismo. Le comunità di pescatori locali possono vedere nelle turbine offshore una minaccia alla loro attività, temendo che l’installazione di questi impianti possa ridurre l’accesso alle aree di pesca o disturbare le risorse ittiche. Anche il turismo, che è una delle principali fonti di reddito per la Sicilia, potrebbe risentire della percezione negativa dell’impatto visivo delle turbine.
Per affrontare questi conflitti, è fondamentale coinvolgere le comunità locali fin dalle prime fasi di sviluppo dei progetti. Le consultazioni pubbliche e i dialoghi con i pescatori e gli operatori turistici possono aiutare a trovare soluzioni che bilancino gli interessi di tutti gli attori coinvolti. Ad esempio, le aree intorno ai parchi eolici offshore potrebbero essere designate come zone di pesca protette, favorendo la crescita delle risorse ittiche e creando nuove opportunità per i pescatori locali.
Nel settore turistico, invece, è possibile promuovere il ruolo dell’eolico offshore come simbolo di sostenibilità ambientale. Molti turisti sono sempre più attratti da destinazioni che dimostrano un impegno per la sostenibilità, e la presenza di parchi eolici offshore potrebbe rafforzare l’immagine della Sicilia come meta eco-sostenibile.

Soluzioni tecnologiche e politiche pubbliche favorevoli

Le sfide legate allo sviluppo dell’eolico offshore non sono insormontabili. Le soluzioni tecnologiche stanno già emergendo per affrontare molte delle problematiche legate all’installazione e alla gestione degli impianti. Le turbine di nuova generazione, più grandi e più efficienti, stanno riducendo i costi per megawatt, rendendo l’eolico offshore sempre più competitivo. Le fondazioni galleggianti permettono di installare impianti in acque profonde, superando i limiti delle fondazioni tradizionali.
Anche le politiche pubbliche possono fare la differenza. Gli incentivi economici, come i sussidi per la costruzione di infrastrutture o le agevolazioni fiscali per gli investitori, possono stimolare la crescita del settore. A livello europeo, il Green Deal rappresenta un’opportunità unica per la Sicilia di accedere ai fondi necessari per sviluppare le infrastrutture eoliche offshore. Inoltre, la cooperazione tra il settore pubblico e privato è fondamentale per superare le barriere normative e attrarre gli investimenti necessari.

Lo sviluppo dell’eolico offshore in Sicilia presenta sfide significative, ma esistono soluzioni pratiche e tecnologiche che possono contribuire a superarle. Con il giusto supporto politico, la Sicilia ha l’opportunità di diventare un leader nel settore dell’energia eolica offshore, sfruttando le sue risorse naturali e contribuendo alla transizione energetica sostenibile dell’Italia. L’adozione di pratiche innovative, il coinvolgimento delle comunità locali e la creazione di partnership pubblico-private sono essenziali per garantire il successo di questo ambizioso progetto.

Fonte: IEA – Offshore Wind Technology​(IEA)
World Economic Forum – Offshore Wind Challenges​(World Economic Forum)

Sfide e soluzioni per l’eolico offshore in Sicilia

Attraverso il bando regionale “Sicilia che Piace”, promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, In Rete SRL ha sviluppato il progetto “Eolico Offshore Sicilia”, un’iniziativa articolata e innovativa che esplora l’energia rinnovabile, con un focus sull’eolico offshore in Sicilia. Questo progetto multidimensionale è strutturato per informare e sensibilizzare il pubblico sui vantaggi delle energie sostenibili, attraverso un approccio multimediale che integra articoli, documentari, e piattaforme online.

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Ecomondo. La Blue Economy si espande con un padiglione dedicato alla crescita blu

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Ecomondo. La Blue Economy si espande con un padiglione dedicato alla crescita blu – Con oltre 7.500 km di costa, l’Italia ha il potenziale per essere un leader globale nella Blue Economy, che contribuisce con circa 70 miliardi di euro all’economia nazionale e impiega oltre 400.000 persone, secondo i dati dell’ultimo rapporto UE. Questo settore valorizza le risorse marine e costiere in modo sostenibile, offrendo materie prime, energia, seafood con importanti valori nutrizionali e turismo, contribuendo alla conservazione della biodiversità e alla prevenzione dei rischi naturali.

La città di Rimini torna a ospitare ECOMONDO in programma da ieri, 5 novembre, fino all’8  presso il Quartiere fieristico. Presenti oltre 1.620 brand espositori (di cui 16% esteri) su 166.000 metri quadrati espositivi, 650 buyer ospitati e delegazioni ufficiali da 65 paesi, in particolare da Nord Africa, Europa, Nord America e America Latina. Oltre 250 eventi tra conferenze, convegni e workshop dal taglio scientifico, economico, tecnico e di scenario.

Tra i distretti espositivi presenti in questa ventisettesima edizione, prende spazio la Blue Economy o Economia del Mare, quest’anno con un intero padiglione (B8). Legacoop Agroalimentare, con il Presidente Cristian Maretti assieme a Elena Ghezzi, Responsabile pesca e acquacoltura, Antonio Gottardo, Responsabile Agroalimentare di Legacoop Veneto e con Massimo Bellavista, Responsabile pesca e acquacoltura per l’Emilia-Romagna, conferma il proprio impegno anche in seno al Comitato Tecnico Scientifico, con cui cura l’organizzazione di sei conferenze nazionali e internazionali. Primo appuntamento, targato Alleanza delle Cooperative della pesca dell’Emilia-Romagna, è fissato per oggi, alle ore 10, presso l’Agorà Blue Economy Community (Pad. B8) con il Workshop “Ripristino dell’Habitat deltizio e marino, contrasto alla proliferazione del granchio blu, incentivarne l’utilizzo e il consumo“, cui parteciperanno la DG Ricerca e Innovazione della Commissione Europea, la Direttrice Generale di ISPRA, il Commissario Straordinario per l’emergenza sul Granchio Blu, i rappresentanti delle Istituzioni Regionali del Veneto e dell’Emilia-Romagna, i Sindaci di Porto Tolle e di Goro, le Università di Padova, Bologna e Ferrara, le Associazioni di categoria (oltre a Legacoop Agroalimentare, Confcooperative/Fedagri Pesca e AGCI/Agrital) ed i rappresentanti dei Consorzi e delle Cooperative di Goro e Scardovari.

Nel pomeriggio di oggi, alle ore 14,30, presso la Sala Girasole, appuntamento dedicato al Fondo Europeo per le Attività Marittime, la Pesca e l’Acquacoltura, in particolare alla priorità 3 del FEAMPA a sostegno delle comunità costiere nello sviluppo di strategie partecipative per la Blue Economy, organizzato dal FLAG/GALPA Costa dell’Emilia-Romagna e che vedrà la partecipazione e il coinvolgimento di 7 Gruppi di Azione Locale della Pesca e Acquacoltura dell’Adriatico e del Mar Tirreno, nella condivisione delle diverse strategie di sviluppo e con la partecipazione di FAMENET, la Rete Europea di tutti i FLAG/GALPA istituiti per questi sei anni di programmazione comunitaria.

Si prosegue giovedì 7 alle ore 14 con la conferenza internazionale “Algocoltura per la raccolta e la vita“, presso l’Agorà Augusto, che intende esplorare le opportunità legate alla coltivazione e consumo delle alghe, la cui versatilità è spendibile in campo alimentare, nella cosmetica, nella mangimistica ma anche biogas, come dimostra la start up Cooperativa ITACA con Ulisse l’Alga Italiana.

Gli eventi convegnistici proseguiranno nell’ultima giornata di Ecomondo venerdì 8 novembre: alle ore 10 la conferenza transnazionale “Riduzione e gestione dei rifiuti nei porti di pesca per promuovere una pesca sostenibile”, presso la Sala Ravezzi 2, che vede coinvolte l’Università di Padova assieme alla Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini e la Cooperativa MARE di Cattolica nel progetto di Cooperazione Italia/Croazia #FishNoWaste che mira a sperimentare e validare modelli virtuosi nella raccolta dei rifiuti pescati in mare, in special modo plastica, ma anche nella gestione e riutilizzo dei rifiuti prodotti nei porti di pesca.

Sempre venerdì 8 ma alle ore 11, presso l’Agorà Blue Economy, la conferenza “Competenze blu e sviluppo dell’occupazione: strategie e buone pratiche per la crescita blu” cui parteciperà la Commissione Europea – DG MARE assieme a delegazioni transnazionali di Spagna , Portogallo, Grecia e Italia unitamente a Europêche, l’Associazione Europea delle organizzazioni nazionali delle imprese di pesca dell’UE – per condividere esperienze e discutere strategie di sviluppo per le professioni del mare. Globalmente, la Blue Economy vale circa 1.300 miliardi di euro e si prevede che possa raddoppiare entro il 2030. In Europa, genera circa 665 miliardi di euro di fatturato, rappresentando il 5% del PIL dell’UE, e crea quasi 5 milioni di posti di lavoro. L’Italia, insieme a Spagna e Grecia, è tra i principali paesi per posti di lavoro nel turismo costiero e ha una forte presenza nella pesca e acquacoltura.

“La Blue Economy – dichiara Cristian Maretti, Presidente Legacoop Agroalimentare –  è vitale per un futuro sostenibile e per gli investimenti in tecnologie, oltre alla gestione sostenibile delle risorse marine che sono cruciali per mantenere e ampliare il suo impatto positivo. Da anni perseguiamo il percorso di filiera ittica sostenibile e siamo orgogliosi del lavoro portato avanti dalle nostre cooperative associate”.

Quest’anno a Ecomondo sarà possibile degustare i prodotti delle Start Up Itaca Cooperativa e Mariscadoras Società benefit con un corner aperto al pubblico (posizionato nell’area esterna piscine davanti al Padiglione B3) per la degustazione dell’alga fritta, novel food di tendenza tra le giovani generazioni ma anche hamburger e polpette di granchio blu e la lasagna di mare 3.0 con sfoglia alle alghe e ragù Adriatico. Sempre a Ecomondo, prodotti ittici a miglio zero anche nella ristorazione curata da Summertrade, presso il Ristorante Riviera (Hall Sud) che, in collaborazione con la Cooperativa Casa del Pescatore di Cattolica, per tale occasione offre spazio, nel proprio menù, alla tradizione marinara romagnola con le specialità gastronomiche locali della filiera ittica sostenibile. Oltre 70 speaker nazionali ed internazionali parteciperanno alle conferenze che vedono protagonista la pesca e l’acquacoltura durante la manifestazione fieristica dedicata alla transizione ecologica. “Le conferenze che abbiamo proposto e successivamente approvate dal Comitato Tecnico Scientifico – dichiara Massimo Bellavista, Legacoop Pesca e Acquacoltura per l’Emilia-Romagna – affrontano temi attuali, dettati dalle emergenze e dalle necessità di carattere ambientale ma con uno sguardo verso l’innovazione, la diversificazione e lo sviluppo della filiera ittica sostenibile oltre che l’impegno verso la formazione di una nuova generazione di professionisti del mare consapevoli”.

A chiudere le giornate fieristiche di Ecomondo, nel pomeriggio del venerdì alle ore 14, presso l’Agorà Blue Economy, l’evento “BlueWay: il mare inizia in montagna”, condotto da Marco Ardemagni, conduttore RAI, che dialogherà con gli ospiti, portatori di esperienze e proposte ad alto valore innovativo. Presenzierà all’evento Fabrizio Spada, Responsabile Relazioni Istituzionali Parlamento Europeo in Italia. Blue Way è un’immersione in esperienze virtuose che localmente alimentano una visione globale di cura nei confronti del pianeta: idrosfera, acque interne e costiere, underwater, processi di circolarità e sostenibilità, multifunzionalità delle attività costiere e del mare, alfabetizzazione blu e promozione dei talenti, in ottica di condivisione, scambio e crescita complessiva di consapevolezza e attenzione. Qui per visionare il programma completo degli eventi dedicati all’Acqua & Blue Economy.

Ecomondo. La Blue Economy si espande con un padiglione dedicato alla crescita blu

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Unione di intenti per una pesca sostenibile: l’ELDFA si unisce a Europêche

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Unione di intenti per una pesca sostenibile: l’ELDFA si unisce a Europêche – Per un settore della pesca più forte e coeso, è fondamentale unire le voci e consolidare le esigenze comuni: una maggiore rappresentanza consente di ottenere risultati più incisivi nei tavoli decisionali europei e internazionali. In questo contesto, Europêche, l’organismo rappresentativo principale dell’industria della pesca dell’Unione Europea, annuncia con soddisfazione l’ingresso dell’Estonian Long Distance Fisheries Association (ELDFA) tra i suoi membri. L’ingresso è stato accolto con favore all’unanimità dall’Assemblea Generale di Europêche, segnando un passo importante per rafforzare la voce collettiva dei pescatori europei.

ELDFA rappresenta una delle organizzazioni più influenti della pesca estone, includendo molteplici interessi e aziende del settore. La sua attività si concentra principalmente su specie come il gambero settentrionale, il merluzzo atlantico e l’halibut della Groenlandia, in zone di pesca internazionali regolamentate dalla North Atlantic Fisheries Organization (NAFO) e dalla Northeast Atlantic Fisheries Commission (NEAFC). Le aree principali di operatività si trovano nel Mare di Barents e nelle acque vicine alla Groenlandia.

L’associazione estone si impegna per promuovere una pesca sostenibile e innovativa, migliorare la sicurezza in mare e combattere la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN). Aderendo a Europêche, l’Estonian LDFA mira a collaborare con altre organizzazioni europee per favorire lo sviluppo sostenibile e proteggere i diritti di pesca dell’UE.

L’adesione di ELDFA rappresenta un arricchimento per Europêche, che potrà beneficiare delle competenze e dell’esperienza dell’organizzazione nella pesca a lunga distanza nel Nord Atlantico. Con un approccio comune, l’industria della pesca europea sarà in grado di rafforzare la propria posizione e affrontare al meglio le sfide future, garantendo una gestione equa delle risorse ittiche e supportando le comunità costiere e i lavoratori del settore.

Unione di intenti per una pesca sostenibile: l’ELDFA si unisce a Europêche

 

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Tecnologia e innovazione nell’eolico offshore

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L’energia eolica offshore è uno dei settori più dinamici e in rapida evoluzione nel campo delle energie rinnovabili. I continui progressi tecnologici stanno rendendo questa forma di energia sempre più efficiente, sostenibile e competitiva. L’eolico offshore è caratterizzato dall’utilizzo di tecnologie avanzate, che vanno dalle turbine di nuova generazione alle fondazioni galleggianti, fino all’uso di sistemi di monitoraggio digitali e robot per la manutenzione. Questi sviluppi non solo migliorano la capacità di produzione energetica, ma riducono anche i costi di installazione e operazione, aprendo nuove opportunità per la Sicilia e altre regioni che si affacciano sul Mediterraneo.

Turbine di nuova generazione: più grandi, più efficienti

Uno dei principali fattori che ha contribuito alla crescita dell’energia eolica offshore è l’evoluzione delle turbine eoliche. Le turbine di nuova generazione sono significativamente più grandi e potenti rispetto a quelle installate solo pochi anni fa. Attualmente, le turbine offshore più avanzate possono raggiungere altezze superiori ai 200 metri, con pale che superano i 100 metri di lunghezza. Queste turbine sono capaci di generare più energia grazie alle dimensioni maggiori e alla capacità di catturare il vento a quote più elevate, dove le correnti sono più forti e costanti.
L’aumento delle dimensioni delle turbine ha un impatto diretto sull’efficienza energetica. Le turbine più grandi producono più elettricità con meno unità, riducendo i costi per megawatt e aumentando il rendimento complessivo del parco eolico. Questo rende l’eolico offshore sempre più competitivo rispetto alle fonti di energia tradizionali e persino rispetto all’eolico onshore, dove le limitazioni di spazio e l’impatto visivo spesso impediscono l’installazione di turbine di grandi dimensioni.

Fondazioni galleggianti: un’innovazione per le acque profonde

Uno degli sviluppi più rivoluzionari nel campo dell’energia eolica offshore è l’introduzione delle fondazioni galleggianti. Tradizionalmente, le turbine offshore venivano installate su fondazioni fisse ancorate al fondale marino. Questo limitava l’installazione a zone con acque poco profonde, generalmente fino a 50 metri di profondità. Tuttavia, gran parte delle aree marine con il maggiore potenziale eolico si trovano in acque più profonde, dove le fondazioni fisse non sono tecnicamente o economicamente fattibili.
Le fondazioni galleggianti risolvono questo problema, consentendo l’installazione di turbine in acque profonde. Queste fondazioni sono ancorate al fondale marino mediante cavi, ma galleggiano sulla superficie dell’acqua. Questa tecnologia apre nuove possibilità per l’installazione di parchi eolici offshore in zone prima inaccessibili, come le acque profonde del Mediterraneo. La Sicilia, con le sue acque profonde e ventose, è particolarmente adatta a questo tipo di tecnologia.
Le fondazioni galleggianti offrono anche altri vantaggi. Sono meno invasive rispetto alle fondazioni fisse, riducendo l’impatto ambientale sul fondale marino. Inoltre, possono essere costruite e assemblate in porto, riducendo i costi di installazione in mare aperto. Questo rende l’eolico offshore galleggiante una soluzione sempre più attraente per i paesi che cercano di sfruttare le risorse eoliche in acque profonde.

Sistemi di monitoraggio digitali e manutenzione predittiva

L’innovazione tecnologica non si limita alle turbine e alle fondazioni. I sistemi di monitoraggio digitali e la manutenzione predittiva stanno rivoluzionando la gestione e l’operazione dei parchi eolici offshore. Le turbine moderne sono dotate di sensori avanzati che monitorano costantemente le condizioni del vento, lo stato delle pale, le vibrazioni e altri parametri operativi. Questi dati vengono analizzati in tempo reale tramite algoritmi di intelligenza artificiale, che consentono di ottimizzare la produzione energetica e di prevenire eventuali guasti.
La manutenzione predittiva è un altro sviluppo fondamentale. Grazie ai sensori e ai sistemi di monitoraggio, è possibile prevedere quando una componente della turbina potrebbe guastarsi e pianificare interventi di manutenzione prima che si verifichi un problema. Questo riduce al minimo i tempi di fermo e aumenta la durata delle turbine, migliorando l’efficienza complessiva dell’impianto.
Un esempio di come la tecnologia stia trasformando la manutenzione degli impianti è l’uso di droni e robot subacquei per ispezionare le turbine e le fondazioni. Questi strumenti consentono di eseguire controlli dettagliati delle strutture senza la necessità di inviare subacquei o tecnici in condizioni potenzialmente pericolose. La manutenzione diventa così più sicura, veloce ed economica.

Riduzione dei costi e competitività economica

Uno degli obiettivi principali dell’innovazione tecnologica nell’eolico offshore è la riduzione dei costi. Negli ultimi dieci anni, il costo dell’eolico offshore è diminuito drasticamente, rendendolo sempre più competitivo rispetto alle fonti di energia tradizionali. Questo è stato possibile grazie all’aumento delle dimensioni delle turbine, all’uso di fondazioni galleggianti e all’adozione di tecnologie avanzate di monitoraggio e manutenzione.
Secondo i dati dell’International Energy Agency (IEA), il costo medio di installazione di un parco eolico offshore è sceso di oltre il 50% dal 2010, e si prevede che continui a diminuire nei prossimi anni. Questo rende l’eolico offshore una delle fonti di energia rinnovabile più promettenti per il futuro, in grado di competere non solo con il gas naturale e il carbone, ma anche con altre fonti rinnovabili come il solare fotovoltaico.
In Sicilia, la riduzione dei costi dell’eolico offshore potrebbe accelerare lo sviluppo di nuovi progetti, attirando investimenti e rendendo l’energia eolica una componente centrale del mix energetico regionale. La competitività economica dell’eolico offshore è un fattore chiave per garantire il suo successo a lungo termine e la sua adozione su larga scala.

Ricerca e sviluppo: il futuro dell’innovazione eolica

La continua innovazione tecnologica è essenziale per mantenere l’eolico offshore all’avanguardia. Università, centri di ricerca e aziende private stanno investendo in ricerca e sviluppo per migliorare ulteriormente le prestazioni delle turbine, ridurre i costi di installazione e manutenzione, e minimizzare l’impatto ambientale.
In particolare, la ricerca si sta concentrando su nuove tecnologie di accumulo energetico, che potrebbero risolvere uno dei principali problemi delle energie rinnovabili: l’intermittenza. Sistemi di accumulo a batterie o tecnologie di stoccaggio dell’energia idroelettrica potrebbero permettere di immagazzinare l’energia prodotta dalle turbine eoliche nei momenti di bassa domanda, per poi utilizzarla quando il fabbisogno energetico è maggiore.
Un altro campo di ricerca riguarda l’integrazione dell’eolico offshore con altre fonti di energia rinnovabile. Progetti innovativi stanno esplorando la possibilità di combinare l’eolico offshore con impianti di energia solare fotovoltaica galleggiante, creando parchi ibridi che massimizzano l’utilizzo delle risorse naturali e garantiscono una produzione energetica più stabile e prevedibile.

L’eolico offshore è un settore in continua evoluzione, trainato dall’innovazione tecnologica e dal miglioramento delle prestazioni. Le turbine di nuova generazione, le fondazioni galleggianti, i sistemi di monitoraggio digitali e le tecniche di manutenzione predittiva stanno trasformando questa tecnologia in una delle fonti di energia più promettenti per il futuro. In Sicilia, l’adozione di queste innovazioni potrebbe accelerare lo sviluppo dell’eolico offshore, contribuendo a migliorare la competitività economica della regione e a garantire una fornitura energetica sicura, sostenibile e a basso costo.

Fonte: IEA – Offshore Wind Technology​(IEA)
World Economic Forum – Offshore Wind Challenges​(World Economic Forum)

Attraverso il bando regionale “Sicilia che Piace”, promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, In Rete SRL ha sviluppato il progetto “Eolico Offshore Sicilia”, un’iniziativa articolata e innovativa che esplora l’energia rinnovabile, con un focus sull’eolico offshore in Sicilia. Questo progetto multidimensionale è strutturato per informare e sensibilizzare il pubblico sui vantaggi delle energie sostenibili, attraverso un approccio multimediale che integra articoli, documentari, e piattaforme online.

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Proseguono le audizioni per i commissari designati da Ursula von der Leyen

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Proseguono le audizioni per i commissari designati da Ursula von der Leyen – Questa settimana le commissioni del Parlamento europeo hanno avviato l’esame di 20 commissari proposti da Ursula von der Leyen, nell’ambito della costituzione del nuovo Collegio dei commissari. Da ieri e fino a giovedì, i commissari designati saranno sottoposti a una rigorosa valutazione per verificare le loro qualifiche, sia per far parte del Collegio che per ricoprire i ruoli specifici assegnati all’interno della Commissione europea.

Le audizioni di conferma proseguiranno anche il 12 novembre, con un focus sui cinque candidati per le posizioni di vicepresidente esecutivo. La procedura prevede che, dopo la presentazione di ciascun candidato, i presidenti e i rappresentanti dei gruppi politici delle commissioni competenti si riuniscano rapidamente per discutere l’idoneità del candidato.

Le commissioni, al termine delle audizioni, emetteranno le loro raccomandazioni, che saranno valutate dalla Conferenza dei presidenti. Quest’ultima, composta dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e dai leader dei gruppi politici, avrà il compito di dichiarare concluse le audizioni entro il 21 novembre.

Successivamente, il Parlamento europeo voterà sulla composizione del Collegio dei commissari durante la sessione plenaria prevista dal 25 al 28 novembre a Strasburgo, con una decisione presa a maggioranza dei voti espressi dai deputati.

Domani è in programma l’audizione di Costas Kadis, candidato alla carica di commissario per la Pesca e gli oceani. Kadis, esponente del gruppo conservatore Rally Democratico di Cipro e membro del Partito Popolare Europeo, ha ricoperto il ruolo di ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente del suo Paese fino al 2023 e ha precedenti esperienze nei ministeri dell’Istruzione, della Cultura e della Sanità. Sempre per domani è prevista l’audizione di Olivér Várhelyi, designato per la Salute e il benessere degli animali.

Proseguono le audizioni per i commissari designati da Ursula von der Leyen

 

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