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L’energia eolica offshore in Sicilia

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L’energia eolica offshore in Sicilia – L’energia eolica offshore è una delle tecnologie più promettenti e innovative per affrontare la transizione energetica globale. Il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico e la crescente necessità di una produzione energetica sostenibile stanno spingendo il mondo a cercare alternative ai combustibili fossili. Tra le opzioni, l’energia eolica offshore sta emergendo come una delle più efficienti e pulite. In Sicilia, con la sua straordinaria posizione geografica, le vaste risorse marine e le costanti correnti di vento, l’eolico offshore rappresenta un’opportunità senza precedenti per la produzione di energia rinnovabile e la riduzione delle emissioni di carbonio.

Panoramica globale dell’eolico offshore

Nel contesto globale, l’eolico offshore ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni. Questo aumento è dovuto in gran parte agli incentivi governativi, ai progressi tecnologici e alla crescente consapevolezza delle questioni climatiche. Paesi come il Regno Unito, la Danimarca, la Germania e la Cina stanno investendo massicciamente nello sviluppo di parchi eolici offshore, con impianti che forniscono energia a milioni di abitazioni.

Nel 2020, la capacità globale di energia eolica offshore ha superato i 35 gigawatt (GW), con una previsione di raggiungere i 234 GW entro il 2030. Questo incremento riflette l’importanza crescente dell’energia eolica offshore come fonte chiave per la produzione di elettricità. L’Europa è attualmente il leader indiscusso del settore, con il Regno Unito che ospita il più grande parco eolico offshore del mondo, l’Hornsea Project One, situato al largo delle coste dello Yorkshire. Ma anche altri continenti stanno recuperando terreno: gli Stati Uniti e la Cina hanno messo in cantiere una serie di progetti di grande portata.

L’eolico offshore in Italia

In Italia, l’energia eolica ha storicamente avuto un ruolo importante, soprattutto con impianti a terra. Tuttavia, l’eolico offshore sta acquisendo sempre più importanza, grazie alle normative che promuovono le energie rinnovabili e gli incentivi governativi. La Strategia Energetica Nazionale (SEN) ha posto obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni di CO₂ e aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, e l’eolico offshore è visto come un elemento cruciale per raggiungere questi target.

In Sicilia, esiste un potenziale enorme per lo sviluppo di parchi eolici offshore, grazie alle sue coste esposte a venti marini forti e costanti. La regione sta già attirando l’attenzione di investitori nazionali e internazionali, interessati a sviluppare progetti di energia pulita. Tuttavia, come per molti progetti di infrastrutture, ci sono delle sfide burocratiche e legislative che devono essere affrontate per facilitare un rapido sviluppo del settore.

Progetti attuali e prospettive future per la Sicilia

Attualmente, la Sicilia ha visto l’approvazione di alcuni progetti pilota per l’energia eolica offshore. Questi progetti mirano a testare la fattibilità della tecnologia nel Mar Mediterraneo e a capire meglio le specificità locali, come la gestione dell’ecosistema marino e l’interazione con le altre attività economiche presenti nelle aree costiere, come la pesca e il turismo.

Un esempio significativo è il progetto di Renexia, che prevede la costruzione di un parco eolico offshore al largo delle coste siciliane, con una capacità stimata di 2,9 GW. Questo parco sarebbe uno dei più grandi d’Europa e contribuirebbe in modo significativo al mix energetico siciliano, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e portando benefici economici sotto forma di nuovi posti di lavoro e investimenti infrastrutturali.

Confronto tra eolico offshore e onshore

Un elemento cruciale da considerare nell’analisi dell’energia eolica offshore è il confronto con l’eolico onshore, ossia gli impianti situati sulla terraferma. Mentre entrambi i tipi di impianti sfruttano il vento per produrre elettricità, l’eolico offshore ha diversi vantaggi distintivi che lo rendono una scelta sempre più interessante.

Innanzitutto, i parchi eolici offshore sono generalmente più efficienti rispetto a quelli onshore. Questo è dovuto alla maggiore velocità e costanza dei venti in mare aperto. Le turbine offshore possono essere posizionate lontano dalla costa, dove i venti non sono ostacolati da edifici o rilievi naturali, permettendo una produzione energetica più stabile. Inoltre, l’assenza di vincoli di spazio permette di installare turbine di dimensioni maggiori rispetto a quelle onshore, aumentando ulteriormente la capacità produttiva.

Un altro vantaggio dell’eolico offshore riguarda l’impatto visivo e acustico. Mentre le turbine onshore possono spesso generare controversie a causa del rumore e dell’impatto sul paesaggio, quelle offshore sono situate lontano dalle aree abitate, riducendo al minimo le preoccupazioni locali.

Dal punto di vista economico, l’eolico offshore ha costi di installazione più elevati rispetto a quello onshore, principalmente a causa della complessità delle infrastrutture necessarie per installare le turbine in mare. Tuttavia, questi costi iniziali sono in parte compensati dall’efficienza a lungo termine degli impianti offshore e dalla capacità di produzione costante che possono garantire.

Benefici ambientali e sociali per la Sicilia

Oltre agli evidenti vantaggi economici ed energetici, l’eolico offshore offre anche una serie di benefici ambientali e sociali che possono avere un impatto positivo sulla Sicilia. La riduzione delle emissioni di gas serra è uno dei principali vantaggi di questa tecnologia. Ogni megawatt prodotto da turbine offshore evita l’utilizzo di combustibili fossili, riducendo l’inquinamento atmosferico e contribuendo alla lotta contro i cambiamenti climatici.

Dal punto di vista ambientale, l’impatto dell’eolico offshore sull’ecosistema marino è generalmente inferiore rispetto ad altre forme di sviluppo industriale, come le trivellazioni per l’estrazione di petrolio e gas. Tecnologie avanzate vengono impiegate per minimizzare l’interferenza con la fauna marina, e molte delle zone in cui vengono installati i parchi eolici sono aree poco frequentate dagli esseri umani, riducendo al minimo l’impatto diretto.

Un altro importante aspetto sociale è legato alla creazione di posti di lavoro. Lo sviluppo dell’eolico offshore in Sicilia potrebbe contribuire a stimolare l’economia locale, creando nuove opportunità di impiego in settori come l’ingegneria, la costruzione, la manutenzione e la gestione degli impianti. Questo è particolarmente rilevante per una regione che, storicamente, ha sofferto di alti tassi di disoccupazione.

Partnership pubblico-privato e il ruolo delle istituzioni

Il successo dello sviluppo dell’eolico offshore in Sicilia dipenderà anche dalla capacità di creare solide partnership tra il settore pubblico e quello privato. Il governo regionale e quello nazionale dovranno lavorare a stretto contatto con gli investitori e le aziende per creare un ambiente favorevole all’installazione di questi impianti.

A livello normativo, sarà fondamentale semplificare le procedure burocratiche e accelerare i processi di autorizzazione, che spesso rappresentano uno dei principali ostacoli allo sviluppo delle infrastrutture energetiche in Italia. Al tempo stesso, le istituzioni dovranno garantire che i progetti rispettino rigorosi standard ambientali, assicurando che lo sviluppo dell’energia eolica offshore avvenga in modo sostenibile.

Le istituzioni educative e di ricerca avranno un ruolo cruciale nel formare una forza lavoro specializzata e nel promuovere l’innovazione tecnologica. Università e centri di ricerca siciliani potrebbero diventare partner strategici nello sviluppo di soluzioni innovative per migliorare l’efficienza delle turbine e ridurre l’impatto ambientale degli impianti offshore.

Sfide e opportunità future

Nonostante il grande potenziale, ci sono alcune sfide che la Sicilia dovrà affrontare per sviluppare appieno l’energia eolica offshore. Una delle principali difficoltà riguarda i costi iniziali elevati, che potrebbero scoraggiare alcuni investitori. Tuttavia, con politiche pubbliche adeguate e incentivi finanziari, queste barriere potrebbero essere superate.

Inoltre, sarà necessario trovare un equilibrio tra lo sviluppo energetico e la protezione delle risorse naturali e delle attività economiche tradizionali, come la pesca. La collaborazione tra i diversi attori del territorio sarà essenziale per garantire che l’energia eolica offshore venga integrata in modo armonioso con le altre attività.

In definitiva, l’energia eolica offshore rappresenta una straordinaria opportunità per la Sicilia, non solo per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e migliorare la sicurezza energetica, ma anche per stimolare l’economia locale e contribuire alla lotta globale contro i cambiamenti climatici. Se sfruttata correttamente, l’eolico offshore potrebbe trasformare la Sicilia in un modello di sostenibilità e innovazione nel Mediterraneo.

Fonte: Offshore Wind Outlook 2019 – IEA​(IEA)

Attraverso il bando regionale “Sicilia che Piace”, promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, In Rete SRL ha sviluppato il progetto “Eolico Offshore Sicilia”, un’iniziativa articolata e innovativa che esplora l’energia rinnovabile, con un focus sull’eolico offshore in Sicilia. Questo progetto multidimensionale è strutturato per informare e sensibilizzare il pubblico sui vantaggi delle energie sostenibili, attraverso un approccio multimediale che integra articoli, documentari, e piattaforme online.

L’energia eolica offshore in Sicilia

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L’asta per eolico offshore del Golfo del Maine suscita scarso interesse

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L’asta per eolico offshore del Golfo del Maine suscita scarso interesse – L’ultima asta statunitense per i diritti di sviluppo dell’energia eolica offshore nel Golfo del Maine ha segnato un momento difficile per il settore. Svoltasi martedì, l’asta ha raccolto offerte solo per metà delle otto concessioni proposte, per un totale di 21,9 milioni di dollari. Questi risultati evidenziano il momento di crisi che attraversa l’industria, che negli ultimi mesi ha subito una serie di battute d’arresto di rilievo.

La scarsa partecipazione all’asta riflette la prudenza con cui gli investitori stanno affrontando nuovi progetti in questo settore. Uno dei motivi principali è la necessità di utilizzare turbine eoliche galleggianti, una tecnologia ancora in fase di sviluppo e indispensabile per le acque profonde del Golfo del Maine. Questo tipo di investimento, che richiede grandi somme di capitale, viene attualmente visto come una scommessa ad alto rischio.

Dopo un solo giro di offerte, quattro delle otto concessioni sono state aggiudicate ad Avangrid e Invenergy, due tra le 14 società qualificate a partecipare. Avangrid, di proprietà della spagnola Iberdrola, si è assicurata due locazioni per un valore totale di 11,1 milioni di dollari al largo della costa del Massachusetts. Invenergy, con sede a Chicago, ha ottenuto una concessione sia al largo del Massachusetts che del Maine, confermando il suo impegno verso lo sviluppo dell’eolico offshore negli Stati Uniti.

Rispetto ai 4,4 miliardi di dollari raccolti dalla prima asta eolica offshore dell’amministrazione Biden nel 2022, focalizzata sulle aree di New York e New Jersey, i 21,9 milioni di dollari di questa asta nel Maine sono lontani dalle aspettative. Secondo Stephen Maldonado, analista del settore energetico per Wood Mackenzie, l’asta ha risentito delle incertezze politiche legate alle prossime elezioni presidenziali, dove l’ex presidente Donald Trump ha promesso di bloccare i progetti eolici offshore qualora fosse eletto.

Joe Biden ha da sempre promosso l’energia eolica offshore come parte essenziale del piano di decarbonizzazione della rete elettrica entro il 2035. Tuttavia, il settore è messo alla prova dall’aumento dei costi e dalle difficoltà della catena di fornitura, minacciando l’obiettivo ambizioso di installare 30 gigawatt di energia eolica offshore entro il 2030.

Secondo il Bureau of Ocean Energy Management (BOEM), le concessioni vendute durante questa asta, una volta sviluppate, potrebbero fornire energia a oltre 2,3 milioni di abitazioni, sottolineando il potenziale di questa fonte energetica nonostante le attuali difficoltà.

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Allevamento di gamberi avanzato con la gestione del sovraffollamento

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Allevamento di gamberi avanzato con la gestione del sovraffollamento – L’acquacoltura di gamberi richiede un’attenta gestione della densità di allevamento per assicurare la salute e la crescita ottimale di ogni gambero. La presenza di troppi esemplari in uno spazio può causare stress, aumento di malattie e perdite economiche, mentre una densità troppo bassa rappresenta uno spreco di risorse. Cerchiamo di capire come raggiungere il giusto equilibrio di densità nei bacini di allevamento, esaminando i rischi associati a sovraffollamento e sottoffollamento, e il ruolo delle tecnologie avanzate, come quelle utilizzate dall’azienda SincereAqua, per una gestione ottimale.

L’importanza di una densità bilanciata
Una corretta densità di allevamento garantisce che ogni gambero abbia accesso sufficiente al cibo e allo spazio necessario per crescere. Con la densità ottimale, i gamberi raggiungono le dimensioni ideali di mercato in modo efficiente, migliorando sia la qualità del prodotto finale che la sostenibilità ambientale.

I rischi del sovraffollamento
Il sovraffollamento è una delle principali cause di problemi nell’allevamento di gamberi. Troppi esemplari in uno spazio ristretto portano a una serie di problematiche, tra cui:
1. Carenza nutrizionale e crescita stentata: l’intensa competizione per le risorse alimentari limita la crescita, indebolendo il sistema immunitario dei gamberi.
2. Aumento dello stress e delle malattie: le alte densità rendono i gamberi vulnerabili a malattie come il White Spot Syndrome Virus (WSSV), trasmissibile rapidamente in ambienti sovraffollati.
3. Costi aggiuntivi: le malattie richiedono trattamenti costosi, influendo sulla redditività complessiva.
4. Deterioramento della qualità dell’acqua: un sovraffollamento compromette la qualità dell’acqua, creando problemi ambientali.

Anche un numero insufficiente di gamberei è problematico, può portare a spreco di risorse, squilibrio dell’ecosistema nello spazio  e un impatto economico negativo.

I vantaggi della densità di allevamento ottimale
Una gestione accurata della densità di stoccaggio porta benefici significativi:
– Miglioramento della biosicurezza: una popolazione equilibrata riduce il rischio di epidemie, grazie a un ambiente meno stressante.
– Qualità dell’acqua ottimale: con meno accumuli di rifiuti, l’acqua rimane più pulita, promuovendo la crescita sana dei gamberi.
– Efficienza economica: la giusta densità consente un uso ottimale delle risorse e una maggiore resa economica.

Il ruolo della tecnologia 
Monitorare e mantenere la densità ottimale è ora più facile grazie a tecnologie avanzate e all’intelligenza artificiale (AI).  La danese SincereAqua, ha sviluppato uno strumento di precisione in grado di aiutatare a gestire la popolazione dei gamberi, migliorando l’efficienza e riducendo i rischi. Con l’aiuto dell’AI si è in grado di garantire livelli di densità ottimali, evitando gli estremi di sovraffollamento e sottoffollamento, ottimizzando quindi la crescita e minimizzando gli sprechi.

L’utilizzo di strumenti avanzati consente di prendere decisioni informate, garantendo la salute dei gamberetti e il successo dell’attività.

Allevamento di gamberi avanzato con la gestione del sovraffollamento

 

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La rivoluzione genetica può sostenere la sicurezza alimentare

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La rivoluzione genetica può sostenere la sicurezza alimentare – Le innovazioni nella scienza genetica hanno portato il mondo “all’alba di una nuova era” e possono promuovere soluzioni a una serie di sfide globali interconnesse, tra cui garantire la sicurezza alimentare, affrontare la crisi climatica e proteggere la biodiversità, ha affermato è QU Dongyu, Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), ieri alla cerimonia di apertura del Borlaug International Dialogue of the World Food Prize 2024.

“La rivoluzione genetica va oltre l’aumento delle rese”, ha affermato Qu, sottolineando come oggi possa essere applicata in modi personalizzati per migliorare la resistenza di piante e animali a parassiti, malattie e fattori di stress ambientale, tra cui alte temperature, siccità, inondazioni, salinità del suolo e altro ancora.

Questi progressi potrebbero anche “avvicinare persone e culture”, ha aggiunto nel suo discorso principale, From Genetics to the Generation: What Does the Future Hold for Agrifood Systems and Food Culture. Il premio annuale, in onore di Norman Borlaug, considerato uno dei padri della Rivoluzione Verde che ha liberato centinaia di milioni di persone dalla fame grazie al suo lavoro su varietà di grano ad alta resa, è stato assegnato quest’anno a Geoffrey Hawtin e Cary Fowler, in riconoscimento del loro straordinario contributo nel preservare e proteggere il patrimonio mondiale di biodiversità delle colture, in particolare nella gestione e nel finanziamento di banche genetiche delle colture in tutto il pianeta.

Modifica genetica
La tecnologia di modifica genetica accelera significativamente i processi di selezione, agendo più rapidamente dei metodi di incrocio, selezione per mutazione e transgenesi, ha affermato il Direttore generale della FAO, che ha studiato la selezione vegetale e la genetica e ha dato importanti contributi alla comprensione del genoma della patata. Modifica genetica o genomica è un termine che comprende varie tecniche di biologia molecolare. L’avvento di brevi ripetizioni palindromiche raggruppate regolarmente intervallate, note come CRISPR, ha stimolato un rapido aumento della ricerca e delle applicazioni di modifica genetica. CRISPR è più veloce e meno costoso dei metodi più convenzionali di incrocio, aprendo nuovi orizzonti per colture e bestiame adattabili all’ambiente e sensibili alla nutrizione che possono proteggere la biodiversità genetica e contribuire a costruire sistemi agroalimentari resilienti. Il Direttore generale della FAO ha sottolineato che l’editing genetico può essere una manna per la conservazione e il miglioramento dei tratti unici degli alimenti locali e indigeni, mantenendo aperta una “finestra sulla nostra stessa umanità” e diventando “un ponte tra il passato e il futuro, collegando le culture alimentari e promuovendo la resilienza condivisa di fronte alle sfide globali”.

Per questo motivo, il FAO Food and Agriculture Museum and Network, che verrà inaugurato nel 2025 presso la sede centrale della FAO a Roma per celebrare l’80° anniversario della fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, collegherà le tecnologie e le culture alimentari globali, mostrando le ricche tradizioni e gli approcci innovativi che hanno plasmato la storia dei sistemi agroalimentari nel tempo.

Gli esperti della FAO hanno prodotto importanti contributi alle connessioni tra editing genetico e sicurezza alimentare e sui sistemi agroalimentari in senso più ampio .

Qu ha sottolineato che il Science and Innovation Forum, uno dei tre pilastri del World Food Forum che la FAO ospita ogni anno presso la sua sede centrale a Roma, è stato istituito proprio per consentire ai membri e ai partner di discutere i vantaggi e i rischi delle tecnologie all’avanguardia.

È fondamentale che i vantaggi siano ampiamente ed equamente condivisi. È inoltre essenziale che i membri investano nel capitale umano e sociale necessario per sfruttare al meglio le nuove tecnologie, ha aggiunto.

I nuovi vincitori del World Food Prize vantano una lunga storia di impegno con la FAO.

Geoffrey Hawtin, uno dei premiati, ha svolto un ruolo chiave nella negoziazione del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura , ospitato dalla FAO, nonché nella creazione dello Svalbard Global Seed Vault .

Cary Fowler, attualmente inviato speciale degli Stati Uniti per la sicurezza alimentare globale, ha guidato la Conferenza internazionale e il programma sulle risorse fitogenetiche presso la FAO negli anni ’90 ed è stato l’autore principale del Piano d’azione globale per le risorse fitogenetiche della FAO .

Oltre al discorso principale di Qu, la cerimonia ha visto una tavola rotonda sul raggiungimento di un mondo libero dalla fame a cui hanno partecipato Ajay Banga, presidente del Gruppo della Banca mondiale, e Akinwumi Adesina, presidente della Banca africana di sviluppo.

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Accordo Italia-Libia: il Piano Mattei rilancia pesca e relazioni bilaterali

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Accordo Italia-Libia: il Piano Mattei rilancia pesca e relazioni bilaterali – Messaggio di grande apertura quello fatto ieri dal governo italiano alla Libia in merito alla ripresa di relazioni economiche e diplomatiche, grazie alla visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Tripoli, in occasione del Forum economico tra la Libia e l’Italia.

Dopo anni di tensioni dovute principalmente al fenomeno dei flussi migratori incontrollati e per alcuni versi anche alle note vicende riguardo i limiti delle acque territoriali che di fatto impediscono la pesca dei nostri natanti, fra i due Paesi appare ora possibile una ripresa del dialogo e un rafforzamento delle relazioni di interscambio economico, favoriti anche dall’adozione del “Piano Mattei per l’Africa”, voluto fortemente dalla Meloni. A gennaio addirittura verranno ripristinati dall’Italia i voli diretti per la Libia.

Il Piano Mattei per l’Africa prevede lo sviluppo di nuovi progetti da condividere con gli Stati africani e dunque anche con la Libia, tra i quali quelli riguardanti la pesca e l’acquacoltura.

Tutto ciò avvalora e rende maggiormente credibile l’impegno preso dal sottosegretario Patrizio La Pietra, a margine dell’incontro della settima scorsa a Roma con la delegazione mista italo libica, nel tentativo, a breve, di inserire nel Piano Mattei il progetto, concretizzato per adesso in un memorandum of understanding, a lui presentato dalla suddetta delegazione composta da responsabili della OP Consorzio Blu Sea del Gambero Rosso di Mazara del Vallo in partneriato con una importante multinazionale libica, per l’attività di pesca sostenibile negli areali libici.

Alla luce degli incontri di ieri del Presidente Meloni a Tripoli appare ancor più probabile questa intesa storica nel campo della pesca che ha visto da fin troppo tempo le due Nazioni sull’orlo di crisi diplomatiche molto serie.

L’auspicio, inoltre, è che si ponga fine, nello specifico, a diretti e scomposti attacchi alle autorità libiche da parte di incompetenti che si ergono a difensori di interessi della categoria dei pescatori, che, se negli anni passati potevano avere un senso, oggi alla luce di potenziali e vitali accordi per la nostra marineria non hanno ragione d’esistere se non nel solo e inutile nutrimento del loro esasperato ego. Di soggetti simili non se ne sente assolutamente il bisogno.

Accordo Italia-Libia: il Piano Mattei rilancia pesca e relazioni bilaterali

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