Categoria: Pesce In Rete Pagina 23 di 924

La pesca italiana tra ipersfruttamento e acquacoltura: il miracolo atteso

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La pesca italiana tra ipersfruttamento e acquacoltura: il miracolo atteso – Il lavoro del pescatore è vecchio quanto il mondo, si ama ripetere così proprio perché la pesca è una attività di cui si trovano tracce addirittura nel preistorico.
Il marinaio più famoso di tutti i tempi certamente fu l’Apostolo Pietro insieme a suo fratello Andrea.
Pescatori sconfortati ante litteram! Anche loro erano frustrati per altri versi. La pesca era scarsa, non riuscivano a portare a terra il minimo per sostentarsi. Buttavano le reti in mare con la loro barca ma il pesce raccolto era davvero esiguo.
Bisognava un miracolo. Il Messia salì a bordo e indicò dove buttare le reti. Fecero delle pescate “miracolose”.
Ecco senza voler scomodare oltremodo le sacre scritture questo è quello che oggi serve alla pesca italiana: un miracolo.

L’ipersfruttamento dei mari negli anni ha portato a questo risultato. I mari si sono svuotati e forse il tentativo estremo per ripopolarli nonostante misure draconiane introdotte, se è risolutivo certamente non lo sarà nell’immediato.

Chi è causa del suo mal pianga sé stesso, recita una famosa massima di saggezza popolare. Un mea culpa sarebbe doveroso, però quando tutti si è colpevoli spesso e volentieri nessuno lo è, e ciò fa sì che tutti sono legittimati a prendersela con altri scaricando le colpe.

Le misure restrittive introdotte avranno un arco temporale che non è compatibile con la sostenibilità economica delle imprese nel pari periodo. In altre parole, le aziende che vorranno testardamente insistere non potranno che a breve assistere al proprio declino.

Limitazioni degli areali, riduzione dei giorni di pesca, quote, depotenziamento dei motori, divieti sui metodi classici di pesca, selettività dei prodotti, sono misure introdotte (ma ve ne sono molte altre) che prenderanno un tempo indefinito affinché possano produrre gli effetti desiderati. Nel frattempo, le autorità non danno neanche una via d’uscita onorevole. Le demolizioni sono affari per pochi, per pochi eletti. A fronte di centinaia e centinaia di domande per la demolizione dei natanti i fondi messi a disposizione ne garantiranno un numero limitato. Molte imprese non possono chiudere i battenti e sono costrette a lavorare sottocosto e molte altre dovranno attraccare le barche in banchina in attesa dell’ultimo respiro.

“La moltiplicazione dei pesci” per finire con una similitudine al miracolo di Gesù e senza voler scadere nell’irriverenza, avverrà nel brevissimo futuro con l’unica misura e/o intervento possibile che è quello del potenziamento del numero degli impianti di acquacoltura.

Non è un caso che molti fondi sono già stanziati in quel settore e altri se ne prevederanno a breve, secondo indiscrezioni. Anche nel campo dell’acquacoltura la legge impone criteri di “produzioni sostenibili”. Il problema dei mangimi che non garantiscono appieno tali criteri si sta gradatamente risolvendo, anziché farina di pesce e oli di pesce che in qualche modo danneggiano le biodiversità oggi la ricerca ci consegna una tipologia di mangime che non crea problemi all’ambiente sostituendo gli attuali con alghe e ascoltate bene anche insetti.
Ce ne dovremo fare una ragione!

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La Spagna guida la strada nell’acquacoltura sostenibile

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La Spagna guida la strada nell’acquacoltura sostenibile – La Spagna continua a rafforzare la sua posizione come leader mondiale nell’acquacoltura sostenibile, svolgendo un ruolo cruciale nel settore economico primario del paese. Il Rapporto sulle Statistiche della Produzione Biologica 2023, pubblicato dal Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, evidenzia una crescita significativa in questo ambito. L’acquacoltura, insieme all’agricoltura e all’allevamento, ha adottato il modello ecologico, con un aumento della produzione del 7% nell’ultimo anno, per un totale di oltre 4.000 tonnellate di prodotti acquatici biologici. Di queste, 1.745 tonnellate sono costituite da cozze.

Nel 2023, in Spagna sono state registrate 163 attività di acquacoltura biologica, a cui si aggiungono 16 dedicate all’estrazione di alghe selvatiche. Questo porta il totale delle attività di produzione biologica acquatica a 179, sottolineando l’impegno del paese verso la sostenibilità nei settori della pesca e dell’acquacoltura. Le principali specie prodotte biologicamente includono cozze, ostriche, trote iridee, storioni e alghe.

La Galizia si distingue con 154 attività di acquacoltura biologica, di cui 153 dedicate alla coltivazione di cozze, mentre una si concentra sulla coltivazione di alghe. A queste si aggiungono altre 14 attività che riguardano l’estrazione di alghe selvatiche. In confronto, nelle Asturie sono presenti quattro attività, con due dedicate alla coltivazione di ostriche e altre due all’estrazione di alghe dall’ambiente naturale. In altre regioni, come Castilla-La Mancha e La Rioja, l’allevamento di trota iridea biologica è il settore predominante, mentre in Andalusia è presente un’operazione unica per l’allevamento biologico di storioni.

Al di là dell’acquacoltura, il rapporto rivela una crescita impressionante nel settore agricolo biologico della Spagna. La superficie dedicata alla produzione agricola biologica è aumentata del 12%, raggiungendo quasi 3 milioni di ettari nel 2023. Allo stesso modo, le operazioni di allevamento biologico hanno registrato un aumento del 18%, consolidando ulteriormente la posizione della Spagna come leader nella produzione alimentare sostenibile.

Questa espansione evidenzia la crescente domanda di prodotti eco-sostenibili e gli sforzi continui della Spagna per promuovere la sostenibilità ambientale in tutti gli aspetti dei suoi settori primari. Man mano che i consumatori diventano sempre più consapevoli dell’impatto ecologico delle loro scelte alimentari, i settori dell’acquacoltura e dell’agricoltura biologica della Spagna sono destinati a crescere ulteriormente.

La Spagna guida la strada nell’acquacoltura sostenibile

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Lattococcosi nelle specie marine: una sfida da affrontare con strategie condivise

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Lattococcosi nelle specie marine: una sfida da affrontare con strategie condivise – L’acquacoltura marina si trova ad affrontare nuove sfide come effetto del cambiamento climatico. Tra queste l’emergere di nuove patologie come la Lattococcosi, che richiede un approccio proattivo e integrato, combinando diversi strumenti per proteggere la salute dei pesci. Situazioni complesse richiedono infatti soluzioni articolate, che includano elementi diversi in sinergia. Per aiutare gli allevatori ad affrontare questa sfida, il Centro di referenza nazionale per lo studio e la diagnosi delle malattie dei pesci, molluschi e crostacei, insieme all’Associazione Piscicoltori Italiani e con il supporto di Skretting, ha promosso un progetto chiamato “Stop Lattococcosi? Insieme si può!”, che prevede una serie di workshop, in programma a Piombino tra ottobre 2024 e febbraio 2025, che affronteranno, in un confronto tra allevatori, ricercatori, mangimisti e aziende farmaceutiche, i temi della vaccinazione, della terapia, della biosicurezza, della nutrizione e della genetica. Obiettivo finale è arrivare alla stesura di un Manuale di Buone Pratiche condivise che contribuisca alle azioni già avviate da allevatori e autorità sanitarie sul tema.

“La Lattococcosi, causata da un batterio fortunatamente innocuo per l’uomo, ha fatto un salto di specie inaspettato: dalla trota iridea alla spigola ed orata. Per meglio comprendere l’evoluzione della malattia e soprattutto per prevenirla con un approccio sostenibile risulta fondamentale un confronto diretto tra produttori, servizi veterinari competenti e ricercatori”, afferma Amedeo Manfrin, medico veterinario dirigente presso il Centro specialistico ittico dell’IZSVe e membro del Centro di referenza nazionale per lo studio e la diagnosi delle malattie dei pesci, molluschi e crostacei.

Umberto Luzzana, Marketing Manager di Skretting Italia, aggiunge: “Le nuove sfide legate all’acquacoltura, come la Lattococcosi, ci ricordano quanto sia importante affrontare le problematiche in maniera strutturata e collaborativa. Non esistono soluzioni semplici a questioni complesse, ma riteniamo che la collaborazione tra tutti gli attori del settore sia la chiave per costruire un futuro più solido per l’acquacoltura. Skretting è da sempre al fianco degli allevatori, non solo con il nostro supporto tecnico, ma anche promuovendo il dialogo e lo scambio di esperienze per trovare le migliori strategie condivise per la salute dei pesci e la sostenibilità del settore”

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In Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa

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In Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa – Nasce in Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa. Si inaugurerà oggi, lunedì 14 ottobre, nell’impianto di depurazione di Castellana Grotte la struttura all’avanguardia in cui le acque reflue urbane già trattate e idonee all’irrigazione verranno ulteriormente depurate – attraverso tecnologie avanzate – per essere utilizzate per la produzione in situ di verdure e pesce.

Una realizzazione di straordinaria importanza per la quale Autorità Idrica Pugliese, ente coordinatore istituzionale del progetto AWARE (Aquaponics from WAstewater REclamation), era stata insignita del prestigioso premio CRESCO Award Città Sostenibili lo scorso anno a Genova in occasione dell’Assemblea annuale dell’Anci.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito, insieme a qualificati professionisti provenienti da sette Paesi Membri dell’Unione, a questo risultato. Che per noi è insieme un traguardo dall’enorme valore scientifico ed anche un punto di partenza da cui muovere per esportare approccio, metodo e tecnologia nel resto del continente”, dichiara l’ingegnere Roberta Maria Rana, dirigente responsabile del Servizio Depurazione e Recapiti di AIP che ha seguito tutte le fasi di sviluppo del progetto.

Analoga soddisfazione esprime il Direttore Generale di AIP Cosimo Ingrosso, per il quale “questa iniziativa, al di là dell’impatto scientifico di eccezionale rilevanza, è in linea con le strategie e le attività di pianificazione e investimento dell’ente attuate negli anni, tutte incentrate sulla tutela dell’acqua, che è il maggiore dono concesso all’umanità”.

“Un autentico salto nel futuro –  per il Presidente AIP Toni Matarrelli – soprattutto in una fase drammatica per le popolazioni del Sud d’Italia e del mondo, afflitte dalla siccità. Attraverso la tecnologia pilota realizzata in Puglia, si potranno abbattere tanto lo sperpero di acqua, quanto i livelli di inquinamento, coniugando ecologia, sostenibilità e impresa”.

In Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa

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Geopolitica del Mediterraneo e ambiente marino tra i temi discussi al G7 di Siracusa

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Geopolitica del Mediterraneo e ambiente marino tra i temi discussi al G7 di Siracusa – Lo scorso 21 settembre, giornata inaugurale del G7 Aagricoltura e Pesca sono andati in scena due interessanti workshop.

Nel primo, avente come tema la Geopolitica nel Mediterraneo in relazione alle possibilità di esercizio della pesca d’altura, Federico Camilleri, autore delle rubrica “La Bussola” di Pesceinrete,  ha fatto il punto sulle dinamiche in corso ed i riflessi futuri con l’istituzione delle Zone Economiche Esclusive (ZEE) nelle aree di interesse della pesca d’altura siciliana da parte dell’Algeria, della Tunisia e della Libia che hanno notevolmente anticipato il nostro Governo Nazionale il quale si è ufficialmente mosso solo nel 2021 per dichiarare l’istituzione della ZEE italiana.

Il Presidente del Distretto della Pesca e della Crescita Blu-COSVAP, Nino Carlino, ha illustrato le mosse del proprio organismo per intessere proficui rapporti commerciali con i suddetti Paesi del Nord Africa e mantenere sempre viva la strada, tracciata ormai da molti anni, della cooperazione in materia di pesca. Il Presidente dell’Organizzazione di Produttori Blue Sea di Mazara del Vallo, Maurizio Giacalone, che recentemente ha partecipato ad una missione congiunta con il predetto Distretto della Pesca in Libia, ha evidenziato il limite di queste pregevoli iniziative le quali, tuttavia, passano al vaglio, se non al blocco, da parte delle Istituzioni Europee. Il dirigente del Servizio 4 del Dipartimento della Pesca Mediterranea, Leonardo Catagnano, in rappresentanza  dell’ospitante Dipartimento della Pesca Mediterranea dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, ha espresso il proprio apprezzamento per le importanti tematiche affrontate ripromettendosi di svilupparle ulteriormente con gli attori interessati.

Nel secondo workshop il tema trattato è stato il ruolo della pesca in materia di ripristino dell’ambiente marino e della conservazione delle tradizioni marinare. Anche in questo caso è intervenuto Federico Camilleri fornendo un’anteprima del proprio studio che sarà presentato in uno dei convegni organizzati nel corso dell’evento internazionale ECOMONDO che si svolgerà a Rimini dal 5 all’ 8 novembre. In questo studio viene sviluppato un modello di filiera di raccolta della plastica soprattutto dai fondali marini d’altura prendendo come base logistica il porto di Mazara del Vallo con l’impiego dei locali pescherecci e con le successive implicazioni che vedono coinvolte la locale Amministrazione Comunale nella messa a disposizione dell’isola ecologica recentemente realizzata con fondi UE e della riconversione energetica del marine litter con la possibilità di sperimentazione e collaborazione con l’ENEA.

Successivamente, la professoressa dell’Università di Catania, Giuseppina Alongi, ha fatto un’interessante e approfondita analisi del problema della plastica in mare, soprattutto delle nano plastiche, fornendo dettagliate motivazioni scientifiche sulla impellente necessità di eliminare quanta più plastica possibile dai nostri mari. Il direttore dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, Salvo Cartarrasa, affiancato dai coordinatori scientifici, ha illustrato, oltre che le finalità della sua istituzione, le iniziative che vedono coinvolti i locali pescatori nella gestione dell’Area Marina stessa e dei suoi potenziali sviluppi, con impegno costante sulla divulgazione della cultura ambientale e del mantenimento delle tradizioni di pesca. Il dirigente regionale Leonardo Catagnano ha ricordato, infine, gli sforzi della propria Amministrazione nel sostenere tutte queste iniziative ambientali attingendo ai fondi Comunitari appositamente messi a disposizione.

Geopolitica del Mediterraneo e ambiente marino tra i temi discussi al G7 di Siracusa

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