Categoria: Pesce In Rete Pagina 23 di 974

Granchio blu. Maretti: bene essere partiti, occorrono misure per la riduzione 

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Granchio blu. Maretti: bene essere partiti, occorrono misure per la riduzione  – “È bene essere partiti con il lavoro del nuovo Commissario al granchio blu Enrico Caterino ed è bene averlo fatto nei tempi previsti. Ma molte delle azioni previste sono quelle messe in atto finora e che sono servite per contenere la crescita del granchio. E non la sua riduzione. Per cui occorre attrezzarsi con nuove risorse per permettere di ripartire pienamente”. Così commenta Cristian Maretti presidente di Legacoop Agroalimentare a conclusione dell’incontro, avvenuto ieri mattina al ministero dell’Agricoltura, per la presentazione delle misure per fronteggiare l’emergenza granchio blu che continua a fare danni pesanti. “Mi fa estremamente piacere il clima di collaborazione istituzionale che c’è su questo tema e che permette di ottimizzare i risultati. Ha fatto un buon lavoro il ministero per tenere tutti raccordati e un invito alla politica ad essere operativa rapidamente”, continua il presidente.

Che spiega anche come “tra le azioni previste, sono positive in particolare quelle relative alle catture selettive sulle femmine con catture dopo la deposizione delle uova nella fase quando vanno verso il mare. E ritengo importante l’implementazione di un monitoraggio del granchio anche con tecniche di georeferenziazione”. Per le misure sono stati previsti 10 milioni di euro per quelle di competenza commissariale, ma “per continuare a fare le azioni del piano ne serviranno altre”, sottolinea Maretti. Tra gli interventi ci sono infatti, quelli “a protezione delle attività economiche con le recinzioni e teli. Ed è prevista una diversificazione tra gli allevamenti delle ostriche e quelli delle altre specie”.

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Uila Pesca. Subito attuazione Piano granchio blu

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Uila Pesca. Subito attuazione Piano granchio blu  – “Il piano presentato stamattina, nato dalla collaborazione tra il ministero dell’agricoltura, dell’ambiente e il commissario Caterino rappresenta un passo concreto per combattere l’invasione del granchio blu cercando di salvaguardare il nostro ecosistema e garantire al tempo stesso le attività di pesca. Ringraziamo quindi il Commissario per il lavoro svolto in questi mesi e attendiamo quanto prima l’attuazione delle misure in Veneto e in Emilia-Romagna per iniziare a vedere i primi risultati”.

Lo dichiara Maria Laurenza, segretaria generale Uila Pesca, commentando il “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” presentato oggi al Masaf dal Commissario Straordinario per il Granchio Blu, Enrico Caterino, i Ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e il Sottosegretario Patrizio La Pietra.

“Siamo convinti che alcune delle azioni proposte tra cui la pesca selettiva, riferita alla femmina del granchio, le recinzioni o le reti protettive e il costante monitoraggio, possano avere efficacia nel contenimento della specie aliena. È dunque necessario far partire il piano il prima possibile verificando anche le misure a sostegno dei lavoratori della pesca che, già penalizzati da un momento di crisi prolungata, sono oggi ulteriormente danneggiati da questa nuova emergenza. La pesca italiana” prosegue Laurenza “è un comparto strategico per il Made in Italy sia in termini di produzione di cibo di qualità sia di contributo alla crescita delle comunità costiere e, per questo, siamo d’accordo con il ministro Lollobrigida quando afferma che per difendere le tradizioni delle comunità costiere, la cui economia dipende dalla molluschicoltura e venericoltura, c’è bisogno della collaborazione di tutti gli attori coinvolti nel comparto”.

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Piano granchio blu. Mammi: serve tempestività per aiutare un comparto leader in Italia

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Piano granchio blu. Mammi: serve tempestività per aiutare un comparto leader in Italia – “Il piano presentato dal Governo per contrastare l’avanzata del granchio blu è una notizia positiva, che può segnare una svolta importante. Ora è fondamentale lavorare con tempestività e in coordinamento con le istituzioni regionali e locali, con le associazioni di pesca e le imprese, che non si sono mai sottratte al confronto e alla necessità di trovare soluzioni condivise”.

Così l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, commenta le sei misure del piano di intervento per il contenimento e il contrasto del fenomeno della diffusione e proliferazione del granchio blu, presentate questa mattina al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare alla presenza dei ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e del commissario straordinario nazionale, Enrico Caterino.

“Ringrazio il Governo e il commissario per aver presentato questo piano, che oggi prende il via- sottolinea Mammi, che ha partecipato all’incontro a Roma-. La Regione Emilia-Romagna farà come sempre la propria parte: abbiamo già messo a disposizione 2 milioni di euro per ristorare le imprese, per la raccolta e lo smaltimento del granchio e metteremo a disposizione un altro milione di euro nel bilancio 2025 a fronte di danni molto pesanti che hanno colpito il comparto anche nel corso del 2024”. Inoltre, proprio Mammi sarà a Goro insieme al presidente della Regione, Michele de Pascale, il 30 gennaio per un nuovo incontro con le imprese e le associazioni di pesca: “Continueremo il confronto che dall’inizio dell’emergenza ci ha portato ad ascoltare il loro grido di allarme e a trovare insieme modalità e soluzioni per affrontare questo dramma”.

Nella sacca di Goro e nelle Valli di Comacchio, infatti, annualmente venivano prodotte circa 16mila tonnellate di vongole, che corrispondono al 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea, con circa 1.700 addetti che fanno riferimento alle marinerie di Goro e di Comacchio. “E’ evidente, dunque, il valore di questa economia non solo per il nostro territorio ma per l’intero Paese– prosegue Mammi-: il delta del Po è leader a livello nazionale ed europeo nella produzione di vongole, un grande patrimonio economico che è stato duramente colpito da questo fenomeno, causando implicazioni anche di natura sociale per la tenuta delle stesse comunità, in un territorio nel quale l’acquacoltura è la prima economia e fonte di reddito”.

Dunque, conclude l’assessore, “serve intervenire presto, con tempestività e con una strategia condivisa anche a livello nazionale, che dovrà vederci tutti impegnati anche nei prossimi mesi. Ringrazio le imprese e le associazioni di pesca per il continuo confronto e la volontà di trovare soluzioni condivise. Con loro e assieme ai sindaci e al prefetto di Ferrara, la Regione continuerà a presidiare e cercare soluzioni per contrastare la diffusione del granchio blu”.

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Presentato il Piano nazionale contro il granchio blu

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Presentato il Piano nazionale contro il granchio blu – Stamattina, presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), è stato ufficialmente presentato il Piano di intervento per contenere e contrastare la diffusione e la proliferazione della specie granchio blu. Un’azione strategica e strutturata, messa a punto dal Commissario Straordinario Enrico Caterino, con il supporto di ISPRA, CNR, CREA, Capitanerie di Porto ed enti territoriali, per arginare un’invasione che sta mettendo a dura prova il settore ittico italiano.

Alla presentazione hanno preso parte il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. L’obiettivo del piano è chiaro: proteggere la biodiversità marina, mitigare i danni economici per gli allevamenti e per la pesca, e trovare soluzioni concrete per la gestione di questa emergenza ecologica.

Secondo le dichiarazioni ufficiali, l’intervento rappresenta una risposta tempestiva alle criticità segnalate dagli operatori del settore. “Abbiamo lavorato con rapidità ed entro i tempi stabiliti grazie al Sistema Italia”, ha dichiarato il Ministro Lollobrigida, sottolineando come la sfida sia stata trasformata in un’opportunità di crescita per l’acquacoltura nazionale.

L’invasione del granchio blu (Callinectes sapidus) ha avuto un impatto devastante sugli ecosistemi lagunari e sulle attività di pesca, in particolare lungo le coste dell’Adriatico e nelle valli da pesca del Delta del Po. L’aggressività di questa specie alloctona e la sua capacità di riprodursi in maniera incontrollata hanno messo in pericolo le risorse ittiche autoctone, incidendo pesantemente sulla produttività delle aziende del settore.

Il Piano di intervento nazionale propone una serie di azioni mirate, tra cui:

Monitoraggio e controllo costante della popolazione di granchio blu nelle aree più colpite;

Interventi di rimozione intensiva, con il coinvolgimento diretto di pescatori e acquacoltori;

Sostegno economico e incentivi per le imprese danneggiate;

Promozione del granchio blu come risorsa alimentare, valorizzandolo nella gastronomia e nei mercati internazionali.

L’idea di sfruttare il granchio blu come nuovo prodotto ittico di valore potrebbe rappresentare un punto di svolta. Alcuni chef e aziende hanno già avviato sperimentazioni per l’introduzione del granchio blu nelle filiere agroalimentari, puntando su esportazioni e nuove nicchie di mercato.

Lollobrigida ha elogiato il lavoro del Commissario Straordinario Caterino e del Ministro Pichetto Fratin, ribadendo che il piano rappresenta un modello di collaborazione istituzionale per affrontare le sfide ambientali e produttive del settore ittico.

L’emergenza granchio blu rimane una delle problematiche più urgenti per il comparto della pesca e dell’acquacoltura in Italia. La speranza è che le misure previste dal piano possano offrire risposte concrete e durature, garantendo sia la sostenibilità ambientale sia la tenuta economica delle imprese coinvolte.

Presentato il Piano nazionale contro il granchio blu

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Fedagripesca: bene piano Masaf contro granchio blu

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Fedagripesca: bene piano Masaf contro granchio blu – “Entra nel vivo la lotta il granchio blu grazie al piano di contenimento di questa specie aliena che ha devastato le produzioni di vongole del Delta del Po. Grazie al finanziamento da 10 milioni di euro possiamo dare speranza alle nostre cooperative di far ripartire una economia che valeva oltre 200 milioni di euro più l’indotto prima dell’avvento del granchio. Siamo soddisfatti, ma dobbiamo partire subito per rendere davvero operativo il piano di intervento, non possiamo più attendere visto che ad oggi sono già fuoriusciti dal settore almeno 800 operatori”.

Così Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca nel commentare la presentazione al Masf del “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” alla presenza del Commissario Straordinario per il Granchio Blu, Enrico Caterino, del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin e del Sottosegretario del MASAF, Patrizio La Pietra.

“E dopo il contenimento di questa specie invasiva, indispensabile visto che per ogni vongola che viene allevata ci sono almeno 100 granchi pronti a mangiarla, sarà la volta di far ripartire le produzioni. E visto che il granchio ha distrutto anche il seme, stiamo lavorando per importare vongole di piccole dimensioni dal Portogallo e immetterle nelle nostre acque”.

Una battaglia quella sul granchio a tutto tondo che passa anche attraverso la valorizzazione commerciale di questa specie.

“Ci sono tante iniziative che vanno dall’utilizzo in gastronomia del granchio blu, ma questo riguarda solo un 10% dei granchi che vengono pescati perché gli altri il mercato non li vuole, all’impiego delle parti di scarto di questo crostaceo anche per realizzare alimenti per gli animali”, conclude Tiozzo.

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