Categoria: Pesce In Rete Pagina 24 di 924

In Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa

 [[{“value”:”

In Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa – Nasce in Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa. Si inaugurerà oggi, lunedì 14 ottobre, nell’impianto di depurazione di Castellana Grotte la struttura all’avanguardia in cui le acque reflue urbane già trattate e idonee all’irrigazione verranno ulteriormente depurate – attraverso tecnologie avanzate – per essere utilizzate per la produzione in situ di verdure e pesce.

Una realizzazione di straordinaria importanza per la quale Autorità Idrica Pugliese, ente coordinatore istituzionale del progetto AWARE (Aquaponics from WAstewater REclamation), era stata insignita del prestigioso premio CRESCO Award Città Sostenibili lo scorso anno a Genova in occasione dell’Assemblea annuale dell’Anci.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito, insieme a qualificati professionisti provenienti da sette Paesi Membri dell’Unione, a questo risultato. Che per noi è insieme un traguardo dall’enorme valore scientifico ed anche un punto di partenza da cui muovere per esportare approccio, metodo e tecnologia nel resto del continente”, dichiara l’ingegnere Roberta Maria Rana, dirigente responsabile del Servizio Depurazione e Recapiti di AIP che ha seguito tutte le fasi di sviluppo del progetto.

Analoga soddisfazione esprime il Direttore Generale di AIP Cosimo Ingrosso, per il quale “questa iniziativa, al di là dell’impatto scientifico di eccezionale rilevanza, è in linea con le strategie e le attività di pianificazione e investimento dell’ente attuate negli anni, tutte incentrate sulla tutela dell’acqua, che è il maggiore dono concesso all’umanità”.

“Un autentico salto nel futuro –  per il Presidente AIP Toni Matarrelli – soprattutto in una fase drammatica per le popolazioni del Sud d’Italia e del mondo, afflitte dalla siccità. Attraverso la tecnologia pilota realizzata in Puglia, si potranno abbattere tanto lo sperpero di acqua, quanto i livelli di inquinamento, coniugando ecologia, sostenibilità e impresa”.

In Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa

L’articolo In Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Geopolitica del Mediterraneo e ambiente marino tra i temi discussi al G7 di Siracusa

 [[{“value”:”

Geopolitica del Mediterraneo e ambiente marino tra i temi discussi al G7 di Siracusa – Lo scorso 21 settembre, giornata inaugurale del G7 Aagricoltura e Pesca sono andati in scena due interessanti workshop.

Nel primo, avente come tema la Geopolitica nel Mediterraneo in relazione alle possibilità di esercizio della pesca d’altura, Federico Camilleri, autore delle rubrica “La Bussola” di Pesceinrete,  ha fatto il punto sulle dinamiche in corso ed i riflessi futuri con l’istituzione delle Zone Economiche Esclusive (ZEE) nelle aree di interesse della pesca d’altura siciliana da parte dell’Algeria, della Tunisia e della Libia che hanno notevolmente anticipato il nostro Governo Nazionale il quale si è ufficialmente mosso solo nel 2021 per dichiarare l’istituzione della ZEE italiana.

Il Presidente del Distretto della Pesca e della Crescita Blu-COSVAP, Nino Carlino, ha illustrato le mosse del proprio organismo per intessere proficui rapporti commerciali con i suddetti Paesi del Nord Africa e mantenere sempre viva la strada, tracciata ormai da molti anni, della cooperazione in materia di pesca. Il Presidente dell’Organizzazione di Produttori Blue Sea di Mazara del Vallo, Maurizio Giacalone, che recentemente ha partecipato ad una missione congiunta con il predetto Distretto della Pesca in Libia, ha evidenziato il limite di queste pregevoli iniziative le quali, tuttavia, passano al vaglio, se non al blocco, da parte delle Istituzioni Europee. Il dirigente del Servizio 4 del Dipartimento della Pesca Mediterranea, Leonardo Catagnano, in rappresentanza  dell’ospitante Dipartimento della Pesca Mediterranea dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, ha espresso il proprio apprezzamento per le importanti tematiche affrontate ripromettendosi di svilupparle ulteriormente con gli attori interessati.

Nel secondo workshop il tema trattato è stato il ruolo della pesca in materia di ripristino dell’ambiente marino e della conservazione delle tradizioni marinare. Anche in questo caso è intervenuto Federico Camilleri fornendo un’anteprima del proprio studio che sarà presentato in uno dei convegni organizzati nel corso dell’evento internazionale ECOMONDO che si svolgerà a Rimini dal 5 all’ 8 novembre. In questo studio viene sviluppato un modello di filiera di raccolta della plastica soprattutto dai fondali marini d’altura prendendo come base logistica il porto di Mazara del Vallo con l’impiego dei locali pescherecci e con le successive implicazioni che vedono coinvolte la locale Amministrazione Comunale nella messa a disposizione dell’isola ecologica recentemente realizzata con fondi UE e della riconversione energetica del marine litter con la possibilità di sperimentazione e collaborazione con l’ENEA.

Successivamente, la professoressa dell’Università di Catania, Giuseppina Alongi, ha fatto un’interessante e approfondita analisi del problema della plastica in mare, soprattutto delle nano plastiche, fornendo dettagliate motivazioni scientifiche sulla impellente necessità di eliminare quanta più plastica possibile dai nostri mari. Il direttore dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, Salvo Cartarrasa, affiancato dai coordinatori scientifici, ha illustrato, oltre che le finalità della sua istituzione, le iniziative che vedono coinvolti i locali pescatori nella gestione dell’Area Marina stessa e dei suoi potenziali sviluppi, con impegno costante sulla divulgazione della cultura ambientale e del mantenimento delle tradizioni di pesca. Il dirigente regionale Leonardo Catagnano ha ricordato, infine, gli sforzi della propria Amministrazione nel sostenere tutte queste iniziative ambientali attingendo ai fondi Comunitari appositamente messi a disposizione.

Geopolitica del Mediterraneo e ambiente marino tra i temi discussi al G7 di Siracusa

L’articolo Geopolitica del Mediterraneo e ambiente marino tra i temi discussi al G7 di Siracusa proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Unci AgroAlimentare: innovazione tecnologica e digitale per acquacoltura sostenibile e resiliente

 [[{“value”:”

Unci AgroAlimentare: innovazione tecnologica e digitale per acquacoltura sostenibile e resiliente– L’utilizzo di tecnologie avanzate e intelligenti per il monitoraggio e la gestione degli impianti di acquacoltura: è questo il focus di uno studio innovativo elaborato dal Corisa – Consorzio di Ricerca Sistemi ad Agenti e dall’Università di Salerno, nell’ambito di un progetto dell’Unci AgroAlimentare, rientrante nel Programma nazionale triennale della pesca, annualità 2024.

Obiettivo della ricerca è l’analisi e la proposta di modelli e sistemi tecnologici per lo sviluppo di un’acquacoltura più sostenibile e in grado di gestire le criticità, anche e soprattutto di fronte ad un incremento della domanda e a una maggiore complessità delle strutture di allevamento.

“Abbiamo sempre sostenuto – ha affermato Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, a conclusione del progetto – la necessità di intraprendere ricerche nel settore primario e in particolare nella filiera ittica, per definire nuovi percorsi, che puntino alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività, agevolando il lavoro degli operatori e incrementando la redditività delle imprese, attraverso l’adozione di nuove tecniche e dispositivi tecnologici e digitali, salvaguardando sempre la qualità dei prodotii immessi sul mercato”.

Con il progetto, attraverso l’implementazione di tecnologie IoT (Internet of things, una rete di strumenti e apparecchi incorporati con sensori, software e connettività), è stato analizzato come sia possibile migliorare la sostenibilità, efficienza operativa e gestione dei rischi negli impianti di acquacoltura.

È stata inoltre condotta un’attenta analisi dello stato dell’arte delle applicazioni tecnologiche IoT per il comparto, che ha permesso di identificare i parametri critici da monitorare per una futura implementazione dell’architettura proposta. Tali parametri, come qualità dell’acqua, temperatura, ossigenazione e comportamento degli organismi, dovranno essere personalizzati in base alle specie allevate e alle specifiche caratteristiche dell’impianto. L’architettura proposta consente decisioni più rapide e basate su dati in tempo reale, migliorando il benessere degli animali allevati, attenuando le ricadute ambientali e incrementando la produttività.

Gli impatti sociali e economici dell’implementazione di questa tecnologia sono significativi, con benefici che spaziano dal miglioramento delle competenze dei dipendenti alla maggiore competitività delle aziende nel mercato globale dell’acquacoltura. A questo scopo, è stato proposto un approccio basato sul modello di Endsley per la realizzazione di un dispositivo IoT per la “consapevolezza della situazione” (situation-aware). Il dispositivo costituisce la base per l’implementazione di un’architettura innovativa basata su un edge-cloud continuum, progettata per migliorare il monitoraggio e il controllo in tempo reale degli impianti di acquacoltura. Per dimostrare l’efficacia di tale approccio, è stato presentato un caso di studio sull’allevamento di branzini (Dicentrarchus labrax) in un sistema RAS (Recirculating Aquaculture System), illustrando una possibile distribuzione dell’architettura proposta.

Unci AgroAlimentare: innovazione tecnologica e digitale per acquacoltura sostenibile e resiliente

L’articolo Unci AgroAlimentare: innovazione tecnologica e digitale per acquacoltura sostenibile e resiliente proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Barriere artificiali in eolico offshore: habitat promettente per le specie marine

 [[{“value”:”

Barriere artificiali in eolico offshore: habitat promettente per le specie marine – Il crescente dibattito sull’energia eolica offshore, tra perplessità e certezze, coinvolge sempre più stakeholder. Un recente studio dell’Università di Wageningen ha fornito nuove prospettive su questo tema. La ricerca ha introdotto barriere artificiali attorno al parco eolico offshore Borssele 1&2 nel Mare del Nord, con implicazioni promettenti per la vita marina.

Le barriere artificiali installate vicino ai parchi eolici offshore potrebbero contribuire in modo significativo alla creazione di habitat idonei per le specie marine. In particolare, l’introduzione di barriere artificiali nel parco Borssele 1&2 ha attirato un numero rilevante di merluzzi dell’Atlantico. Pubblicata su Royal Society Open Science, la ricerca ha evidenziato il potenziale di queste strutture nell’aumentare la biodiversità marina.

Nel 2020 sono state installate quattro barriere artificiali presso il parco eolico Borssele 1&2, composte da 45 tubi di cemento di diverse dimensioni. Dall’installazione, oltre 70 merluzzi dell’Atlantico sono stati catturati, dotati di trasmettitori acustici e successivamente rilasciati in mare. Sedici ricevitori sono stati posizionati attorno alle barriere artificiali per monitorare i pesci marcati e tracciare i loro spostamenti nel tempo.

I risultati dello studio rivelano che la maggior parte dei pesci è rimasta vicina alle barriere, sia all’interno che attorno ai tubi di cemento, suggerendo che queste strutture svolgono un ruolo cruciale come aree di alimentazione e rifugio. Le barriere artificiali si sono dimostrate più attraenti per i merluzzi rispetto alle pietre utilizzate per il controllo dell’erosione attorno ai monopali del parco eolico.

Le aperture più ampie offerte dalle barriere artificiali forniscono un rifugio sicuro per i merluzzi, promuovendo l’abitazione a lungo termine. Le barriere sono state installate sia su strati rocciosi che su fondali sabbiosi, attirando i merluzzi in egual misura, indipendentemente dal tipo di fondazione.

Sebbene i parchi eolici possano avere un impatto negativo sulla vita marina durante la loro costruzione e il loro funzionamento — a causa del rumore sottomarino, dei campi elettromagnetici generati dai cavi elettrici e del degrado dell’habitat — esistono anche potenziali risultati positivi. Secondo Benoît Bergès, ricercatore capo presso il Wageningen Marine Research, le barriere artificiali possono contribuire a creare habitat idonei per alcune specie del Mare del Nord. Ulteriori indagini sulla disponibilità di cibo e sul consumo energetico dei pesci attorno a queste barriere potrebbero determinare se tali strutture portino effettivamente a un aumento della produzione ittica, a vantaggio delle popolazioni di pesci.

Questo studio mette in luce la possibilità di armonizzare le infrastrutture per l’energia rinnovabile con gli sforzi di conservazione marina. Con il continuo sviluppo dell’energia eolica offshore a livello globale, iniziative come questa potrebbero offrire un modello per bilanciare la preservazione ecologica con la produzione sostenibile di energia.

Barriere artificiali in eolico offshore: habitat promettente per le specie marine

 

L’articolo Barriere artificiali in eolico offshore: habitat promettente per le specie marine proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

L’aumento della domanda globale di vongole spinge l’export vietnamita

 [[{“value”:”

L’aumento della domanda globale di vongole spinge l’export vietnamita – Il mercato globale delle vongole sta vivendo una crescita significativa, trainata da una domanda in aumento che alimenta l’espansione delle esportazioni del Vietnam. Nel solo mese di agosto 2024, il Paese ha esportato vongole per un valore vicino ai 10 milioni di dollari, registrando un aumento del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Complessivamente, nei primi otto mesi del 2024, il fatturato ha superato i 65 milioni di dollari, con una crescita del 19%. Questi numeri sottolineano il ruolo centrale delle vongole nel panorama delle esportazioni vietnamite, contribuendo per oltre il 52% al totale delle esportazioni di prodotti ittici.

Il Vietnam possiede oltre 41.500 ettari dedicati all’allevamento di molluschi, con una produzione annua che sfiora le 265.000 tonnellate. Di queste, le vongole rappresentano una parte predominante, con circa 179.000 tonnellate prodotte annualmente. Questo settore non solo contribuisce all’economia nazionale, ma fornisce impiego a circa 200.000 persone. Tuttavia, il cambiamento climatico e l’intrusione di acqua salata stanno esercitando una pressione significativa sulla produzione, in particolare sulle vongole, mettendo a rischio la stabilità a lungo termine del settore.

L’Unione Europea si conferma il principale mercato di sbocco per le vongole vietnamite, con l’Italia e la Spagna tra i maggiori importatori. La Spagna rappresenta il 26% del mercato, mentre l’Italia segue con il 21%. Sebbene le esportazioni verso la Spagna siano in continua crescita, quelle verso l’Italia mostrano una certa instabilità, con una tendenza al calo nel mese di agosto. Questo potrebbe indicare una temporanea riduzione della domanda o problemi logistici legati alla distribuzione.

Parallelamente, la Cina si sta affermando come il terzo più grande mercato di importazione per le vongole vietnamite. Le esportazioni verso il gigante asiatico hanno registrato un incremento impressionante, crescendo del 215% nei primi otto mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo forte aumento evidenzia l’importanza della diversificazione dei mercati per mantenere l’espansione delle esportazioni vietnamite.

Le imprese vietnamite del settore ittico sono ottimiste riguardo al futuro, prevedendo una crescita continua delle esportazioni di vongole nei prossimi mesi, sostenuta dalla crescente domanda globale di prodotti ittici di qualità. Il Vietnam si sta quindi posizionando come un leader nell’industria delle vongole, nonostante le sfide poste dalle condizioni climatiche e dal mercato.

L’aumento della domanda globale di vongole spinge l’export vietnamita

L’articolo L’aumento della domanda globale di vongole spinge l’export vietnamita proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 24 di 924

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy