Categoria: Pesce In Rete Pagina 34 di 925

Da ICES la nuova mappa degli ecosistemi marini vulnerabili in UE

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Da ICES la nuova mappa degli ecosistemi marini vulnerabili in UE – Il Consiglio Internazionale per l’Esplorazione del Mare (ICES – CIEM) ha presentato il nuovo report scientifico sugli ecosistemi marini vulnerabili (VME) nelle acque dell’Unione Europea, sollevando un dibattito sul futuro delle risorse marine e sulla loro gestione sostenibile. L’analisi, commissionata dalla Commissione Europea, nonostante un momentaneo ritiro per la revisione di dati inesatti, ripropone le conclusioni principali precedentemente identificate, mettendo in evidenza l’urgenza di proteggere un numero crescente di aree marine.

Nel report, il numero di ecosistemi vulnerabili varia a seconda degli scenari considerati. Lo scenario più flessibile prevede un aumento da 102 a 108 VME, mentre lo scenario più conservativo li porta fino a 125. Questa espansione rappresenta un incremento del 26% in termini di superficie protetta, passando dai 9.752 chilometri quadrati del 2023 a ben 12.380 chilometri quadrati. Anche nello scenario più restrittivo, si osserva una crescita del 4,2%, con un’estensione totale che sfiora i 15.515 chilometri quadrati.

La distribuzione geografica dei VME rivela differenze regionali significative. Nel Mar Celtico, la superficie potenzialmente protetta va da 4.559 a 5.896 chilometri quadrati, mentre nella costa iberica e nel Golfo di Biscaglia si estende fino a 9.619 chilometri quadrati. Questi numeri dimostrano un chiaro aumento rispetto alla valutazione precedente, con una maggiore enfasi sulle aree marine profonde, comprese tra 400 e 800 metri di profondità.

La crescente protezione degli ecosistemi marini vulnerabili è cruciale, soprattutto in un contesto di pressioni crescenti su queste aree a causa della pesca di fondo e di altre attività umane. Il blocco di queste pratiche in oltre 87 zone nel 2022, tra il Golfo di Biscaglia e le coste iberiche, rappresenta un passo importante nella tutela della biodiversità. Tuttavia, il settore della pesca attende ancora le decisioni giuridiche in merito al ricorso presentato contro la Commissione Europea, che potrebbe influenzare l’implementazione delle misure future.

Il dibattito tra protezione ambientale e interessi economici è destinato a proseguire, ma con la pubblicazione di questo nuovo report, il bilanciamento tra tutela delle risorse e attività economiche sostenibili diventa sempre più fondamentale per il futuro degli ecosistemi marini europei.

Da ICES la nuova mappa degli ecosistemi marini vulnerabili in UE

 

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Lombardia. Beduschi: “1,5 milioni per settore acquacoltura”

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Lombardia. Beduschi: “1,5 milioni per settore acquacoltura” Regione Lombardia annuncia l’apertura di un nuovo bando per il settore dell’acquacoltura, finanziato dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA) per il periodo 2021-2027. L’iniziativa è volta a rafforzare la competitività delle imprese lombarde, promuovendo al contempo pratiche produttive sostenibili e innovative.

“L’acquacoltura – dichiara l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschiin Lombardia è un settore di nicchia, ma fondamentale per offrire al mercato prodotti di grande riscontro commerciale, quali le trote e, in alcuni casi, a straordinario valore aggiunto, come il caviale da storione, per la quale la nostra regione è leader assoluta in Italia, secondo produttore mondiale”.

In Lombardia il settore acquicolo conta diverse decine di aziende registrate, con un panorama estremamente variegato, che comprende le piccole e medie troticolture di montagna, fino ad arrivare ai grandi allevamenti di storione e di anguille della pianura. I pesci prodotti da queste imprese non servono solo a fini alimentari ma anche per ripopolamento e per le gare di pesca.

Con una dotazione finanziaria di 1,5 milioni di euro, il bando mira a sostenere micro, piccole e medie imprese (MPMI) del settore acquicolo, comprese le nuove realtà imprenditoriali costituite da meno di 12 mesi. Il contributo previsto copre fino al 60% delle spese ammissibili, con un minimo di 18.000 euro e un massimo di 300.000 euro per progetto. Le domande potranno essere presentate a partire dall’11 novembre 2024, con chiusura prevista per il 20 dicembre 2024.

Il bando sostiene tre principali tipologie di investimenti:

– Efficienza energetica: finanziamenti per l’introduzione di tecnologie come impianti fotovoltaici, idraulici e idroelettrici, e sistemi di accumulo energetico.

– Sostenibilità e competitività: ammodernamento degli impianti, diversificazione delle specie allevate, miglioramento della qualità e tracciabilità dei prodotti.

– Qualità e sicurezza: investimenti per certificazioni ambientali e di qualità, e per il miglioramento dei sistemi di gestione produttiva.

“Questo bando – conclude l’assessore Beduschi – rappresenta una nuova opportunità per il settore, in un momento in cui è essenziale rilanciare la crescita e garantire la resilienza delle nostre imprese. Attraverso questa iniziativa, vogliamo pertanto incentivare gli investimenti che rendano le nostre aziende più competitive e sempre più rispettose dell’ambiente”.

Lombardia. Beduschi: “1,5 milioni per settore acquacoltura”

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Progetto pilota per il recupero della pesca del tonno rosso nel Golfo di Biscaglia

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Progetto pilota per il recupero della pesca del tonno rosso nel Golfo di Biscaglia – La pesca del tonno rosso nel Mar Cantabrico è condizionata dalla sua bassa redditività per la flotta peschereccia, a causa delle dimensioni ridotte degli esemplari catturati e delle condizioni meteorologiche che rendono difficile la pesca con le tecniche abituali. Per questo motivo, una grande parte della quota basca viene attualmente trasferita ad altre regioni della Spagna.

Per invertire questa situazione e incentivare la ripresa della pesca del tonno rosso in questa area costiera, verranno installati due impianti di acquacoltura sommersa a 3,688 miglia dal porto di Getaria (Gipuzkoa). Queste gabbie saranno testate durante i mesi autunnali e invernali, e nell’estate del 2025 inizierà la prova pilota per l’ingrasso di questa specie con un numero limitato di esemplari. Se l’esperienza avrà esito positivo, a partire dal 2026 saranno installate ulteriori gabbie, in base alla quota di pesca destinata all’ingrasso.

L’iniziativa, presentata recentemente in una conferenza stampa da Itsasbalfegó, un’azienda creata dal centro tecnologico AZTI e dall’azienda catalana Balfegó, prevede la cattura di tonni rossi vivi utilizzando reti a circuizione in collaborazione con la flotta peschereccia basca. Successivamente, le catture saranno ingrassate, con l’obiettivo di valutare sia la loro fattibilità economica che ambientale.

“Il principale obiettivo sarà determinare se è possibile utilizzare reti a circuizione per la pesca del tonno rosso nel Golfo di Biscaglia. Se ciò sarà raggiunto e, successivamente, l’ingrasso in gabbia avrà successo, questo progetto potrebbe avere un impatto molto positivo sull’economia e sulla società basca, consentendo di rivalutare le quote di pesca, migliorare la qualità del prodotto e ottimizzare la gestione della pesca”, ha dichiarato Juan José Navarro, vicedirettore di Balfegó, azienda leader nella cattura, alimentazione, studio e commercializzazione del tonno rosso.

Prima della sua attuazione, il progetto ha subito una rigorosa valutazione amministrativa e scientifica. “L’iniziativa ha il supporto, il permesso e l’autorizzazione di tutte le amministrazioni pubbliche nazionali ed europee competenti nel campo della pesca e dell’ambiente. Questa prima fase è stata approvata anche dalla Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tonni dell’Atlantico (ICCAT), che valuterà i risultati ottenuti”, ha dichiarato Rogelio Pozo, direttore di AZTI.

Fase di test e monitoraggio continuo

Prima dell’inizio della cattura dei tonni, prevista per l’estate del 2025, Itsasbalfegó validerà questo autunno e inverno la galleggiabilità, la capacità di immersione e la resistenza delle gabbie ai fenomeni meteorologici avversi del Golfo di Biscaglia, una sfida cruciale per questo tipo di acquacoltura.

“Balfegó gestisce un impianto simile a L’Ametlla de Mar (Tarragona) dal 2004, ma le condizioni nel Golfo di Biscaglia sono molto più severe, soprattutto in inverno. La tecnologia delle gabbie, con un diametro di 50 metri, è progettata per resistere a queste condizioni e minimizzare l’impatto delle onde”, ha spiegato Navarro. In caso di tempesta, le gabbie possono essere immerse fino a 18 metri per proteggere sia la struttura che i pesci.

Durante tutto il progetto, sensori e telecamere di ultima generazione saranno utilizzati per monitorare in tempo reale la qualità dell’acqua e l’attività biologica intorno alle gabbie, garantendo una risposta immediata a qualsiasi possibile impatto ambientale.

Progetto pilota per il recupero della pesca del tonno rosso nel Golfo di Biscaglia

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Seafood Expo Asia: hub globale del settore ittico

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Seafood Expo Asia: hub globale del settore ittico – La 12ª edizione di Seafood Expo Asia si è recentemente conclusa a Singapore, segnando un traguardo importante come la più grande vetrina internazionale di prodotti ittici e tecnologie di trasformazione. Questo evento ha attratto aziende da 46 paesi, tutte desiderose di costruire partnership strategiche, migliorare le proprie competenze nell’industria ittica asiatica e mostrare innovazioni nell’acquacoltura e nella sostenibilità.

I paesi partecipanti all’edizione di quest’anno andavano dall’Australia al Brasile, dalla Norvegia al Vietnam, rendendo l’evento davvero globale. Con espositori come AquaChile, Coast Seafood AS e Vinh Hoan Corporation, l’attenzione non era solo sulla presentazione di prodotti ittici di alta qualità, ma anche sulla promozione di pratiche responsabili e sostenibili all’interno del settore. Diverse aziende hanno presentato le loro ultime offerte, ponendo l’accento su metodi di acquacoltura eco-sostenibili e innovazioni nella trasformazione dei prodotti ittici.

Espositori come Alpha Aqua A/S e Jaw Feng Machinery Co. hanno attirato l’attenzione con tecnologie all’avanguardia progettate per migliorare l’efficienza delle operazioni di acquacoltura e dei processi di trasformazione dei prodotti ittici. Queste innovazioni sono fondamentali poiché la domanda globale di prodotti ittici sostenibili continua a crescere, costringendo i leader del settore ad adottare pratiche sempre più avanzate e responsabili.

Acquirenti del settore della ristorazione e della vendita al dettaglio, tra cui Big C Supercenter Co., Ltd e Sysco, hanno sfruttato il programma di matchmaking commerciale per trovare nuovi prodotti ittici e creare preziose relazioni con i produttori. L’expo ha rappresentato un’importante piattaforma d’incontro per importatori di alto volume e decision-maker del settore ittico, favorendo ulteriori opportunità di collaborazioni internazionali.

Premi e competizioni hanno aggiunto un tocco di entusiasmo all’evento. Il “Lucky Bag” di Vinh Hoan Corporation ha vinto il prestigioso Seafood Excellence Asia Award come Miglior Nuovo Prodotto, riflettendo l’innovazione dell’azienda nel settore. Il secondo posto è andato a Fisher Farms, Incorporated per i suoi gamberi impanati con mais e cocco, mentre l’Associazione delle Pescherie di Tzukuan ha ricevuto il terzo posto per la sua Zuppa di Pesce al gusto Gogi. Questi premi sottolineano l’impegno delle aziende ittiche non solo a soddisfare le richieste del mercato, ma anche a sorprendere i consumatori con prodotti innovativi.

Il programma educativo della conferenza ha rappresentato un altro punto di forza, coprendo temi importanti come i prodotti ittici coltivati in laboratorio e le innovazioni sostenibili nella catena di approvvigionamento dei prodotti ittici. Un panel di investitori ha visto protagoniste sei startup che hanno presentato idee innovative nel campo dell’acquacoltura e della produzione ittica, sottolineando l’importanza crescente dell’imprenditorialità nel plasmare il futuro dell’industria ittica. Inoltre, un gruppo di donne leader provenienti da organizzazioni come il Norwegian Seafood Council e Stolt Sea Farm ha discusso strategie per promuovere un’industria più inclusiva ed equa.

La combinazione di esposizioni, sessioni educative e opportunità di networking dell’expo ha consolidato il suo ruolo di piattaforma chiave per stimolare l’innovazione e la crescita nei settori della pesca e dell’acquacoltura. Le aziende hanno mostrato i loro progressi, gli acquirenti hanno trovato nuove fonti di prodotti ittici sostenibili e i professionisti del settore hanno ottenuto informazioni cruciali sulle tendenze globali del mercato ittico.

Seafood Expo Asia: hub globale del settore ittico

 

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Eolico offshore e il suo impatto sulla pesca

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Eolico offshore e il suo impatto sulla pesca  – Mentre l’Italia si avvia verso l’adozione di fonti di energia rinnovabile, l’energia eolica offshore emerge come una soluzione promettente per ridurre le emissioni di carbonio. Tuttavia, questa spinta ha suscitato preoccupazioni tra gli attori del settore della pesca e dell’acquacoltura. L’installazione di parchi eolici nelle acque costiere, pur vantaggiosa per la produzione energetica, pone interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine degli ecosistemi marini e sul futuro del settore ittico italiano.

La preoccupazione non è nuova. Paesi come la Spagna hanno già affrontato una forte opposizione dalle loro industrie di pesca per l’espansione dei progetti eolici offshore. I pescatori avvertono di potenziali sconvolgimenti negli habitat marini, con ripercussioni significative sulle popolazioni ittiche e sulla biodiversità. Al centro della questione vi è il modo in cui queste strutture potrebbero alterare le correnti marine, i livelli di rumore e i percorsi migratori, portando a conseguenze impreviste sia per l’ecosistema che per l’economia locale della pesca.

In Italia, la situazione è sempre più complessa. Il paese ha a lungo fatto affidamento sulle sue regioni costiere sia per il turismo che per la pesca, due pilastri economici che potrebbero entrare in tensione se i parchi eolici venissero costruiti in aree molto trafficate. Le organizzazioni ambientali sottolineano la necessità di rigorose valutazioni d’impatto ambientale, garantendo che questi progetti rispettino le normative nazionali e comunitarie. Insistono sul fatto che la biodiversità marina, già minacciata dalla pesca eccessiva e dall’inquinamento, non può permettersi ulteriori danni dovuti a progetti eolici mal pianificati.

Il settore della pesca italiano solleva punti critici riguardo alle possibili ricadute economiche. Lo spostamento dalle zone di pesca, l’aumento dei costi operativi e l’incertezza sugli impatti ambientali a lungo termine gettano ombre sul futuro di queste iniziative. Sebbene il governo miri ad accelerare la transizione energetica, i pescatori temono che le loro esigenze vengano messe in secondo piano a favore degli interessi industriali su larga scala.

Tuttavia, questo dibattito pone una domanda cruciale: come si sta preparando l’Italia per l’installazione dell’energia eolica offshore e quali misure sono state prese per bilanciare le necessità energetiche del paese con la conservazione degli ecosistemi marini?

L’Italia deve riflettere su come armonizzare queste priorità, soprattutto mentre si prepara ad assegnare spazi marittimi per i progetti di energia rinnovabile. La collaborazione tra scienziati, ambientalisti e rappresentanti dell’industria è fondamentale. Una pianificazione strategica permetterà uno sviluppo sostenibile, dove sia il settore energetico che quello ittico potranno prosperare.

Eolico offshore e il suo impatto sulla pesca 

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