Categoria: Pesce In Rete Pagina 35 di 1158

Tonno in busta, l’innovazione diventa strategia

Tonno in busta, l’innovazione diventa strategia

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Il mercato delle conserve ittiche sta cambiando. A guidarlo non sono soltanto le mode alimentari, ma un consumatore diverso, più attento, veloce, esigente interessato a prodotti sostenibili, pratici e coerenti con i propri ritmi di vita.
La grande distribuzione si trova quindi a ripensare non solo ai formati, ma anche al modo stesso di presentare e raccontare un prodotto.

Il tempo medio dedicato alla spesa diminuisce, ma cresce l’attenzione verso ciò che semplifica la vita: confezioni leggere, facili da aprire, da smaltire, pensate per l’uso quotidiano.
Il punto vendita, di conseguenza, non è più soltanto un luogo di assortimento ma un ambiente di scelta rapida, dove visibilità e immediatezza contano quanto la qualità.

Secondo NielsenIQ e Circana, la domanda di alimenti ready-to-eat è in costante aumento.
Parallelamente, cresce la preferenza per packaging sostenibili e si moltiplicano le occasioni di consumo “fuori casa”.
Il consumatore non esplora più il reparto, ma si lascia guidare da ciò che cattura l’occhio e promette semplicità.
In questo contesto, ripensare la categoria delle conserve diventa una priorità per mantenere attenzione e valore sullo scaffale.

Il packaging come leva di competitività

In un mercato dove la qualità è ormai un requisito di base, la differenza si gioca altrove.
Il packaging diventa strumento strategico: comunica, semplifica, ottimizza.
Ridurre materiali, agevolare lo stoccaggio e rendere più intuitivo l’utilizzo non è più un dettaglio tecnico, ma un modo per trasformare un prodotto in un servizio.

Unifrigo Gadus: il tonno in busta come risposta industriale a un mercato che evolve

È in questo scenario che si inserisce l’innovazione firmata Unifrigo Gadus: il Tonno in Busta Marca Scudo Genova. Un prodotto che conserva la qualità e gli standard di lavorazione tipici del marchio, ma propone una nuova esperienza d’uso e di vendita, pensata per le abitudini di consumo di oggi e per le esigenze della distribuzione moderna.
Il passaggio dal contenitore rigido al pouch flessibile rappresenta una vera svolta tecnica e funzionale.
Il nuovo packaging, dal peso medio di appena 22 grammi contro gli 81 della lattina convenzionale, consente una riduzione del 73% dei materiali impiegati, con benefici misurabili lungo tutta la filiera e un impatto ambientale concreto: circa 30 tonnellate di CO₂ in meno nella produzione dei materiali e oltre 5 tonnellate risparmiate in logistica, grazie alla maggiore densità di carico e alla riduzione del trasporto a vuoto (Life Cycle Assessment).

Ma non si tratta solo di efficienza ambientale.
Il pouch flessibile apre alla GDO nuove possibilità operative, rendendo più semplice la gestione degli spazi, migliorando la rotazione e permettendo modalità espositive più dinamiche.
Un’evoluzione che traduce in pratica la logica della sostenibilità: meno peso, meno sprechi, più libertà per chi vende e più comodità per chi compra.

Euroforo: un dettaglio tecnico che cambia la visibilità

Il formato da 65 g del Tonno in Busta Marca Scudo Genova è dotato di euroforo, il piccolo foro standard nella parte superiore della confezione che permette l’esposizione verticale su ganci o supporti.
Un dettaglio apparentemente semplice, ma che cambia il punto di vista della vendita: la confezione può essere collocata fuori dal reparto conserve, vicino alle casse o in aree di passaggio, dove cattura l’attenzione e stimola acquisti d’impulso.

La versione da 300 g, invece, si presta a un posizionamento più tradizionale, ma con una migliore resa a scaffale grazie al minor ingombro.
Per la GDO, il vantaggio è duplice: più efficienza espositiva e maggiore fluidità di gestione.
Sul piano strategico, questa scelta si integra con le politiche ESG — ovvero le linee guida Environmental, Social e Governance che promuovono la riduzione dell’impatto ambientale, la responsabilità sociale lungo la filiera e la trasparenza gestionale.
Il packaging, in questo caso, diventa parte concreta di un percorso di sostenibilità, non solo comunicato ma realmente messo in pratica.

Nuovi percorsi d’acquisto e valorizzazione della categoria

Il formato flessibile consente quindi alla distribuzione di ripensare i percorsi d’acquisto, introducendo un linguaggio più contemporaneo anche in una categoria storica.
Non si tratta solo di cambiare confezione, ma di ridisegnare l’esperienza del consumatore: dal cross-merchandising con insalate e snack fino all’esposizione in aree di impulso, il tonno in busta apre nuove possibilità di relazione tra prodotto e persona.
Questa flessibilità espositiva restituisce centralità a un segmento maturo, offrendo alla GDO una nuova leva di comunicazione e differenziazione, capace di rendere le conserve ittiche nuovamente protagoniste dello scaffale moderno.

L’evoluzione del mercato delle conserve ittiche racconta molto più di un cambio di formato: descrive un nuovo modo di pensare il prodotto, la vendita e il rapporto con il consumatore.
Il Tonno in Busta Marca Scudo Genova di Unifrigo Gadus ne è la sintesi più concreta — un’innovazione silenziosa ma profonda, che unisce responsabilità ambientale, efficienza distributiva e qualità percepita.

In un settore abituato alla stabilità, questa nuova forma dimostra che innovare non significa rompere con la tradizione, ma dare continuità al valore in un linguaggio più attuale.
Perché anche nel mondo delle conserve, oggi, la forma conta quanto la sostanza.

 

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L’Academy di GS1 Italy lancia un ciclo di webinar per supportare le aziende nell’applicazione delle normative “green” europee

L’Academy di GS1 Italy lancia un ciclo di webinar per supportare le aziende nell’applicazione delle normative “green” europee

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L’entrata in vigore delle normative europee sulla sostenibilità, legate al Green Deal, comportano per le aziende percorsi di adeguamento complessi che coinvolgono tutta la filiera. Per la loro applicazione, si rende quindi necessaria una trasmissione dei dati trasparente e comprensibile lungo le varie fasi del ciclo di vita dei prodotti. In questo contesto, gli standard GS1 rappresentano un insieme di strumenti utili, e già disponibili, per supportare le aziende nell’ottimizzare i flussi informativi e strutturare i dati in modo interoperabile senza dover affrontare grossi investimenti in digitalizzazione.

Per far conoscere le soluzioni che GS1 Italy mette a disposizione del mondo produttivo e della logistica del largo consumo, l’Academy di GS1 Italy organizza il ciclo di webinar Navigare la sostenibilità: il ruolo degli standard GS1 nell’evoluzione normativa, suddiviso in 4 appuntamenti online, in programma tra ottobre e dicembre 2025.

Si inizia martedì 28 ottobre con il primo webinar dal titolo Sostenibilità: sviluppi normativi e standard GS1 a supporto delle imprese in cui verrà data una panoramica introduttiva sulle normative europee relative alla sostenibilità, verranno inoltre descritte le implicazioni pratiche per le aziende e condiviso il ruolo del linguaggio standard GS1 a supporto della compliance. Dal punto di vista normativo il focus sarà su:

  • Il Regolamento deforestazione (EUDR, Reg. UE 2023/1) in base al quale qualsiasi operatore o commerciante immetta sul mercato comunitario un prodotto che contenga una di queste materie prime tra: olio di palma, soia, bovini, gomma, legname, caffè e cacao, dovrà dimostrare che non proviene da aree soggette a deforestazione.
  • Il Passaporto digitale del prodotto (DPP), introdotto dal Regolamento sulla Progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili (ESPR, Reg. Ue 2024/1781), in cui è previsto che i prodotti venduti nell’Unione europea siano dotati di un passaporto digitale che fornisca informazioni sull’origine, i materiali utilizzati, l’impatto ambientale e indicazioni per il corretto smaltimento.
  • Il Regolamento sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio (PPWR, Reg. Ue 2025/40) che promuove, il riciclo, lo sviluppo di economie circolari e l’utilizzo di materie prime seconde.

Dopo questo inquadramento generale, i tre webinar successivi passeranno ad approfondire come gli standard GS1 possono supportare il perseguimento degli obiettivi normativi stabiliti dal legislatore europeo in ciascun Regolamento.

Martedì 11 novembre l’appuntamento è con il webinar intitolato Gli standard GS1 a supporto del regolamento europeo sulla deforestazione (EUDR). Tra le diverse soluzioni presentate ci saranno lo standard GS1 GDSN (Global data synchronisation network) che aiuta a comunicare se il prodotto contiene una delle materie prime soggette alla normativa. E poi ancora Euritmo, la soluzione web-EDI di GS1 Italy, per la trasmissione digitale dei documenti, e GS1 EPCIS (Electronic product code information services) per la tracciabilità in tempo reale sono utili a favorire la comunicazione lungo la filiera.

Martedì 25 novembre sarà la volta del webinar Gli standard GS1 a supporto del Passaporto Digitale di Prodotto previsto dal regolamento ESPR, durante il quale si parlerà anche degli standard GS1 GTIN (Global trade item number) e GS1 GLN (Global location number) utili alla registrazione dei prodotti sul registro unico comunitario dei DPP previsto dalla Commissione europea.

Infine, il 19 dicembre si parlerà di packaging con Gli standard GS1 a supporto del nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR). Tra i temi illustrati ci sarà il GS1 Digital Link, che consente di collegare un codice a barre tradizionale (come un GS1 GTIN) a un URL web. Ciò permette alle aziende di fornire informazioni dettagliate sul packaging in formato digitale, accessibile tramite la scansione di un QR code. Un fattore è cruciale per l’etichettatura armonizzata richiesta dal PPWR, poiché permette ai consumatori e ai gestori dei rifiuti di accedere facilmente a istruzioni di smaltimento, informazioni sul riutilizzo e altri dettagli ambientali.

Tutti i webinar sono gratuiti per le aziende utenti GS1 Italy, aderenti a ECR, associate a IBC e ADM, clienti GS1 Italy Servizi srl, solution partner accreditati e aziende appartenenti a gruppi della Distribuzione Organizzata associati.

Maggiori informazioni sono disponibili su GS1 Italy.

 

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Energia offshore e turismo crocieristico: nuove prospettive per il Sud e il Mediterraneo

Energia offshore e turismo crocieristico: nuove prospettive per il Sud e il Mediterraneo

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Terza giornata di lavori per la XXXIV Rassegna del Mare, promossa da Mareamico con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Ministero del Turismo. Al Chiostro di San Domenico, esperti, accademici e rappresentanti istituzionali si sono confrontati su due temi strategici per il futuro del Mezzogiorno e del Mediterraneo: l’energia pulita da fonti rinnovabili offshore e il turismo crocieristico.

La mattinata si è aperta con la tavola rotonda “Energia pulita da fonti rinnovabili offshore: un’incredibile occasione per la generazione di nuovi posti di lavoro al Sud”, moderata da Domenico Coiro (Università di Napoli Federico II).
Tra i relatori, Roberto Bardari e Aurelio Caligiore (Commissione VIA del MASE), Leonardo Damiani (Politecnico di Bari), Antonio Mazzola (Università di Palermo), Marco Marcelli (Università della Tuscia), Fabio Filianoti (Università Mediterranea di Reggio Calabria), Alessandro Corsini (Università La Sapienza – OWEMES), Alberto Basset (Università del Salento) e rappresentanti di TERNA, Edison e altre società del settore.

Dal dibattito è emersa la necessità di creare “corridoi energetici” che colleghino il Paese, rendendo efficaci gli investimenti previsti per lo sviluppo dell’eolico offshore. In Sicilia, si stima la creazione di oltre 6.600 posti di lavoro a tempo pieno durante la fase di costruzione dei parchi eolici, e circa 680 per la loro gestione nei 25 anni successivi.

Sono stati evidenziati ostacoli normativi e infrastrutturali, la mancanza di una normativa specifica, la necessità di porti attrezzati e di una governance centralizzata per la pianificazione degli spazi marini.
Particolare attenzione è stata dedicata agli impatti ambientali e alla necessità di monitorare gli ecosistemi marini attraverso tecnologie avanzate come la telemetria acustica.

L’eolico offshore è stato indicato come una risorsa strategica per la transizione ecologica, capace di generare energia pulita e di costruire una filiera industriale italiana, con ricadute occupazionali e territoriali significative.

Nel pomeriggio, la tavola rotonda “Turismo crocieristico, portualità e Blue Economy” ha approfondito le potenzialità del turismo marittimo come motore di sviluppo sostenibile.

Moderata da Leonardo Damiani e Jean Louis Moretti (Responsabile Turismo Corsica), ha visto la partecipazione di Natale Amoroso (Ittiturismo La Tramontana), Salvatore Braschi (Confcooperative Trapani), Fabio Croccolo (Ministero dei Trasporti), Giovanni Cucchiara (Regione Siciliana), Stefania Frandi (AIDIM), Piergiorgio Manciola (Università di Perugia), Giulia Motta Zanin e Alessandra Saponieri (Università del Salento), Cristina Pozzi (Università di Parma) e Stefano Soriani (Università Ca’ Foscari).
Il turismo crocieristico è stato analizzato come leva economica e culturale, con focus sulle esperienze di pescaturismo nelle Isole Egadi, sulla trasformazione urbana di Trapani e sulle sfide legate alla portualità.

Sono stati presentati dati significativi: nel 2017 il Mediterraneo ha accolto il 30% del turismo mondiale, con 24 milioni di crocieristi e 36 porti principali.

Il caso di Venezia ha offerto spunti di riflessione sulle implicazioni ambientali e sociali del traffico crocieristico, mentre Chioggia si è affermata come esempio virtuoso nel segmento delle crociere di lusso.
I relatori hanno sottolineato l’importanza di una pianificazione strategica che integri turismo, logistica e sostenibilità, promuovendo una filiera produttiva legata al mare capace di generare occupazione qualificata.

La giornata si è conclusa con lo show cooking “A scuola di cucina”, dedicato alla valorizzazione gastronomica delle specie ittiche dimenticate, in collaborazione con la Regione Siciliana – Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea.
La XXXIV Rassegna del Mare si conferma come spazio di confronto e progettualità, dove scienza, imprese e istituzioni dialogano per costruire un futuro sostenibile per il Mediterraneo.

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A Trapani due tavole rotonde su governance del mare e crisi della pesca

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Si è svolta ieri, nel Chiostro di San Domenico, la seconda giornata della XXXIV Rassegna del Mare, promossa da Mareamico con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Ministero del Turismo.

La mattinata si è aperta con gli interventi del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, del presidente di Mareamico Roberto Tortoli, del presidente dell’ISPRA Stefano Laporta, del presidente del Comitato Scientifico di Mareamico Leonardo Damiani e della presidente di Generazione Mare Daniela Addis.
Un’apertura istituzionale e di visione, che ha posto l’accento sulla necessità di un equilibrio tra innovazione, sviluppo sostenibile e tutela delle identità costiere, in una fase cruciale per il futuro del Mediterraneo.

La prima tavola rotonda, dedicata al tema “Patto Europeo per gli Oceani”, ha visto confrontarsi Ludovica D’Apote, Eugenio Falcone, Maria Lorella Grippa, Daniela Mainenti, Daniele Paesani e Jean Louis Morelli.
Dal dibattito sono emerse riflessioni sul ruolo del Mediterraneo nelle strategie europee, sulla governance ambientale e sulle nuove sfide geopolitiche e tecnologiche legate al mare.
Dalla proposta di riconoscere al Mediterraneo una personalità giuridica al richiamo sull’importanza della restaurazione ecologica e delle praterie di Posidonia oceanica, fino al concetto di turismo rigenerativo, gli interventi hanno delineato un Mediterraneo da tutelare e da ripensare come spazio condiviso di cooperazione e responsabilità.

La seconda tavola rotonda, intitolata “Cause del declino e riflessioni sul futuro della pesca in Italia e in Sicilia”, ha riunito Giovanni Basciano, Natale Amoroso, Franco Andaloro, Lucrezia Cilenti, Antonio Di Natale e Ignazio Monterosso.
La discussione ha messo in luce le difficoltà strutturali della pesca mediterranea: ricambio generazionale, sostenibilità economica, carenza di dati, effetti del cambiamento climatico e impatto delle specie aliene.
La giornata si è chiusa con un messaggio condiviso: il futuro del mare passa dalla convergenza tra scienza, imprese e governance pubblica, in una prospettiva di sviluppo sostenibile che tenga insieme tutela ambientale, economia e cultura.

Oggi, sabato 25 ottobre, la Rassegna proseguirà sempre al Chiostro di San Domenico con due nuove sessioni dedicate all’energia pulita da fonti rinnovabili offshore e al turismo crocieristico e portualità, temi chiave per la blue economy e la transizione ecologica nel Mezzogiorno.
Qui il programma completo della XXXIV Rassegna del Mare.

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Turning Fish Waste into Feed: The Cuban Aquaculture Revolution

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Enhancing the value of fish processing waste by transforming it into valuable resources for feed production—thus improving the efficiency of the Cuban aquaculture chain—is the milestone achieved in the city of Sancti Spíritus by the Department of Agricultural, Food, Environmental and Forestry Sciences and Technologies (DAGRI) of the University of Florence. The project was developed in collaboration with Cuba’s Ministry of Food Industry (MINAL), the Grupo Empresarial de la Industria Agroalimentaria (GEIA), and the fishery company PESCASPIR. It marks the culmination of extensive research and field experimentation aimed at securing sustainable protein sources for animal nutrition in a context challenged by embargo restrictions and limited raw materials.

Funded by the Italian Cooperation (Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation – MAECI, and the Italian Agency for Development Cooperation – AICS), the IPEPAC Project (Enhancement of Productivity and Efficiency of Agro-Industrial Processing in Cuba, also through Environmental Protection and Loss Reduction) led to the creation of a processing line capable of handling up to 10 tons of fish residues per day—heads, skins, bones, tails, and viscera. These materials are transformed into silage through an acidification process and blended with flours to produce animal feed, increasing yields sustainably and locally.

This innovative circular economy model is now ready to be replicated across the island to meet protein needs and improve lipid intake—both essential for fish health and, consequently, for the Cuban population’s nutrition.

To share the results of the project, launched in 2019 with GEIA, a public event will be held on October 28 at the Hotel Plaza in Sancti Spíritus, offering an opportunity to showcase this initiative as a pilot model for freshwater and marine fisheries, adaptable to other regions.

Armando Guerra Borrás, Cuban project director from GEIA, emphasized:

“The strength of the project lies in creating a local resource network that allows Cuban aquaculture to become self-sufficient. Transforming food industry by-products into feed reduces environmental impact and ensures independence from imported raw materials.”

Giuliana Parisi, DAGRI professor and project coordinator, added:

“Our goal was to increase fish availability in Cuba, a country with significant potential in this area. In the future, even saltwater aquaculture could expand. This project can be replicated in other regions to boost access to healthy and sustainable food. A special thanks to AICS, not only for financial support but for acting as a vital bridge with our Cuban partners.”

Researcher Francesco Garbati concluded:

“We’ve all learned something valuable from this project. We developed something original that can serve as a benchmark for similar initiatives worldwide, starting from Cuba itself. Despite technical and logistical challenges, Cuban engineers demonstrated outstanding skill and adaptability, mastering the techniques and technology we introduced.”

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