Categoria: Pesce In Rete Pagina 39 di 926

Europêche accoglie con favore la proposta della CE

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Europêche accoglie con favore la proposta della CE – La Commissione Europea ha compiuto un passo decisivo per salvaguardare gli stock ittici condivisi, proponendo un emendamento al Regolamento (UE) 1026/2012. Questa iniziativa, volta a contrastare le pratiche di pesca insostenibili da parte dei paesi extra-UE, riflette l’impegno crescente dell’UE nella gestione responsabile delle risorse ittiche. La proposta conferisce all’UE il potere di imporre misure restrittive ai paesi che continuano a sfruttare in modo eccessivo le risorse marine condivise, garantendo un approccio più sostenibile alla pesca.

L’azione legislativa arriva in un momento cruciale, poiché diversi paesi extra-UE, in particolare la Norvegia, hanno adottato pratiche di pesca aggressive che mettono a rischio la sostenibilità a lungo termine della fauna marina. Le decisioni unilaterali della Norvegia di espandere le quote di sgombro e merluzzo hanno suscitato preoccupazioni nel settore della pesca europeo. Queste azioni hanno contribuito al sovrasfruttamento delle risorse ittiche nell’Atlantico nordorientale, mettendo ulteriormente sotto pressione gli ecosistemi marini.

L’emendamento fornisce all’UE strumenti più solidi per affrontare tali violazioni, permettendo di applicare sanzioni, comprese potenziali restrizioni alle importazioni, in modo equo e non discriminatorio. Ciò darebbe all’UE il potere necessario per chiamare i paesi responsabili delle loro azioni, promuovendo una concorrenza leale per i pescatori europei, che da tempo rispettano rigide linee guida di sostenibilità.

Per il settore della pesca europeo, questa proposta rappresenta una speranza. Affronta le preoccupazioni di lunga data sullo sfruttamento degli stock condivisi e sottolinea il ruolo dell’UE come leader negli sforzi globali per una pesca sostenibile. L’approccio della Commissione evidenzia l’importanza della cooperazione internazionale nel preservare le risorse marine per le generazioni future. Con l’aumento della pressione globale sulla pesca, la determinazione dell’UE a proteggere i propri interessi, promuovendo al contempo pratiche sostenibili, rimane salda.

Europêche, che rappresenta l’industria della pesca europea, ha accolto con favore questa proposta, considerandola una risposta necessaria a anni di frustrazione per le pratiche di pesca non conformi dei paesi extra-UE. L’organizzazione sollecita una rapida approvazione e attuazione della normativa rivista, vedendola come uno strumento vitale per ristabilire l’equilibrio e proteggere le risorse marittime europee.

Europêche accoglie con favore la proposta della CE

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Il prossimo superfood? Le vongole nude

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Il prossimo superfood? Le vongole nude – Un recente studio ha gettato nuova luce sul potenziale delle teredinidi, una specie spesso considerata fastidiosa ed invasiva, che potrebbe diventare un superfood sostenibile. A lungo viste come una minaccia per gli ecosistemi marini a causa della loro rapida colonizzazione delle aree costiere, queste invertebrate marine potrebbero ora essere la chiave per affrontare le preoccupazioni globali legate alla sicurezza alimentare. Chiamate anche “vongole nude” sono ricche di nutrienti essenziali come gli acidi grassi omega-3, lo iodio e lo zinco, le ascidie potrebbero presto approdare nei piatti dei consumatori attenti alla salute in tutto il mondo.

I biologi marini delle principali università hanno analizzato il profilo nutrizionale di queste creature, scoprendo che rappresentano una fonte alimentare a basso impatto e ad alta densità di nutrienti. A differenza dei frutti di mare tradizionali, che spesso richiedono allevamenti su larga scala o derivano da stock sovrasfruttati, le teredinidi necessitano di poche risorse per prosperare, nutrendosi di plancton mentre filtrano l’acqua che abitano. Questo le rende candidate ideali per l’acquacoltura sostenibile e un modello di produzione alimentare a basse emissioni di carbonio.

In un mondo sempre più attento all’impatto ambientale delle nostre diete, l’idea di trasformare un problema ecologico in una soluzione culinaria sta guadagnando terreno. I primi utilizzatori nelle zone costiere dell’Asia hanno già integrato le vongole nude nei loro piatti da secoli, servendole crude, marinate o persino grigliate. La sfida ora consiste nel convincere i mercati occidentali ad abbracciare questa fonte alimentare non convenzionale.

Da una recente ricerca, guidata dal dott. David Willer dell’Università di Cambridge e dal biologo marino Reuben Shipway, che ha analizzato circa 8.000 commenti sui post dei social media è emerso che, nonostante il loro aspetto simile a quello dei vermi, l’84 percento delle persone che hanno provato le vongole nude ha dichiarato di averle apprezzate.

Il sentimento online mostra un interesse emergente. Ricerche sui commenti sui social media rivelano che, una volta superata l’iniziale esitazione dovuta all’aspetto delle ascidie, molti riferiscono di apprezzarne il gusto. Sono stati fatti confronti con altri alimenti che un tempo erano di nicchia, come le alghe o la spirulina, che sono poi diventati pilastri dei mercati alimentari salutari.

Ripensando le fonti alimentari tradizionali, le teredinidi potrebbero svolgere un ruolo significativo nella diversificazione delle diete globali, riducendo al contempo la pressione sulle specie marine sovrasfruttate. Con l’aumento degli sforzi per educare i consumatori, il futuro delle ascidie come potenziale superfood appare promettente.

Il prossimo superfood? Le vongole nude

 

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Industria della pesca: innovazione e sostenibilità al VII Forum di San Pietroburgo

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Industria della pesca: innovazione e sostenibilità al VII Forum di San Pietroburgo – L’industria della pesca internazionale guarda a San Pietroburgo con grande attenzione mentre il VII Global Fishery Forum and Seafood Expo Russia ha preso il via. Con oltre 400 aziende espositrici provenienti da diverse nazioni, l’evento non solo rappresenta un punto di incontro per gli operatori del settore, ma anche un’occasione per esplorare le tendenze che stanno ridefinendo il panorama globale della pesca e dell’acquacoltura.

L’esposizione di quest’anno presenta un settore ittico sempre più diversificato. Oltre alla pesca tradizionale, le imprese sono impegnate in attività complementari come la riparazione e costruzione navale, logistica e gestione delle infrastrutture portuali. Questa evoluzione riflette la necessità di adattarsi a un mercato globale in rapida trasformazione, dove l’efficienza e la sostenibilità diventano elementi fondamentali per rimanere competitivi.

Un aspetto chiave dell’evento riguarda l’innovazione tecnologica, con soluzioni avanzate per la lavorazione e la distribuzione dei prodotti ittici. Le aziende partecipanti sono alla ricerca di nuovi mercati e metodi per aumentare il valore aggiunto dei loro prodotti. La crescita della produzione ittica ad alta tecnologia dimostra come il settore stia puntando verso una maggiore qualità e tracciabilità, rispondendo alle esigenze dei consumatori sempre più attenti alla sostenibilità e alla provenienza dei prodotti.

Il forum non si limita alla pesca, ma abbraccia un ampio spettro di tematiche, inclusa la collaborazione tra settori differenti come il bancario, il logistico e lo stoccaggio. La partecipazione di istituzioni finanziarie dimostra l’interesse crescente nel supportare l’industria della pesca attraverso investimenti mirati, offrendo soluzioni che migliorano le operazioni sia a terra che in mare.

Particolare enfasi è stata posta sulla cooperazione internazionale, con sessioni d’affari focalizzate su mercati chiave come Cina, India e Arabia Saudita. La globalizzazione del settore pesca richiede una visione strategica che permetta alle imprese di accedere a nuovi sbocchi, sfruttando accordi commerciali e partnership strategiche. Parallelamente, si discute anche del mercato interno russo, con nuove politiche mirate ad aumentare il consumo di pesce pro capite e a sostenere le piccole e medie imprese del settore.

L’appuntamento centrale del forum è la sessione plenaria intitolata “La Pesca nell’era dell’innovazione: tecnologie del futuro”, che si concentrerà su come le tecnologie emergenti potranno trasformare l’industria ittica nei prossimi anni. L’obiettivo principale è aumentare l’efficienza, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sostenibilità delle operazioni.

In definitiva, il VII Forum di San Pietroburgo non è solo una vetrina delle tecnologie più avanzate, ma anche un catalizzatore per lo sviluppo di nuovi modelli di business e partnership che possono portare l’industria della pesca verso un futuro più sostenibile e innovativo.

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Federpesca al G7 Agricoltura e Pesca con la mostra “In Mare”

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Federpesca al G7 Agricoltura e Pesca con la mostra “In Mare” – In occasione del G7 Agricoltura e Pesca, in programma a Siracusa, Federpesca sarà presente all’esposizione “Divinazione” organizzata dal MASAF nell’isola di Ortigia dal 21 al 29 settembre, con la mostra immersiva “In Mare” che sarà possibile visitare presso il Molo Zanagora.

“Si tratta di un’esperienza visiva e sonora alla scoperta del mondo della pesca”, ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo. “Un percorso sensoriale all’interno di una cupola geodetica, in cui il visitatore può immergersi fisicamente ed emotivamente in storie – fatte di passione, sacrificio e dedizione – di donne e uomini che ogni giorno si impegnano a offrire i migliori prodotti ittici, scoprendo la loro vita attraverso immagini e suoni che raccontano il mare.”

Nell’ambito dell’esposizione, Federpesca vuole infatti contribuire al racconto del settore agroalimentare italiano, nel quale il prodotto ittico rappresenta un’eccellenza in termini di qualità, sostenibilità, sicurezza alimentare che non ha eguali nel mondo.

Nel percorso espositivo organizzato da Federpesca, la potenza evocativa delle immagini e dei suoni è alla base della struttura del progetto e rende possibile la creazione di un percorso di storytelling incentrato nella narrazione di quanto sia duro il lavoro dei pescatori, quanta cura per il prodotto e quanta attenzione per l’ambiente che li circonda caratterizzi il loro quotidiano. In questo modo Federpesca vuole affiancare alla comunicazione tradizionale anche una narrazione incentrata sulla potenza evocativa delle immagini e dei suoni, per avvicinare i visitatori ad un mondo poco conosciuto e spesso mal raccontato. Per far capire quanti sacrifici e professionalità ci siano dietro al percorso che porta i migliori prodotti ittici dal mare alle nostre tavole.

Appuntamento presso il Molo Zanagora dal 21 al 29 settembre, per salire a bordo con Federpesca.

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Batteri intestinali dei pesci nei cosmetici antirughe

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Batteri intestinali dei pesci nei cosmetici antirughe – La ricerca nel campo della cosmesi ha raggiunto nuovi orizzonti, spingendosi oltre le frontiere tradizionali per scoprire fonti di ingredienti inaspettate e sorprendenti. Tra gli ultimi ritrovati della scienza troviamo i batteri intestinali di due specie di pesci, il sarago rosso e il sarago testanera, come potenziali fonti di composti anti-invecchiamento e schiarenti per la pelle.

Questo potrebbe sembrare un concetto insolito, ma la scienza ha già dimostrato in passato che le risorse naturali più bizzarre possono celare potenzialità straordinarie. La scoperta della penicillina, ad esempio, derivava da un semplice fungo ammuffito, e più recentemente sono stati trovati potenti composti antitumorali nei sedimenti marini. Oggi, l’attenzione si è rivolta ai microbi presenti nelle viscere dei pesci, in particolare del sarago rosso e del sarago testanera, comuni nelle acque del Pacifico occidentale.

I ricercatori Hyo-Jong Lee e Chung Sub Kim dell’American Chemical Society hanno condotto un’indagine approfondita sui batteri presenti nel tratto intestinale di queste specie ittiche, scoprendo 22 molecole che potrebbero rivoluzionare il settore della cosmesi. Le molecole sono state sottoposte a test di laboratorio per valutare la loro capacità di inibire due enzimi chiave responsabili dell’invecchiamento della pelle: la tirosinasi e la collagenasi. La tirosinasi è l’enzima coinvolto nella produzione di melanina, un pigmento che causa macchie scure e iperpigmentazione. La collagenasi, d’altra parte, degrada il collagene, una proteina essenziale per mantenere la pelle elastica e priva di rughe.

Tra le molecole testate, tre in particolare hanno dimostrato una forte capacità di inibire entrambi gli enzimi senza danneggiare le cellule. Questi risultati aprono nuove prospettive per l’utilizzo di ingredienti derivati dai microbi intestinali dei pesci nei prodotti di bellezza futuri, con proprietà antirughe e schiarenti, capaci di contrastare l’invecchiamento cutaneo e migliorare la qualità complessiva della pelle.

L’industria ittica potrebbe quindi avere un nuovo ruolo da giocare in un settore in crescita come quello della cosmesi. L’uso sostenibile di queste risorse rappresenta una possibilità concreta per innovare e ampliare le soluzioni cosmetiche, aprendo una nuova era per la bellezza naturale e responsabile.

Batteri intestinali dei pesci nei cosmetici antirughe

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