Categoria: Pesce In Rete Pagina 40 di 926

Operazione marittima multiuso in Adriatico guidata dall’EFCA

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Operazione marittima multiuso in Adriatico guidata dall’EFCA – In un’iniziativa strategica per migliorare la cooperazione e l’efficienza nelle operazioni marittime, l’Agenzia Europea di Controllo della Pesca (EFCA), in collaborazione con l’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) e FRONTEX, ha lanciato un’importante operazione marittima multipurpose nel Mare Adriatico. In corso fino al 9 ottobre 2024, questa iniziativa coordinata riunisce le competenze e le risorse di Italia, Croazia e Slovenia per rafforzare le funzioni della guardia costiera, la protezione ambientale e il controllo della pesca.

La collaborazione tra queste agenzie è cruciale, poiché consente di aumentare l’assistenza operativa in diverse aree del Mare Adriatico, incluse le acque territoriali, le zone economiche esclusive e le acque internazionali. Con l’EFCA a capo, l’operazione è supportata da una serie di attrezzature e navi all’avanguardia, garantendo una sorveglianza e un’applicazione della legge efficaci.

Rafforzare il controllo della pesca e la sicurezza ambientale

Il ruolo dell’EFCA in questa operazione va oltre la semplice sorveglianza marittima. Con la sua nave pattuglia offshore multiruolo, Ocean Sentinel, l’EFCA si impegna a monitorare e far rispettare la conformità alle normative europee sulla pesca in tutto l’Adriatico, assicurando che le leggi sulla pesca siano rigorosamente osservate. Inoltre, l’EMSA ha equipaggiato la nave con sistemi aerei pilotati da remoto (RPAS) e fornisce dati marittimi fondamentali attraverso i suoi Servizi Marittimi Integrati (IMS). FRONTEX contribuisce supportando la Croazia con tre motovedette costiere, che rafforzano la sicurezza e il controllo in queste acque.

Questa cooperazione rafforzata consente una supervisione più completa ed efficiente, in particolare nel settore della pesca. Si garantisce così l’uso sostenibile delle risorse marine, proteggendo l’ambiente marittimo da attività illegali come la pesca eccessiva, le pratiche di pesca illegali e l’inquinamento ambientale.

Un approccio globale alla sicurezza marittima

Oltre al controllo della pesca, l’operazione include capacità avanzate di risposta all’inquinamento da idrocarburi. La nave dell’EFCA fa parte della flotta di risposta dell’EMSA contro l’inquinamento da petrolio ed è pronta a intervenire in caso di incidenti che richiedano il contenimento di sversamenti di petrolio. Questa funzionalità duplice consente una reazione rapida alle potenziali minacce ambientali, garantendo così la sicurezza e la sostenibilità delle acque europee.

L’operazione prevede anche un importante esercizio di Ricerca e Soccorso (SAR), il SARex 2024, in programma per il 2 ottobre. Questo esercizio, guidato dall’EMSA, metterà alla prova e migliorerà il coordinamento tra Italia, Croazia e Slovenia nella risposta alle emergenze marittime. L’esperienza acquisita durante questo esercizio contribuirà a una maggiore consapevolezza situazionale e a un miglioramento della comunicazione tra le autorità SAR.

Il futuro della collaborazione marittima europea

L’operazione marittima multipurpose rappresenta un importante passo avanti nella cooperazione europea in materia marittima. Rafforza non solo il controllo della pesca e le funzioni della guardia costiera, ma anche le misure di protezione ambientale. Le riunioni quotidiane di coordinamento presso il Centro di Coordinamento Europeo (ECC), situato nella sede dell’EFCA a Vigo, in Spagna, garantiscono una collaborazione continua e un adattamento alle esigenze operative.

Con il proseguimento di questi sforzi, le agenzie marittime europee sono meglio preparate ad affrontare le sfide poste dalla pesca illegale, dai pericoli ambientali e dalla sicurezza marittima. Questo approccio collaborativo è essenziale per mantenere l’equilibrio tra l’uso delle risorse marine e la loro protezione per le generazioni future.

Operazione marittima multiuso in Adriatico guidata dall’EFCA

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Lollobrigida: “L’acquacoltura è l’agricoltura di eccellenza dei nostri mari”

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L’acquacoltura è l’agricoltura di eccellenza dei nostri mari: una priorità all’attenzione dei Paesi del G7 – Si è appena conclusa, presso la sede romana dell’Associazione Stampa Estera, la conferenza stampa del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha illustrato la visione e i programmi messi in campo in occasione del G7 Agricoltura e Pesca – Divinazione Expo, che si terrà dal 21 al 29 settembre a Siracusa, sull’isola di Ortigia.

In concomitanza con la riunione dei Ministri dell’Agricoltura G7, presieduta dall’Italia, Divinazione Expo sarà un’esposizione aperta al pubblico, concepita come un’importante vetrina internazionale, nella quale si confronteranno le istituzioni nazionali più rappresentative, le associazioni agricole e le realtà imprenditoriali per presentare le eccellenze nazionali dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura e del settore vivaistico e forestale, nonché delle tecnologie innovative connesse alla pesca ed all’agricoltura.

Moderato dal giornalista Maarten van Aalderen, presidente dell’Associazione Stampa Estera, il ministro Lollobrigida ha ribadito: “Nell’ambito dei lavori del G7 riscontriamo una certa omogeneità sulle macro tematiche e i dossier geopolitici centrali. Durante le conferenze e panel del G20 in Brasile invece abbiamo riscontrato una grande attenzione alla pesca, una nuova prospettiva che mette al centro il mare, la sicurezza alimentare, l’acquacoltura e la qualità alimentare. Le istituzioni italiane anche in ambito G7 pongono grande attenzione alla sicurezza alimentare, promuovendo un modello di equità e puntando all’accesso al cibo di qualità”.

“Non arrendiamoci ad un modello di accesso al cibo – ha aggiunto il Ministro –  nel quale solo i ricchi possono accedere al cibo certificato e di qualità. Le ricchezze di un continente come quello africano, con la popolazione più giovane a livello mondiale, sono un patrimonio da valorizzare. Il mondo occidentale, e l’Italia in particolare, possono fornire formazione, ricerca e innovazione e insieme lavorare per la crescita del continente europeo e di quello africano”.

Durante i lavori il ministro ha citato il modello e il dibattito in Ecuador, un Paese che sta tentando di promuovere un ampio processo di dialogo, di coordinamento e articolazione tra la società civile e lo Stato. Tra i rappresentanti coinvolti oltr alla società civile anche le università, i centri di ricerca, i consumatori, i piccoli e medi produttori, gli agricoltori ed allevatori, le associazioni di pescatori, di acquacoltura e gli indigeni ecuadoriani.

Il ministro ha ricordato l’importanza della pesca e dell’acquacoltura per la tutela, la promozione e la valorizzazione del Mediterraneo.

“La nostra attenzione alla pesca, dal nostro primo giorno, è stata incentrata su un pilastro di azione politica: bisogna stabilire delle regole sulla pesca che non siano legate a quelle dell’Oceano. Siamo nel Mediterraneo e dobbiamo lavorare per arginare la perdita delle nostre marinerie. Dobbiamo investire sulla qualità e la compatibilità della pesca e dell’ambiente, in sinergia con la ricerca e l’innovazione, senza aggredire le tipologie autoctone di pesca. Guardo all’acquacoltura inoltre come all’agricoltura di eccellenza del mare, che genera un prodotto sano, salutare e che fa bene all’ambiente e anche questo settore deve essere tutelato e innovato. L’Italia ha una filiera dell’acquacoltura certificata che consente ai consumatori di comprendere e conoscere ciò che si decide di mangiare. Stiamo lottando contro le specie aliene, pensiamo alle grandi problematiche generate dal granchio blu, e solo attraverso la protezione, la certificazione e la valorizzazione delle nostre eccellenze ittiche possiamo contrastare tali fenomeni”, ha ribadito il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Lollobrigida.

Il prossimo appuntamento istituzionale è a Siracusa con i lavori del G7 Agricoltura e Divinazione Expo.

L’acquacoltura è l’agricoltura di eccellenza dei nostri mari: una priorità all’attenzione dei Paesi del G7

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Unci Sicilia: la blue economy come modello di sviluppo per i borghi marinari

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Unci Sicilia: la blue economy come modello di sviluppo per i borghi marinari – I borghi marinari rappresentano un’importante opportunità di crescita e di sviluppo per la blue economy e i Centri di assistenza tecnica alle cooperative possono svolgere un ruolo centrale nel rilancio delle imprese mutualistiche e nell’agevolare il rapporto con la pubblica amministrazione, soprattutto in una fase economica e sociale delicata come quella che stiamo attraversando.

Su questo tema si è svolta nell’antico borgo marinaro di Ognina, a Catania, una tavola rotonda organizzata dall’Unci Sicilia, che ha visto la presenza del presidente nazionale dell’Unci, Andrea Amico, del numero uno di Unci AgroAlimentare, Gennaro Scognamiglio, del deputato Giuseppe Castiglione, già sottosegretario di Stato, della direttrice regionale di Unci Sicilia, Luisa Tosto, il presidente della Federazione territoriale Unci Catania, Antonino Gradito, e dei vertici degli ordini professionali dei Dottori commercialisti e dei Consulenti del lavoro.

Fare sistema e valorizzare le risorse del territorio, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali, le forze sociali e imprenditoriali, è la strategia condivisa dalle associazioni di settore, dai tecnici e dagli esponenti politici.
In particolare, Castiglione, a cui sono state affidate le conclusioni del convegno, ha sottolineato che: “i valori del rispetto dell’ambiente, della sostenibilità, della biodiversità sono fondamentali e fanno parte di una strategia europea. Oggi ci sono le risorse come i fondi strutturali e il Pnrr”.

Un compito significativo, quindi, nell’attivazione di un percorso che vada in questa direzione può essere svolto dagli sportelli allestiti in tutte le province siciliane dall’Unci regionale, struurate in rete, in modo da poter garantire stessi servizi e medesima qualità ad ogni utente, dovunque residente Grazie a questa configurazione operativa il Cat è in grado di garantire:
• Capacità di comprendere appieno le esigenze della imprenditorialità cooperativa per ogni settore di competenza;
• Capacità di fornire consulenza personalizzata ad alto valoreaggiunto;
• Capacità di progettare e gestire strumenti innovativi;
• Tempestività nella risposta allacooperativa richiedente.

Sul portale dell’Unci www.uncisicilia.eu è prevista un’apposita sezione dedicata al Cat, che offre informazioni sui servizi erogati. Per ulteriori notizie è possibile contattare la sede di Unci Sicilia allo 091/308340 oppure inviare una email all’indirizzo unciregionalesicilia@gmail.com.

In un’ottica di programmazione e promozione dello sviluppo, l’Unci, in tutte le sue articolazioni (Unci nazionale, Unci AgroAlimentare, Unci Sicilia, Promocoop), parteciperà all’appuntamento internazionale del G7 Agricoltura, che si terrà a Siracusa dal 26 al 28 settembre, e sarà anche presente, con un proprio spazio, a “Divinazione Expo 24”, una grande esposizione dedicata al sistema agroalimentare, alla pesca e alle eccellenze italiane, con circa 120 stand, che si svolgerà nell’incantevole isola di Ortigia, nella città di Archimede, dal 21 al 29 settembre, in concomitanza con il G7.

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Il ruolo dell’acquacoltura e della pesca per la sicurezza alimentare globale

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Il ruolo dell’acquacoltura e della pesca per la sicurezza alimentare globale – L’acquacoltura e la pesca stannno acquisendo un ruolo sempre più centrale nella lotta per garantire la sicurezza alimentare globale. La recente Dichiarazione Ministeriale del Gruppo di Lavoro del G20 sull’Agricoltura ha messo in evidenza l’importanza di integrare questi settori nelle catene del valore locali e globali, ponendoli tra le quattro priorità strategiche per il futuro sostenibile. Questo riconoscimento rappresenta un passo significativo verso una maggiore consapevolezza del valore nutrizionale e socioeconomico dei sistemi alimentari acquatici.

L’acquacoltura e la pesca non solo forniscono proteine di alta qualità a miliardi di persone, ma contribuiscono anche a preservare gli ecosistemi acquatici, migliorando la sostenibilità e la resilienza delle comunità costiere e rurali. Il G20, con l’appoggio della FAO, sottolinea l’urgenza di promuovere pratiche di pesca sostenibile, in modo da contrastare l’impatto negativo della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), nonché di sviluppare sistemi di gestione dell’acquacoltura che rispettino le Linee guida internazionali.

In uno scenario mondiale in cui la domanda di pesce è in costante aumento, il settore dell’acquacoltura diventa fondamentale per soddisfare questa richiesta, contribuendo in modo significativo alla sicurezza alimentare e nutrizionale. Il ministro spagnolo Luis Planas ha ribadito l’importanza di considerare la pesca e l’acquacoltura come fonti di proteine ad alto valore biologico e a basso impatto ambientale, sottolineando l’urgenza di adottare politiche che favoriscano l’inclusione di questi settori nei sistemi alimentari globali.

La “Blue Transformation Roadmap” proposta dalla FAO, che copre il periodo 2022-2030, si pone come obiettivo la gestione sostenibile degli ecosistemi acquatici, affrontando sfide come il degrado ambientale e la pesca eccessiva. Questo approccio olistico punta a un futuro in cui i sistemi alimentari acquatici possano non solo nutrire la popolazione mondiale, ma anche garantire mezzi di sostentamento per milioni di persone che dipendono dalla pesca e dall’acquacoltura.

Con oltre 3,3 miliardi di persone che dipendono dagli alimenti acquatici per almeno il 20% delle loro proteine animali e un settore che ha raggiunto un valore record di 472 miliardi di dollari nel 2022, la pesca e l’acquacoltura rappresentano una risorsa essenziale per l’economia globale. Rafforzare la governance e gli investimenti nel settore, ridurre lo spreco alimentare e migliorare le strategie di adattamento al cambiamento climatico saranno determinanti per il successo di questa trasformazione blu.

La FAO ha espresso la sua volontà di collaborare con i membri del G20 per realizzare questi obiettivi, preparandosi già alla Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani del 2025. Il futuro della sicurezza alimentare globale dipenderà in larga misura dalla capacità di sostenere e potenziare l’acquacoltura e la pesca sostenibile, per garantire un accesso equo a risorse fondamentali per la salute umana e la sostenibilità ambientale.

Il ruolo dell’acquacoltura e della pesca per la sicurezza alimentare globale

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UE potenzia strumenti contro pratiche di pesca non sostenibili

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UE potenzia strumenti contro pratiche di pesca non sostenibili – La Commissione Europea ha proposto una revisione significativa dei propri strumenti per combattere le pratiche di pesca non sostenibili da parte dei paesi extra-UE. Questa iniziativa mira a tutelare gli stock ittici di interesse comune e a garantire la sostenibilità a lungo termine degli ecosistemi marini globali. Con la crescente preoccupazione per il depauperamento degli stock ittici, il quadro normativo dell’UE si sta adeguando per affrontare queste sfide in modo più efficace.

La revisione proposta riguarda il Regolamento (UE) 1026/2012, con l’obiettivo di chiarire i criteri utilizzati per identificare i paesi extra-UE che consentono pratiche di pesca non sostenibili. Una volta identificati, questi paesi potrebbero affrontare sanzioni, tra cui il divieto di importazione degli stock ittici interessati dalla sovrapesca. L’obiettivo è prevenire ulteriori danni alla biodiversità marina e promuovere una concorrenza leale tra gli operatori dell’UE e i loro omologhi internazionali.

Questo aggiornamento migliora la trasparenza e la certezza giuridica, creando linee guida più rigorose per determinare quando applicare sanzioni. Raffinando queste condizioni, la Commissione mira a garantire che i paesi extra-UE comprendano pienamente le conseguenze del mancato rispetto degli standard di pesca sostenibile. Queste misure miglioreranno la governance delle risorse oceaniche e contribuiranno alla lotta globale contro la sovrapesca, che continua a rappresentare una minaccia critica per la vita marina e per le economie delle comunità costiere dipendenti dalla pesca.

La proposta è stata ora trasmessa al Parlamento Europeo e al Consiglio per ulteriori discussioni nell’ambito della procedura legislativa ordinaria. Questa revisione sottolinea l’importanza della cooperazione tra l’UE e i paesi extra-UE nel mantenimento della salute degli ecosistemi marini per le future generazioni.

 

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