Categoria: Pesce In Rete Pagina 41 di 926

L’UE propone limiti di pesca per Mediterraneo e Mar Nero

 [[{“value”:”

L’UE propone limiti di pesca per Mediterraneo e Mar Nero – La Commissione Europea ha avanzato la sua proposta per le opportunità di pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2025, sottolineando pratiche di gestione sostenibile e l’adesione agli impegni a lungo termine presi con le Dichiarazioni MedFish4Ever e Sofia. Questo passo prosegue nella direzione di garantire la salute degli stock ittici e l’equilibrio degli ecosistemi marini, assicurando la continuità delle industrie ittiche vitali in queste acque.

La proposta include una serie di misure volte a promuovere lo sfruttamento sostenibile degli stock ittici chiave, garantendo che le future generazioni di pescatori possano continuare a praticare il loro mestiere. Nel Mar Mediterraneo, l’attenzione resta su diverse specie, tra cui gli stock demersali, il pesce lampuga, il pagello fragolino, i gamberi di profondità e l’anguilla europea. Per queste specie, i piani di gestione pluriennali (MAP) precedentemente concordati sotto la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) continueranno, con riduzioni graduali delle catture.

A partire da gennaio 2025, il piano di gestione pluriennale per gli stock demersali del Mediterraneo occidentale entrerà nella sua fase permanente. Questo cambiamento concluderà il periodo transitorio di cinque anni e inaugurerà misure di pesca sostenibili a lungo termine. Queste includono limiti di sforzo di pesca per pescherecci a strascico e palangari, oltre a limiti specifici di cattura per specie come i gamberi di profondità. Questi sforzi sono progettati per ridurre la sovrappesca e proteggere la biodiversità marina, offrendo allo stesso tempo meccanismi di compensazione economica per incoraggiare l’uso di attrezzi da pesca selettivi.

Nel Mare Adriatico, la proposta prevede la continuazione dell’attuazione dei MAP per le specie demersali e pelagiche piccole, con l’obiettivo di raggiungere i livelli di sostenibilità entro il 2026. Per le specie pelagiche piccole, come sardine e acciughe, la fase permanente del MAP inizierà nel 2025, dopo un periodo di transizione di tre anni. Questa strategia si allinea con l’obiettivo della CGPM di conservare a lungo termine le risorse e gestire in modo responsabile la pesca nella regione.

Nel Mar Nero, la Commissione propone di mantenere i limiti di cattura attuali per il spratto, mentre le catture totali ammissibili (TAC) e le quote per il rombo verranno decise durante la sessione annuale della CGPM entro la fine dell’anno. Queste misure riflettono l’impegno a bilanciare le opportunità di pesca con i consigli scientifici, proteggendo le specie vulnerabili e mantenendo la salute degli stock.

La Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo definirà le rimanenti opportunità di pesca dopo la sua sessione annuale del 2024. Le raccomandazioni del Comitato Scientifico, Tecnico ed Economico per la Pesca (CSTEP), attese a metà novembre, avranno un ruolo cruciale nel guidare le decisioni future.

L’adozione di queste misure da parte del Consiglio Europeo a dicembre traccerà il percorso per una pesca sostenibile in queste regioni, garantendo la prosperità dell’industria ittica, proteggendo al contempo gli ecosistemi marini per le generazioni future.

L’UE propone limiti di pesca per Mediterraneo e Mar Nero

L’articolo L’UE propone limiti di pesca per Mediterraneo e Mar Nero proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Benessere animale: opportunità e sfide per l’aquacoltura in Europa

 [[{“value”:”

Benessere animale: opportunità e sfide per l’aquacoltura in Europa – Il benessere dei pesci nell’industria dell’acquacoltura sta diventando una priorità per i consumatori europei. Un recente studio commissionato dal Center for Aquaculture Progress ha evidenziato che la grande maggioranza dei consumatori in Italia, Grecia, Spagna e Francia è a favore di pratiche più umane nella macellazione dell’orata e della spigola. L’indagine, condotta su un campione di 1.600 partecipanti, ha rivelato che l’83% degli intervistati è favorevole all’uso dello stordimento elettrico pre-macellazione, sottolineando un desiderio sempre più diffuso di migliorare il trattamento dei pesci lungo tutta la filiera.

Questo crescente interesse verso il benessere animale si riflette anche nella disponibilità dei consumatori a pagare di più per un prodotto macellato in modo non cruento. Lo studio ha dimostrato che l’80% degli acquirenti di orata e spigola sarebbe disposto a spendere 0,05 euro in più per ogni porzione da 200 grammi, se fosse garantito un processo di macellazione più etico. Interessante notare come la Grecia, l’Italia e la Francia mostrino percentuali simili di volontà a pagare di più, mentre in Spagna tale disponibilità risulta leggermente inferiore.

Nonostante questa variazione geografica, il sostegno trasversale a favore di un miglioramento delle condizioni di macellazione non ha risentito di differenze demografiche. I risultati indicano che il supporto alle pratiche di welfare ittico è condiviso tra tutti i gruppi sociali, indipendentemente da età, sesso o reddito.

Dal punto di vista industriale, questi dati aprono una finestra di opportunità per i produttori di orata e spigola. In particolare, l’acquacoltura greca potrebbe beneficiare dall’adozione di tecnologie di stordimento elettrico, un investimento che potrebbe incontrare la domanda dei consumatori senza comportare un aumento significativo dei costi. Secondo le stime, il costo per l’implementazione di questa tecnologia ammonterebbe a soli 0,02 euro per pesce, inferiore ai 0,05 euro che il consumatore sarebbe disposto a pagare.

L’adozione di pratiche di welfare ittico non rappresenta solo un miglioramento etico, ma anche una strategia commerciale vincente. I consumatori sono sempre più consapevoli delle implicazioni etiche dei loro acquisti e sono disposti a premiare le aziende che adottano pratiche sostenibili e rispettose del benessere animale. Questo trend, già consolidato in altri settori, sta ora trovando terreno fertile anche nel mondo dell’acquacoltura.

Il Center for Aquaculture Progress, un’organizzazione no-profit, sta lavorando a stretto contatto con l’industria per accelerare l’adozione della tecnologia di stordimento elettrico nell’acquacoltura di orata e spigola. L’obiettivo è modernizzare i processi produttivi, allineandoli alle aspettative dei consumatori e contribuendo a un miglioramento generale del settore in Europa.

Benessere animale: opportunità e sfide per l’aquacoltura in Europa

L’articolo Benessere animale: opportunità e sfide per l’aquacoltura in Europa proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Da sottoprodotto del pesce a prelibatezza

 [[{“value”:”

Da sottoprodotto del pesce a prelibatezza – L’industria della pesca si trova oggi davanti a una nuova sfida: come rispondere alla crescente domanda globale di prodotti ittici in un contesto di risorse naturali limitate. Hailia, una società finlandese di tecnologia alimentare, ha trovato una risposta innovativa. La sua recente partnership con Kalavapriikki e S Group ha portato alla creazione di un prodotto a base di trota iridea che non solo riduce gli sprechi, ma potrebbe anche rivoluzionare il modo in cui i sottoprodotti ittici vengono utilizzati.

Attualmente, gran parte dei sottoprodotti della lavorazione del pesce – come teste, pinne e altre parti scartate – viene destinata alla produzione di alimenti animali o di olio di pesce. Hailia, con il suo prodotto denominato Nyhtökirjolohi ha dimostrato che queste risorse possono essere valorizzate per scopi alimentari, trasformandole in un ingrediente appetibile e nutriente, pronto all’uso. Questo processo ha il potenziale di aumentare la redditività dell’industria ittica fino a 15 volte rispetto all’attuale uso dei sottoprodotti.

Il prodotto, che sarà disponibile in oltre 500 punti vendita sotto il marchio Kotimaista di S Group, rappresenta un modello di economia circolare applicato all’industria alimentare. L’innovativa tecnologia sviluppata da Hailia riesce a recuperare nutrienti preziosi dal pesce e a trasformarli in alimenti adatti sia per il consumo domestico che per le aziende alimentari industriali.

La tecnologia sviluppata può essere applicata a varie specie ittiche, ampliando così le opportunità di riduzione degli sprechi in tutto il settore. L’approccio sostenibile non solo risponde alle esigenze di un mercato sempre più attento alla responsabilità ambientale, ma contribuisce anche a rafforzare la resilienza dell’industria ittica di fronte alle sfide globali legate all’approvvigionamento alimentare.

Questa innovazione dimostra come una visione green e una tecnologia avanzata possano combinarsi per creare un futuro più sostenibile per la pesca. Il lancio di Nyhtökirjolohi segna un passo importante verso la riduzione degli sprechi alimentari, ma Hailia guarda già oltre i confini della Finlandia. L’azienda è impegnata a stabilire partnership internazionali e sta esplorando la possibilità di concedere in licenza la sua tecnologia a imprese di lavorazione del pesce in tutto il mondo. Il round di finanziamento aperto fino alla fine del 2024 sarà decisivo per sostenere l’espansione globale di questa iniziativa innovativa.

Da sottoprodotto del pesce a prelibatezza

L’articolo Da sottoprodotto del pesce a prelibatezza proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Conoscere i metodi di pesca per informare i consumatori

 [[{“value”:”

Conoscere i metodi di pesca per informare i consumatori – Uno degli aspetti fondamentali per chi lavora nel settore ittico, e non solo per coloro che operano direttamente in mare, è la conoscenza dei metodi di pesca impiegati per catturare i prodotti destinati alla vendita. Questa competenza è essenziale per diversi motivi. In primo luogo, permette di capire come il pesce è arrivato sul banco e qual è stato l’impatto che la tipologia di pesca utilizzata ha avuto sull’ambiente, in secondo luogo, aiuta a capire la qualità del pesce in base al metodo di pesca adottato.

I tipi di cattura sono informazioni obbligatorie riportate sull’etichetta, e grazie a queste, il consumatore può effettuare scelte consapevoli, preferendo prodotti che hanno un minore impatto sull’ecosistema marino. Per gli operatori della pescheria, è cruciale conoscere questi dettagli, poiché influiscono direttamente sulla qualità e freschezza del pesce. Inoltre, questa competenza permette di rispondere in modo trasparente alle domande dei clienti, rafforzando la fiducia e la professionalità percepita.

Differenza tra pesca pelagica e bentonica

Gli organismi marini interessati dalla pesca si dividono in due grandi categorie in base all’ambiente in cui vivono: il sistema pelagico e il sistema bentonico. Il sistema pelagico comprende le specie che vivono in acque libere, lontano dalle coste e dal fondale, mentre il sistema bentonico include quelle che vivono a contatto diretto con il fondo marino.

Specie pelagiche

Questi pesci nuotano in branchi nelle acque superficiali e sono gregari, cioè si muovono in gruppo per ridurre il consumo energetico e confondere i predatori. Esempi di piccoli pesci pelagici sono acciughe, sarde, sgombri, poi ci sono i grandi pelagici come tonno e pesce spada. Molte specie pelagiche hanno la caratteristica della “fototassi positiva”, ovvero l’attrazione verso la luce, sfruttata dai pescatori con l’uso di lampare e reti da circuizione.

Specie bentoniche

Le specie bentoniche, come molluschi, crostacei e alcuni pesci, vivono vicino al fondale marino. Tra queste troviamo polpi, seppie, calamari, gamberi, aragoste, naselli, triglie e sogliole, vengono pescate principalmente con tecniche come lo strascico e le reti a imbrocco.

Metodi di Pesca

Strascico

Utilizzato da circa il 30% della flotta italiana, lo strascico prevede l’uso di reti trainate sul fondale per catturare pesci, crostacei e molluschi. Specie come gamberi, triglie, naselli e sogliole sono frequentemente catturate con questo metodo. In Italia, la pesca a strascico è regolamentata per proteggere l’ambiente marino: è vietata entro i 50 metri di profondità e a meno di 3 miglia dalla costa.

Reti volanti

Le reti vengono trainate a mezz’acqua o sfiorano appena il fondo e sono utilizzate prevalentemente per la cattura di alici, sardine, sgombri.

Reti da circuizione (cianciolo)

Questo metodo cattura banchi di pesci pelagici come sardine e acciughe, attirandoli con luci artificiali. La pesca si svolge prevalentemente di notte e utilizza reti che circondano il banco di pesci localizzato.

Palangaro

Usato prevalentemente per catturare pesci di grandi dimensioni come tonni e pesce spada, il palangaro è costituito da una lunga linea di ami disposti a intervalli regolari.

Reti da posta

Queste reti, fisse o derivanti, vengono posizionate staticamente e catturano il pesce quando questo vi si imbatte. Il tremaglio, un tipo particolare di rete da posta, è composto da tre tipi di maglia di varia pezzatura, ed è molto usato per catturare pesci che vivono vicino al fondale.

Draghe idrauliche

Queste attrezzature, simili a grandi rastrelli, vengono utilizzate per la raccolta di molluschi bivalvi come vongole e fasolari, scavando nei fondali sabbiosi.

Nasse

Antiche trappole per la cattura di crostacei, molluschi e alcuni pesci come il sarago e il polpo. Le prede vengono attirate da un’esca e intrappolate grazie a un sistema a imbuto che impedisce l’uscita.

La pesca artigianale, una tradizione antica e a basso impatto ambientale

La pesca artigianale è un pilastro della tradizione marittima italiana. Praticata da piccole imbarcazioni, lunghe meno di 12 metri e con una stazza inferiore alle 10 tonnellate, questa forma di pesca si distingue per l’uso di attrezzi selettivi e a basso impatto ambientale. La pesca artigianale contribuisce alla conservazione degli ecosistemi marini e valorizza le risorse ittiche locali.

L’evoluzione tecnologica e l’aumento della domanda globale di pesce hanno reso il settore ittico sempre più complesso. Pescatori e commercianti hanno una grande responsabilità nel garantire la sostenibilità delle risorse marine. È essenziale, informare i consumatori, imparare a conoscere le varie tipologie di pesca per promuovere pratiche sostenibile che riducano l’impatto ambientale e preservino la biodiversità. Ogni scelta, sia da parte degli operatori che dei consumatori, può fare la differenza nel proteggere i mari e le specie che li abitano.
Il rispetto per l’ambiente marino è una responsabilità collettiva che richiede impegno da parte di tutti, nessuno escluso.

Conoscere i metodi di pesca per informare i consumatori

L’articolo Conoscere i metodi di pesca per informare i consumatori proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

UNCI AgroAlimentare: mitilicoltura danneggiata da clima e granchio blu

 [[{“value”:”

UNCI AgroAlimentare: mitilicoltura danneggiata da clima e granchio blu – “Gli allevamenti di molluschi stanno vivendo una vera e propria crisi sistemica. A colpire il settore non è soltanto la presenza in mare di una specie vorace e invasiva come il granchio blu, ma anche i mutamenti climatici, che stanno decimando la produzione e rischiano di comprometterla a lungo”. A lanciare l’allarme è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare.

“Siamo di fronte a una situazione molto grave – prosegue il rappresentante dell’associazione del mondo cooperativistico – che interessa tantissime realtà in tutto il Paese. L’aumento delle temperature medie, in particolare durante la stagione estiva, con ondate di caldo di notevoli proporzioni, sta determinando una serie di fenomeni a catena, che compromettono l’equilibrio dell’ecosistema marino, minacciando la biodiversità e agevolando la presenza e la diffusione di specie invasive. In particolare, le alte temperature durante la fase riproduttiva e la scarsa ossigenazione delle acque provocata dalla proliferazione di microorganismi e specie vegetali, che producono mucillagine, crea una condizione di invivibilità per i molluschi, decimando la produzione degli allevamenti di cozze e vongole. Un problema che si è già verificato lo scorso anno e che questa estate è risultato ancora più consistente. Intere aree, con produzioni tipiche e di qualità sono state messe in ginocchio e gli allevamenti irrimediabilmente danneggiati, con pesanti conseguenze economiche e occupazionali. La produzione di molluschi made in Italy sta scomparendo dalle tavole e si profila un Natale con prodotti di importazione e minore qualità, casomai a prezzi lievitati”.

“C’è assoluto e urgente bisogno – conclude Scognamiglio – di un intervento straordinario delle istituzioni. Chiediamo innanzitutto che il governo dichiari lo stato di calamità per la mitilicoltura. Più in generale, occorre prendere atto dell’impatto negativo che i cambiamenti climatici hanno sull’intero settore della pesca e mettere in campo provvedimenti mirati. La pesca e l’acquacoltura debbono avere accesso a pieno titolo al Fondo rischi climatici. Il Piano triennale Pesca, programma specifico a supporto del comparto, va rifinanziato per il triennio 2025-2028, per conseguire gli obiettivi di innovazione e ricambio generazionale, a lungo attesi dagli operatori e fortemente richiesti dal mercato. Infine vanno attivati strumenti di tutela sociale per i lavoratori”.

UNCI AgroAlimentare: mitilicoltura danneggiata da clima e granchio blu

L’articolo UNCI AgroAlimentare: mitilicoltura danneggiata da clima e granchio blu proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 41 di 926

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy