Categoria: Pesce In Rete Pagina 42 di 926

Salmone. Previsioni 2025: produzione in aumento e prezzi in calo

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Salmone. Previsioni 2025: produzione in aumento e prezzi in calo – Nel 2025 si prevede una crescita del 4% nella produzione globale di salmone, con un aumento significativo di volumi sia in Norvegia che nel resto d’Europa. Le previsioni si evincono da una recente ricerca di Kontali. Questo incremento produttivo, stimato in 40.000 tonnellate per la Norvegia e in 35.000 tonnellate per l’Europa, sarà accompagnato da un leggero calo dei prezzi spot, che rifletterà l’aumento dell’offerta sul mercato. Tuttavia, l’andamento dei prezzi sarà influenzato anche dalle normative sul biocarico massimo e dalle temperature del mare, fattori chiave per la produzione sostenibile.

Nel 2024, le isole Faroe, l’Islanda, la Norvegia e il Regno Unito hanno già registrato un aumento del 5% nella raccolta del salmone rispetto all’anno scorso. La ripresa della domanda da parte del segmento di ristorazione di alto livello, come i ristoranti di sushi in Europa, Nord America e Asia, gioca un ruolo cruciale nel mantenere alti i prezzi nella prima metà del 2025. Tuttavia, si prevede che il 60% della produzione globale verrà raccolto nella seconda metà dell’anno, portando a una maggiore disponibilità sul mercato e a una conseguente diminuzione dei prezzi, soprattutto attraverso il canale di vendita al dettaglio.

Per i produttori di salmone, la crescita del valore nel 2025 sarà trainata principalmente dall’aumento dei volumi, piuttosto che dai prezzi spot elevati. Saranno particolarmente importanti le promozioni e le campagne di marketing legate al salmone allevato, con una differenza di prezzo prevista tra la prima e la seconda metà dell’anno di circa 3 euro per chilogrammo.

Nonostante la popolarità crescente del salmone come alimento base, il settore dovrà affrontare sfide competitive rispetto a carne bovina, suina e avicola. La scarsità stagionale dell’offerta nella prima metà dell’anno potrebbe mantenere alti i prezzi, ma la maggiore produzione della seconda metà spingerà le aziende a concentrarsi su campagne promozionali e contratti di vendita al dettaglio. Tuttavia, queste strategie potrebbero non essere sufficienti per bilanciare gli eccessi di offerta sul mercato spot, con un calo dei prezzi previsto nella primavera del 2025.

L’industria dovrà inoltre adattarsi a un ambiente macroeconomico in miglioramento, con inflazione in diminuzione e un potere d’acquisto dei consumatori in crescita. Questo potrebbe aiutare a compensare la pressione al ribasso sui prezzi, alimentando la domanda nei principali mercati di consumo.

Salmone. Previsioni 2025: produzione in aumento e prezzi in calo

 

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Scoperta rivoluzionaria sul genoma delle cozze verdi

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Scoperta rivoluzionaria sul genoma delle cozze verdi – Il recente sequenziamento del genoma della cozza verde asiatica (Perna viridis) da parte dell’ICAR-Central Marine Fisheries Research Institute (CMFRI) rappresenta un’importante svolta per il settore dell’acquacoltura in India. Questa scoperta, che riguarda una delle principali specie di bivalvi coltivate nel Paese, promette di migliorare le pratiche di allevamento, aumentando la produttività e la sostenibilità del settore.

La cozza verde asiatica, nota localmente come kallummakkaya, è stata per lungo tempo una risorsa preziosa per l’acquacoltura, ma solo ora si stanno svelando i segreti genetici alla base del suo successo. Il sequenziamento del genoma a livello cromosomico di questa specie offre nuove possibilità di selezione genomica, favorendo la crescita e la riproduzione più efficiente degli esemplari e migliorando la loro resistenza alle malattie, uno dei maggiori ostacoli per l’industria.

Il progetto, condotto da un team di scienziati guidati dal Dr. Sandhya Sukumaran, ha segnato il primo sequenziamento di un invertebrato marino in India, aprendo la strada a nuove applicazioni sia per l’acquacoltura che per la ricerca medica. Tra i 49.654 geni codificanti proteine identificati, sono stati trovati 634 geni associati al pathway del cancro e 408 legati alla carcinogenesi virale. Questo rende la cozza verde asiatica un potenziale nuovo organismo modello per lo studio dei meccanismi del cancro, con implicazioni che vanno ben oltre il settore ittico.

Parallelamente alle applicazioni nel campo della salute umana, la scoperta del genoma della cozza verde asiatica offre vantaggi significativi anche per il monitoraggio ambientale. La specie ha una notevole capacità di accumulare metalli pesanti e inquinanti, rendendola un biomonitor naturale per la qualità delle acque. I marcatori genetici sviluppati grazie a questa ricerca permetteranno di monitorare e gestire meglio gli inquinanti nei corpi d’acqua, un passo cruciale per la conservazione dell’ambiente acquatico.

Questa scoperta non solo migliorerà le pratiche di allevamento, ma rappresenta anche un punto di svolta nella lotta contro le malattie parassitarie che colpiscono le cozze. Le informazioni genomiche ottenute dal sequenziamento forniranno una comprensione più approfondita dei geni e dei meccanismi coinvolti nella resistenza alle malattie, aiutando gli allevatori a sviluppare strategie preventive più efficaci.

In sintesi, il sequenziamento del genoma della Perna viridis non solo rivoluziona l’acquacoltura dei bivalvi, ma fornisce un contributo significativo alla ricerca biomedica e alla protezione ambientale. Il futuro dell’acquacoltura in India appare ora più promettente, sostenibile e scientificamente avanzato, grazie a queste nuove scoperte.

Scoperta rivoluzionaria sul genoma delle cozze verdi

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In corso in Tanzania il Blue Food Forum

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In corso in Tanzania il Blue Food Forum – In un contesto di crescente interesse internazionale per il ruolo della pesca e dell’acquacoltura nell’alimentazione di una popolazione mondiale in crescita e nel mantenimento della salute del pianeta, oltre 200 esperti e decisori politici si incontreranno al Blue Food Forum per esplorare il potenziale delle filiere acquatiche nel guidare il cambiamento del sistema alimentare.

Ospitato dalla Repubblica Unita di Tanzania e dal programma di sviluppo della filiera ittica FISH4ACP, tra ieri e oggi, il forum punta i riflettori sulle buone pratiche nello sviluppo della filiera alimentare acquatica per promuovere il dibattito su come queste possano contribuire a definire politiche nazionali e internazionali volte ad affrontare sfide globali come la malnutrizione, la povertà e il degrado ambientale.

“Conflitti, disparità economiche, cambiamenti climatici e pressione sulle risorse naturali sono alcuni dei principali fattori di insicurezza alimentare”, ha affermato Manuel Barange, Direttore generale aggiunto della FAO e Direttore della Divisione Pesca e acquacoltura . “Per affrontare queste sfide è necessaria una trasformazione dei nostri sistemi alimentari globali, e gli alimenti acquatici sono essenziali per far sì che ciò accada”.

Il forum si basa sullo slancio internazionale attorno alla trasformazione del sistema alimentare innescato dal Summit delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari del 2021 , in cui produttori alimentari, società civile, ricercatori, settore privato e sistema delle Nazioni Unite hanno lanciato un movimento per trasformare i sistemi alimentari mondiali nel perseguimento dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite .

FISH4ACP in pratica

FISH4ACP ha implementato una serie di progetti che contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale, alla prosperità economica e alla creazione di posti di lavoro, garantendo la sostenibilità economica, sociale e ambientale delle filiere della pesca e dell’acquacoltura in Africa, nei Caraibi e nel Pacifico.

“I nuovi metodi di affumicatura ed essiccazione stanno aiutando le donne impegnate nella lavorazione del pesce sul lago Tanganica a produrre più cibo e ad aumentare i propri guadagni”, ha affermato Riziki Shemdoe, Segretario permanente del Ministero dell’allevamento e della pesca della Repubblica Unita di Tanzania, spiegando come gli sforzi congiunti con FISH4ACP, adattati alle esigenze delle comunità di pescatori locali, stiano migliorando la pesca di sardine, spratti e persici del lago Tanganica.

Nella Repubblica Dominicana, FISH4ACP sta lavorando con il governo per supportare la pesca artigianale del mahi-mahi. Ha stabilito un quadro a lungo termine che include programmi di protezione sociale per pescatori e venditori vulnerabili, una rete di sicurezza fondamentale che aiuta le comunità di pescatori a far fronte all’imprevedibilità delle catture e agli eventi meteorologici estremi.

FISH4ACP supporta le Isole Marshall nella creazione di capacità locali nella manutenzione e riparazione di container refrigerati. Si tratta di un piccolo ma fondamentale impulso all’ambizione di questa nazione insulare di rafforzare la propria posizione come hub per la containerizzazione del tonno e portare più valore dell’industria del tonno a terra per stimolare la crescita interna e creare opportunità di lavoro.

“La pesca e l’acquacoltura sono la pietra angolare dei mezzi di sussistenza, delle economie e delle culture di molti paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico”, ha affermato Cristelle Pratt, assistente segretario generale per l’ambiente e l’azione per il clima presso l’Organizzazione degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (OACPS).

L’OACPS, che guida l’iniziativa FISH4ACP, ha ospitato il suo incontro biennale dei ministri della pesca e dell’acquacoltura consecutivamente al Blue Food Forum. “Il messaggio che le soluzioni localizzate guidano la trasformazione del sistema alimentare globale è musica per le orecchie di molti nei paesi dell’OACPS”, ha aggiunto Pratt.

La FAO implementa FISH4ACP con finanziamenti dell’Unione Europea e del Ministero federale tedesco per la cooperazione e lo sviluppo economico (BMZ).

Un ottimo esempio di collaborazione

“Nessuno può realizzare questa trasformazione da solo”, ha affermato Raphael Goulet, responsabile dell’unità per la governance degli oceani, il diritto del mare e l’Artico, Commissione europea. “Attraverso 12 paesi in tre continenti, FISH4ACP è un esempio lampante di come la collaborazione possa guidare un cambiamento catalitico per rafforzare le catene del valore della pesca e dell’acquacoltura”, ha aggiunto.

“La trasformazione dei sistemi alimentari globali implica catene del valore della pesca e dell’acquacoltura sostenibili e inclusive per tutti”, ha affermato Andreas Schaumayer, responsabile del dipartimento BMZ.

In corso in Tanzania il Blue Food Forum

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Linea Blu Discovery. Con Federpesca, alla scoperta di Sciacca e Portoscuso

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Linea Blu Discovery. Con Federpesca, alla scoperta di Sciacca e Portoscuso – Appuntamento a questo sabato, 14 settembre, ore 14.00 su Rai 1 per la prima puntata della seconda edizione di Linea Blu Discovery, un viaggio nel mondo della pesca italiana! A condurre il programma Fabio Gallo e Giulia Capocchi, che verranno guidati nel loro viaggio dagli uomini e dalle donne di Federpesca, la Federazione Nazionale delle imprese di Pesca che dal 1961 rappresenta e tutela gli armatori e le imprese della pesca italiana.

“Dopo l’edizione dello scorso anno, seguita da oltre 1,5 milioni di persone, il nostro viaggio nel mondo della pesca continua, con l’obiettivo di raccontare al grande pubblico un settore produttivo importante del nostro Paese, per invertire una narrazione spesso criminalizzante e superficiale di un comparto che rappresenta invece il fiore all’occhiello della qualità agroalimentare italiana” – ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo.

La prima puntata di Linea Blu Discovery porterà i telespettatori alla scoperta dell’Italia insulare. Fabio Gallo esplorerà Portoscuso, situata nel centro del Sulcis, nella Sardegna sud-occidentale. La fondazione e sviluppo di questa cittadina è legata a doppio filo con la nascita delle tonnare. Un sistema che oggi ha saputo evolversi ed innovarsi per rispondere agli alti standard di sostenibilità, selettività e rispetto della risorsa ittica. Un sistema intelligente, che permette al tonno di essere lavorato poco dopo la sua cattura conservando intatte tutte le sue caratteristiche. Giulia Capocchi mostrerà Sciacca, che, affacciata sul canale di Sicilia, sembra un teatro a cielo aperto il cui palcoscenico è il mare e i protagonisti una comunità organizzata di pescatori che riesce a fare fronte comune per non lasciare indietro nessuno, anche grazie a corsi di formazione professionali destinati ai pescatori del futuro. Salperà a bordo di un peschereccio che effettua la pesca a strascico, per raccontare dell’impegno a tutela delle zone protette, ma anche del contributo alla pulizia dei mari dai rifiuti antropici attraverso le progettualità di Federpesca.

Il programma nasce dalla collaborazione tra RAI, TvCom e Federpesca, con il contributo del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. In tre puntate, i conduttori incontreranno i pescatori, li seguiranno nel loro lavoro per mostrare al pubblico la grande ricchezza dei nostri mari e le diverse tecniche di pesca. Racconteranno le loro tradizioni, i progetti per la salvaguardia dell’ambiente, i territori, assaggeranno i piatti tipici della loro cucina, percorreranno tutta la filiera che fa del nostro pescato una vera e propria eccellenza italiana. Per scoprire un settore capace di sapersi innovare per accogliere le sfide odierne e trasformarle in opportunità.

Linea Blu Discovery. Con Federpesca, alla scoperta di Sciacca e Portoscuso

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Mucillagini, verso lo stato di calamità naturale

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Mucillagini, verso lo stato di calamità naturale – “Abbiamo avuto un incontro proficuo con il Commissario per l’emergenza causata dal Granchio blu Enrico Caterino, occasione per il Commissario di presentarsi ufficialmente ai componenti del Distretto della Pesca del Nord Adriatico. Il Commissario Caterino ha avuto l’occasione di confrontarsi in modo approfondito con gli Assessori delle tre Regioni, (ero presente con i colleghi Alessio Mammi e Stefano Zannier) e di ascoltare il punto di vista dei rappresentati delle Organizzazioni professionali di categoria al fine di definire le più opportune iniziative di contrasto alla diffusione di tale specie invasiva”.

Lo dice l’assessore regionale alla pesca del Veneto Cristiano Corazzari, in qualità di Coordinatore del Distretto della Pesca del Nord Adriatico (soggetto che riunisce gli assessori alla Pesca di Veneto, Friuli Venezia-Giulia ed Emilia Romagna) a margine della riunione congiunta, avvenuta ieri, del Comitato di Gestione, del Gruppo Tecnico e del Comitato Consultivo del Distretto di pesca Nord Adriatico. L’incontro è stato convocato per incontrare il Commissario per l’emergenza causata dal Granchio blu Enrico Caterino e per affrontare gli effetti del fenomeno della mucillagine e delle anomale alte temperature nell’Adriatico settentrionale.

“Oltre al tema del Granchio Blu, la riunione del Distretto ha portato ad approfondire anche i temi delle elevate temperature al largo delle coste dell’Adriatico con la ripresentazione del fenomeno delle mucillagini che ha avuto forti impatti su alcune tipologie di pesca come ad esempio il settore specializzato nella raccolta della Vongola di mare e, nel caso dell’acquacoltura, gli allevamenti di cozze”, prosegue l’Assessore Corazzari.

“Con le rispettive strutture tecniche si è deciso di elaborare un documento condiviso con i colleghi delle regioni che si affacciano sull’Alto Adriatico e anche con le categorie coinvolte che, una volta approvato, sarà inviato al Ministro Lollobrigida per richiedere lo stato di calamità naturale. Questa iniziativa è stata intrapresa a seguito dei gravi danni subiti dai pescatori e dagli allevatori veneti durante l’estate a causa della diffusione delle mucillagini nelle acque dell’Alto Adriatico, fenomeno aggravato dalle elevate temperature e dalla mancanza di ossigeno. Siamo al fianco dei pescatori per far fronte a questa nuova emergenza – conclude Corazzari- che arreca un altro duro colpo a un settore, quello della pesca e dell’acquacoltura, che è già pesantemente in difficoltà”.

Mucillagini, verso lo stato di calamità naturale

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