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Mercato delle cozze in Italia: scopri i numeri e le sfide

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L’ultimo case study EUMOFA offre una fotografia nitida del mercato italiano delle cozze, un settore che continua a occupare un posto di rilievo in Europa ma che evidenzia segnali contrastanti.

Produzione in calo

L’Italia è oggi il secondo produttore europeo di cozze, con una quota pari al 17% del totale UE, dietro alla Spagna che detiene il primato con il 45%. Nel lungo periodo, però, la mitilicoltura nazionale mostra una perdita di slancio: tra il 2014 e il 2023 i volumi si sono ridotti del 10%. Un calo meno marcato rispetto a quello spagnolo, ma comunque significativo per un comparto che ha sempre rappresentato un pilastro della tradizione marittima italiana.

Importazioni in crescita

Sul fronte degli approvvigionamenti dall’estero, l’Italia è il terzo mercato europeo per valore di cozze importate da Paesi terzi, con il 13% del totale UE. Tra il 2020 e il 2024 gli acquisti sono aumentati dell’8% in valore, un incremento che rispecchia la crescente dipendenza dai flussi extraeuropei, trainati in particolare dalle forniture cilene.

Export competitivo

Se la produzione interna arretra, l’Italia rafforza invece la propria posizione nell’export. Con l’11% del valore delle esportazioni extra-UE, il Paese si colloca al secondo posto in Europa dopo la Spagna e davanti alla Francia. I mercati di riferimento restano Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito, piazze che continuano ad assorbire prodotti italiani sia freschi che trasformati.

Intra-UE: un mercato che tiene

Nell’ambito degli scambi intracomunitari l’Italia figura tra le principali destinazioni, con il 14% del valore complessivo. Un dato che conferma la vitalità della domanda interna, ancora fortemente legata al consumo di prodotto vivo e fresco, tipico della tradizione mediterranea.

Una sfida per il futuro

L’Italia rimane dunque un attore centrale nei flussi commerciali europei delle cozze, pur dovendo fare i conti con un arretramento della produzione nazionale. La sfida per la filiera è duplice: sostenere la mitilicoltura interna, puntando su innovazione e sostenibilità, e consolidare la posizione acquisita nelle dinamiche di import-export che fanno del Paese uno snodo strategico nel Mediterraneo.

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Il mare in tavola in 7 minuti: i nuovi sughi Panapesca

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Basta aprire la confezione, versare in padella e, in meno di 7 minuti, il piatto è pronto. Panapesca, storica azienda italiana fondata nel 1972 nel cuore della Toscana e punto di riferimento nel mondo dell’ittico surgelato, presenta la nuova linea di sughi di mare surgelati. Pensato per chi ama l’autentico sapore della tradizione marinara senza rinunciare alla praticità, il nuovo tris di sughi pronti porta in tavola la freschezza del pescato e l’intensità dei profumi tipici della migliore tradizione ittica.

La gamma comprende tre varianti ready-to-eat dal tocco gourmet: il nuovo Sugo Rosso con Calamari, il primo di questo genere a essere lanciato sul mercato, arricchito di calamari, merluzzo e totani è ideale per un primo piatto come l’iconica Calamarata. Tra i classici della tradizione marinara, si posizionano i nuovi Ragù di Mare, disponibili nelle versioni bianca e rossa che al mix di molluschi e crostacei unisce totani, seppie, merluzzo, gamberi e polpo.
Soluzioni pratiche, versatili e raffinate, perfette per realizzare una cena gustosa o per dare un tocco speciale al pranzo di tutti i giorni. I nuovi sughi pronti Panapesca non sono solo un alleato di gusto, ma anche un invito a sperimentare: sono capaci di trasformare i primi in piatti creativi e sfiziosi.

I nuovi sughi appartengono alla nuova linea “Fatto con il Cuore”: claim che racchiude una filosofia che mette al centro cura, passione e autenticità, ma anche valorizzazione e bilanciamento dei sapori, per offrire un’esperienza autentica e appagante. Alla base, ingredienti selezionati, ricette che sanno di tradizione, ma strizzano l’occhio a equilibrio e innovazione, tempi di preparazione che permettono di gustare i sapori della tradizione, lasciando più spazio ai momenti di condivisione.

“Con questa nuova linea vogliamo rispondere in modo concreto a una domanda sempre più definita da parte del mercato: piatti pronti, pratici e di qualità, capaci di coniugare tradizione e innovazione, ma anche di andare incontro alle diverse preferenze ed esigenze alimentari”, dichiara Giovanni Sabino, Amministratore Delegato di Panapesca.

“Da qui – aggiunge Sabino – la scelta di proporre tre nuove referenze gluten free: perché per noi la tavola è, prima di tutto, condivisione. Il claim Fatto con il cuore è l’espressione di un approccio che parte dalla selezione degli ingredienti e dal bilanciamento dei sapori per offrire un’esperienza unica e appagante. Dietro ogni nuova referenza c’è il lavoro accurato del nostro reparto Ricerca e Sviluppo e della nostra Seafood Academy, il luogo in cui ricerca, formazione e sperimentazione gastronomica si incontrano per valorizzare il gusto in chiave innovativa e sostenibile. Qui, grazie al contributo del nostro staff di cucina e alla collaborazione con il dipartimento qualità, nascono ricette studiate e testate per offrire al consumatore un’esperienza autentica, appagante e in linea con le nuove esigenze e preferenze alimentari.”

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Pesca, pubblicato l’elenco dei beneficiari dei ristori per la marineria di Licata

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È stato pubblicato l’elenco definitivo dei beneficiari dei contributi per le imprese di pesca e gli equipaggi del circondario marittimo di Licata, in provincia di Agrigento, colpiti dagli eventi meteo-marini eccezionali del 19 e 20 ottobre di un anno fa.

In quell’occasione, il riversamento in mare di detriti trasportati dalla piena del fiume Salso aveva gravemente compromesso l’attività di pesca nell’area del porto. A seguito di questa emergenza era stato prontamente attivato il programma di aiuti, a valere sul Fondo di solidarietà regionale della pesca e dell’acquacoltura, con una dotazione finanziaria di 320 mila euro.

«La pubblicazione dell’elenco definitivo – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino – segna un passo importante per la ripresa delle attività delle imprese locali, che ora possono accedere ai fondi necessari per coprire i danni materiali e il mancato reddito subito. Il governo Schifani è al fianco dei pescatori danneggiati da eventi straordinari con aiuti concreti a sostegno del settore per favorire il recupero dell’economia marittima siciliana».

Sul sito della Regione Siciliana è possibile consultare l’elenco definitivo dei beneficiari.

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Fish and Vegetables in the Mediterranean Diet

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Fish provides essential fatty acids EPA and DHA, high-quality proteins, and precious micronutrients for heart and brain.
Vegetables supply fiber, minerals, vitamins, and antioxidants with minimal calories and great satiety.
The healthy fats in fish increase the bioavailability of vegetable carotenoids, while the “meat factor” enhances the absorption of plant-based iron.

Scientific Evidence and Proven Benefits

The Mediterranean model rich in fish and vegetables reduces cardiovascular events, as shown by the PREDIMED trial.
Two servings of fish per week improve cardiometabolic parameters, especially species high in omega-3.
Global health authorities such as WHO, FAO, and EFSA confirm that the benefits outweigh the risks for the general population.

The Healthiest Pairings

  • Salmon and asparagus: omega-3 and folate, with carotenoids better absorbed.

  • Mackerel and broccoli: healthy fats and sulforaphane, proven antioxidant action.

  • Sea bream and zucchini: lean proteins and fiber, filling with a low glycemic load.

  • Anchovies and chicory: iodine and calcium from fish with enhanced plant iron absorption.

  • Tuna and tomatoes: lycopene more bioavailable thanks to fish fats and EVOO.

  • Sea bass and spinach: lutein and vitamin K boosted by marine fats.

From Theory to the Plate

A portion of fish is about 85 grams cooked. Guidelines recommend at least two servings per week.
Vegetables should exceed 400 grams daily, with varied colors and types.
Gentle cooking methods – steaming or slow baking – best preserve nutrients and omega-3. Extra virgin olive oil completes the dish and enhances carotenoid absorption.

The synergy of fish and vegetables is backed by clinical trials, guidelines, and solid nutrition data. A simple, sustainable, and ready-to-serve strategy.

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Mercato ittico UE, EUMOFA fotografa il 2025: volumi giù, importazioni in corsa

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L’ultimo report mensile EUMOFA fa luce su un’Europa del pesce che naviga tra contrasti: aste interne più deboli, carburante in discesa e importazioni dall’estero in piena accelerazione. È questa la fotografia che emerge dal trend del mercato ittico UE 2025, un quadro che non lascia spazio a facili ottimismi e che obbliga operatori e istituzioni a leggere con attenzione la direzione dei flussi.

Un carburante meno caro che non basta

Il prezzo del gasolio marino a luglio è sceso fino a 0,57 euro al litro, quasi il 10% in meno rispetto a un anno fa. Un segnale positivo per le flotte, ma che non si traduce automaticamente in respiro per i margini: l’inflazione nell’area euro resta al 2,4% e quella del comparto seafood sale al 2,7%.

Le aste rallentano, l’Italia frena

Tra gennaio e maggio le vendite primarie nell’Unione hanno tenuto il valore (1,49 miliardi), ma perso il 6% in volume. In Italia la frenata è ancora più evidente: 104 milioni di euro, -4%, con quantità in calo del 12%. Una dinamica che pesa soprattutto sugli anelli più fragili della catena, dai pescatori alle aste locali, e che conferma il segnale di una domanda selettiva.

I bivalvi restano in controtendenza, con +13% a valore, e così i cefalopodi, +9%. Ma il bilancio complessivo è segnato dalle cadute di crostacei, piccoli pelagici e tonno, quest’ultimo in flessione del 27% nei volumi. L’anguilla fa storia a sé, con un balzo del 149% a valore che racconta la forza delle nicchie.

Importazioni in corsa: UE sempre più dipendente

Se le aste rallentano, i porti si riempiono. Le importazioni extra-UE crescono del 9% a valore e del 14% a volume nei primi cinque mesi dell’anno. L’Italia è tra i paesi che hanno aumentato gli arrivi. Protagonisti assoluti i gamberi tropicali (+30% a valore), il tonnetto striato (+21%) e il pollock d’Alaska, +48% a volume.

Un segnale chiaro: l’Europa continua ad affidarsi ai flussi globali per bilanciare consumi interni e deficit produttivi. Ma questa dipendenza espone la filiera alle oscillazioni internazionali e rende ancora più delicata la gestione dei margini.

La bussola per la filiera

Il trend del mercato ittico UE 2025 non è un bollettino statistico: è un avviso. Chi lavora sulla filiera deve saper distinguere tra segmenti resilienti e mercati sotto pressione. I bivalvi rappresentano una certezza, i cefalopodi una nicchia di valore, mentre tonno e pelagici richiedono prudenza estrema.

Il calo dei volumi domestici e la corsa alle importazioni costringeranno le imprese a scelte più nette su mix di prodotti, contratti di fornitura e mercati di sbocco. Per la filiera italiana il compito è chiaro: leggere i segnali, anticipare le mosse e non subire la volatilità.

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