Categoria: Pesce In Rete Pagina 44 di 926

Coldiretti, decreto pesca sportiva base su cui lavorare per migliorare settore

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Coldiretti, decreto pesca sportiva base su cui lavorare per migliorare settore – Il nuovo decreto che regola l’attività di pesca sportiva e ricreativa con il palangaro è da considerarsi una base su cui lavorare per una rivisitazione necessaria e più profonda della normativa della pesca sportiva. Così Coldiretti Pesca commenta la firma del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida del nuovo decreto che regola il numero di ami da utilizzare per la pesca ricreativa con il palangaro. Il decreto prevede che per l’utilizzo fino a 100 ami il pescatore ricreativo o sportivo debba fare richiesta alla Direzione generale del Masaf che provvederà a rilasciare una specifica autorizzazione (i dettagli sono ancora da definire).

Ora, ci auguriamo che si lavori, come si era detto, per migliorare il settore anche su altri temi importanti come ad esempio il discorso della licenza di pesca anche per dilettanti e matricole per le imbarcazioni o il normare il taglio della coda.

Siamo sicuri, conclude Coldiretti Pesca, che l’obiettivo di tutti sia quello di sostenere gli operatori professionali in un momento non facile per il settore, migliorando la tutela del mare e delle sue risorse ittiche, anche aumentando sempre più i controlli finalizzati a migliorare il lavoro di tutto il comparto.

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L’opposizione norvegese promette riduzione tasse su acquacoltura

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L’opposizione norvegese promette riduzione tasse su acquacoltura  – La Norvegia si prepara ad affrontare un importante cambiamento nel settore dell’acquacoltura, grazie alle recenti dichiarazioni del partito conservatore, il principale gruppo politico di opposizione. In vista delle elezioni nazionali del prossimo anno, i conservatori hanno presentato un programma volto a ridurre le tasse sugli allevamenti di salmone, settore cruciale per l’economia norvegese e per la fornitura globale di pesce d’allevamento.

Attualmente, la Norvegia è leader mondiale nella produzione di salmone d’allevamento, beneficiando delle condizioni naturali uniche offerte dai suoi fiordi e dalla sua lunga costa. Questo ambiente favorevole ha reso il paese il più grande fornitore di pesce dalla polpa rosa, un prodotto richiesto in tutto il mondo. Tuttavia, negli ultimi anni, il settore ha affrontato sfide legate all’aumento della pressione fiscale, introdotta dal governo laburista in carica.

La tassa del 25% sulla rendita delle risorse per l’acquacoltura, introdotta lo scorso anno, ha sollevato forti critiche da parte degli allevatori di salmone, portando aziende come Mowi ASA a rivedere i propri piani di investimento. La misura, volta a redistribuire una parte dei profitti generati da questa industria in crescita, è stata vista da molti operatori come un ostacolo alla sostenibilità economica del settore. La decisione di aziende leader di ridurre gli investimenti ha sottolineato l’importanza di una revisione delle politiche fiscali.

I conservatori propongono una semplificazione dell’attuale sistema fiscale, con l’obiettivo di favorire la crescita e stimolare nuovi investimenti nel settore dell’acquacoltura. Sebbene non siano stati forniti dettagli specifici, si parla di una possibile riduzione del tasso fiscale dal 25% al 15%, secondo una bozza del manifesto politico. Questo taglio consentirebbe alle aziende di recuperare margini operativi e reinvestire in innovazione, sostenibilità e nuovi impianti.

La risposta del mercato azionario alle dichiarazioni del partito conservatore è stata immediata. Le azioni di aziende chiave come Mowi ASA, Grieg Seafood ASA e Leroy Seafood Group ASA hanno registrato un rialzo significativo. Questo segnale positivo riflette la fiducia degli investitori nella possibilità di un futuro più sostenibile e profittevole per il settore ittico norvegese.

Nel contesto globale, la Norvegia gioca un ruolo fondamentale nell’approvvigionamento alimentare, fornendo una risorsa preziosa e nutriente come il salmone. La proposta dei conservatori non solo mira a sostenere l’economia nazionale, ma anche a garantire che il settore dell’acquacoltura continui a crescere in modo sostenibile e competitivo a livello internazionale.

Con le elezioni all’orizzonte, la questione della tassazione dell’acquacoltura diventerà uno dei punti focali del dibattito politico, determinando il futuro di un settore chiave per la Norvegia e per il mondo intero.

L’opposizione norvegese promette riduzione tasse su acquacoltura 

 

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Tiozzo: “Decreto palangaro passo avanti per tracciare settore”

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Tiozzo: “Decreto palangaro passo avanti per tracciare settore” – “Il nuovo decreto che regola l’attività di pesca sportiva e ricreativa con il palangaro è un passo in avanti per tracciare il settore e gettare le basi per monitorare lo sforzo di pesca delle attività ricreative e sportive come viene fatto in modo capillare per la pesca professionale”, così Paolo Tiozzo vicepresidente Confcooperative Fedagripesca, in una nota, commenta la firma del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida del nuovo decreto che regola il numero di ami da utilizzare per la pesca ricreativa con il palangaro.

Il decreto, fa sapere Fedagripesca, prevede che per l’utilizzo fino a 100 ami il pescatore ricreativo o sportivo debba fare richiesta alla Direzione generale del Masaf che, secondo termini e modalità da fissare con successivo decreto del direttore generale, provvederà a rilasciare un’autorizzazione ad hoc.

“Una scelta che tenta di contemperare le diverse posizioni in campo, tra loro notevolmente distanti, ma che ci auguriamo possa finalmente permettere di gestire anche l’attività di pesca non professionale, assolutamente non trascurabile in Italia, in linea con gli indirizzi di sostenibilità previsti dalla PCP, finora sulle sole spalle dei pescatori professionali“, conclude Tiozzo.

Tiozzo: “Decreto palangaro passo avanti per tracciare settore”

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La bottarga, un viaggio nella storia gastronomica del Mediterraneo

La bottarga, un viaggio nella storia gastronomica del Mediterraneo

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La bottarga, un viaggio nella storia gastronomica del Mediterraneo – La bottarga non è soltanto un alimento pregiato, ma rappresenta un vero e proprio simbolo della tradizione culinaria e culturale della Sardegna. Su quest’isola, dove la pesca e la lavorazione del pesce sono pratiche secolari, la bottarga è conosciuta come “oro di Sardegna“, un prodotto d’eccellenza ricavato dalle uova di cefalo (volpina o muggine – Mugil cephalus Linnaeus, 1758). Questo pesce prospera nelle acque salmastre degli stagni di Cabras, situati lungo la costa centro-occidentale dell’isola, nella provincia di Oristano.

Gli stagni di Cabras sono un ambiente naturale di rara bellezza e grande ricchezza, inseriti nel contesto della penisola del Sinis. Quest’area, tra le più ricche di biodiversità del Mediterraneo, rappresenta un vero santuario per numerose specie di uccelli e pesci. In queste acque tranquille, tra i canneti, si possono osservare numerose specie acquatiche che convivono con i cefali, utilizzati per la produzione della bottarga.

In Sardegna, la pesca non è soltanto un’attività economica, ma una pratica profondamente radicata nella storia, nella cultura e nelle tradizioni locali. I pescatori della zona utilizzavano “is fassonis” (i fascioni), antiche imbarcazioni usate un tempo per la pesca, realizzate con “is fenus”, fasci di fieno palustre, fissati con corde di giunco e chiodi di canna. Lunghe circa quattro metri, queste imbarcazioni presentano una prua curva protesa verso l’alto e una poppa piatta, che garantisce maggiore stabilità. Il materiale e la forma conferiscono a queste barche un’inimitabile leggerezza, che in passato consentiva una maggiore velocità e silenziosità, caratteristiche fondamentali sia per la pesca sia per la caccia. I pescatori le utilizzarono fino alla fine degli anni Sessanta per navigare nelle impervie zone paludose della zona, prima che venissero sostituite, agli inizi degli anni Settanta, da barche di legno più comode e veloci.

Le origini della tradizione della bottarga in Sardegna sono antichissime, risalenti a circa 3.000 anni fa, quando i Fenici, abili commercianti e marinai, introdussero nell’isola la tecnica di conservazione delle uova di pesce mediante salatura. Tuttavia, la storia della bottarga affonda le sue radici ancora più lontano, sulle rive del Nilo, dove veniva prodotta già 5.000 anni fa. Il termine “bottarga” deriva probabilmente dall’arabo “bottarikh”, che significa “pesce salato”.

La produzione della bottarga di muggine

La produzione della bottarga di muggine è un processo che richiede grande abilità e attenzione ai dettagli. Dopo la pesca, si selezionano le femmine più mature, le cui sacche ovariche, dette “baffe”, possono pesare tra i 200 e i 500 grammi. L’estrazione delle baffe è un’operazione delicata, eseguita a mano per evitare di danneggiare la pellicola che racchiude le uova. Successivamente, le baffe vengono lavate accuratamente con acqua e ghiaccio, e poi cosparse di sale marino.

Segue la fase della pressatura, necessaria per eliminare l’eccesso di liquidi e garantire una penetrazione uniforme del sale. Infine, le baffe vengono lasciate stagionare in ambienti ben ventilati, dove l’aria mite dell’autunno sardo favorisce un’essiccazione naturale. Il risultato finale è un prodotto dal caratteristico colore ambrato e arancione, con un profumo di mare e un sapore che unisce sapidità e delicatezza.

La bottarga è un ingrediente estremamente versatile

La bottarga è un ingrediente estremamente versatile, utilizzato sia al naturale sia come condimento. Intera, può essere tagliata a fettine sottili e servita su crostini di pane con un filo d’olio extravergine d’oliva e qualche goccia di limone, una preparazione semplice che esalta il suo sapore unico, rendendola un antipasto raffinato e gustoso.

Grattugiata, la bottarga diventa il tocco finale di numerosi piatti, come gli spaghetti alla bottarga, un classico della cucina sarda. In questa ricetta, la bottarga viene aggiunta alla pasta insieme a olio, aglio e peperoncino, spesso arricchita con vongole veraci.

Oltre alla bottarga di muggine, in altre parti del Mediterraneo, come in Sicilia, si produce anche la bottarga di tonno, ottenuta dalle uova di tonno rosso o a pinne gialle. Questa variante si distingue per un colore più scuro, che varia dal rosa chiaro al marrone, con un sapore più intenso e deciso. La produzione della bottarga di tonno richiede due fasi di pressatura e un periodo di essiccazione più lungo rispetto a quella di muggine, conferendo al prodotto un carattere più deciso.

La bottarga non è solo un prodotto gastronomico, ma un simbolo della tradizione sarda, del legame profondo tra l’uomo e il suo ambiente naturale. La dedizione dei pescatori e dei produttori locali nel preservare e tramandare le tecniche tradizionali garantisce che questo prodotto mantenga la sua autenticità, continuando a essere apprezzato in tutto il mondo.

In un mondo sempre più globalizzato, dove la produzione alimentare tende a standardizzarsi, la bottarga rappresenta un baluardo di autenticità, un tesoro da scoprire e assaporare, che ci invita a riflettere sul ruolo che ciascuno di noi ha nel proteggere il fragile e sottile equilibrio tra uomo, natura ed antiche tradizioni.

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Esportazioni Norvegia: agosto da record per salmone, trota e merluzzo

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Esportazioni Norvegia: agosto da record per salmone, trota e merluzzo – La Norvegia continua a rafforzare la sua leadership globale nel settore ittico, raggiungendo nello scorso mese di agosto il miglior risultato di sempre per le esportazioni. Con un valore complessivo di 14,6 miliardi di corone norvegesi, le esportazioni hanno segnato un incremento del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo traguardo straordinario è stato trainato principalmente dai volumi record di salmone e trota, nonché dall’indebolimento della corona norvegese, che ha contribuito a rendere i prodotti ittici del Paese più competitivi sui mercati internazionali.

Nel dettaglio, le esportazioni di salmone hanno raggiunto 125.521 tonnellate, per un valore di 10,8 miliardi di corone, con un aumento del 4% in valore e del 3% in volume rispetto ad agosto 2023. I principali mercati di destinazione sono stati la Polonia, gli Stati Uniti e la Danimarca, con una crescita particolarmente marcata in Germania, dove le esportazioni di salmone sono aumentate del 37% in valore e del 26% in volume. Tuttavia, nonostante il successo quantitativo, il prezzo all’importazione più basso in molti mercati, tra cui Stati Uniti, Cina e Thailandia, non ha permesso di ottenere una corrispondente crescita in valore, suggerendo una certa incertezza nelle prospettive future.

Oltre al salmone, anche la trota norvegese ha fatto registrare il miglior mese di sempre, con un incremento del 36% in valore rispetto ad agosto 2023, per un totale di 771 milioni di corone. Il volume delle esportazioni è cresciuto del 44%, raggiungendo le 9.673 tonnellate, con Ucraina, Lituania e Stati Uniti tra i principali acquirenti. La trota rappresenta ora il 5,3% del valore totale delle esportazioni di prodotti ittici norvegesi, consolidando la sua posizione come seconda specie più importante nel panorama ittico del Paese.

Un altro protagonista delle esportazioni ittiche norvegesi di agosto è stato il merluzzo fresco, con risultati contrastanti tra quello allevato e quello pescato in natura. Mentre il merluzzo fresco d’allevamento ha visto un aumento dell’84% in volume e del 72% in valore, quello pescato ha subito una flessione del 18% in volume e del 12% in valore. La crescita delle esportazioni di merluzzo d’allevamento è stata sostenuta dalla domanda internazionale, mentre il calo delle quote di pesca ha limitato le esportazioni di merluzzo catturato.

Nonostante i numeri record, le imprese del settore devono far fronte a una crescente pressione sui costi. L’aumento generale delle spese, soprattutto in un contesto di inflazione globale e di fluttuazione dei tassi di cambio, rappresenta una sfida significativa per i produttori ittici norvegesi. Il settore si trova quindi in una fase di incertezza, in cui la crescita del volume delle esportazioni non sempre si traduce in profitti proporzionali.

Questi dati dimostrano come la Norvegia stia mantenendo un ruolo centrale nel mercato globale dei prodotti ittici, ma al tempo stesso evidenziano la necessità di una gestione oculata delle risorse e delle dinamiche economiche internazionali per continuare a crescere in modo sostenibile.

Esportazioni Norvegia: agosto da record per salmone, trota e merluzzo

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