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Mitilicoltura Taranto, prorogate le misure sanitarie straordinarie di controllo del rischio per diossina e Policlorobifenili

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Mitilicoltura Taranto, prorogate le misure sanitarie straordinarie – Prorogate per ulteriori 36 mesi le misure sanitarie straordinarie di controllo del rischio per diossina e Policlorobifenili – diossina simili (PCB-DL) nelle produzioni di mitili di Tarante e che sono già state adottate con precedenti Ordinanze del Presidente della Regione Puglia.

L’Ordinanza del Presidente n. 379 del 05/09/24 è stata emanata sulla scorta degli esiti del monitoraggio espletato su base triennale dal Dipartimento di Prevenzione della ASL di Taranto per la ricerca di diossina e Policlorobifenili – Diossino simili sui molluschi bivalvi allevati in provincia di Taranto.

Gli interventi messi in atto dalla Regione sono iniziati a partire dal 2016 quando, nei mitili allevati nel I seno del Mar Piccolo di Taranto, sono stati riscontrati dai Servizi Veterinari della ASL di Taranto dei livelli di Diossine e PCB-DL, ben oltre i limiti previsti dalla legge.

Pertanto il Presidente della Regione, a seguito delle evidenze emerse dai controlli e monitoraggi effettuati periodicamente dai Servizi ASL della ASL di Taranto, al fine di tutelare la salute pubblica e, al tempo stesso, garantire la prosecuzione delle attività di mitilicoltura, con proprie Ordinanze n. 188/2016 e n. 532/2018 e n. 323/2021, di cui quest’ultima scade il 16 settembre 2024, ha stabilito che:

– entro il 28 febbraio di ogni anno, la movimentazione del novellame regolarmente allevato (mitili con lunghezza delle valve inferiore ai 3 cm) dal I seno del Mar Piccolo verso altre zone deve avvenire esclusivamente previa autorizzazione dell’autorità di controllo e dopo aver verificato che i livelli di Diossine e PCB siano conformi ai limiti di legge;

– i mitili prodotti che non rispettano quanto previsto dall’Ordinanza devono essere sequestrati e distrutti.

Mitilicoltura Taranto, prorogate le misure sanitarie straordinarie

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Cooperative di Legacoop Agroalimentare al G7 di Siracusa

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Cooperative di Legacoop Agroalimentare al G7 di Siracusa – Ci saranno le cooperative di Legacoop Agroalimentare a presentare e far degustare i prodotti made in Italy delle filiere della cooperazione. In uno spazio di 75 metri quadrati allestito in un palazzo storico di Ortigia, Legacoop Agroalimentare e Legacoop Sicilia prenderanno parte alle iniziative collaterali al G7 Agricoltura e Pesca in programma dal 21 al 29 Settembre a Siracusa.

“Si tratta di una importante occasione per promuovere il sistema cooperativo dell’agroalimentare e della pesca, per valorizzare le eccellenze della cooperazione e per sostenere le nostre cooperative associate”, evidenzia il presidente di Legacoop Agroalimentare, Cristian Maretti.

Al G7 saranno presenti i ministri dell’Agricoltura di Stati Uniti, Canada, Giappone, Francia, Germania e Regno Unito, assieme a quelli di nove Paesi africani. E dunque la Sicilia diventa il palcoscenico internazionale per rilanciare e valorizzare l’economia dell’agroalimentare e della pesca.

“Come Legacoop Agroalimentare riteniamo questo appuntamento decisivo e significativo per fare conoscere al mondo la nostra filiera agricola cooperativa e le eccellenze della cooperazione. In particolare la cooperazione siciliana caratterizzata da storie di riscatto, resilienza, qualità e sostenibilità e di rispetto per l’ambiente. Storie che meritano di essere raccontate e conosciute e indubbiamente il G7 rappresenta la vetrina migliore”, sottolinea Filippo Parrino presidente Legacoop Sicilia.

Nello spazio di Ortigia, le 18 cooperative siciliane e nazionali in rappresentanza dell’intera filiera del comparto agroalimentare faranno degustare i vini, apprezzare la qualità dell’olio oltre a far conoscere le realtà cooperative che operano nel settore lattiero caseario, in quello cerealicolo e dell’apicultura, della zootecnia e della pesca.

Cooperative di Legacoop Agroalimentare al G7 di Siracusa

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Fedagripesca, con proposta Fao a rischio pesca delle specie ittiche più amate

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Fedagripesca, con proposta Fao a rischio pesca delle specie ittiche più amate – A rischio la pesca di naselli, triglie, scampi e gamberi viola con tagli alle catture anche di oltre l’80%. A lanciare l’allarme Fedagripesca Confcooperative preoccupata dalla proposta della FAO/CGPM che punta a nuove riduzioni delle possibilità di cattura per alcune delle specie ittiche più amate.

“Se venissero adottate le raccomandazioni proposte dagli studiosi della FAO per la pesca italiana sarebbe un nuovo duro colpo. Il settore, tra tanti problemi da affrontare, dal granchio blu alla mancanza di manodopera, deve anche fare i conti con concorrenza sleale, in termini di mancato rispetto delle norme di tutela e conservazione delle risorse che per noi, tramite la Politica Comune della Pesca, sono tassative mentre lo stesso non può dirsi per gli operatori del Mediterraneo delle sponde extra-Ue. Nuovi tagli all’attività di pesca, quando altri dati scientifici spingono invece in un’altra direzione, non farebbero altro che favorire le importazioni”, commenta il vicepresidente Confcooperative Fedagripesca, Paolo Tiozzo.

Per l’associazione, le popolazioni ittiche del Mediterraneo sono, infatti, in discreta salute, come dimostrano gli indicatori di diversi studi scientifici tra cui proprio quelli del Comitato Scientifico della stessa CGPM. Fedagripesca, attraverso il suo centro studi (C.I.R.S.PE.), ha valutato l’impatto socioeconomico della proposta della FAO che vede degli 89 stock valutati, 26 sfruttati in modo sostenibile, mentre 63 sono considerati al di fuori dei limiti biologici di sicurezza. Per il merluzzo nostrano, ovvero il nasello, si prevedono tagli dal 26% al 50% in base alle aree di pesca. Per i crostacei, i tagli alle catture sono del 60% e per il gambero viola di oltre l’80%. Per la triglia di fango, specie fondamentale per la piccola pesca e che fino adesso era restata fuori dalla politica dei tagli, la richiesta è di una riduzione attorno al 67%.

“Ancora una volta ci troviamo a fronteggiare gli effetti di una politica della pesca che continua ad utilizzare lo stesso linguaggio di sempre, senza valutare adeguatamente altri fattori che stanno alterando l’ambiente, primo fra tutti il cambiamento climatico in atto con i pesanti effetti osservati in questi mesi: riscaldamento eccessivo dei mari, anossie, specie aliene invasive” conclude Tiozzo.

Fedagripesca, con proposta Fao a rischio pesca delle specie ittiche più amate

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Dagli scarti di pesce prodotti ad alto valore commerciale

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Dagli scarti di pesce prodotti ad alto valore commerciale – L’industria ittica sta vivendo una rivoluzione sostenibile, grazie all’iniziativa pionieristica di Sealord, supportata dal governo neozelandese. Il programma “Fish Waste Optimisation” rappresenta un passo significativo verso la valorizzazione degli scarti di pesce, trasformandoli in prodotti di consumo ad alto valore aggiunto. Con un contributo governativo di oltre 2 milioni di dollari su un totale di 5,29 milioni di dollari, questo progetto ambizioso promette di ridefinire il concetto di sostenibilità nel settore ittico.

Sealord, uno dei leader nell’industria della pesca in Nuova Zelanda, ha storicamente destinato la maggior parte dei suoi scarti di pesce alla produzione di farina di pesce, un prodotto dal basso valore commerciale. Tuttavia, grazie al programma sostenuto dal fondo Sustainable Food and Fibre Futures del Ministero delle Industrie Primarie, l’azienda sta sviluppando nuove soluzioni per massimizzare il potenziale di questi scarti, trasformandoli in prodotti di elevato valore.

Il progetto comprende diverse fasi, che spaziano dalla ricerca sui consumatori alla selezione di produttori terzi, dallo sviluppo di formulazioni innovative alla creazione di imballaggi sostenibili. Inoltre, saranno esplorate nuove opzioni di distribuzione e mercati di esportazione per garantire il successo commerciale dei nuovi prodotti.

Il primo risultato tangibile di questo sforzo sarà una gamma di fertilizzanti biologici per il giardino, che potrebbe rappresentare una valida alternativa ai fertilizzanti sintetici utilizzati in agricoltura, viticoltura e orticoltura. Sealord sta inoltre lavorando allo sviluppo di ingredienti di alta qualità per l’industria degli alimenti per animali domestici, con l’obiettivo a lungo termine di lanciare una propria linea di prodotti destinati a questo segmento di mercato in forte crescita.

Questo progetto non solo contribuirà a raddoppiare il valore delle esportazioni ittiche della Nuova Zelanda, ma rafforzerà anche la strategia del governo per un’acquacoltura più sostenibile. L’iniziativa di Sealord risponde a una crescente domanda globale di prodotti eco-compatibili e rappresenta un esempio virtuoso di come l’innovazione possa generare nuovi flussi di entrate, contribuendo al contempo alla salvaguardia dell’ambiente.

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Profitti record per il maggior produttore cinese di surimi

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Profitti record per il maggior produttore cinese di surimi – Anjoy Foods, il più grande produttore cinese di surimi, ha registrato una performance finanziaria straordinaria nella prima metà del 2024. Nonostante le sfide economiche globali e una crescente concorrenza interna, l’azienda con sede a Xiamen ha riportato ricavi record di 7,54 miliardi di yuan, pari a circa 1,06 miliardi di dollari, segnando un incremento del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto è cresciuto dell’11,1%, raggiungendo un picco di 772 milioni di yuan.

Questi risultati finanziari si collocano in un contesto di mercato cinese caratterizzato da aspettative di crescita moderate e da una crescente attenzione alla frugalità da parte dei consumatori. Questo scenario ha creato un potenziale di consumo non ancora pienamente sfruttato, con un impatto diretto sulla concorrenza nel settore alimentare. Tuttavia, Anjoy Foods ha saputo navigare abilmente queste acque, consolidando la sua presenza nel mercato attraverso una rete di distribuzione capillare che include oltre 400 magazzini e collaborazioni con piattaforme di e-commerce e catene di supermercati di rilievo come RT-Mart, Yonghui, Walmart, Wumart e Tianhong.

Parallelamente alla crescita del mercato interno, l’azienda sta espandendo la sua influenza a livello internazionale. Una dimostrazione tangibile di questa strategia è rappresentata dalla partecipazione di maggioranza in Oriental Food Express (Kung Fu Food), una società britannica che ha contribuito con 67,7 milioni di yuan ai ricavi totali nel primo semestre del 2024.

Nonostante il successo commerciale, sorgono legittimi dubbi sulla genuinità e sulla qualità del surimi prodotto. Il surimi, un prodotto a base di pesce trasformato, è noto per essere economico e versatile, ma spesso viene criticato per la sua scarsa trasparenza in termini di ingredienti e processo di produzione. Molti consumatori rimangono scettici sulla reale qualità nutrizionale del prodotto, dato che la produzione di surimi prevede l’utilizzo di additivi, conservanti e aromi artificiali che possono compromettere la genuinità del prodotto finale. Questa realtà solleva interrogativi sull’etica della produzione alimentare e sull’impatto a lungo termine sulla salute dei consumatori.

In conclusione, mentre Anjoy Foods celebra i suoi risultati finanziari, il settore deve affrontare una crescente pressione da parte dei consumatori che richiedono maggiore trasparenza e qualità nei prodotti ittici trasformati. La sfida per i produttori di surimi, e per l’industria ittica in generale, sarà quella di bilanciare l’efficienza economica con la crescente domanda di prodotti più sani e genuini.

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