Categoria: Pesce In Rete Pagina 52 di 927

Nel Mare del Nord la prima fattoria di alghe all’interno di un parco eolico

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Nel Mare del Nord la prima fattoria di alghe all’interno di un parco eolico – Nel cuore del Mare del Nord, a circa 18 chilometri dalla costa olandese, sta prendendo vita una rivoluzione sostenibile. L’autunno 2024 vedrà l’inaugurazione della prima fattoria commerciale di alghe marine al mondo all’interno di un parco eolico, un progetto che promette di cambiare il futuro dell’acquacoltura e dell’industria delle alghe. Questa innovativa iniziativa si svolgerà nel parco eolico Hollandse Kust Zuid (HKZ), situato tra L’Aia e Zandvoort, aprendo nuove strade per l’utilizzo integrato delle risorse marine.

La North Sea Farm 1, ideata da North Sea Farmers (NSF) e sostenuta dal Right Now Climate Fund di Amazon, è destinata a diventare un modello di riferimento per la coltivazione di alghe offshore. La fattoria, che si estenderà su 5 ettari, è collocata tra le turbine eoliche del parco eolico, sfruttando uno spazio fino ad ora inutilizzato per la produzione di alghe. Questo progetto pionieristico non solo mira a migliorare le tecniche di coltivazione, ma anche a esplorare il potenziale delle alghe per il sequestro del carbonio, contribuendo così a combattere i cambiamenti climatici.

Entro il primo anno, la North Sea Farm 1 prevede di produrre almeno 6.000 chilogrammi di alghe fresche, che verranno trasformate in una vasta gamma di applicazioni innovative. Dall’imballaggio sostenibile ai mangimi per animali, dai cosmetici ai potenziatori della salute delle colture, le alghe prodotte in questa fattoria promettono di trovare utilizzi in molteplici settori, contribuendo alla transizione verso un’economia circolare.

Il progetto, che coinvolge un consorzio di ricercatori scientifici e partner industriali, ha l’ambizione di fungere da catalizzatore per l’espansione del settore delle alghe in Europa e oltre. Con il Mare del Nord già ampiamente sfruttato per la produzione di energia eolica, questa iniziativa dimostra come sia possibile integrare diverse attività economiche, massimizzando l’uso dello spazio marino senza compromettere l’ecosistema.

Il parco eolico Hollandse Kust Zuid, composto da 139 turbine e in grado di alimentare 1,5 milioni di famiglie olandesi, rappresenta il contesto ideale per ospitare questo progetto. La sinergia tra energia rinnovabile e acquacoltura offre un modello di sviluppo sostenibile che potrebbe essere replicato in altri parchi eolici offshore nel mondo.

Il successo della North Sea Farm 1 potrebbe aprire la strada a una produzione annuale di un milione di tonnellate di alghe fresche entro il 2040, con un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni di CO2. Questo progetto rappresenta un passo avanti verso un futuro più sostenibile, in cui le risorse marine vengono utilizzate in modo intelligente e integrato.

Nel Mare del Nord la prima fattoria di alghe all’interno di un parco eolico

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Salmone scozzese: export a livelli record

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Salmone scozzese: export a livelli record – Il salmone scozzese si conferma una delle principali risorse del Regno Unito, rafforzando ulteriormente la sua posizione come la più grande esportazione alimentare del paese. Secondo i recenti dati dell’HM Revenue and Customs (HMRC), le esportazioni di salmone scozzese hanno generato 431 milioni di sterline nella prima metà del 2024, segnando un impressionante aumento rispetto all’anno scorso.

Questi risultati straordinari derivano da una domanda crescente nei mercati internazionali, in particolare negli Stati Uniti, in Cina, Taiwan e Singapore. Le vendite verso la Francia, il principale mercato di destinazione, sono quasi raddoppiate, raggiungendo 261 milioni di sterline, con un incremento del 91% rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche gli Stati Uniti hanno registrato un aumento significativo del 18%, arrivando a 91 milioni di sterline, seguiti dalla Cina con un incremento del 26% (42 milioni di sterline), Taiwan con un +41% (12 milioni di sterline) e Singapore con un +57% (4 milioni di sterline).

Una crescita sostenuta e mercati emergenti

Negli ultimi 12 mesi, le vendite di salmone scozzese fresco e intero hanno totalizzato 706 milioni di sterline, segnando un aumento del 17% rispetto al 2023. Questo dato suggerisce che il settore potrebbe superare il record di 617 milioni di sterline raggiunto nel 2019, un traguardo che sembrava difficilmente superabile.

Il volume del pesce esportato è aumentato del 12%, un segnale evidente della robusta domanda globale. La Francia rimane il principale mercato di destinazione, con una crescita esplosiva attribuibile alla ripresa della domanda post-pandemica e alla limitata offerta dell’anno precedente. All’interno dell’Unione Europea, le esportazioni verso Polonia, Irlanda e Paesi Bassi hanno registrato una leggera flessione, ma la forte domanda globale ha compensato ampiamente queste diminuzioni.

Le esportazioni verso l’Unione Europea hanno visto un incremento del 57%, raggiungendo i 272 milioni di sterline, mentre quelle verso i mercati extra-UE sono aumentate del 21%, toccando i 159 milioni di sterline. Questa crescita evidenzia come il salmone scozzese continui a essere un prodotto di punta, apprezzato per la sua qualità in tutto il mondo.

Label Rouge: un marchio di qualità in crescita

Un altro elemento chiave del successo del salmone scozzese è rappresentato dal marchio di qualità Label Rouge, che attualmente costituisce il 12% delle esportazioni. Le previsioni indicano che questa percentuale potrebbe salire al 15% entro il 2026, grazie alla crescente riconoscibilità del marchio nei mercati di Germania, Spagna e Italia. In particolare, in Italia, il marchio Label Rouge sta diventando sinonimo di qualità premium, conquistando sempre più consumatori.

Impatto economico e occupazionale

Il settore del salmone scozzese non solo contribuisce significativamente all’export del Regno Unito, ma ha anche un impatto rilevante sull’economia nazionale. Il valore aggiunto lordo (VAL) del settore ammonta a 766 milioni di sterline, con un mercato interno che vale circa 1,2 miliardi di sterline all’anno. Il settore impiega direttamente 2.500 persone in Scozia e altre 10.000 indirettamente, confermandosi un pilastro dell’economia scozzese e britannica.

Il salmone scozzese continua a scrivere una storia di successo nel panorama delle esportazioni britanniche, sostenuto da una domanda internazionale in crescita e da una qualità riconosciuta a livello globale. Le cifre record raggiunte nel 2024 riflettono il lavoro e la dedizione degli allevatori scozzesi e pongono le basi per un futuro ancora più promettente per questo settore strategico.

Salmone scozzese: export a livelli record

 

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Acquacoltura nel Mediterraneo: evoluzione e prospettive

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Acquacoltura nel Mediterraneo: evoluzione e prospettive – L’acquacoltura nel Mediterraneo, un settore che ha visto un’evoluzione esponenziale dalla metà del XX secolo, rappresenta oggi una componente essenziale per l’economia e la sostenibilità alimentare della regione. Questo settore, un tempo dominato dalla pesca tradizionale, ha assistito a una trasformazione radicale, come evidenziato da un recente studio pubblicato su PLOS ONE e condotto da Benedetto Sicuro dell’Università di Torino. Il documento traccia un quadro dettagliato dell’espansione funzionale e geografica dell’acquacoltura nel Mediterraneo dal 1950 al 2020, fornendo preziose previsioni per il futuro.

La leadership dell’Egitto e della Tilapia del Nilo

L’Egitto emerge come il leader indiscusso dell’acquacoltura mediterranea, con la tilapia del Nilo come specie dominante. Questo paese, grazie alle sue condizioni climatiche favorevoli e a un solido sostegno governativo, ha visto una crescita straordinaria nella produzione ittica. Secondo lo studio, l’Egitto continuerà a guidare il settore con una produzione prevista di oltre 2 milioni di tonnellate entro il 2030. Questa crescita è un segnale chiaro del ruolo centrale che il paese avrà nel futuro dell’acquacoltura mediterranea.

L’espansione delle specie marine in Grecia e Turchia

Oltre all’Egitto, la crescita delle specie marine, come il branzino europeo e l’orata, in Grecia e Turchia sottolinea l’importanza dell’innovazione tecnologica nell’espansione dell’acquacoltura. Questi paesi, adottando tecnologie avanzate e strategie di gestione sostenibili, hanno consolidato la loro posizione di leader nella produzione marina, contribuendo significativamente al raggiungimento dei 2,8 milioni di tonnellate di produzione totale nel 2020. Le proiezioni indicano un’ulteriore crescita che porterà la produzione complessiva a 3,65 milioni di tonnellate entro il 2030.

La sfida della diversificazione

Nonostante i successi raggiunti, lo studio mette in luce un rischio significativo per il futuro dell’acquacoltura mediterranea: la dipendenza da poche specie dominanti. Questo potrebbe rappresentare un limite alla sostenibilità a lungo termine del settore. Per mitigare questo rischio, viene suggerita una maggiore diversificazione delle specie allevate. Tale diversificazione non solo migliorerebbe la sicurezza alimentare nella regione, ma aprirebbe anche nuovi mercati, favorendo l’innovazione e l’adattamento alle mutevoli condizioni climatiche e socioeconomiche.

L’evoluzione naturale e il climax antropico

Un aspetto particolarmente interessante dello studio è il parallelo tracciato tra l’evoluzione dell’acquacoltura e i processi ecologici naturali. L’acquacoltura mediterranea sembra aver raggiunto uno “stadio climax antropico”, una fase di equilibrio che, anziché rappresentare un punto di arresto, costituisce una solida base per ulteriori sviluppi. Questo climax, simile a quello degli ecosistemi naturali, suggerisce che il settore è ora maturo per una nuova fase di crescita, caratterizzata da una maggiore diversificazione e sostenibilità.

Opportunità per l’Italia e il ruolo di Malta

L’Italia, nonostante un ruolo storico nell’allevamento di trote e mitili, ha visto una crescita più moderata rispetto ad altri paesi mediterranei. Tuttavia, l’adozione di modelli sostenibili e diversificati potrebbe permettere al paese di riconquistare una posizione di rilievo. Malta, con la sua produttività relativa notevole, rappresenta un caso di successo grazie alla combinazione di tecnologia avanzata e sostegno statale, dimostrando come anche paesi di piccole dimensioni possano avere un impatto significativo nel settore.

Il futuro dell’acquacoltura mediterranea appare promettente, con l’Egitto che continuerà a guidare la produzione e paesi come Grecia, Turchia e Malta che emergono come protagonisti nell’espansione delle specie marine. La chiave per un futuro sostenibile risiede nella diversificazione delle specie e nell’adozione di tecnologie innovative, che consentiranno alla regione di affrontare le sfide globali legate alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità ambientale.

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Il successo di un marchio passa dalle esigenze del cliente

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Il successo di un marchio passa dalle esigenze del cliente – Nel contesto del commercio al dettaglio e del settore alimentare, costruire un marchio forte e resiliente è diventato una priorità assoluta per le aziende che vogliono prosperare in un mercato sempre più competitivo. Secondo un’analisi condotta da NielsenIQ, leader mondiale nelle ricerche di mercato, il successo di un marchio non dipende solo dalla qualità dei prodotti offerti, ma soprattutto dalla capacità di creare esperienze significative per i consumatori e di comprendere a fondo le loro esigenze.

La centralità del cliente nella creazione del marchio

Per sviluppare un marchio che non solo attragga, ma fidelizzi i clienti, è essenziale comprendere a fondo le loro necessità, preferenze e motivazioni d’acquisto. Questa regola si applica a tutto il comparto retail, inclusi i prodotti ittici. I consumatori moderni, infatti, cercano marchi che rispecchino i loro valori, come la sostenibilità, la trasparenza sulla provenienza dei prodotti e un impegno reale verso l’ambiente e la salute.

L’indagine NielsenIQ rivela che i marchi che riescono a rispondere a queste esigenze e a comunicare in modo efficace questi valori possono conquistare una fetta di mercato più ampia e ottenere una maggiore lealtà da parte dei clienti. Questa tendenza è visibile non solo nel settore alimentare, ma anche in altre categorie merceologiche, dove l’attenzione alla customer experience e alla personalizzazione delle offerte gioca un ruolo cruciale.

Monitorare la salute del marchio per guidare la crescita

Misurare l’efficacia delle strategie di brand building è fondamentale per garantire il successo a lungo termine. Le aziende del settore retail e alimentare devono tenere traccia delle metriche chiave come la percezione del marchio, la fiducia del cliente e la fedeltà. Questo monitoraggio consente di identificare rapidamente eventuali punti deboli e di intervenire in modo tempestivo per migliorare l’esperienza del cliente.

Secondo i dati di NielsenIQ, i marchi che monitorano costantemente la salute del proprio brand possono ottenere un vantaggio competitivo significativo, in quanto sono in grado di adattare rapidamente le proprie strategie alle mutevoli esigenze del mercato. Questo approccio è particolarmente rilevante in settori come quello della grande distribuzione e dell’alimentare, dove le aspettative dei consumatori cambiano rapidamente in risposta a nuove tendenze e tecnologie.

L’importanza della differenziazione e dell’esperienza del cliente

Nel settore retail e alimentare, la differenziazione è essenziale per emergere in un mercato affollato. Le aziende devono offrire qualcosa di unico, che vada oltre il semplice prodotto. Questo può includere certificazioni di sostenibilità, informazioni dettagliate sulla provenienza delle materie prime o un impegno dimostrabile per il benessere ambientale e sociale. Creare un’esperienza cliente positiva in ogni punto di contatto può trasformare i consumatori occasionali in clienti fedeli e promotori del marchio.

Trasformare le intuizioni in azioni

Le informazioni dettagliate sui consumatori offrono un vantaggio competitivo significativo. Nel settore retail e alimentare, comprendere i driver di acquisto e monitorare costantemente la salute del marchio sono pratiche essenziali per mantenere e accrescere la propria quota di mercato. Le aziende che riescono a fare questo potranno non solo sopravvivere, ma prosperare in un mercato in continua evoluzione.

L’analisi di NielsenIQ mette in evidenza come la forza di un marchio sia un potente motore di crescita e resilienza a lungo termine. Le aziende che investono nella costruzione di un marchio forte e nella personalizzazione dell’esperienza cliente possono ottenere risultati significativi, sia in termini di vendite che di fidelizzazione.

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Ripristino della Natura: due anni per presentare i piani nazionali

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Ripristino della Natura: due anni per presentare i piani nazionali – La recente entrata in vigore, lo scorso 18 agosto, della Legge sul Ripristino della Natura rappresenta un passo fondamentale nella strategia dell’Unione Europea per la tutela degli ecosistemi. Questa normativa, sebbene accolta con favore dagli ambientalisti, solleva preoccupazioni significative all’interno del settore ittico e della pesca in Italia. La legge, che prevede obiettivi vincolanti per il ripristino del 20% delle aree terrestri e marine dell’UE entro il 2030, mira a invertire il degrado degli ecosistemi e a promuovere la resilienza climatica. Tuttavia, il suo impatto sul settore della pesca potrebbe essere sostanziale, soprattutto in considerazione delle possibili restrizioni alla pesca di fondo, particolarmente all’interno delle Aree Marine Protette (AMP).

Gli Stati membri, inclusa l’Italia, hanno ora il compito di sviluppare piani nazionali di ripristino che dettagliano le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla legge. Questi piani, che dovranno essere presentati alla Commissione Europea entro due anni, delineeranno le azioni specifiche da intraprendere per il ripristino degli ecosistemi. Sarà essenziale che il governo italiano coinvolga le parti interessate, incluse le associazioni del settore ittico, nel processo di elaborazione dei piani per garantire che le esigenze del settore siano adeguatamente considerate. Un approccio trasparente e inclusivo potrebbe contribuire a mitigare le preoccupazioni del settore e a promuovere l’adozione di pratiche più sostenibili.

Opportunità per l’acquacoltura e il settore delle Alghe

Oltre alle sfide, la Legge sul Ripristino della Natura potrebbe aprire nuove opportunità per il settore acquacolturale e per lo sviluppo delle coltivazioni di alghe. L’acquacoltura sostenibile, che minimizza l’impatto ambientale e promuove la biodiversità marina, potrebbe ricevere un impulso grazie ai finanziamenti previsti nei piani nazionali di ripristino. Allo stesso modo, la coltivazione di alghe, che svolgono un ruolo cruciale nella cattura e nello stoccaggio del carbonio, potrebbe vedere una crescita significativa, contribuendo non solo alla mitigazione dei cambiamenti climatici ma anche alla diversificazione delle fonti di reddito per le comunità costiere.

Mentre la Legge Ripristino della Natura impone sfide significative al settore ittico italiano, essa rappresenta anche un’opportunità per ridefinire il futuro della pesca e dell’acquacoltura in modo più sostenibile. Con un’attenta pianificazione e un coinvolgimento attivo delle parti interessate, l’Italia potrebbe non solo rispettare gli obblighi europei, ma anche promuovere un settore ittico più resiliente e in armonia con gli obiettivi ambientali globali.

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