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Mitilla Earns National Sustainable Aquaculture Certification

Mitilla Earns National Sustainable Aquaculture Certification

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Mitilla has been awarded the National Sustainable Aquaculture Certification, the official mark that recognizes compliance with the highest environmental, social, and economic standards in marine production. It’s a milestone that reflects our team’s daily commitment to protecting the sea, promoting artisanal work, and building a transparent and responsible supply chain.

Our mussel farm operates in class “A” waters off the coast of Pellestrina, without the use of feed, chemicals, or antibiotics. Mitilla mussels grow in harmony with nature and play an active role in improving water quality thanks to their natural filtering ability — a virtuous process that supports marine ecosystem health and environmental regeneration.

For us, this certification is more than just a label: it’s the official recognition of a working method based on care, consistency, and responsibility. Choosing Mitilla means choosing a product that is good, safe, traceable — and fair.
Lorenzo Busetto, founder of Mitilla and son of a long line of mussel farmers, comments:
“We’ve always believed our job wasn’t just to produce mussels, but to take care of the sea and the land. This certification is the result of a shared effort — from those who work on the boats every day to those dreaming of a cleaner future for Pellestrina.”

Genny Busetto, Mitilla’s commercial manager, adds:
“For us, sustainability also means community. We want Mitilla to be an example of a company that creates local value, jobs, and identity. This recognition helps us better share who we are — in Italy and abroad.”

Mitilla was born in Pellestrina, a unique island rich in nature, history, and tradition. Our project is deeply rooted in the protection of this territory: we’re committed to improving the waters where we farm, supporting maritime culture, promoting conscious tourism, and fostering a circular economy that starts from — and enriches — the local community.

Today we celebrate a major achievement, but we’re already looking ahead — firmly believing that true sustainability isn’t a badge, but a journey made every day, together, with knowledge, vision, and respect.

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GS1 Italy. Codici 2D: più efficienza in-store e meno sprechi

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Quale soluzione concreta hanno le aziende del grocery per migliorare la gestione dei prodotti nei punti vendita e ridurre gli sprechi lungo la catena di approvvigionamento? Una, immediata, è passare, subito, ai codici a barre 2D di nuova generazione: i QR code standard GS1. Essendo in grado di includere più dati rispetto all’attuale codice a barre lineare, consentono infatti alle aziende di ottimizzare ed efficientare le attività quotidiane in store. Ma non solo: tramite i sistemi POS, permettono anche di effettuare promozioni mirate per i prodotti vicini alla scadenza e di bloccare la vendita di quelli già scaduti, rafforzando così la fiducia dei consumatori verso l’azienda e i suoi brand.

Se la soluzione è semplice, la strada per realizzarla può essere più complessa. Ma c’è una “ricetta” per renderla più agevole e veloce: è quella delineata nel report “Scaling QR Codes with Embedded Date Codes”, realizzato da ECR Retail Loss, l’organizzazione internazionale, parte della Community ECR, impegnata sul tema nella riduzione delle perdite nel retail, che raggruppa oltre 300 retailer a livello globale, di cui due terzi dei primi 100 retailer al mondo.

Il report è il risultato di un lavoro collaborativo che ha coinvolto oltre 60 esperti di spreco alimentare (tra cui 25 retailer e accademici di cinque università), per stilare una roadmap articolata in dieci step per contribuire ad accelerare l’adozione dei codici 2D di nuova generazione nel settore grocery entro il 2030:
1. Allinearsi alle norme: i codici QR possono facilitare la conformità alle normative emergenti su sicurezza e sprechi alimentari.
2. Fare della lotta allo spreco alimentare una priorità strategica: inserire la gestione sostenibile degli alimenti tra le priorità aziendali.
3. Standard comuni: accelerare la standardizzazione end-to-end dei codici 2D con l’ausilio di GS1.
4. Nominare un responsabile: indicare una figura responsabile del progetto per coordinare e dare impulso alle varie funzioni aziendali.
5. Costruire un business case: misurare ROI, allocare risorse e definire benefici per tutte le parti interessate.
6. Prepararsi sul piano tecnologico: dal POS all’ERP, aggiornare i sistemi in modo che possano leggere e utilizzare i dati dei codici QR.
7. Coinvolgere i team interni: creare strumenti e capacità per integrare l’uso dei codici nelle routine quotidiane.
8. Preparare fornitori e partner: coinvolgere partner e produttori, condividendo visione, obiettivi e vantaggi della transizione.
9. Costruire la fiducia dei consumatori: dimostrare come i codici QR possano offrire un valore reale ai clienti, in termini di migliori esperienza, trasparenza e sicurezza.
10. Promuovere l’inclusività: garantire che la transizione coinvolga anche i piccoli fornitori e coloro che acquistano online.

Il lavoro di ECR Retail Loss contribuisce a supportare l’iniziativa “Sunrise 2027”, con cui GS1 – l’organizzazione no profit che sviluppa gli standard più utilizzati al mondo per la comunicazione tra imprese e che riunisce oltre 2 milioni di aziende attive in 25 settori – insieme con un gruppo di aziende leader mondiali del largo consumo, ha dato il via alla seconda rivoluzione del codice a barre: ossia la transizione globale ai QR code standard GS1.

Lanciata il 26 giugno 2024, nel 50° anniversario dal primo passaggio in cassa di un codice a barre, con l’obiettivo che retailer e produttori adottino i codici 2D di nuova generazione già entro il 2027, “Sunrise 2027” è uno sforzo innovativo e collaborativo per far progredire il settore dei beni di consumo in termini di efficienza, sicurezza e sostenibilità con gli standard globali GS1.

Maggiori informazioni sui codici a barre 2D di nuova generazione sono disponibili sul sito di GS1 Italy.

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Cetara, la Notte delle Lampare tra riti antichi e pesca sostenibile

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Riti, suggestioni e piaceri del palato. Il mix perfetto è a Cetara per la “Notte delle Lampare” che rinnova il suo appuntamento dal 31 al 2 agosto prossimi quando il piccolo borgo della Costiera Amalfitana, che ha saputo tenere in vita le sue tradizioni tarando indotto e offerta turistica sulla pesca e la trasformazione delle alici, sarà protagonista con un evento senza tempo. Quello che celebra la sua vocazione marinara fatta ancora di antiche tecniche tra cui quella della circuizione. Una pratica che da alcuni anni rispetta i criteri di ecosostenibilità grazie all’introduzione delle lampare a Led che hanno un ciclo di vita, in termini di ore di utilizzo, circa dieci volte superiore a quello delle tradizionali lampade a incandescenza.

E così a Cetara, ormai dal 2023, si pesca col solo “rumore bianco” che ha sostituito quello ormai vetusto e inquinante dei motori a scoppio che alimentavano le luci del barchino calato in mare dalla cianciola per attirare nelle reti i banchi di pesce azzurro.

L’innovazione, che ha portato un cambiamento in termini di ecosostenibilità oltre che a un notevole risparmio economico, è stata possibile grazie all’attenzione riservata al settore della pesca dal FLAG Approdo di Ulisse che, su input del presidente Fortunato Della Monica e del direttore Gennaro Fiume, ha dato vita all’importante progetto finalizzato alla transizione ecologica dell’area marina compresa tra la Costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina.

“Sviluppo sostenibile, tutela della biodiversità e lotta ai cambiamenti climatici sono stati punti cardine su cui è stata articolata la progettazione della lampara sostenibile impiantata sul barchino in dotazione alle cianciole e il cui intento era proiettato non solo all’azzeramento dell’impatto ambientale ma soprattutto al miglioramento delle condizioni di lavoro a bordo tra cui la riduzione dell’inquinamento acustico derivante dall’uso di generatori diesel – spiega il presidente del gal Pesca Approdo di Ulisse, Fortunato Della Monica – Abbiamo fatto un salto in avanti notevole: basti pensare che in passato queste lampade erano alimentate a carburo di calcio o acetilene e successivamente, fino al 2023, si utilizzavano lampade elettriche alimentati da motori a scoppio. Oggi la lampara a Led impiegata sul barchino grazie a uno studio specifico è stata interamente progettata con l’obiettivo di rendere semplice la manutenzione e l’utilizzo delle attrezzature”.

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E se in Italia ci fosse un Bonus Pesce? L’esempio virtuoso della Galizia

E se in Italia ci fosse un Bonus Pesce? L’esempio virtuoso della Galizia

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Cosa ne pensereste se in Italia esistesse un Bonus Pesce? Un incentivo settimanale pensato per stimolare l’acquisto di pesce fresco e molluschi, ridare ossigeno alle pescherie e alle imprese della filiera, rilanciare i consumi interni e — perché no — promuovere una dieta più sana e sostenibile. Non è fantapolitica: in Galizia, regione atlantica della Spagna con un solido legame marittimo, tutto questo è già realtà.

Il Bonus pesce Galizia, attivo dal 28 luglio, ha superato i 52.000 download nelle prime 24 ore, dimostrando una risposta entusiasta da parte dei cittadini. Il meccanismo è semplice: uno sconto settimanale del 25%, fino a un massimo di 5 euro, da utilizzare per l’acquisto di pesce fresco e frutti di mare presso gli esercizi aderenti.

A comunicarlo è stata Marta Villaverde, Assessore regionale al Mare, durante una visita a una delle 272 pescherie partecipanti nella provincia di Pontevedra. L’iniziativa ha già coinvolto oltre 700 punti vendita e il numero è destinato a crescere, visto che l’adesione resta aperta per tutta la durata del programma, pari a dieci settimane.

Il Bonus pesce Galizia è solo una delle azioni messe in campo dalla regione per sostenere una filiera che, in Galizia, vale 11,6 miliardi di euro l’anno e garantisce circa 50.000 posti di lavoro diretti. Accanto al bonus troviamo infatti la campagna promozionale “Galicia Sabe A Mar“, la presenza a fiere internazionali e la partecipazione ad eventi culturali e sportivi con l’obiettivo comune di invertire la tendenza negativa nei consumi di prodotti ittici.

Il primo giorno dell’iniziativa è coinciso con il lunedì, tradizionalmente giorno di chiusura per molte pescherie a causa del fermo flotta. Ma l’amministrazione regionale prevede che l’utilizzo dei buoni aumenterà sensibilmente. Bonus pesce Galizia

Il governo galiziano ha destinato 2,5 milioni di euro al finanziamento del bonus. Una cifra importante, che esprime chiaramente la volontà politica di agire non solo sul fronte economico, ma anche su quello alimentare e sociale. “Invertire il calo nei consumi è una delle sfide più grandi per il settore”, ha affermato Villaverde.

E l’Italia? Il nostro Paese condivide molte delle criticità che hanno spinto la Galizia ad attivarsi: consumo stagnante, difficoltà per il pescato nazionale, pressione competitiva su tutta la filiera. Un modello come quello galiziano, se adattato al contesto italiano, potrebbe rappresentare una risposta concreta e strategica, capace di sostenere le imprese del settore, rilanciare il consumo consapevole e valorizzare il ruolo del pesce nella dieta mediterranea.

Il Bonus pesce Galizia dimostra che una misura ben strutturata può avere effetti immediati su consumi, economia e salute pubblica. Per l’Italia, è il momento di guardare con attenzione a esperienze virtuose e pensare a politiche alimentari più coraggiose e mirate.

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Mitilla ottiene la certificazione “Acquacoltura Sostenibile”

Mitilla ottiene la certificazione “Acquacoltura Sostenibile”

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Mitilla ha ottenuto la certificazione nazionale di Acquacoltura Sostenibile, il marchio ufficiale che attesta il rispetto dei più alti standard ambientali, sociali ed economici nella produzione marina. È un traguardo che riconosce l’impegno quotidiano del nostro team nella tutela del mare, nella valorizzazione del lavoro artigianale e nella costruzione di una filiera trasparente e responsabile.

Il nostro allevamento si sviluppa nelle acque di classe “A” al largo di Pellestrina, senza utilizzo di mangimi, sostanze chimiche o antibiotici. Le cozze Mitilla crescono seguendo i ritmi della natura e svolgono un ruolo attivo nel migliorare la qualità dell’acqua, grazie alla loro capacità filtrante. Un processo virtuoso che contribuisce alla salute dell’ecosistema marino e alla rigenerazione ambientale.

Questa certificazione è per noi molto più di un’etichetta: è il riconoscimento ufficiale di un metodo di lavoro fondato su cura, coerenza e senso di responsabilità. Significa che chi sceglie Mitilla sceglie un prodotto buono, sicuro, tracciabile — e anche giusto.

Lorenzo Busetto, fondatore di Mitilla e figlio di miticoltori da generazioni, commenta: “Abbiamo sempre pensato che il nostro mestiere non fosse solo produrre cozze, ma prenderci cura del mare e del territorio. Questa certificazione è il risultato di un impegno collettivo: da chi lavora in barca ogni giorno a chi sogna un futuro più pulito per Pellestrina.”

Genny Busetto, responsabile commerciale del progetto, aggiunge: “Per noi sostenibilità significa anche comunità: vogliamo che Mitilla sia un esempio di impresa che crea valore locale, occupazione e identità. Questo riconoscimento ci aiuta a raccontare meglio chi siamo, in Italia e all’estero.”

Mitilla nasce a Pellestrina, un’isola unica per natura, storia e tradizione. Il nostro progetto è strettamente legato alla salvaguardia di questo luogo: ci impegniamo a migliorare le acque in cui alleviamo, a sostenere la cultura del mare, a promuovere un turismo consapevole e un’economia circolare che parta dal territorio e lo arricchisca.

Oggi festeggiamo un risultato importante, ma guardiamo già avanti: convinti che la vera sostenibilità non sia una medaglia, ma un percorso quotidiano da fare insieme, con competenza, visione e rispetto.

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