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Eurostat, nel 2022 la pesca nell’UE ha superato l’acquacoltura

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Eurostat, nel 2022 la pesca nell’UE ha superato l’acquacoltura – Come riferisce Eurostat, nel 2022 la pesca nell’UE ha superato l’acquacoltura, la produzione di animali acquatici dell’UE si è attestata a 4,2 milioni di tonnellate, con sbarchi di attività di pesca che hanno contribuito a circa 3,1 milioni di tonnellate e l’acquacoltura che ha raggiunto 1,1 milioni di tonnellate.

Ciò significa che le catture della pesca rimangono la principale fonte di animali acquatici nell’UE, rappresentando il 74% della produzione totale.

In termini di valore, le catture della pesca sbarcate nell’UE hanno raggiunto una cifra stimata di 6,2 miliardi di euro, mentre la produzione dell’acquacoltura è ammontata a 4,9 miliardi di euro. Il prezzo medio per i prodotti della pesca è stato quindi di 1,9 euro al chilo e di 4,5 euro al chilo per gli animali acquatici dell’acquacoltura.

La situazione nell’UE è diversa dalla tendenza globale, dove un rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ha recentemente affermato che nel 2022 e per la prima volta nella storia,l’acquacoltura ha superato la pesca di cattura come principale produttore di animali acquatici“.

Eurostat

Eurostat è l’ufficio statistico dell’Unione europea, raccoglie ed elabora dati dagli Stati membri per fini statistici, favorendo l’armonizzazione delle metodologie statistiche tra i paesi dell’UE.

Eurostat, nel 2022 la pesca nell’UE ha superato l’acquacoltura

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Raccomandazioni del MAC sul commercio ittico UE-Norvegia

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Raccomandazioni del MAC sul commercio ittico UE-Norvegia – Nel triennio 2021-2023, la Norvegia ha esportato in media 1.303.994 tonnellate di prodotti della pesca e dell’acquacoltura nell’Unione Europea, per un valore di 7.856 milioni di euro. Questi dati rappresentano il 24,8% del volume e il 27,9% del valore delle importazioni totali dell’UE dal paese scandinavo. Nel 2023, la Norvegia si è confermata come il sesto partner commerciale più importante dell’UE nel settore ittico, un ruolo consolidato da una serie di accordi commerciali strategici.

Accordi commerciali e nuove quote

Le relazioni tra UE e Norvegia nel settore ittico sono regolate dal meccanismo finanziario dello Spazio Economico Europeo (SEE), dal meccanismo finanziario norvegese e da un protocollo che liberalizza temporaneamente l’accesso al mercato UE per alcuni prodotti ittici. Recentemente, dopo lunghe trattative, la Commissione Europea e la Norvegia hanno raggiunto un accordo per aumentare l’accesso dei prodotti ittici norvegesi al mercato europeo. Una delle principali novità è l’aumento della quota annuale esentasse per il salmone affumicato norvegese, che è passata da 450 a 2.500 tonnellate per il periodo 2021-2028.

Impatti sul mercato europeo

Questo aumento delle quote pone serie preoccupazioni per il settore della trasformazione del salmone nell’UE. Il Consiglio Consultivo per i Mercati (MAC) ha avvertito che l’aumento della quota esentasse potrebbe danneggiare i trasformatori europei, già sotto pressione per la crescente presenza del salmone norvegese sul mercato. Il MAC suggerisce che il nuovo protocollo potrebbe far aumentare l’accesso fino a 4.000 tonnellate in un anno, intensificando la concorrenza con i produttori europei.

La questione del salmone “prodotto”

Un ulteriore elemento di preoccupazione è l’importazione dei filetti di salmone norvegese della categoria “prodotto”. Questo salmone, che presenta difetti minori correggibili durante la lavorazione, può essere trasformato in filetti indistinguibili da quelli di qualità superiore. Nel 2024, la quota di salmone “prodotto” ha raggiunto il 35% della produzione norvegese, un aumento significativo rispetto alla media storica del 4-6%. Questa situazione potrebbe portare a una concorrenza sleale con i filetti di salmone di qualità superiore o ordinaria prodotti nell’UE, con una differenza di prezzo di circa 4,30-4,50 euro al chilogrammo.

Raccomandazioni del MAC

Il MAC raccomanda alla Commissione europea misure per garantire un accesso equilibrato dei prodotti ittici norvegesi al mercato dell’UE, salvaguardando la competitività dei trasformatori europei. Propone di limitare l’aumento delle quote di salmone affumicato esclusivamente al periodo 2024-2028 e di affrontare le distorsioni del mercato causate dall’importazione di salmone “prodotto”. Inoltre, suggerisce l’introduzione di tasse sulle importazioni di filetti di salmone “prodotto” dalla Norvegia se il paese continua a vietare l’esportazione di pesce intero di questa qualità.

Le relazioni commerciali tra UE e Norvegia nel settore ittico sono complesse e in continua evoluzione. Mentre l’aumento delle quote di salmone affumicato norvegese rappresenta un’opportunità per i consumatori europei, pone anche sfide significative per i trasformatori locali. È essenziale che l’UE adotti misure adeguate per garantire una concorrenza leale e sostenibile, proteggendo allo stesso tempo i propri operatori economici.

Raccomandazioni del MAC sul commercio ittico UE-Norvegia

 

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Report Planet Tracker sulla flotta di pesca d’altura cinese

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Report Planet Tracker sulla flotta di pesca d’altura cinese – La Cina è l’incontestata potenza mondiale della pesca, con una quota globale che è quadruplicata dal 1950, e ha raggiunto il 14,3% nel 2022. Un’importante componente di questa espansione è rappresentata dalla flotta di pesca d’altura, che ha catturato 2,33 milioni di tonnellate di prodotti ittici nel 2022. Tuttavia, questa flotta è ora sotto i riflettori non solo per i suoi volumi di pesca, ma anche per l’impatto ambientale e sociale che comporta.

La situazione economica della flotta cinese

Secondo il report Fishful Thinking di Planet Tracker, la situazione finanziaria della flotta di pesca d’altura cinese è mediocre. Dei 147 proprietari delle 1.446 navi analizzate, il margine lordo medio stimato è del 14%, con almeno il 45% dei profitti derivanti da sussidi. Le operazioni più redditizie, come la pesca al tonno con reti a circuizione, sono di proprietà statale, mentre quelle meno redditizie, come la pesca ai calamari, sono frammentate e di proprietà privata.

Questa scarsa redditività ha conseguenze gravi. Ad esempio, la pesca ai calamari sarebbe fortemente in perdita se i salari degli equipaggi fossero allineati alle norme cinesi. Questa tensione finanziaria potrebbe anche spingere le aziende verso attività illegali per aumentare i ricavi, come nel caso della flotta di calamari al largo del Sud America.

Cambiamenti climatici e problemi legali

Il cambiamento climatico e le questioni legali stanno influenzando le finanze e la sostenibilità della flotta. Il tonno nelle zone economiche esclusive (ZEE) degli stati insulari del Pacifico occidentale e centrale è una delle principali fonti di profitto per la flotta cinese. Tuttavia, il cambiamento climatico probabilmente ridurrà la biomassa del tonno tropicale, spingendolo verso le acque internazionali, il che potrebbe portare a un aumento della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU) o all’abuso del lavoro su alcune navi cinesi.

Inoltre, è probabile una riduzione dei sussidi con l’entrata in vigore dell’accordo dell’OMC sui sussidi alla pesca. Il sistema attuale di incentivi della Cina non riflette pienamente questo accordo, il che potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione finanziaria della flotta.

La necessità di un piano di transizione ambizioso

Per affrontare queste sfide, la Cina deve modificare il suo sistema di incentivi, in particolare il sistema di “sussidi di conformità”. Ricompensare la tracciabilità e la trasparenza e penalizzare adeguatamente la pesca illegale e l’abuso del lavoro potrebbe aumentare i profitti futuri dell’industria e ridurre l’impatto sulla salute degli oceani e sulle comunità costiere.

Il ruolo delle istituzioni finanziarie

Le istituzioni finanziarie possono sostenere questa trasformazione. Coinvolgendo le aziende sulla trasparenza, la tracciabilità, il monitoraggio, l’approvvigionamento sostenibile e i diritti dei lavoratori, potrebbero ridurre i rischi legati alla pesca e migliorare i profitti futuri.

Per finanziare questa transizione, la Cina potrebbe emettere un’obbligazione sovrana legata alla sostenibilità, la “Hai Feng Bond“. Questo strumento finanziario potrebbe aiutare a raggiungere una copertura di monitoraggio e tracciabilità del 100% a bordo della flotta di pesca d’altura cinese, migliorando notevolmente la salute degli oceani.

Il futuro della flotta di pesca d’altura cinese dipende da una rapida e radicale azione. Senza cambiamenti significativi, la flotta continuerà a vedere la sua redditività erodersi, aumentando il rischio di pesca illegale e altri abusi. È quindi cruciale agire ora per garantire un futuro sostenibile sia per l’industria della pesca che per la salute degli oceani.

Report Planet Tracker sulla flotta di pesca d’altura cinese

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Europêche accoglie la Lithuanian Long Distance Fisheries Association

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Europêche accoglie la Lithuanian Long Distance Fisheries Association – Europêche, l’organismo principale che rappresenta l’industria della pesca nell’Unione Europea, ha recentemente annunciato una significativa espansione del proprio network: la Lithuanian Long Distance Fisheries Association (LLDFA) è diventata membro ufficiale. Durante l’ultima Assemblea Generale, i membri di Europêche hanno accolto con entusiasmo e unanimità l’associazione baltica, sottolineando l’importanza di questo nuovo ingresso per il futuro della pesca europea.

Un nuovo partner con un impegno per la sostenibilità

La Lithuanian Long Distance Fisheries Association, la più grande organizzazione di pesca della Lituania, rappresenta una vasta gamma di attività e aziende ittiche. Con un focus che include specie come gamberi settentrionali, merluzzo atlantico, halibut della Groenlandia, scorfano, e sugarello cileno, l’associazione si distingue per il suo impegno verso pratiche di pesca sostenibili. Attraverso l’innovazione, LLDFA mira a migliorare la sicurezza in mare, la tracciabilità e a combattere la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN).

Aivaras Labanauskas, direttore della Lithuanian Long Distance Fisheries Association, ha espresso ottimismo riguardo alla nuova partnership: “Siamo entusiasti di collaborare con altre organizzazioni europee di pesca all’interno di Europêche per promuovere norme di pesca sostenibile e garantire la sostenibilità a lungo termine del nostro settore. L’adesione a Europêche non solo migliorerà la capacità della nostra associazione di sostenere gli interessi dei pescatori lituani, ma contribuirà anche agli obiettivi più ampi di sviluppo sostenibile e tutela ambientale nei settori della pesca in Europa. Come settore, stiamo affrontando molte sfide comuni e solo lavorando insieme possiamo superarle”.

Daniel Voces, amministratore delegato di Europêche, ha espresso il proprio entusiasmo per l’ingresso del nuovo membro: “La Lithuanian Long Distance Fisheries Association rappresenta un segmento dinamico e vitale dell’industria ittica lituana. Siamo lieti di accoglierli nella famiglia di Europêche. La nuova associazione baltica porta con sé una vasta esperienza e competenza, in particolare nella pesca a lunga distanza, che saranno inestimabili mentre continuiamo a sostenere gli interessi dell’industria ittica europea sia a livello UE che internazionale”.

L’importanza della collaborazione internazionale

L’aggiunta della Lithuanian Long Distance Fisheries Association a Europêche non è solo un riconoscimento dell’importanza della pesca lituana, ma anche un passo cruciale verso una maggiore collaborazione internazionale. In un settore che affronta sfide significative, dalla sostenibilità ambientale alla regolamentazione internazionale, la cooperazione tra diverse nazioni e organizzazioni diventa fondamentale.

L’adesione della Lithuanian Long Distance Fisheries Association a Europêche rappresenta una svolta importante per il settore della pesca europea. Con un impegno condiviso verso pratiche sostenibili e un futuro più verde, questa partnership promette di portare benefici significativi non solo ai pescatori lituani, ma all’intera industria ittica dell’UE.

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Nel Mediterraneo a rischio gli stock di nasello e scampi

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Nel Mediterraneo a rischio gli stock di nasello e scampi  – Mentre i mediterranei si godono i loro piatti di pesce estivi preferiti, emerge una preoccupante realtà: molte specie ittiche del Mediterraneo occidentale sono in pericolo. Oceana Europe, in risposta a un recente report della Commissione Europea, lancia un appello urgente per fermare la pesca eccessiva e recuperare le popolazioni di nasello europeo e scampo.

Allarme di Oceana: il Mediterraneo Occidentale è a rischio

Secondo Oceana, nonostante gli sforzi dei Paesi membri dell’Unione Europea, come Francia, Italia e Spagna, il 57% delle popolazioni ittiche nel Mediterraneo occidentale è ancora sovrasfruttato. Questo dato, fornito da Oceana, è preoccupante, con alcune popolazioni di gambero viola, rosa e rosso in stato critico. Se non si interviene subito, queste specie potrebbero raggiungere livelli insostenibili per la pesca commerciale.

Javier Lopez: un barlume di speranza

Javier Lopez, Direttore della Campagna per la Pesca Sostenibile di Oceana in Europa, sottolinea l’importanza del Piano Pluriennale per il Mediterraneo occidentale della Commissione Europea. “La determinazione della Commissione Europea a far sì che i Paesi continuino ad attuare il Piano porta con sé un barlume di speranza per le specie sovrasfruttate in queste acque,” afferma Lopez. Egli sollecita Francia, Italia e Spagna a stabilire le possibilità di pesca per il prossimo anno a livelli tali da garantire il recupero di queste specie, con benefici a catena per gli ecosistemi marini e il futuro della pesca.

Azioni necessarie per la sostenibilità

A partire dal 2025, la sostenibilità dello sfruttamento delle popolazioni ittiche diventerà un obbligo. Il 1° gennaio è la data di scadenza fissata dal Piano per garantire che i tassi di mortalità per pesca rientrino entro livelli sostenibili e compatibili con il rendimento massimo sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo, Oceana esorta gli Stati membri a:

1. Assegnare i giorni di pesca ai pescherecci a strascico secondo le raccomandazioni scientifiche.
2. Migliorare la selettività degli attrezzi, riducendo le catture di specie giovani come il nasello.
3. Chiudere le aree alla pesca a strascico per proteggere gli habitat ittici essenziali.
4. Adottare misure correttive per tutte le popolazioni in situazione critica.

Prospettive future

La Commissione Europea è tenuta a presentare una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio per valutare il raggiungimento degli obiettivi del Piano a cinque anni dalla sua entrata in vigore. I risultati di questo rapporto saranno utilizzati per presentare agli Stati membri, a metà settembre, una proposta sulla definizione delle possibilità di pesca nel Mediterraneo per il prossimo anno.

L’appello di Oceana Europe mette in luce l’urgenza di agire per salvaguardare le risorse ittiche del Mediterraneo occidentale. La collaborazione tra Francia, Italia e Spagna è cruciale per garantire un futuro sostenibile per queste specie e per l’intero ecosistema marino. Mentre ci godiamo i nostri piatti di pesce estivi, ricordiamoci dell’importanza di pratiche di pesca sostenibili per preservare la biodiversità marina per le generazioni future.

Nel Mediterraneo a rischio gli stock di nasello e scampi 

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