Categoria: Pesce In Rete Pagina 68 di 988

Federpesca: bene impegno del governo a difesa del settore pesca

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Federpesca: bene impegno del governo a difesa del settore pesca – Apprezziamo l’impegno del Ministro Lollobrigida e del Governo a difesa del settore ittico italiano, per scongiurare ulteriori riduzioni delle giornate di pesca nel 2025, in particolare nel Mediterraneo Occidentale. Il documento congiunto promosso dall’Italia, insieme a Francia e Spagna diventa così fondamentale per arrivare con una posizione più forte e comune al Consiglio Agrifish di dicembre che deciderà le possibilità di pesca per il prossimo anno.

Il 16 settembre, la Commissione europea ha pubblicato la sua Proposta per le possibilità di pesca 2025. Per il Mediterraneo Occidentale prevede di entrare in una “fase permanente” dopo gli ultimi anni di “fase transitoria”, che hanno visto misure per ridurre le possibilità di pesca del 40%. “Tuttavia, non si è mai parlato di un piano a due fasi, del quale non si conosce il futuro delle decisioni prese per gestire la pesca in quest’area, che potrebbe comportare ancora una riduzione dello sforzo di pesca. Un approccio intollerabile che umilia ancora una volta il nostro comparto.” dichiara Francesca Biondo, direttrice di Federpesca. “Come Federpesca, ci siamo impegnati fin da subito a sostenere questo approccio, sottoscrivendo due lettere unitarie, insieme alle rappresentanze datoriali e sindacali di Francia e Spagna, per rafforzare la posizione dell’Italia in vista del Consiglio Agrifish di fine anno e non trovare compromessi su ulteriori riduzioni delle possibilità di pesca”.

Il documento congiunto promosso dall’Italia rappresenta pertanto una volontà comune da parte di più Paesi membri nel garantire che le misure che andranno ad avere un impatto su migliaia di pescatori e famiglie vengano prese in modo equo e basate su un processo decisionale trasparente, partecipativo e efficace. Non pertanto costruito su scelte improvvisate all’ultimo momento, ma fondato su una riflessione attenta e pianificata, capace di considerare tutti gli aspetti e le implicazioni a lungo termine. Diventa dunque fondamentale non prevedere ulteriori riduzioni nel 2025, per lasciare il tempo di valutare i risultati degli scorsi anni e prendere decisioni per garantire un futuro al settore, che sia sostenibile a livello economico, ambientale e sociale.

Federpesca: bene impegno del governo a difesa del settore pesca

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AMA prende posizione sull’aliquota IVA delle ostriche al 22%

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AMA prende posizione sull’aliquota IVA delle ostriche al 22% – L‘Associazione Mediterranea Acquacoltori prende posizione sull’aliquota IVA delle ostriche al 22%: “Frutto di un vecchio retaggio culturale non aderente allo stato dei fatti” e chiede di sopprimere le parole “e ostriche” al punto 10-bis della Tabella A, Parte III, del Decreto del Presidente della Repubblica del 26 ottobre 1972, n. 633.

5,5; 9 e 4,8. non sono le temperature medie autunnali, ma le aliquote IVA delle ostriche in Francia, Olanda e Irlanda. L’Italia è l’unico paese membro U.E. che rimane al 22%, quando, dati EUROSTAT alla mano, il prezzo medio alla produzione in Italia si attesta sui 7-10 €/kg, prezzi più che popolari e non certo di lusso.

“Le ostriche italiane – commenta Federico Pinza Presidente A.M.A. – sono oramai un prodotto allevato e ampiamente disponibile sui mercati e quindi vanno inserite nel gruppo dei comuni prodotti ittici e alimentari in genere, assoggettati all’aliquota IVA del 10%”.

“Un simile adeguamento – continua Alessandro Gorla Consigliere A.M.A. con delega all’ostricoltura – andrebbe a vantaggio in primis al potere di acquisto dei consumatori, e in secondo luogo sarebbe una forte motivazione a investire da parte degli agricoltori del mare, come amano chiamarsi i molluschicoltori”.

“Negli ultimi anni – conclude Eraldo Rambaldi Direttore A.M.A. – c’è stata una costante crescita della produzione nazionale di ostriche, e questo trend andrà a compensare il paventato mancato introito dovuto all’adeguamento dell’aliquota, oltre che a sostenere un segmento produttivo, quello della molluschicoltura, di recente particolarmente compromesso dai cambiamenti climatici in atto “.

AMA prende posizione sull’aliquota IVA delle ostriche al 22%

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Scognamiglio: “Convergenza con Francia e Spagna su pesca risultato positivo”

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Scognamiglio: “Convergenza con Francia e Spagna su pesca risultato positivo” – “La convergenza tra le delegazioni politiche italiana, francese e spagnola sui principali nodi inerenti la pesca in Europa e sul riconoscimento delle difficoltà che stanno affrontando le marinerie dei rispettivi Paesi è un risultato molto importante, che apre un varco per una rimodulazione della strategia di Bruxelles, che fino ad oggi ha soltanto criminalizzato questa attività, penalizzando soprattutto il made in Italy, con il rischio di aprire le porte a prodotti senza adeguate garanzie per i consumatori”.

Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare, in merito all’esito del Consiglio di Agrifish, che si è svolto ieri.

“Diamo atto – ha proseguito il dirigente dell’associazione di settore – del lavoro svolto dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e dal sottosegretario di Stato, senatore Patrizio Giacomo La Pietra, che fin dall’inizio del loro mandato hanno promosso il confronto con le rappresentanze del comparto, ascoltando le istanze e le criticità che venivano manifestate.
L’iniziativa rompe un isolamento nel quale si voleva costringere l’Italia, che negli ultimi tempi con coraggio aveva sollevato in sede Ue perplessità rispetto alla linea finora adottata dalla Commissione europea, senza alcuna attenzione per le ricadute economiche, sociali e occupazionali di un segmento importante della produzione alimentare di diversi Paesi, a cominciare dall’Italia stessa, e riconosce i significativi sacrifici sostenuti dal settore negli ultimi anni, che hanno portato a una contrazione delle marinerie, minacciando la capacità di garantire una produzione alimentare sostenibile. Il documento elaborato nel corso della riunione sottolinea la necessità di un approccio equilibrato, che tenga conto delle legittime esigenze di tutela ambientale e del mare, rispetto alle quali i pescatori si sono dimostrati sensibili e pronti a mettersi in gioco, riorganizzando procedure e metodiche delle attività, insieme agli altri due assi che dovrebbe caratterizzare la politica del settore, il sostegno economico alle imprese e la garanzia di equità per i produttori.
Da parte nostra, fin dall’inizio, abbiamo semplicemente chiesto, alle istituzioni nazionali e a quelle dell’Unione, un dialogo costruttivo, che si ponesse come obiettivo il riassetto razionale di un comparto, coniugando sostenibilità ambientale e sostenibilità socio-economica, evitando un clima da crociata, teso a scaricare responsabilità e costi unicamente sulla filiera ittica”.

“Questo primo significativo passo – ha concluso Scognamiglio – potrà essere condiviso anche da altri Stati membri dell’Unione, per giungere, come auspichiamo, ad una visione strategica generale più lucida e costruttiva, co l’intento di assicurare, anche con la collaborazione delle marinerie, la protezione del patrimonio naturalistico marino, la biodiversità e gli stock ittici, sapendo però che l’inquinamento delle acque, la salvaguardia delle specie e l’equilibrio ecologico possono essere raggiunti soltanto attraverso una responsabilizzazione collettiva, che investa anche le attività che si svolgono sulla terraferma. Ma allo stesso tempo occorre rilanciare le attività, valorizzando gli sforzi di imprese e lavoratori, secondo una logica di sostenibilità complessiva”.

Scognamiglio: “Convergenza con Francia e Spagna su pesca risultato positivo”

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Flotta peschereccia UE: crescita economica e sostenibilità

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Flotta peschereccia UE: crescita economica e sostenibilità  – La relazione economica annuale 2024 sulla flotta peschereccia dell’Unione Europea, pubblicata dalla Commissione Europea, evidenzia un significativo miglioramento delle performance economiche, nonostante le sfide degli ultimi anni. Il report sottolinea come la combinazione di politiche sostenibili e innovazioni tecnologiche stia contribuendo a trasformare il settore della pesca in un esempio di resilienza e adattamento.

Incremento dei profitti e ottimizzazione dei costi

Nel 2023, la flotta peschereccia dell’UE ha registrato un incremento del margine lordo, passando al 24% rispetto agli anni precedenti. Questo miglioramento è il risultato di strategie che hanno ridotto i costi operativi, in particolare quelli energetici, grazie all’adozione di tecnologie più efficienti. I dati confermano inoltre una riduzione delle emissioni, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.

Investimenti in sostenibilità

Gli investimenti in tecnologie eco-compatibili, come motori a basso impatto ambientale e sistemi avanzati di monitoraggio, sono cresciuti del 187% rispetto alla media del periodo 2013-2021. Questi interventi non solo riducono l’impatto ambientale, ma migliorano anche la redditività, rendendo la pesca più competitiva sui mercati internazionali.

Crescita della produttività

Un altro dato interessante riguarda la produttività del lavoro. Il valore aggiunto lordo per addetto (GVA) è aumentato del 19% rispetto al 2013, grazie all’automazione dei processi e a una maggiore formazione degli operatori. Questo trend sottolinea come l’innovazione e la specializzazione siano strumenti essenziali per un settore in continua evoluzione.

Sfide e opportunità

Nonostante i progressi, il settore affronta ancora sfide legate alla scarsità delle risorse ittiche e all’aumento dei costi di manutenzione. Tuttavia, l’adozione di pratiche di pesca responsabili e l’incremento delle partnership pubblico-private rappresentano opportunità concrete per garantire la sostenibilità a lungo termine.

Il report 2024 prevede un’ulteriore crescita del settore, sostenuta da programmi di finanziamento dell’UE come il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA). La promozione della pesca sostenibile e la valorizzazione dei prodotti ittici europei saranno al centro delle strategie future, consolidando il ruolo dell’Europa come leader globale nel settore.

La relazione economica annuale 2024 non solo celebra i risultati ottenuti, ma traccia anche una roadmap chiara per affrontare le sfide future. Il settore ittico europeo si conferma un pilastro fondamentale per l’economia blu, capace di coniugare innovazione, sostenibilità e competitività.

I dati del report guideranno dunque le decisioni politiche e i negoziati sui totali ammissibili di cattura (TAC) e nelle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP). Inoltre, la Commissione europea li utilizzerà per sviluppare nuove politiche e iniziative mirate a garantire la sostenibilità economica e ambientale della flotta peschereccia dell’UE nel lungo periodo.

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Pesca, Alleanza Cooperative: plauso al governo per il documento siglato con Francia e Spagna

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Pesca, Alleanza Cooperative: plauso al governo per il documento siglato con Francia e Spagna – Il documento congiunto presentato ieri a Bruxelles dai Ministri della pesca di Italia, Francia e Spagna rappresenta un fatto molto importante per le marinerie mediterranee. «La richiesta di un congelamento dell’attuale sforzo di pesca per il 2025 unitamente alla riapertura dei negoziati sul Mediterraneo occidentale fa ben sperare», commentano Agci Agrital, Confcooperative Fedagripesca e Legacoop Agroalimentare.

«Siamo davvero grati al ministro Lollobrigida per aver coinvolto i colleghi di Spagna e Francia aprendo un fronte comune mediterraneo. Dobbiamo porre un freno ai vincoli ed alle restrizioni in virtù di un principio precauzionale che rischia di trasformarsi in una feroce mannaia per le imprese e gli equipaggi».

Le 1020 istanze di arresto definitivo inoltrate all’Amministrazione italiana non possono lasciarci indifferenti. «La recente presa di posizione delle marinerie italiane, croate, francesi e spagnole unitamente al sindacato europeo dei lavoratori marittimi e la raccomandazione sul Mediterraneo licenziata dal Comitato europeo per il dialogo sociale settoriale hanno indirizzato i riflettori sulla pesca nel Mediterraneo che in pochi anni ha subito riduzioni forzate dell’attività nonostante i tassi di sovrasfruttamento si attestino sui livelli più bassi nell’ultimo decennio. Occorre passare ad una strategia globale che allinei i fattori ambientali, economici e sociali per garantire un futuro sostenibile al settore della pesca nel Mediterraneo».

«In vista dell’Agrifish di dicembre la notizia delle dichiarazione congiunta di tre Paesi mediterranei che rappresentano la fetta più rilevante della flotta mediterranea. L’auspicio è che si possa procedere ad un ulteriore allargamento del documento ad altri stati membri UE mediterranei», concludono AGCI AGRITAL, Confcooperative Fedagripesca e Legacoop agroalimentare.

Pesca, Alleanza Cooperative: plauso al governo per il documento siglato con Francia e Spagna

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