Categoria: Pesce In Rete Pagina 7 di 924

Pesca. Ddl bilancio, poche mosse per alleviare emergenza settore

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Pesca. Ddl bilancio, poche mosse per alleviare emergenza settore  – Sono solo sei le proposte che le Associazioni nazionali cooperative e armatoriali della pesca inviano al MASAF e al Parlamento, chiedendo attenzione, nell’iter di approvazione del Ddl bilancio 2025, per un settore colpito da diverse emergenze ambientali (granchio blu e altre specie aliene, mucillagini, morie a seguito alluvioni e riscaldamento acque) e da normative europee che ne hanno ridotto operatività e redditività:

1) Eliminazione del “ticket licenziamento” NASpI nei casi in cui lo sbarco non dipenda dalla volontà dell’armatore ma dal codice della navigazione
2) Mantenimento dell’iscrizione nei regimi previdenziali di appartenenza per i pescatori che nelle zone colpite dal granchio blu non riescono a pescare molluschi in maniera esclusiva o prevalente
3) Abbassamento dell’IVA per le ostriche (di cui l’allevamento è in crescita quale diversificazione delle produzioni di vongole e cozze colpite dal granchio blu) dal 22 al 10%
4) Sospensione dei termini tributari e contributivi per i soggetti operanti nelle zone colpite dall’emergenza granchio blu
5) Proroga DURC e DURF al 31/12/2025
6) Rifinanziamento dell’annualità del Programma Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura

“In considerazione del quadro di difficile congiuntura e con senso di responsabilità abbiamo ritenuto di avanzare, con le Associazioni armatoriali, poche proposte essenziali per fare fronte alle emergenze e mantenere le attività indispensabili dell’unico strumento di programmazione del settore” affermano AGCI Agrital, Confcooperative Fedagripesca e Legacoop Agroalimentare anche se la pesca italiana richiederebbe ben altri interventi di sostegno.

“Ci auguriamo – concludono le Associazioni – che Governo e Parlamento trovino le risposte giuste anche per la pesca, più volte riconosciuta negli ultimi anni quale importante componente della nostra economia, cultura ed alimentazione in tante occasioni locali e nazionali, e traducano nel concreto sia in Italia che a Bruxelles questa buona considerazione”.

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Pubblicate le linee guida gratuite per la transizione dai codici a barre ai QR code GS1

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Pubblicate le linee guida gratuite per la transizione dai codici a barre ai QR code GS1 – La seconda rivoluzione del codice a barre è partita e con “Sunrise 2027” ha preso il via la road map verso il 2027, quando il barcode tradizionale lascerà il posto al QR code standard GS1, che può contenere una grande quantità di informazioni sui prodotti e renderle facilmente accessibili tramite smartphone.

Per aiutare le aziende di Produzione e di Distribuzione ad affrontare questa transizione epocale, GS1 Italy ha pubblicato la guida gratuita “GS1 Digital Link. Buone pratiche per la creazione del tuo QR code standard GS1“. Un documento agile che fornisce alle imprese tutte le informazioni necessarie per aggiornare il QR code tradizionale di un prodotto incorporandovi il GS1 Digital Link URI, ovvero un tipo speciale di URL che, oltre a fornire un punto di accesso alle informazioni digitali sulla referenza, è strutturato per consentire la lettura diretta del numero di identificazione del prodotto da uno scanner di codici a barre. Un passaggio, quello dal QR tradizionale al QR code standard GS1, che ne arricchisce le funzioni, aprendo la strada a molteplici utilizzi e abilitando una vasta gamma di potenzialità che rivoluzioneranno completamente l’esperienza dei consumatori.

Il plus dello standard GS1 Digital Link è la sua ampia flessibilità, che permette alle aziende di scegliere la soluzione migliore per creare il proprio GS1 Digital Link URI. Come viene spiegato nelle linee guida appena pubblicate che propongono cinque best practice per creare il GS1 Digital Link URI per la propria realtà azienda:

  • Utilizzare il dominio internet del brand.
  • Utilizzare un sottodominio.
  • Utilizzare il reindirizzamento.
  • Essere brevi.
  • Includere i dati per supportare i processi di business.

Ogni best practice è illustrata sia negli aspetti tecnici che attraverso i benefici ottenuti dalle aziende che le hanno già adottate.

Alle linee guida, GS1 Italy ha affiancato tre checklist – una rivolta ai produttori, una ai retailer e una ai solution provider – che forniscono indicazioni e suggerimenti specifici per pianificare e sviluppare un progetto pilota 2D, ripercorrendo gli elementi tecnici da esaminare e gli stakeholder, interni ed esterni, da allineare e coordinare.

Sul sito di GS1 Italy può scaricare le linee guida “GS1 Digital Link. Buone pratiche per la creazione del tuo QR code standard GS1” e le checklist a supporto dei piloti 2D appena pubblicate, oltre a trovare tutte le informazioni sulla transizione ai QR code standard GS1.

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Benessere della tilapia: partnership FAI e Università del Cairo

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Benessere della tilapia: partnership FAI e Università del Cairo – L’acquacoltura è un settore strategico per l’Egitto, uno dei maggiori produttori mondiali di tilapia. In questo contesto, la recente partnership tra la FAI (Fish Welfare Initiative) e l’Università del Cairo rappresenta un passo significativo verso la promozione di pratiche sostenibili e l’ottimizzazione del benessere dei pesci. Questo ambizioso progetto coinvolge anche l’Ethical Seafood Research (ESR), il Laboratorio Centrale Egiziano per la Ricerca sull’Acquacoltura (CLAR), Aquavet Egypt e la Kafr El Sheikh University, consolidando una rete di collaborazione tra accademici ed esperti del settore.

La partnership mira a trasformare il modo in cui viene allevata la tilapia, promuovendo standard etici e sostenibili che garantiscano sia la salute degli animali che la qualità delle proteine prodotte. Grazie a questa iniziativa, veterinari, studenti e allevatori saranno formati su pratiche innovative per migliorare la gestione della salute e delle malattie, contribuendo al tempo stesso alla protezione degli ecosistemi.

Focus sul benessere per una produzione sostenibile

L’importanza di prioritizzare il benessere dei pesci è al centro di questa iniziativa. Le nuove pratiche proposte non solo mirano a migliorare le condizioni di vita della tilapia, ma anche a garantire una maggiore sostenibilità delle attività di acquacoltura. In un momento in cui la domanda di pesce continua a crescere a livello globale, questo approccio è fondamentale per soddisfare le esigenze del mercato senza compromettere la salute degli ecosistemi.

La partnership si propone di sviluppare un modello personalizzato di benessere dei pesci, adatto alle condizioni specifiche dell’Egitto. Questo è particolarmente rilevante dato il ruolo del paese come leader nel settore dell’acquacoltura, che ora ha l’opportunità di posizionarsi come punto di riferimento globale per le pratiche etiche e sostenibili.

Benefici per il settore e per l’ambiente

Oltre a migliorare la qualità della vita degli animali allevati, la collaborazione tra mondo accademico e industria è destinata a portare significativi vantaggi economici. Una gestione più efficace della salute dei pesci e delle malattie, unita a una formazione mirata per i futuri veterinari e allevatori, consentirà di aumentare la produttività e la redditività delle aziende agricole. Questi miglioramenti avranno un impatto diretto sulla sicurezza alimentare e sull’economia nazionale, rendendo il settore ittico egiziano più competitivo sul mercato globale.

Verso un’acquacoltura etica e innovativa

La collaborazione tra la FAI, l’Università del Cairo e gli altri partner coinvolti segna una svolta nella gestione del benessere dei pesci in Egitto. Grazie a un approccio integrato che combina conoscenze scientifiche, innovazione tecnologica e formazione pratica, il paese è pronto a guidare una nuova era per l’acquacoltura sostenibile. Questo progetto non è solo un passo avanti per il benessere della tilapia, ma rappresenta anche un esempio di come la sinergia tra ricerca e industria possa trasformare interi settori produttivi.

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L’allevamento del salmone verso una crescita del 27% entro il 2030

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L’allevamento del salmone verso una crescita del 27% entro il 2030 – Secondo un’analisi a lungo termine condotta da Kontali, l’industria mondiale dell’allevamento del salmone potrebbe registrare un incremento del 27% entro la fine del decennio. L’Europa sarà al centro di questa espansione, con una previsione di crescita del 25% della produzione. Tuttavia, questa promettente evoluzione non è priva di sfide significative.

Limiti normativi e ambientali: un freno alla crescita

Le normative stringenti e i limiti imposti alla biomassa rappresentano i principali ostacoli per il settore. In particolare, l’industria norvegese del salmone deve affrontare problematiche come i pidocchi di mare e la salute generale dei pesci, elementi che potrebbero rallentare la crescita. A questi si aggiungono le conseguenze del cambiamento climatico, con nuovi modelli meteorologici e agenti patogeni che impattano le aree costiere, aumentando le difficoltà per gli allevatori.

Tendenze regionali e strategie per il futuro

La Norvegia, pur segnando un rallentamento, prevede una ripresa grazie a programmi migliorati per la salute dei pesci e all’introduzione di tecnologie avanzate come le gabbie sommerse. Altri paesi europei stanno puntando su cicli di produzione più brevi e smolt più grandi, con l’Islanda che affronta sfide specifiche legate alla tutela degli stock di salmone selvatico.

In Nord America, il Canada sta passando a sistemi basati sulla terraferma, una trasformazione guidata dalle recenti restrizioni sulle reti da allevamento. Anche negli Stati Uniti si osserva una crescente preferenza per la produzione a terra, benché l’allevamento oceanico mantenga una posizione stabile. In Cile, l’acquacoltura deve fare i conti con un’incertezza politica che influenza gli investimenti e le capacità produttive, mentre aumentano i rischi per la biosicurezza.

L’ascesa della produzione a terra

Una delle innovazioni più promettenti è rappresentata dalla produzione di salmone a terra, una soluzione che sta guadagnando slancio grazie allo sviluppo di tecnologie come il sistema flow-through utilizzato in Norvegia. Nord America e Asia stanno investendo in modo consistente in questo settore, che potrebbe contribuire in maniera significativa alla crescita complessiva dell’industria entro il 2033.

Una crescita sostenibile è possibile

Per realizzare il potenziale di crescita previsto, l’industria dovrà affrontare le sfide normative e ambientali con investimenti mirati nella salute dei pesci e nella sostenibilità dei processi produttivi. L’espansione della produzione a terra potrebbe rappresentare una soluzione strategica per superare i limiti imposti dai metodi tradizionali.

L’analisi di Kontali evidenzia come il futuro del settore sia promettente, ma richieda uno sforzo collettivo per bilanciare crescita economica e rispetto dell’ambiente.

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Tra mito e realtà: il tributo umano richiesto dal mare

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Tra mito e realtà: il tributo umano richiesto dal mare – Nella mitologia greca spesso si riteneva che i naufragi o le tempeste fossero segni dell’ira di Poseidone, Dio del mare, e che per calmarlo fosse necessario compiere sacrifici umani.

La richiesta di sacrifici rappresentava il prezzo che gli antichi popoli del mare dovevano pagare per avventurarsi nelle acque, sapendo che avrebbero affrontato un ambiente imprevedibile e spesso ostile.

Le tragedie di affondamenti di pescherecci con perdite di interi equipaggi come quelle che hanno segnato la comunità di Mazara del Vallo, ma anche di molte altre città marinare, portano con sé un impatto devastante dal punto di vista umano e sociale. Dietro ogni incidente in mare si nascondono storie di famiglie spezzate, di comunità che perdono i propri membri più preziosi, pervade in ognuno lo sconforto e una sensazione di impotenza difronte a eventi così drammatici e molto spesso dimenticati.

Nel corso degli anni le cause di affondamenti di pescherecci non sono state solo quelle dovute alla furia del mare, molte sono dipese anche da speronamenti con navi mercantili, con navi militari, addirittura in casi eccezionali con sommergili in emersione o gli stessi finiti imbrigliati nelle reti dei pescherecci durante una battuta di pesca.

Il fato, l’imprudenza, l’imperizia, sta di fatto che i costi in termini di sacrifici umani ed economici nel corso degli ultimi cinquanta anni sono stati davvero elevati.

Il 12 novembre, proprio a Mazara del Vallo si celebra la Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare, un evento dedicato a onorare i pescatori e i marinai della città che hanno perso la vita in mare.

L’evento è particolarmente sentito nella capitale della pesca italiana a causa delle innumerevoli tragedie che hanno funestato la comunità marinara. Con tale commemorazione si vuole rendere omaggio e ricordare i tanti “eroi” del mare che hanno sacrificato la loro vita per il lavoro lasciando gli affetti più cari, ed è bene ricordare che è grazie anche a loro che la città di Mazara del Vallo è divenuta una ricca cittadina e soprattutto conosciuta in tutto il mondo.

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