Categoria: Pesce In Rete Pagina 73 di 928

Il futuro dell’acquacoltura secondo UK Agri-Tech Centre

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Il futuro dell’acquacoltura secondo UK Agri-Tech Centre – Nel contesto della crescente domanda globale di cibo e della necessità di ridurre l’impatto ambientale, l’acquacoltura e l’allevamento del bestiame stanno assumendo un ruolo cruciale nell’innovazione agroalimentare. Un recente report a firma UK Agri-Tech Centre delineato per il prossimo decennio, mette in luce le priorità di ricerca e innovazione necessarie per sostenere questi settori in continua evoluzione.

Visione strategica e obiettivi

Il report sottolinea l’importanza di sviluppare sistemi resilienti e sostenibili per garantire la sicurezza alimentare globale e la salute integrata di persone, animali ed ecosistemi, nota come approccio “One Health“. La consultazione con oltre 150 stakeholder, tra cui rappresentanti commerciali, accademici e istituzionali, ha permesso di identificare le esigenze prioritarie per l’industria del bestiame e dell’acquacoltura.

Priorità tematiche

Il report individua undici aree tematiche di ricerca e innovazione, suddivise in quattro temi strategici: one health, produzione sostenibile, sistemi alimentari resilienti e agricoltura intelligente.

1. Salute degli animali: sviluppo di strategie per prevenire malattie e migliorare la salute degli animali, riducendo l’uso di antibiotici e migliorando la sicurezza alimentare.
2. Benessere degli animali: miglioramento delle pratiche di benessere animale attraverso l’uso di tecnologie come AI e sensori per monitorare il comportamento e le condizioni di vita degli animali.
3. Sicurezza alimentare, qualità e contenuto nutrizionale: garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti ittici e di allevamento, allineandosi alle aspettative dei consumatori in termini di benefici per la salute, standard di benessere e sicurezza.
4. Soluzioni intelligenti per il clima: implementazione di pratiche agricole che riducano l’impatto ambientale, contribuendo agli obiettivi climatici nazionali e globali.
5. Produttività: migliorare la produttività attraverso l’uso efficiente delle risorse, la riduzione delle emissioni di gas serra e una migliore gestione delle risorse naturali.
6. Diete ottimizzate: formulazione precisa di mangimi per supportare la crescita e la salute degli animali, riducendo al contempo i rifiuti e l’impatto ambientale.
7. Miglioramento degli ecosistemi e della biodiversità: implementazione di pratiche che migliorino la biodiversità e la salute degli ecosistemi, contribuendo alla sostenibilità economica e ambientale.
8. Prestazioni del suolo ottimizzate: migliorare la produttività e la sostenibilità dei terreni agricoli attraverso la gestione efficiente del suolo e dei rifiuti animali.
9. Sistemi ottimizzati: sviluppo di approcci integrati per massimizzare la produttività e la sostenibilità dell’acquacoltura e dell’allevamento.
10. Risorse dati: utilizzo di infrastrutture e strumenti avanzati per la raccolta, l’analisi e l’utilizzo di dati su larga scala, migliorando la gestione delle aziende agricole.
11. Tecnologia: sviluppo e implementazione di tecnologie avanzate per migliorare le pratiche agricole e la sostenibilità.

Il report Livestock and aquaculture sectors’ 11 innovation priorities identified rappresenta una guida strategica per l’innovazione nei settori dell’acquacoltura e dell’allevamento per i prossimi dieci anni. Identificando le priorità tematiche e delineando un percorso per la collaborazione tra scienza, industria e governo, il centro si impegna a promuovere soluzioni sostenibili e resilienti per garantire la sicurezza alimentare globale.

Il futuro dell’acquacoltura secondo UK Agri-Tech Centre

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Continua il viaggio di Next Tuna verso l’allevamento di tonno

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Continua il viaggio di Next Tuna verso l’allevamento di tonno – Torniamo a parlare di Next Tuna, l’azienda, guidata dai co-fondatori Andrew Eckhardt e Paul-Daniel Sindilariu, ha avviato il suo viaggio quattro anni fa con l’ambizioso obiettivo di allevare il tonno rosso dell’Atlantico. Questa iniziativa ha portato alla creazione di un sistema RAS (Recirculating Aquaculture System) completamente innovativo.

Un sistema RAS galleggiante innovativo

Il progetto di Next Tuna non si limita all’allevamento ittico, ma include anche lo sviluppo di una tecnologia RAS galleggiante a contenimento chiuso, progettata in collaborazione con l’azienda norvegese Seafarming Systems. Questo sistema, per il quale è stata presentata una domanda di proprietà intellettuale, si distingue dai tradizionali sistemi di acquacoltura terrestre e marina.

Paul-Daniel Sindilariu spiega che l’allevamento del tonno presenta sfide tecniche uniche. I tonni, essendo nuotatori veloci e di grandi dimensioni, richiedono vasche enormi con controllo rigoroso della temperatura e qualità dell’acqua, rendendo l’allevamento a terra estremamente costoso. Il sistema RAS galleggiante offre una soluzione più economica e modulare, costruito e allestito in cantiere navale prima di essere trasportato sul sito come soluzione plug-and-play.

Prove e implementazione

Next Tuna è pronta a installare il primo sistema all’interno dell’infrastruttura portuale di Castellón (Spagna), testando inizialmente specie ittiche consolidate come il pesce serra. La modularità del sistema consente una facile scalabilità, permettendo l’installazione di più unità nello stesso hub portuale.

Andrew Eckhardt sottolinea che il sistema RAS galleggiante non solo richiede meno spesa in conto capitale rispetto alle strutture RAS terrestri, ma è anche più semplice da gestire. La natura completamente chiusa del sistema garantisce che non vengano rilasciati inquinanti nell’ambiente marino, rispondendo così alle preoccupazioni ambientali legate ai progetti di acquacoltura.

Potenziale per altre specie e collaborazioni

Oltre all’allevamento del tonno, il sistema RAS galleggiante di Next Tuna ha implicazioni più ampie per l’acquacoltura di altre specie, come il salmone. La capacità di controllare le condizioni ambientali rende questo sistema resiliente ai cambiamenti climatici e agli eventi meteorologici estremi, garantendo un ambiente stabile e sostenibile per l’allevamento dei pesci.

Next Tuna sta anche collaborando con partner come l’organizzazione di ricerca applicata Fraunhofer per sviluppare sistemi operativi remoti, migliorando l’agricoltura di precisione e l’efficienza attraverso l’integrazione tecnologica.

Nonostante le sfide, tra cui l’ottenimento dei fondi necessari, Next Tuna è determinata a superarle grazie a un team dedicato e a partnership strategiche. Il primo sistema RAS galleggiante è cruciale per dimostrare la fattibilità commerciale del progetto, aprendo la strada a un futuro più sostenibile ed efficiente nell’acquacoltura.

L’obiettivo a lungo termine di Next Tuna è l’allevamento completo del tonno, dall’incubatoio all’ingrasso, un traguardo che il team ritiene tecnicamente raggiungibile grazie alla collaborazione con l’Istituto di Oceanografia spagnolo e l’esperienza del co-fondatore Jan Giebichenstein.

Continua il viaggio di Next Tuna verso l’allevamento di tonno

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Il salmone norvegese fa i conti con la concorrenza globale

Il salmone norvegese fa i conti con la concorrenza globale

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Il salmone norvegese fa i conti con la concorrenza globale – Il salmone norvegese rappresenta il fulcro delle esportazioni di pesce della Norvegia, costituendo il 70% del loro valore totale. Questa preminenza significa che ogni fluttuazione del prezzo del salmone ha un impatto significativo sul valore complessivo delle esportazioni ittiche del paese. Nei primi cinque mesi del 2024, i prezzi elevati e una corona norvegese debole hanno contribuito ad aumentare il valore delle esportazioni, nonostante un calo registrato a marzo. Tuttavia, a giugno, la combinazione di prezzi in calo, volumi inferiori e una maggiore concorrenza globale ha interrotto questa crescita.

Marianne Sivertsen Næss, Ministro norvegese per la pesca e gli oceani, ha sottolineato come l’indebolimento del potere d’acquisto nei mercati chiave, insieme ai volumi di esportazione ridotti e alla crescente concorrenza da parte di altri paesi produttori, stiano influenzando negativamente tutte le esportazioni ittiche del paese, incluso il salmone. A giugno 2024, la Norvegia ha esportato 93.400 tonnellate di salmone per un valore di 8,9 miliardi di NOK (774,9 milioni di EUR), registrando una diminuzione del 15% in valore e del 4% in volume rispetto a giugno dell’anno precedente.

Da gennaio a giugno 2024, la Norvegia ha esportato 500.660 tonnellate di salmone per un valore di 56,3 miliardi di NOK (4,9 miliardi di EUR), segnando un calo del 4% in volume e del 3% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Polonia, la Danimarca e gli Stati Uniti sono stati i principali mercati per il salmone norvegese nella prima metà dell’anno. La Polonia, in particolare, ha visto una crescita del valore del 4%, pari a 267 milioni di NOK (23,2 milioni di EUR), nonostante il volume delle esportazioni sia rimasto stabile a 62.916 tonnellate.

Fattori di influenza sui prezzi del salmone

Christian Chramer, CEO del Norwegian Seafood Council, ha evidenziato le sfide affrontate nella prima metà del 2024. Le difficoltà biologiche hanno portato a volumi di raccolta inferiori e a un aumento della produzione di filetti. Inoltre, la concorrenza globale da parte di altri paesi produttori ha avuto un impatto negativo sui prezzi. A giugno, il prezzo all’esportazione del salmone fresco è sceso a 85,85 NOK (7,47 EUR) al kg, registrando un calo record di 30,81 NOK (2,68 EUR) al kg rispetto a maggio.

Iniziative per sostenere il consumo di pesce norvegese

La Norvegia ha lanciato diverse campagne informative per promuovere il consumo di pesce sostenibile, soprattutto tra i giovani. In Italia, il Norwegian Seafood Council ha introdotto un marchio di riconoscimento per il salmone, il baccalà e lo stoccafisso pescato nei mari norvegesi. Queste iniziative mirano a educare i consumatori sulla qualità e la sostenibilità dei prodotti ittici norvegesi.

Il salmone norvegese fa i conti con la concorrenza globale

Il mercato italiano partner strategico

L’Italia è il terzo mercato ittico più grande d’Europa e uno dei più importanti per il pesce norvegese. Le esportazioni ittiche norvegesi verso l’Italia sono cresciute significativamente negli ultimi 15 anni, sia in quantità che in valore. Nel 2023, l’Italia è stata il dodicesimo mercato per quantità e il nono per valore delle esportazioni norvegesi. Di questo totale, oltre l’86% del valore delle esportazioni dirette verso l’Italia proviene dal salmone.

Negli ultimi decenni, il salmone norvegese è diventato un ingrediente fondamentale nella dieta degli italiani, grazie anche alla popolarità del sushi. Inoltre, stoccafisso e baccalà norvegesi sono profondamente radicati nella tradizione culinaria italiana, utilizzati in numerose ricette regionali.

Il salmone norvegese rimane una componente vitale delle esportazioni ittiche della Norvegia, ma il settore deve affrontare sfide significative, tra cui l’aumento della concorrenza globale e le difficoltà biologiche. Attraverso iniziative informative e promozionali, la Norvegia continua a sostenere la domanda nei mercati internazionali, puntando sulla qualità e sulla sostenibilità dei suoi prodotti ittici.

Il salmone norvegese fa i conti con la concorrenza globale

**Parole chiave:** salmone norvegese, esportazioni ittiche, mercato del salmone, Norwegian Seafood Council, sostenibilità pesce, Marianne Sivertsen Næss, Christian Chramer, mercato italiano pesce, concorrenza globale salmone.

**Meta descrizione:** Esplora le sfide e le strategie delle esportazioni di salmone norvegese nel 2024, tra cui l’aumento della concorrenza globale e le iniziative per promuovere il consumo sostenibile.

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Aumento del 50% delle quote tonno pinna blu per il Giappone

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Aumento del 50% delle quote tonno pinna blu per il Giappone – Il consumo di tonno in Giappone è un elemento fondamentale della cultura e dell’economia del paese. Il tonno, in particolare il tonno a pinna blu, è altamente apprezzato nella cucina giapponese, dove è protagonista di piatti iconici come sushi e sashimi. La domanda interna di questa pregiata specie ittica ha portato a una pesca intensiva nel corso degli anni, generando preoccupazioni per la sostenibilità degli stock ittici.

Aumento delle quote di cattura per il tonno a pinna blu

Recentemente, la Commissione per la pesca nel Pacifico occidentale e centrale (WCPFC) ha deciso di aumentare le quote annuali di cattura per il tonno a pinna blu, un segnale positivo per il Giappone. Questo incremento è stato approvato durante una conferenza internazionale tenutasi a Kushiro, nella prefettura di Hokkaido, e riflette la graduale ricostituzione degli stock di tonno negli ultimi anni.

Le nuove quote annuali prevedono un aumento del 50% per il tonno di grandi dimensioni, superiore ai 30 chilogrammi, e del 10% per il tonno di peso inferiore. Il Giappone aveva inizialmente richiesto un aumento di 2,31 volte per i tonni più grandi e del 30% per quelli più piccoli. Se formalmente adottato durante la riunione annuale della WCPFC prevista alle Fiji tra novembre e dicembre, l’accordo porterà la quota annuale giapponese per il tonno rosso di grandi dimensioni a 8.421 tonnellate, rispetto alle attuali 5.614 tonnellate, e quella per il tonno rosso di piccole dimensioni a 4.407 tonnellate, rispetto alle 4.007 tonnellate attuali.

Ricostituzione degli stock di tonno

Gli stock di tonno a pinna blu del Pacifico avevano subito un drastico calo, scendendo a circa 10.000 tonnellate nel 2010 a causa della pesca eccessiva. Tuttavia, grazie a rigorose misure di controllo e all’imposizione di limiti alle quote di cattura avviata nel 2015, gli stock si sono ripresi fino a raggiungere circa 144.000 tonnellate nel 2022. Questi sforzi concertati per la sostenibilità sono stati riconosciuti dalla WCPFC, che ha deciso di premiare il Giappone con un aumento delle quote di cattura.

L’aumento delle quote di cattura rappresenta una vittoria significativa per il Giappone, che vede riconosciuti i suoi sforzi di conservazione e gestione sostenibile. Questo incremento delle quote non solo garantirà un approvvigionamento costante di tonno pregiato per il mercato interno, ma contribuirà anche a stabilizzare i prezzi e supportare l’economia della pesca locale.

Tuttavia, è fondamentale che il Giappone continui a monitorare e gestire attentamente gli stock di tonno per evitare il rischio di sovrapesca. La sostenibilità a lungo termine deve rimanere una priorità per garantire che le risorse marine possano essere disponibili per le generazioni future.

Aumento del 50% delle quote tonno pinna blu per il Giappone

 

 

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Nuovo record per esportazione di gamberi dall’Ecuador

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Nuovo record per esportazione di gamberi dall’Ecuador – Nel maggio 2024, l’Ecuador ha stabilito un nuovo record di esportazioni di gamberi, raggiungendo 124.896 tonnellate per un valore di 602 milioni di dollari. Questo risultato rappresenta un incremento del 12% rispetto al mese precedente e del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, evidenziando una ripresa significativa dopo un inizio d’anno stagnante.

La Cina è il mercato principale dei gamberi ecuadoriani

La Cina continua a essere il principale acquirente di gamberi ecuadoriani, con 69.543 tonnellate esportate a maggio per un valore di 309 milioni di dollari. Nonostante l’aumento del 2% in volume rispetto al mese precedente, il valore delle esportazioni verso la Cina è diminuito del 12% a causa del basso valore di mercato e della riduzione del prezzo unitario del 13% rispetto alla fine del 2023.

Nei primi cinque mesi del 2024, le esportazioni di gamberi verso la Cina hanno registrato un calo del 15% in volume e del 27% in valore, totalizzando 270,7 mila tonnellate per un valore di 1,2 miliardi di dollari. Questo calo è stato in parte dovuto alla sospensione delle importazioni imposta dalla Cina a nove principali società esportatrici di gamberi ecuadoriane, a causa della scoperta di residui eccessivi di metabisolfito di sodio. Il divieto è stato recentemente revocato e l’accordo di libero scambio tra Cina ed Ecuador promette di stimolare ulteriormente le esportazioni nella seconda metà dell’anno.

Crescita delle esportazioni verso gli Stati Uniti e l’Europa

Le esportazioni di gamberi ecuadoriani verso gli Stati Uniti hanno visto una crescita significativa, con un aumento del 53% in volume e del 41% in valore, raggiungendo 23.681 tonnellate per un valore di 135 milioni di dollari a maggio. Questo ha reso gli Stati Uniti il secondo mercato più importante per i gamberetti ecuadoriani.

Anche l’Europa ha mostrato un incremento nelle importazioni, con un aumento del 30% in volume e del 18% in valore, totalizzando 22.137 tonnellate per un valore di 110 milioni di dollari. Tra i mercati europei in forte crescita spicca la Francia, con un aumento del volume dell’85%.

Nonostante l’aumento dei volumi di esportazione, i produttori ecuadoriani di gamberi continuano a fronteggiare prezzi bassi e costi elevati, che incidono negativamente sui margini di profitto e sulla sostenibilità delle operazioni di allevamento. Tuttavia, le previsioni per il 2024 sono positive, con una produzione di gamberi bianchi che dovrebbe superare 1,4 milioni di tonnellate.

L’Ecuador sta anche assistendo a una crescita significativa della produzione, grazie all’adozione di un modello di allevamento industriale su larga scala e all’utilizzo di tecnologie avanzate e gestione professionale. Questo approccio ha permesso di ridurre i costi di produzione e aumentare la produttività, conferendo all’Ecuador un vantaggio competitivo in termini di prezzo.

A livello aziendale, Industrial Pesquera Santa Priscila, il più grande esportatore di gamberetti del paese, ha aperto recentemente il suo settimo stabilimento di produzione, con una capacità annua di 60.000 tonnellate. Anche la società di lavorazione di gamberi Oceantreasure sta pianificando di raddoppiare le sue entrate nel mercato cinese.

Diversificare i mercati di esportazione è una strategia chiave per l’Ecuador, che aiuta a minimizzare i rischi quando un mercato affronta difficoltà. Nei primi mesi del 2024, le esportazioni verso Taiwan e Giappone hanno registrato una crescita significativa, contribuendo alla resilienza complessiva dell’industria.

L’industria dei gamberi in Ecuador sta dunque attraversando una fase di crescita e trasformazione, con record di esportazioni e strategie innovative per affrontare le sfide del mercato. La combinazione di tecnologie avanzate, gestione efficiente e diversificazione dei mercati sta creando un solido futuro per i produttori ecuadoriani.

Nuovo record per esportazione di gamberi dall’Ecuador

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