Categoria: Pesce In Rete Pagina 9 di 924

Bene Costas Kadis, il commissario UE designato ridà speranza alla pesca europea

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Bene Costas Kadis, il commissario UE designato ridà speranza alla pesca europea – La volontà di rivedere dove necessario la politica comune della pesca, di bilanciare i fattori ambientali con quelli economici e sociali, di difendere la pesca europea dalla competizione sleale e nell’uso sostenibile dello spazio marittimo, e ancora di semplificare il carico burocratico e di modernizzare la flotta, espressa dal Commissario Costas Kadis davanti alla Commissione Pesca del Parlamento Europeo, ridà speranza al Settore dopo una decade di continue vessazioni e penalizzazioni che hanno portato le imprese allo stremo.

Agci Agrital, Confcooperative Fedagripesca e Legacoop Agroalimentare salutano queste incoraggianti parole con spirito costruttivo, pronti a collaborare con il nuovo Commissario e richiamando la sua attenzione sul Mediterraneo, dove la situazione e le ulteriori misure in discussione richiedono urgenti interventi correttivi della attuale politica comune della pesca che sta rischiando di dare il colpo di grazia al futuro del settore.

Bene Costas Kadis, il commissario UE designato ridà speranza alla pesca europea

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La tilapia africana guida la crescita dell’acquacoltura mondiale

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La tilapia africana guida la crescita dell’acquacoltura mondiale – L’acquacoltura mondiale sta attraversando un periodo di cambiamento profondo in cui la tilapia africana emerge come il segmento con il tasso di crescita più rapido. In particolare, l’allevamento di tilapia nell’Africa subsahariana sta attraversando un’espansione senza precedenti, con previsioni, per i prossimi anni, di crescita sorprendenti. Questa crescita si fonda su una serie di dinamiche positive che spaziano dall’incremento della domanda locale all’accesso facilitato ai mangimi e a nuove tecnologie di produzione. Durante il Global Seafood Alliance Summit, Gorjan Nikolik della Rabobank ha condiviso preziose previsioni sulla produzione di tilapia nel mondo, sottolineando il potenziale unico della regione africana.

In Africa, paesi come Zambia, Ghana e Kenya stanno dimostrando una capacità straordinaria di incrementare la loro produzione. In particolare, il Kenya si distingue con una crescita che, se le tendenze attuali si confermeranno, potrebbe portare la produzione dalle 20.000 tonnellate del 2018 a ben 90.000 entro il 2026. Tale espansione è alimentata da un mercato locale favorevole e da un accesso sempre maggiore alle risorse necessarie per l’allevamento, contribuendo a creare l’ambiente ideale per far prosperare la tilapia come prodotto apprezzato dagli allevatori e dal pubblico.

Tuttavia, l’importante crescita della tilapia africana solleva anche preoccupazioni circa l’impatto ambientale e il rischio di insorgenza di malattie, un fenomeno già osservato in altri segmenti dell’acquacoltura globale. Nikolik ha infatti evidenziato l’importanza di gestire con prudenza questa espansione, affinché i progressi raggiunti non compromettano la sostenibilità a lungo termine.

Oltre all’Africa, anche altre regioni stanno registrando sviluppi significativi nel settore della tilapia. In America Latina, ad esempio, il Brasile continua a espandere la sua produzione con tassi di crescita annuali intorno all’8-9%, principalmente per soddisfare la domanda interna, con alcuni volumi destinati anche all’esportazione negli Stati Uniti. D’altra parte, l’Asia, dominata da Cina e Indonesia, mantiene un ritmo di crescita più contenuto ma costante, orientato prevalentemente al mercato interno, con esportazioni in calo.

Complessivamente, l’industria della tilapia a livello globale ha ripreso a crescere dopo il rallentamento causato dalla pandemia di Covid-19. La produzione mondiale si avvia a superare i 7 milioni di tonnellate entro il 2025, un traguardo significativo che evidenzia l’importanza della tilapia come risorsa alimentare strategica a livello globale.

Con una domanda crescente e investimenti mirati, la tilapia africana sembra destinata a continuare il suo percorso verso una leadership nel settore dell’acquacoltura mondiale, rafforzando la sicurezza alimentare e offrendo opportunità economiche in numerose regioni del mondo.

La tilapia africana guida la crescita dell’acquacoltura mondiale

 

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Il 10 novembre la Scozia celebra la Giornata Nazionale delle Cozze

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Il 10 novembre la Scozia celebra la Giornata Nazionale delle Cozze – La Scozia si prepara a celebrare la Giornata Nazionale delle Cozze il 10 novembre, con la campagna Eat Scottish Mussels che promette di trasformare l’opinione pubblica sulle cozze scozzesi. La campagna, ideata dallo Scottish Shellfish Marketing Group e supportata dall’Association of Scottish Shellfish Growers, ha l’obiettivo di ispirare l’intera nazione a scoprire le meraviglie culinarie e la sostenibilità di questo mollusco presente lungo le coste della Scozia.

Le cozze scozzesi: una scelta sostenibile con superpoteri

Le cozze scozzesi sono protagoniste di una filiera alimentare che non solo rispetta l’ambiente, ma offre anche eccezionali benefici per la salute. Le ricerche recenti evidenziano le proprietà nutrizionali delle cozze, una fonte proteica sostenibile e ricca di nutrienti essenziali come la vitamina B12 e il ferro. Gli studi hanno confermato che le cozze scozzesi sono tra le fonti proteiche con la minore impronta di carbonio, grazie alla loro crescita naturale senza necessità di mangimi. Filtrando la vita vegetale microscopica dalle acque pulite della costa scozzese, le cozze contribuiscono anche a mantenere un ecosistema marino sano e bilanciato.

Cozze: sicurezza alimentare del futuro

In un’epoca di crescente consapevolezza ambientale e preoccupazione per la sicurezza alimentare, l’acquacoltura sostenibile a basso impatto come quella delle cozze si propone come soluzione per il futuro. Le cozze scozzesi non solo offrono un’importante fonte di proteine e nutrienti, ma rappresentano anche un modello di produzione alimentare sostenibile che può nutrire le generazioni future senza compromettere il pianeta.

Un alimento accessibile a tutti

La campagna Eat Scottish Mussels mira a sfatare i miti legati alla difficoltà di preparazione di questo mollusco, incentivando più persone a sperimentare la cucina delle cozze scozzesi.

Con la campagna Eat Scottish Mussels, la Scozia celebra le sue cozze come una scelta sana, sostenibile e conveniente per tutti. L’invito è chiaro: lasciati ispirare e scopri la bontà e i benefici delle cozze scozzesi, perché mangiare sostenibile è possibile e anche delizioso!

Il 10 novembre la Scozia celebra la Giornata Nazionale delle Cozze

 

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Prospettive future e investimenti nell’eolico offshore

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Prospettive future e investimenti nell’eolico offshore – L’energia eolica offshore è destinata a svolgere un ruolo sempre più centrale nella transizione energetica globale. Grazie alla sua capacità di produrre energia pulita, rinnovabile e costante, questa tecnologia sta attirando un crescente interesse da parte di governi, investitori e aziende in tutto il mondo. In Sicilia, la combinazione di risorse naturali favorevoli e di un contesto geopolitico ed economico favorevole potrebbe trasformare l’isola in un hub strategico per lo sviluppo dell’eolico offshore nel Mediterraneo. Con investimenti significativi e politiche pubbliche adeguate, il futuro dell’eolico offshore in Sicilia appare particolarmente promettente.

Tendenze globali e crescita del settore

A livello globale, l’eolico offshore sta registrando una crescita esponenziale. Secondo l’International Energy Agency (IEA), la capacità globale di energia eolica offshore è passata da 17 GW nel 2015 a oltre 35 GW nel 2020, con previsioni di superare i 200 GW entro il 2030. Questa crescita è guidata da una serie di fattori, tra cui l’aumento della domanda di energia pulita, la riduzione dei costi di installazione delle turbine e il crescente impegno dei governi a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio.
In Europa, il Regno Unito e la Germania sono i leader mondiali nel settore dell’eolico offshore, con progetti su vasta scala che stanno contribuendo a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Tuttavia, anche altri paesi stanno accelerando lo sviluppo di parchi eolici offshore, tra cui Francia, Olanda, Danimarca e Italia. Questo trend positivo è supportato dal Green Deal europeo, che prevede investimenti massicci nelle energie rinnovabili, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Il ruolo della Sicilia nel Mediterraneo

La Sicilia, con la sua posizione strategica nel Mediterraneo e le sue risorse eoliche marine abbondanti, è ben posizionata per diventare un punto di riferimento nel settore dell’eolico offshore. La combinazione di venti costanti e forti, acque relativamente poco profonde e un crescente interesse da parte di investitori nazionali e internazionali rende l’isola una delle aree più promettenti per lo sviluppo di parchi eolici offshore nel Mediterraneo.
I progetti pilota che sono già stati avviati, come il parco eolico offshore al largo delle coste siciliane proposto da Renexia, dimostrano l’interesse crescente per l’eolico offshore nella regione. Questi progetti non solo contribuiranno a soddisfare il fabbisogno energetico locale, ma potrebbero anche trasformare la Sicilia in un esportatore di energia rinnovabile verso altre regioni italiane o paesi limitrofi.
L’obiettivo a lungo termine è quello di creare una rete di parchi eolici offshore nel Mediterraneo, che possa integrarsi con altre fonti di energia rinnovabile, come il solare fotovoltaico, per garantire una fornitura energetica stabile e sostenibile. Questa rete potrebbe contribuire a rafforzare la sicurezza energetica dell’Italia e dell’intera Europa meridionale, riducendo la dipendenza dalle importazioni di energia fossile e migliorando la resilienza del sistema energetico.

Politiche europee a sostegno dell’eolico offshore

Uno dei principali fattori che guideranno lo sviluppo dell’eolico offshore in Sicilia nei prossimi anni è il sostegno delle politiche europee. L’Unione Europea ha adottato una serie di misure ambiziose per promuovere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Il Green Deal europeo, presentato nel 2019, ha stabilito l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. L’eolico offshore è considerato una delle tecnologie chiave per raggiungere questi obiettivi.
In questo contesto, l’UE sta stanziando fondi significativi per sostenere lo sviluppo dell’eolico offshore, attraverso programmi come Horizon Europe e il Recovery and Resilience Facility. Questi fondi possono essere utilizzati per finanziare la costruzione di nuove infrastrutture, la ricerca e sviluppo di tecnologie innovative e la formazione di manodopera specializzata. La Sicilia, grazie alla sua posizione strategica e al suo potenziale eolico, potrebbe beneficiare in modo significativo di questi finanziamenti.
Inoltre, l’UE sta promuovendo la cooperazione transfrontaliera nel settore delle energie rinnovabili, con l’obiettivo di creare una rete energetica integrata a livello europeo. La Sicilia potrebbe diventare un nodo centrale in questa rete, esportando energia rinnovabile verso altre regioni italiane e paesi del Mediterraneo, contribuendo alla costruzione di un mercato energetico più resiliente e sostenibile.

Innovazioni tecnologiche e riduzione dei costi

Le innovazioni tecnologiche stanno giocando un ruolo cruciale nel rendere l’eolico offshore sempre più competitivo dal punto di vista economico. Negli ultimi anni, i costi di installazione delle turbine eoliche offshore sono diminuiti drasticamente, grazie all’aumento delle dimensioni delle turbine e all’adozione di tecnologie avanzate, come le fondazioni galleggianti e i sistemi di monitoraggio digitale.
Secondo i dati dell’International Energy Agency (IEA), il costo dell’eolico offshore è sceso di oltre il 50% nell’ultimo decennio, e si prevede che continui a diminuire nei prossimi anni. Questo rende l’eolico offshore una delle fonti di energia rinnovabile più competitive, in grado di competere non solo con le fonti fossili, ma anche con altre tecnologie rinnovabili, come il solare fotovoltaico e l’idroelettrico.
Inoltre, le innovazioni nel campo dell’accumulo energetico stanno aprendo nuove possibilità per l’eolico offshore. Sistemi di accumulo a batteria e tecnologie di stoccaggio dell’energia idroelettrica possono immagazzinare l’energia prodotta dalle turbine eoliche nei momenti di bassa domanda, per poi rilasciarla quando il fabbisogno energetico è maggiore. Questo migliora la stabilità della rete elettrica e aumenta la capacità dell’eolico offshore di fornire energia su richiesta.

Investimenti privati e partenariati pubblico-privati

Il futuro dell’eolico offshore in Sicilia dipenderà in gran parte dalla capacità di attrarre investimenti privati e di creare partenariati pubblico-privati efficaci. Le aziende energetiche internazionali stanno già mostrando un forte interesse per lo sviluppo di parchi eolici offshore nel Mediterraneo, e la Sicilia ha l’opportunità di capitalizzare su questo interesse per attirare investimenti significativi.
Le partnership pubblico-private sono essenziali per garantire il successo a lungo termine dell’eolico offshore. Le istituzioni pubbliche possono fornire il sostegno normativo e finanziario necessario per facilitare lo sviluppo dei progetti, mentre il settore privato può apportare le competenze tecniche e il capitale per realizzare gli impianti. Queste collaborazioni possono accelerare il processo di transizione energetica, garantendo al contempo che i benefici economici siano equamente distribuiti tra le comunità locali.

Prospettive di esportazione e integrazione con altre fonti rinnovabili

Uno degli obiettivi strategici per il futuro dell’eolico offshore in Sicilia è la creazione di una rete di esportazione dell’energia rinnovabile verso altre regioni italiane e paesi europei. Grazie alla sua posizione geografica nel cuore del Mediterraneo, la Sicilia ha il potenziale per diventare un hub energetico che collega il Nord Africa, l’Europa meridionale e l’Italia continentale.
L’integrazione dell’eolico offshore con altre fonti di energia rinnovabile, come il solare fotovoltaico e l’idroelettrico, potrebbe contribuire a creare un sistema energetico ibrido, capace di garantire una fornitura stabile e affidabile di energia. Questo sistema ibrido potrebbe anche essere supportato da infrastrutture di accumulo energetico, che consentono di immagazzinare l’energia prodotta durante i periodi di bassa domanda e rilasciarla durante i picchi di consumo.
Inoltre, l’eolico offshore offre la possibilità di sviluppare progetti di idrogeno verde. L’idrogeno, prodotto dall’elettrolisi dell’acqua utilizzando energia rinnovabile, potrebbe diventare una delle principali fonti di energia del futuro, e la Sicilia, con la sua abbondante energia eolica offshore, è in una posizione ideale per sviluppare questo settore emergente.

Il futuro dell’eolico offshore in Sicilia appare estremamente promettente. Grazie alle sue risorse naturali, alla posizione strategica nel Mediterraneo e al crescente sostegno delle politiche pubbliche europee, l’isola ha l’opportunità di diventare un leader nel settore delle energie rinnovabili. Con investimenti significativi, innovazioni tecnologiche e una forte cooperazione tra il settore pubblico e privato, l’eolico offshore può trasformare la Sicilia in un hub energetico di importanza internazionale, contribuendo a costruire un futuro energetico più sostenibile, sicuro e resiliente per l’intero Mediterraneo.

Fonte: IEA – Offshore Wind Future Outlook​(IEA)
Global Wind Energy Council

Prospettive future e investimenti nell’eolico offshore

Attraverso il bando regionale “Sicilia che Piace”, promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, In Rete SRL ha sviluppato il progetto “Eolico Offshore Sicilia: energoa e sviluppo”, un’iniziativa articolata e innovativa che esplora l’energia rinnovabile, con un focus sull’eolico offshore in Sicilia. Questo progetto multidimensionale è strutturato per informare e sensibilizzare il pubblico sui vantaggi delle energie sostenibili, attraverso un approccio multimediale che integra articoli, documentari, e piattaforme online.

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Pesca e acquacoltura. Regione Siciliana, via a tre bandi per oltre 9 milioni di euro

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Pesca e acquacoltura. Regione Siciliana, via a tre bandi per oltre 9 milioni di euro – Oltre nove milioni di euro per promuovere la commercializzazione, la qualità, il valore aggiunto dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, sia primari che trasformati, per la sicurezza sul lavoro nel settore e per la sensibilizzazione al consumo consapevole. Sono le risorse che saranno assegnate con tre bandi pubblicati dal dipartimento regionale della Pesca mediterranea.

«Sosteniamo il comparto ittico grazie ai fondi comunitari – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, allo sviluppo rurale e alla pesca mediterranea, Salvatore Barbagallo – per dare slancio a un settore fondamentale per la nostra economia. Il governo della Regione mette in campo risorse volte a favorire investimenti che permettono di valorizzare il prodotto locale e sostenere la ripresa».

Il dipartimento della Pesca ha predisposto due bandi relativi alle azioni 1 e 2 dell’obiettivo “Promuovere la commercializzazione, la qualità e il valore aggiunto dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura e la trasformazione di tali prodotti” nell’ambito del Programma nazionale del Fondo europeo per gli affari marittimi la pesca e l’acquacoltura (Feampa) 2021-2027.

Il primo è relativo all’azione 1 “Transizione energetica e mitigazione degli impatti ambientali degli impianti di commercializzazione e trasformazione dei prodotti della pesca ed acquacoltura” che si prefigge, in tema di energia, di migliorare l’efficienza e la riduzione dei consumi in entrambe la fasi, attraverso il sostegno ad appositi investimenti in macchinari, attrezzature e tecnologie nei processi di lavorazione, conservazione e trasferimento del prodotto, favorendo anche la riduzione dei costi di gestione. La misura è rivolta alle micro, piccole e medie imprese. La dotazione finanziaria è di circa 677 mila euro. Il bando completo è consultabile sul portale istituzionale della Regione Siciliana.

Il secondo è relativo all’azione 2 “Competitività e sicurezza delle attività di commercializzazione e trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura”. La finalità è sostenere le micro, piccole e medie imprese che intendono garantire modalità di lavoro più sicure agli operatori, favorendo investimenti produttivi attuati tramite la realizzazione e l’adeguamento degli impianti, delle infrastrutture e l’acquisto di attrezzature per migliorare la salute, la sicurezza e le condizioni di lavoro. L’azione mira a sostenere la capacità produttiva e gestionale delle imprese e l’innovazione tecnologica anche tramite dispositivi di sicurezza per ridurre i rischi di incidenti sul lavoro. La dotazione finanziaria è di 8 milioni di euro. Il bando completo si può consultare qui.

Il terzo, “Selezione di proposte progettuali per la sensibilizzazione del pubblico sul consumo di prodotti ittici siciliani pescati, allevati o trasformati“, contribuisce ad attuare l’azione 4 “Resilienza, stabilità, trasparenza ed equa concorrenza nei settori della commercializzazione e trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, contribuendo alla sicurezza alimentare dell’Ue“, sempre all’interno del Feampa 2021-2027. L’avviso è rivolto ai Comuni siciliani ed è finalizzato a promuoverne la partecipazione a iniziative di informazione e conoscenza dei prodotti ittici pescati, allevati e trasformati per un consumo consapevole che tenga conto delle loro caratteristiche nutrizionali e organolettiche e della sostenibilità ambientale e socioeconomica dei sistemi di produzione. È possibile proporre campagne rivolte ai consumatori e al grande pubblico in generale (ad esempio, ai turisti e alle scuole) attraverso fiere, convegni, seminari, workshop, tavole rotonde, cooking show, percorsi di degustazione, anche in abbinamento ad altri prodotti agroalimentari, e laboratori sensoriali gastronomici. La dotazione finanziaria è pari a 600 mila euro. Ogni progetto approvato potrà essere finanziato con un massimo di 30 mila euro. Le istanze vanno presentate entro il 4 dicembre. Il bando completo è consultabile qui.

Pesca e acquacoltura. Regione Siciliana, via a tre bandi per oltre 9 milioni di euro

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