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Cresce del 40% la produzione di farina di pesce – Nel primo semestre del 2024, la produzione di farina di pesce e olio di pesce ha registrato una crescita significativa a livello globale, secondo i dati rilasciati dall’IFFO (International Fishmeal and Fish Oil Organization). Questo aumento, rispettivamente del 40% e del 10%, riflette una serie di dinamiche complesse, che spaziano dall’incremento delle catture in Perù alle variazioni delle quote di pesca nell’Europa settentrionale. Tuttavia, non mancano le preoccupazioni, in particolare riguardo alla sostenibilità a lungo termine di questa crescita e all’evoluzione della domanda, soprattutto in Cina.
Produzione in aumento, ma con limitazioni regionali
L’aumento della produzione di farina e olio di pesce è stato guidato principalmente dall’incremento delle catture nella zona centro-settentrionale del Perù. Questo paese, uno dei principali produttori mondiali, ha visto un’impennata nelle catture che ha compensato parzialmente le limitazioni imposte dalle autorità locali. Attualmente, è in vigore un divieto di pesca nelle regioni settentrionali, mentre solo le zone meridionali sono aperte, con il 15% della quota annuale già sbarcata.
In Cile, la situazione appare più eterogenea: mentre il sud del paese ha registrato un calo degli sbarchi, il nord ha visto un aumento, evidenziando un andamento contrastante che riflette le differenti condizioni ambientali e gestionali delle risorse marine.
Sfide in Europa e Stati Uniti
In Europa settentrionale, il volume delle materie prime disponibili per la produzione di farina e olio di pesce è in diminuzione rispetto all’anno scorso. Questo calo era previsto, data la riduzione delle quote di pesca assegnate per il 2024. Le risorse ittiche nella regione continuano a essere gestite con attenzione, ma le limitazioni imposte dalle nuove politiche potrebbero avere un impatto sulla capacità di soddisfare la domanda crescente.
Negli Stati Uniti, le catture di menhaden (Alaccia americana), un pesce chiave per la produzione di farina e olio, continuano a progredire, ma i volumi rimangono al di sotto dei livelli del 2023. Questo suggerisce una certa stabilità nella produzione, ma anche la necessità di monitorare attentamente le risorse per evitare sovrasfruttamenti.
La situazione in Cina e le implicazioni globali
La Cina, tradizionalmente uno dei maggiori importatori e produttori di farina e olio di pesce, ha visto una diminuzione della domanda interna. Sebbene il divieto di pesca sia stato revocato a metà agosto, i produttori locali rimangono cauti riguardo ai livelli di produzione per il 2024. L’alto costo della produzione e la debole domanda di mangimi per acquacoltura stanno influenzando negativamente il mercato.
Le statistiche cinesi mostrano una riduzione annuale delle importazioni cumulative fino a giugno. Questa tendenza ribassista potrebbe perdurare fino al 2024, influenzando l’intero settore globale. Al contrario, il settore suinicolo cinese, che aveva diminuito l’uso di farina di pesce negli ultimi anni, sta mostrando segnali di ripresa, con un aumento costante dei prezzi dei suini.
Il settore della farina e dell’olio di pesce è in una fase di trasformazione influenzata da fattori geopolitici, regolamentari e di mercato. La crescita della produzione, seppur significativa, deve essere valutata alla luce delle limitazioni regionali e della domanda globale. La sostenibilità a lungo termine rimane una priorità, e sarà essenziale monitorare attentamente le dinamiche future per garantire l’equilibrio tra produzione e conservazione delle risorse marine.
Cresce del 40% la produzione di farina di pesce
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