“L’idea del progetto nasce dall’interesse di creare un network di donne della pesca su scala nazionale che migliori la capacità di acquisire le risorse finanziarie, tecniche ed umane che consentono il raggiungimento di obiettivi strategici precisi”.

Con le parole della Presidente dell’Osservatorio Nazionale della Pesca, Francesca Biondo, è stato presentato oggi, con il primo workshop, il progetto formativo per le donne: “Una rete di donne – ha continuato la Biondo – che già lavorano nel settore in tutta Italia, una comunità di apprendimento per favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze per accrescere l’autodeterminazione e valorizzare il lavoro delle donne-coadiuvanti delle imprese di pesca e di tutta la filiera ittica”.

Al workshop ha preso parte l’onorevole Rosanna Conte, Europarlamentare della Commissione Pesca, che ha voluto testimoniare come “quando si parla di pesca, si pensa agli uomini e si tralascia quanto sia cruciale il ruolo e l’impegno delle donne per lo sviluppo del settore per questo il loro contributo ha bisogno di un riconoscimento giuridico”.

Daniela Sorana, presidente regione Marche del network Donne del Vino ha raccontato come la loro associazione era nata “per unire le competenze femminili per ottenere il riconoscimento giuridico nel settore vitivinicolo. Ora è formata da 1100 donne produttrici, ristoratrici, wine blogger, sommelier che uniscono competenze e percorsi al fine della costruzione educazionale del settore”.

Per Adriana Celestini, responsabile politiche di genere per le donne della pesca, “è essenziale lo scambio di esperienze, di informazioni, dei saperi, delle abitudini, delle consuetudini e della conoscenza. Tutto ciò rende possibile la creazione di una forza femminile per il settore della pesca. Una chiave di riconoscimento in parità di genere, senza nulla togliere alle figure maschili, per la modernizzazione del settore”.

L’obiettivo è: 1) accrescere la valenza socioeconomica della propria attività; 2) promuovere la cultura del confronto e migliorare la propria competitività nel mercato; 3) fornire un percorso che le aiuti ad utilizzare gli strumenti necessari per il potenziamento del concetto di impresa; 4) far conoscere la possibilità di accedere alle risorse, ai servizi ed alle tutele giuridiche valorizzando l’impegno ed il loro contributo; 5) fornire alle donne gli strumenti necessari per conciliare al meglio i tempi di vita e di lavoro e migliorare di conseguenza la qualità di vita di tutta la famiglia che vive dell’impresa ittica.

In sostanza si vuole creare una nuova generazione di imprenditrici nel mondo della pesca con capacità rappresentative e consapevoli della propria attività sul mercato.

Il progetto è organizzato dall’Osservatorio nazionale della pesca, ente bilaterale costituito da Federpesca, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila pesca, che si occupa della formazione e della qualificazione professionale nel settore della pesca per il conseguimento dei titoli professionali, nonché di materie di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’impatto ambientale, gli strumenti di tracciabilità, le tecniche di trasformazione e conservazione, nonché la gestione organizzativa sono solo alcuni dei concetti principali sui quali verte il progetto.

Il programma, finanziato con fondi Feamp, si sviluppa in temi ed argomenti diretti ad aumentare un’identità micro-imprenditoriale. Una base su cui creare una comunità di donne della pesca su scala nazionale che sostiene lo scambio di conoscenze e di esperienze, ottimizza le tempistiche di lavoro, migliora la qualità di vita ed aumenta la competitività nel mercato ittico.

La formazione inizierà nel prossimo anno e si svolgerà in modalità online. I contenuti saranno esposti da professionisti e specialisti del settore e le lezioni resteranno a disposizione in un canale Youtube dedicato.

Francesca Biondo

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