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Eolici offshore, Maraschio: fondamentali per transizione energica – “La Regione Puglia, tramite l’Assessorato all’Ambiente, ha già realizzato una proposta di Pianificazione dello Spazio Marittimo, inviata al Ministero delle Infrastrutture, in cui si fornisce un indirizzo chiaro su quali debbano essere le aree in cui concentrare gli impianti eolici offshore, che reputiamo fondamentali per la transizione energica, purché rispettino la pianificazione regionale, realizzata nell’unico interesse del territorio. In generale abbiamo proposto l’installazione di questi impianti nella linea di confine delle 12 miglia. Per quanto riguarda l’area che va da Santa Cesarea Terme a Santa Maria di Leuca (come quella del Gargano) abbiamo previsto, fino al limite delle 12 miglia, un uso prioritario come ‘Paesaggistico culturale’, quindi non adatto a ospitare tali impianti. L’area in questione, difatti, rappresenta uno dei patrimoni paesaggistici e naturalistici della Puglia rinomati in tutto il mondo, tra i più apprezzati dai pugliesi e di notevole importanza anche per il turismo, settore trainante della Regione. Infatti, nell’area costiera insiste il Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca, che presenta una costa con falesie di alta valenza panoramica e paesaggistica ed è in via di definizione l’area marina protetta. L’impianto Odra, dunque, è attualmente confliggente con gli indirizzi espressi dalla Regione Puglia, che non prevedono impianti entro le 12 miglia”. Lo dichiara Anna Grazia Maraschio, assessora all’ambiente della Regione Puglia.

Il progetto in questione prevede la realizzazione di un parco eolico marino galleggiante con 90 aerogeneratori alti 315 metri in un’area pari a 162 chilometri quadrati nello specchio di mare antistante i Comuni di Santa Cesarea, Otranto, Castro, Andrano, Tricase, Alessano, Castrignano del Capo, a distanze comprese tra le 6,5 miglia marine e le 13 miglia.

“Non a caso all’interno dello studio di impatto ambientale presentato dall’azienda – prosegue l’assessora Maraschio – riguardo gli impatti sui beni paesaggistici, l’azienda scrive testualmente che “gli impatti stimati sono di entità bassa in fase di costruzione e di entità alta in fase di esercizio, per l’impatto visivo degli aerogeneratori”. Auspichiamo, dunque, che il Ministero dell’Ambiente, in fase di Valutazione di impatto ambientale (Via), tenga conto della programmazione regionale sullo spazio marittimo e delle osservazioni e istanze che perverranno dal territorio. Il ministero è l’unico organo deputato alla decisione finale, a stabilire se tale impianto si farà o pure no e auspico che tutte le forze politiche interessate alle sorti di quell’area facciano le dovute sollecitazioni al fine di ottenere il risultato auspicato dalle comunità del territorio e dalle 41 amministrazioni comunali, che si stanno esprimendo con seria preoccupazione”.

Eolici offshore, Maraschio: fondamentali per transizione energica

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