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Fedagripesca: oltre 9 ostriche su 10 consumate in Italia sono straniere – Oltre 9 ostriche su 10 consumate in Italia provengono dall’estero, nonostante il Paese, con i suoi oltre 7.000 chilometri di costa, abbia tutte le carte in regola per contendere alla Francia il primato nella produzione di questo pregiato mollusco. Un’opportunità che affonda le radici nella storia: già gli antichi romani praticavano l’ostricoltura, e oggi l’Italia potrebbe riappropriarsi di questa tradizione, sviluppando un mercato dal potenziale economico superiore ai 60 milioni di euro.

A sostenerlo è Confcooperative Fedagripesca, che nel corso di un’audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha ribadito la necessità di ridurre l’IVA sulle ostriche dall’attuale 22% al 10%, per rilanciare la competitività dell’ostricoltura italiana rispetto ai produttori europei, che già beneficiano di un’aliquota massima del 10%.

Un mercato dalle grandi potenzialità e dall’alto valore commerciale. Le ostriche, infatti, rappresentano il 30% dei molluschi bivalvi allevati nel mondo, ma sono anche il simbolo di una produzione due volte green.

“La produzione di ostriche – sottolinea Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca – è altamente sostenibile non solo per il suo impatto ambientale quasi zero ma perché le ostriche per formare i loro gusci di carbonato di calcio, catturano CO₂ dall’acqua. Con 1 chilogrammo di ostriche si sottrae all’ambiente fino a 500 grammi di CO₂. Questo processo non solo mitiga l’acidificazione degli oceani – conclude Tiozzo- ma rende l’ostricoltura un vero e proprio strumento di contrasto ai cambiamenti climatici”.

Fedagripesca: oltre 9 ostriche su 10 consumate in Italia sono straniere

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