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Federpesca: il settore ittico nazionale potrà continuare ad operare nel 2025 – Il settore ittico italiano può guardare al 2025 con rinnovata fiducia, grazie all’impegno concreto del Ministro Francesco Lollobrigida e della Direzione Generale della pesca a difesa del settore. Dopo due giorni di intense negoziazioni per decidere le possibilità di pesca nel 2025, il Consiglio Agrifish si è concluso con importanti decisioni.

“Il lavoro duro di questi mesi” dichiara la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondotra riunioni, comunicati e documenti congiunti a livello nazionale ed europeo, e continui confronti con gli operatori ittici e con le istituzioni per portare le nostre istanze contro la proposta della Commissione, ha portato a un risultato più positivo: la tanto temuta riduzione dell’attività di pesca a livelli insostenibili per gli operatori, in particolare nel Mediterraneo Occidentale, si è rivelata meno severa di quanto inizialmente previsto, offrendo un respiro di speranza al settore.”

“La Commissione europea aveva difatti proposto una riduzione del 38% per le attività di pesca demersale nelle Mediterraneo occidentale (GSA 8-9-10-11), entrando di fatti in una “fase permanente” del Piano pluriennale che regola la pesca in quest’area”, continua la Direttrice Biondo. “Una fase che tuttavia non era mai stata preannunciata fino a poco tempo fa, lasciando gli operatori della pesca in un clima di incertezza e preoccupazione, con la paura di doversi adattare rapidamente a scenari e normative imposte dall’alto senza alcun confronto e con il rischio di un reale smantellamento del comparto. Tuttavia, grazie al negoziato, attraverso una serie di misure di compensazione, l’Italia potrà mantenere gli stessi giorni di pesca del 2024.”

Per quanto concerne i gamberi di profondità nelle stesse GSA 8-9-10-11, anche qua possiamo tirare un respiro di sollievo. Dalla proposta della Commissione di ridurre nel 2025 i livelli massimi di cattura del 18% per il gambero viola e del 29% per il gambero rosso, si è passati per entrambe le specie a una riduzione del 6%. Riguardo al Mar Adriatico, Ionio e Canale di Sicilia, restano le decisioni prese durante la riunione annuale della Commissione generale per la Pesca nel Mar Mediterraneo (GFCM).

“Nonostante la flessibilità mostrata dal nuovo Commissario per la pesca Kadis, resta il fatto che l’approccio adottato dalla Commissione europea, in particolare negli ultimi mesi, continua a sollevare preoccupazioni. Decisioni che avranno un impatto su migliaia di pescatori e famiglie devono essere prese in modo equo e basate su un processo decisionale trasparente, partecipativo e efficace. Non pertanto costruito su scelte improvvisate all’ultimo momento, ma fondato su una riflessione attenta e pianificata, capace di considerare tutti gli aspetti e le implicazioni a lungo termine. Diventa dunque fondamentale nel 2025 valutare i risultati degli scorsi anni e prendere decisioni congiunte per garantire un futuro al settore, che sia sostenibile a livello economico, ambientale e sociale”, conclude la Direttrice Biondo.

Federpesca: il settore ittico nazionale potrà continuare ad operare nel 2025

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