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Futuro della pesca UE: Europêche incontra il Commissario Kadis – L’industria della pesca europea ha compiuto un primo passo cruciale verso il futuro con l’incontro tra Europêche e il Commissario per la Pesca, Costas Kadis. L’obiettivo? Disegnare una rotta chiara per il settore nell’arco della legislatura 2024-2029, bilanciando sostenibilità ambientale, crescita economica e sovranità alimentare.
Europêche ha espresso preoccupazione per il costante calo della flotta, la perdita di posti di lavoro e la crescente dipendenza dalle importazioni ittiche, che coprono ormai oltre il 70% del consumo nell’UE. L’associazione ha ribadito l’urgenza di regole più eque, chiedendo che gli standard di sostenibilità richiesti ai pescatori europei vengano applicati anche ai prodotti importati da Paesi terzi. Una concorrenza sleale rischia di penalizzare l’intero comparto, mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare e la stabilità delle comunità costiere.
Il presidente di Europêche, Javier Garat, ha accolto con favore l’apertura al dialogo dimostrata dal Commissario Kadis, ma ha sottolineato la necessità di azioni concrete e tempestive. La revisione della Politica Comune della Pesca (PCP) rappresenta una finestra di opportunità per modernizzare le normative e snellire la burocrazia che grava quotidianamente sui pescatori.
Un altro nodo critico affrontato durante l’incontro è stata la progressiva restrizione degli spazi marittimi per la pesca, dovuta all’espansione delle aree marine protette e dello sviluppo delle energie rinnovabili offshore. Europêche ha chiesto un approccio scientifico e bilanciato nella pianificazione dello spazio marittimo, garantendo l’accesso alle zone di pesca tradizionali.
L’associazione ha anche evidenziato la necessità di un piano di modernizzazione della flotta e di finanziamenti adeguati per supportare la transizione energetica verso una pesca a zero emissioni. Tuttavia, senza un supporto economico concreto e una regolamentazione che tenga conto delle reali esigenze del settore, il rischio è di assistere a un ulteriore declino della pesca europea.
Europêche ha poi sollecitato la Commissione a garantire stabilità normativa nelle trattative post-Brexit. L’UE deve agire con direttive politiche chiare e accordi tempestivi per tutelare i propri interessi nelle acque condivise, evitando che Paesi come la Norvegia adottino pratiche commerciali aggressive a discapito dei pescatori europei.
Infine, l’associazione ha ribadito l’importanza di mantenere il settore al centro dell’“Oceans Pact” dell’UE. La pesca non è solo una fonte di cibo, ma un pilastro dell’economia marittima europea, un elemento essenziale per le diete sane e la tutela delle comunità costiere. Il futuro della pesca nell’UE dipende da politiche pragmatiche, investimenti mirati e un reale impegno verso un settore resiliente e competitivo.
L’incontro con il Commissario Kadis segna un punto di partenza, ma la rotta verso un nuovo equilibrio è ancora tutta da tracciare.
Futuro della pesca UE: Europêche incontra il Commissario Kadis
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