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La pesca tra Italia e Libia. Un passato controverso e un auspicabile futuro di cooperazione – Le acque libiche hanno da sempre rappresentato un’importante risorsa per i pescatori italiani e siciliani in particolare, ma la storia dei rapporti tra Italia e Libia nel settore della pesca è segnata da diversi decenni da tensioni e conflitti.
Dalla colonizzazione italiana all’indipendenza della Libia, le relazioni sono state complesse rendendo difficile la piena legittimazione dei diritti storici italiani nelle acque libiche. Le questioni legate ai diritti di pesca sono diventate un punto di contesa, tanto che vige oggi un divieto assoluto all’accesso addirittura nelle acque internazionali rivendicate dalla Libia come ricadenti nella loro ZEE.

Nonostante questo passato tumultuoso e un presente ancora irrisolto, l’Italia avrebbe comunque l’opportunità di riposizionare la propria presenza nelle acque libiche come un fatto di cooperazione storica. La tradizione di pesca congiunta tra i due paesi può essere enfatizzata come un legame che merita di essere preservato e valorizzato. In un contesto di crescente crisi economica e ambientale, una cooperazione nel settore della pesca potrebbe portare benefici reciproci, favorendo non solo la sostenibilità delle risorse marine, ma anche lo sviluppo economico delle comunità costiere di entrambi i paesi.

In questo contesto, il ruolo dell’Unione Europea (UE) risulta cruciale. La UE potrebbe fungere da mediatore tra Italia e Libia, promuovendo un dialogo multilaterale che tenga conto degli interessi di tutte le parti coinvolte. Inoltre, potrebbe supportare la creazione di un quadro normativo chiaro e condiviso per regolamentare le attività di pesca, in linea con i principi di sostenibilità promossi dalla Politica Comune della Pesca (PCP)
Allo stesso modo, le rinnovate aperture diplomatiche nelle recenti visite del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Libia lasciano ben sperare per l’immediato futuro. Con l’adozione del piano Mattei, la Meloni ha avanzato delle proposte strategiche come modello di cooperazione economica e politica, tra le quali la pesca occupa un ruolo di primo piano.

Zone economiche, come quelle di Zuwara Ras Jedir, situata a sud-ovest della capitale Tripoli, superato il conflitto con lo Stato tunisino in ordine alla gestione del valico, rappresentano oggi un’area economica interessante per la pesca. Le Autorità governative locali sarebbero pronte ad aprire un importante dialogo in ordine allo sfruttamento sostenibile delle risorse marine.

Sebbene il diritto storico dell’Italia alle acque libiche non possa essere pienamente affermato a causa delle vicende passate, la combinazione di un approccio bilaterale, il supporto della UE e il rispetto dei principi dell’UNCLOS offre un’opportunità concreta per costruire un futuro di cooperazione. Rivitalizzare la tradizione di collaborazione tra i due paesi rappresenta il passo essenziale per garantire un equilibrio tra diritto, sostenibilità e sviluppo economico.

La pesca tra Italia e Libia. Un passato controverso e un auspicabile futuro di cooperazione

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