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La sfida delle certificazioni nel settore ittico tra sostenibilità e accessibilità – Immaginate un produttore ittico, che ogni giorno lavora per portare sul mercato prodotti di qualità, rispettando l’ambiente e contribuendo all’economia locale. Ora immaginate che, per entrare nei circuiti commerciali più remunerativi o ottenere visibilità presso i consumatori più consapevoli, questo produttore si trovi costretto ad affrontare costi spropositati per ottenere una certificazione come Global GAP o ASC. La sostenibilità, invece che essere un traguardo condiviso, rischia di diventare un lusso accessibile solo ai grandi operatori. È qui che si gioca una delle sfide cruciali per il settore ittico: garantire un accesso equo alle certificazioni volontarie, trasformandole da ostacolo in opportunità.
Certificazioni: una leva per la sostenibilità
Le certificazioni volontarie non sono solo un biglietto da visita per i mercati internazionali, ma rappresentano un impegno verso la qualità e la trasparenza. Marchi come ASC indicano che il prodotto ittico proviene da filiere che rispettano criteri rigorosi di sostenibilità ambientale e sociale. Per i consumatori, sempre più attenti alle pratiche produttive, queste etichette sono un segno di fiducia e responsabilità.
Piccoli produttori: un impegno che pesa
Dietro i vantaggi delle certificazioni si nasconde una realtà complessa. Molti piccoli operatori, pur adottando metodi rispettosi dell’ambiente, non riescono a sostenere i costi economici e burocratici necessari per ottenere una certificazione. Questo li esclude dai mercati più redditizi e li mette in competizione con grandi produttori che dispongono di risorse ben più ampie. La sfida è chiara: come rendere l’accesso alle certificazioni più equo, senza compromettere la qualità e il rigore degli standard?
Verso un futuro più inclusivo
Alcuni programmi stanno cercando di colmare questa lacuna, offrendo supporto tecnico e assistenza ai piccoli produttori per avvicinarli agli standard richiesti. ASC ha sviluppato infatti iniziative come la certificazione di gruppo e l’Improver Programme. Il loro obiettivo è trasformare le certificazioni in un’opportunità reale, accessibile anche alle realtà più piccole, favorendo l’integrazione nel mercato globale. I vantaggi di un approccio inclusivo sono evidenti: maggiore competitività per i piccoli produttori, diversificazione del settore e un messaggio più forte di sostenibilità per i consumatori.
Sostenibilità come motore di innovazione
Rendere le certificazioni accessibili non è solo una questione di equità, ma una strategia per valorizzare la diversità del settore ittico e promuovere pratiche che tutelano l’ambiente e le comunità locali. Investire in strumenti che supportino i piccoli produttori significa proteggere un patrimonio di tradizioni e costruire un mercato che premia la sostenibilità come valore condiviso.
Certificarsi non dovrebbe essere un ostacolo, ma un’opportunità per crescere e distinguersi. Facilitare questo percorso è fondamentale per costruire un futuro in cui la sostenibilità sia davvero alla portata di tutti, dal piccolo produttore al consumatore globale.
La sfida delle certificazioni nel settore ittico tra sostenibilità e accessibilità
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